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lunedì 23 gennaio 2023

Prima Re-altà e derivate o relatività.



La libertà al singolare esiste solo nelle libertà al plurale…”.

Benedetto Croce

Uhm; molto, molto, pericoloso; come dal 2020 a seguire:

“Covid”, il cui codice fiscale fa (è)… Cvd (come volevasi dimostrare).

Ogni realtà è un inganno…”.

Luigi Pirandello

Ecco: meglio. Molto meglio. “Relatività”. 

Tutte sono un inganno. Anche la prima, or dunque. Ecco che la sostanza, questo af-ferma, indica, evidenzia, porta all’attenzione. E se anche la prima realtà è un inganno, di conseguenza è di un artifizio che si tratta o hackerazione (hacker in azione) = “creazione”. 

Ma se non esiste; c’è questo “hacker”, va da sé che la prima realtà non è un inganno, altrimenti cosa avrebbe(ro) hackerato. No? Oppure, la prima realtà era un inganno e di conseguenza tutte le altre sono un inganno. 

E il cosiddetto “Eden”? 

Bah; quello è uno stato dell’essere. Non… terra da “ricercare” o peggio “con-quistare, acquistare, possedere, invadere, dominare, etc.”. E, vedi molto bene che ormai è evidente che lo scibile “spirituale, energetico” altro non è che “atteggiamento”:

ancora sostanza. 

Non, quello che “sai” poiché te l’hanno detto. A memoria impari la poesia, in prima elementare. Oppure, le lezioni all’università: 

a pappagallo. 

Invece, se avessi davvero memoria, bè, sarebbe tutto oltremodo alquanto “diverso”, sostanzialmente. Perché saresti ancora, sempre, Tu. Il che ti renderebbe tale e quale, ovvero, a prova di “educazione”. 

Allora, la prima realtà… che cos’è? È il “momento” iniziale. 

Non necessariamente il primo, in qualcosa di non lineare.

venerdì 6 ottobre 2017

La storia autentica della deviazione è scritta tra le righe del deviato.



Il nostro mondo è scomparso, ormai. Spazzato via dalle guerre…
Prima di lui c’erano le tribù. Dopo di lui, tutto poteva essere. D’un tratto si percepì che il mondo poteva stare sotto al governo di un Re, e diventare migliore per tutti…
Un grande impero ma non fatto di terre e oro. Di più, un luogo della mente. La grande civiltà ellenica, aperta al mondo…”.
Alexander
I “due tempi” della citazione, forse, sfuggono ma (ma)… questo è il “presente”:
il nostro mondo è scomparso, ormai. Spazzato via dalle guerre…
Mentre, questo è il “passato”:
prima di lui c’erano le tribù. Dopo di lui, tutto poteva essere
Infatti, “dopo di lui…” fu (“è”) ancora il presente, animato dalle singolarità che si sono manifestate “dopo”. 
Un luogo comune ove il “giogo contabile” consta nella sostanziale forma, che il “passato” permette di generare e trasportare (filtrare) nell’eterno “presente”.
In maniera tale che quel “dopo di lui…” sia (“è”) sempre, sempre, la stessa “cosa”, ma (ma) migliorat3 (evolut3) dalla prospettiva di chi architetta e regge il giogo.
Fai attenzione:
d’un tratto si percepì che il mondo poteva stare sotto al governo di un Re (Alessandro il Grande a questo servì: per dare questa impressione, per forgiare questa idea, questo ideale, questa convinzione, il “credo”)
e diventare migliore per tutti (questo ambito serve per incoraggiare la Massa, ad auto aderire a tale rinnovamento del “credo”).
Sebbene, dal presente, si afferma che:
il nostro mondo è scomparso, ormai. Spazzato via dalle guerre…
Tuttavia:
d’un tratto si percepì che il mondo poteva stare sotto al governo di un Re

giovedì 5 ottobre 2017

L’essenziale.



