Una volta dimostrato che l’energia libera esiste ed è sfruttabile, vado a dimostrare che, in realtà, ‘non esiste’. Perché?
L’energia libera in sé e per sé ‘non esiste’. Hanno ragione i Fisici...
- non lo ‘vuole’ fare.
- non gli è permesso di farlo.
- il genere umano non mette a frutto questa energia perché non gli è permesso e, dunque, non vuole in quanto sotto incantesimo.
Il genere umano ha già a disposizione la tecnologia necessaria per sfruttare l’effetto chiamato ‘energia libera’, derivante da cause/moti che sfuggono alla percezione sensoriale e all’espansione della consapevolezza. Osserviamo così tale effetto:
nella dimensione di un insetto, soggiornare in prossimità di un tubo contenente l’acqua calda, installato da tecnici di una fabbrica, significa avere a disposizione l’effetto calore, o energia libera, da sfruttare per superare l’inverno. Dal loro punto di vista, quell’effetto è miracoloso ed ‘eterno’. Se potessero sviluppare una tecnologia opportuna avrebbero l’occasione di sfruttare quel calore per svariate altre funzioni, oltre a quella della sopravvivenza più elementare.
Da questa linea di espansione di coscienza derivano intere considerazioni che ‘rischiano’ di spazzare via l’attuale paradigma a cui tutto il genere umano è sottoposto. Ad esempio:
il progetto ‘Chani’, descritto in Nexus numero 86, ci insegna che, persone autorizzate dall’alto, nei forum scrivono cose vere, ma mascherate nelle discussioni, per testare le reazioni della gente ed in un certo senso, per preparare la gente a ‘qualcosa’ che dovrà prima o poi avvenire.
Quindi, per analogia frattale, significa che anche nei film fanno la stessa cosa, perché i film hanno la stessa grande e variegata potenziale platea umana come corrispettivo target, quindi ad esempio la struttura centrale di ‘Source Code’ è vera:
qui il gioco e il pensiero muovono attorno ad una molteplicità di dimensioni (non ultima quella del finale, tutt'altro che posticcio) e il tempo è la variabile chiave, l'unica, tant'è vero che lo spazio è individuato in un non-luogo, il treno, più che altro una direttrice, un vettore.
L'azione, il thrilling, la velocità del film di Duncan Jones non nascono, dunque, solo dagli espedienti narrativi tipici del genere nella sua declinazione hollywoodiana (la bomba, il conto alla rovescia) ma sono fatti di tempo e movimento: sono fatti della materia di cui è fatto il cinema.
Da MyMovies
Perché dico che ‘è vera’?
La fantascienza è spesso servita per costruire importanti metafore sui problemi della vita e su quelli della società. Basti pensare a titoli come L'invasione degli Ultracorpi (Invasion of the Body Snatchers, 1956 che Don Siegel trasse dall’omonimo romanzo di Jack Finney, del 1955) o il super citato Blade Runner, diretto nel 1982 da Ridley Scott sullo spunto del romanzo Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?, 1968) di Philip K. Dick.
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Proseguendo su questa via, cioè accettando che la verità sincronica sgorghi e fluisca, facendo surf sull’analogia frattale possiamo andare a dimostrare, senza ombra alcuna di dubbio, ogni verità sepolta dall’intento parassita di controllo umano. Roba forte, vero?
Ciò equivale a capire e sostenere, poi, quel moto di ‘limpidezza cristallina’ che deriva direttamente dalle fucine dell’Universo: si scrive legge e si legge Amore.
Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
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