Cosa (chi) è… essenziale?
Puoi scambiare un effetto, una conseguenza, etc. con la sua causa, ragione fondamentale? A quanto pare, “qua, così”… sì.
Omettendo dal contesto il “chi”, a favore del “come”:
il racconto storico è deviato proprio dal “chi”
a favore del “come”
dove il “come” è la necessità stessa di auto dotarsi di una storia ufficiale (del deviato ma non della deviazione)”.
La responsabilità di/per tutto ciò che “è già successo” – e continua a succedere sulle onde gravitazionali del grande evento centrale e portante – non sembra essere di nessun3, ossia, è una responsabilità generica e, dunque, attribuibile d’assieme all’umanità, al genere umano “dominante ‘qua così’”. 
È, ancora una volta, il “trucco contabile” dello Stato:
che sei anche tu
mentre
ess3 non è te (al limite, è “te”).
Da “lì”, la necessità di avere (ed essere parte) di uno Stato, che è la materializzazione della forma geometrica piramidale, che è – a sua volta – una concezione mentale ideale (la “gerarchia” che diventa luogo comune, persino, traendone ispirazione ambientale: una montagna ricorda proprio una piramide). 

lunedì 18 settembre 2017

Lo splendido paesaggio richiede la splendida prospettiva.



Fai la ninna, fai la… nanna… piccolin3 della mamma…”.
Nel sito archeologico di Ur spiccano le rovine di una imponente ziqqurat (alta 21 metri) ed ancora in gran parte intatto un tempio dedicato a Nanna, la divinità della luna nella mitologia sumera
Link 
Come la “barriera corallina” anche il tuo sapere è un accumulo di informazioni, memorie e deviazioni; una costruzione sulla quale conti per la... ricostruzione di quello che “è già successo”. 
Di ciò che ha, perlomeno, due “facce”:
la versione di comodo (deviata) “qua, così” e quella originale (parallela) “qua, altresì”.
Ora, sino a quando tale parallelismo significherà mantenere la versione originale all’ombra della deviazione, l’informazione risultante sarà complessivamente una sorta di “mosaico”, format3 dalla deviazione + l’origine
Questo, poiché “qua” vige la caratteristica frattale espansa “memoria”:
qualcosa che non può essere mai del tutto “mess3 a tacere”. 
Al limite, può essere confus3 attraverso la deviazione stessa, interagente sulla/nella Massa a livello in-conscio (nel conscio). 
Una parte della “tua” mente, auto ricavata in leva – ad esempio – mediante la generazione di un “segreto”, motivo per il quale – nella mente – si crea la “necessità” di un’area idonea all’auto mantenimento di tale “motivo indiretto”. 

martedì 8 agosto 2017

Auto ricavati da te.



Come è possibile instaurare una comunicazione efficace (sostanziale), quando all’apparenza sai già tutto (poichè te lo dicono)
Quando l’informazione esiste ma (ma) si limita a confonderti, piuttosto che il contrario. 
Quando ti raggiunge “verità” sotto forma di abitudine, alias, attraverso un manto di codifica (filtro) di parte. 
Quale “parte”
Quale se (se) sembrano esistere molte parti “qua, così”... 
Del resto, l’orientamento della/alla politica (destro, centro, sinistra “ieri” e centrodestra e centrosinistra “oggi”) dimostra proprio che una lottizzazione della realtà manifesta è “già” avvenuta
Dunque, come ti spieghi che, all'opposto, esiste solo una parte... con la Massa (sullo sfondo)? 
Semplice: 
non te lo spieghi. 
Infatti, affermare che qualcosa/qualcun3 è “di parte”, non significa ammettere che “esiste sempre e solo una parte”, bensì, significa che esiste una separazione dell’insieme, in parti “diverse”
Così, l’essere “di parte” perde il suo senso post “è già successo (avvento della sotto dominante)” ed il risultato è il dubbio:
una sorta di Applicazione che si auto installa nella mente, così come un agente virale si trasporta da “caso in caso”. 

giovedì 29 giugno 2017

Significativamente (3).



Se uno lancia un sasso, il fatto costituisce reato. Se vengono lanciati mille sassi, diventa un'azione politica. Se si dà fuoco a una macchina, il fatto costituisce reato. Se invece si bruciano centinaia di macchine, diventa un'azione politica.
La protesta è quando dico che una cosa non mi sta bene.
Resistenza è quando faccio in modo che quello che adesso non mi piace non succeda più”.
Ulrike Marie Meinhof
Equando l’azione politica diventa Colpo di Stato
È un’azione militare, ossia, qualcosa che agisce al di fuori di qualsiasi legge ma che, in seguito, pretende che la Massa continui a far finta di nulla, osservando la legge (trasformazione)
Protesta, resistenza, etc. sono forme di “fare”, che “qua, così” mettono in relazione il “fatto” che esiste il potere realizzato ed il potenziale irrealizzato, il tutto all'insegna della giustizia di parte
Altrimenti, se la giustizia fosse quello che esattamente “è”, ossia, un valore universale (ad angolo giro)... non potrebbe esistere alcun tipo di “reazione (malessere)”.
Dunque, per ovviare a ciò (alla “resistenza”) – senza che cambi nulla, nella sostanza – il “potere” che cosa ha già realizzato

venerdì 4 novembre 2016

Passa attraverso.






"Sul referendum costituzionale il Governo... ha caricato troppi significati, si è creata una situazione di paralisi delle decisioni che non serve a nessuno...
C'è una situazione in cui oggettivamente tutto sembra legato a cosa succede o non succede il 4 dicembre...".
Susanna Camusso 
In "una situazione di paralisi delle decisioni che non serve a nessuno...", quel "nessuno" non è niente o il vuoto, ma è sempre lo status quo "qua, così". 
Ergo:
serve sempre a "qualcosa" e favorisce "qualcun3", come la dominante.
Grazie a qualche commento, direi provvidenziale, è emersa quella “dissonanza” tipica dell’AntiSistema nell’AntiSistema (qualcosa che non giudica nessuno, ma rischia di compromettere le relazioni, se le persone – invece di “non conoscersi e/o frequentarsi fisicamente” – vivessero ordinariamente fianco a fianco, insieme, a casa, al lavoro, attraverso l’amicizia, etc.). 
Nel caso specifico, ha rivestito la “parte del leone”, l’orientamento verso il cosiddetto “referendum”, per mezzo della singolare esposizione allo stesso, attraverso le uniche “direzioni (scelte) autorizzate”, ossia:
Sì o No.
Qualcosa che, in ogni “caso”, lascia e lascerà il tempo che ritrova, poiché… da una simile posizione di forza (risalente via via sino alla dominante, da cui proviene in termini auto ispirativi), la Massa è ancora troppo indebolita, poiché, auto mantenuta costantemente in “ritardo”, rispetto al “passo” che necessiterebbe per incidere e non più, solamente, coincidere (con lo status quo “qua, così”).

venerdì 29 maggio 2015

"A volte ritornano"? (Ri)tornano sempre.



Il “(ri)torno sugli investimenti”.
Che senso hanno tutte le “regole” (in/di qualsiasi ambito umano: sociale, civile, economico, scientifico, militare, religioso, sportivo, etc.) dal punto prospettico di chi (de)tiene il Controllo? Dalla prospettiva del Dominio.
Dalla (p)arte del Nucleo Primo…
Il “senso sottile” di ogni regola è:
  • indurre a (ispirare)
  • guidare (muovere)
  • creare una realtà “abitabile”, ossia… gerarchizzata, al fine di (riempire)
  • (man)tenere tale direzione di marcia (controllare)...
Perchè? Per... "continuare" (il frattale è "vivere").
Le “regole”, dunque, valgono solo da un “gradino sotto” al livello principale (che le ispira a monte).
Le “regole”, quindi, valgono solo per “te” (a qualunque livello tu sia “allocato/a” nella piramide gerarchica del Controllo).
Quando una regola è, anche, una “legge fisica”… in un ambito “(pre)visto”, come l’attuale (f)orma di reale manifesto, allora sei alle prese anche con una “natura artificiale”, (s)piegata dalla intenzione del Dominio.
Qualcosa che, di (con)seguenza, rende per intero – la natura – un (arte)fatto del tutto complice/programma... di ciò che, di fatto, “è” il suo eterno “nuovo punto di partenza e di (ri)circolo”.
Qualcosa che non sei più abituato/a a “percepire”, che non (ri)cordi ma del quale hai “memoria intima”, dedotta da tutto ciò che ti anima ad un livello più “sensibile” rispetto al semplice “vivere, qua, così”.
Tu “funzioni” in tanti modi, ma… d’assieme (nello status quo) sei auto limitato verso ciò che “(ri)conosci) di te, in quanto 'pianta stabile' dell’essere ‘multi versale’, quale sei”…
“Qua, così” tutto (ri)torna sempre identico, nella sostanza.
Ergo, non “a volte (ri)tornano”, ma… “(ri)tornano sempre”. La strategia astuta in gio(g)o, però, ammanta tutto di una peculiare (f)orma di camaleontismo, che rende il reale come una lavagna (in)cantata “da (p)rendere così com’è, a scatola chiusa”.
Quindi:
  • tutto (ri)torna
  • ma
  • mai, nella stessa maniera (He He).