“Se uno lancia un sasso, il fatto costituisce reato. Se vengono lanciati mille sassi, diventa un'azione politica. Se si dà fuoco a una macchina, il fatto costituisce reato. Se invece si bruciano centinaia di macchine, diventa un'azione politica.
La protesta è quando dico che una cosa non mi sta bene.
Resistenza è quando faccio in modo che quello che adesso non mi piace non succeda più…”.
Ulrike Marie Meinhof
È un’azione militare, ossia, qualcosa che agisce al di fuori di qualsiasi legge ma che, in seguito, pretende che la Massa continui a far finta di nulla, osservando la legge (trasformazione)Protesta, resistenza, etc. sono forme di “fare”, che “qua, così” mettono in relazione il “fatto” che esiste il potere realizzato ed il potenziale irrealizzato, il tutto all'insegna della giustizia di parte.
Altrimenti, se la giustizia fosse quello che esattamente “è”, ossia, un valore universale (ad angolo giro)... non potrebbe esistere alcun tipo di “reazione (malessere)”.
Dunque, per ovviare a ciò (alla “resistenza”) – senza che cambi nulla, nella sostanza – il “potere” che cosa ha già realizzato?
Il concepimento di una forma di “deprivazione sensoriale, sociale, comune e ‘normale’”.
Qualcosa che respiri attraverso il sopravvivere “qua, così”.Al posto della tortura... la “condanna” ad andare avanti senza alternativa sostanziale, senza “speranza” relativamente a quegli assoluti che aggiungono sempre qualcosa (senso) nonostante le condizioni esistenziali.
Percepire la realtà manifesta come “intramontabile”, rende l’umanità sempre più rassegnata (con-vinta dentro).
È come domare un cavallo "selvatico", non più montandolo, bensì, lasciando che faccia da sé (per rassegnazione ricavata dalla forma sociale in toto e dall'esempio altrui).Una forma di impotenza che non esiste, ma che si concretizza (credi) allorquando vieni spent3 dentro, giorno dopo giorno “qua, così”…
La scienza (deviata) ha studiato l’essere umano e lo conosce, per cui, a differenza tua, essa può agire sensatamente senza per/con questo mai (mai) dichiararsi, schierarsi, uscire allo scoperto apertamente.Quindi, tutto ciò che ti viene dato (messo in commercio) risente di questa strategia della immanifestazione sensoriale (e del senso che incarna ciò che continua a succedere, tanto da essere considerato usuale).
Un simile “strapotere” può essere realizzato solo quando il “controllo” ha raggiunto e mantenuto la propria posizione, per un tempo necessario e sufficiente a/per consolidarlo e coniugarlo allo stato sociale massivo.Quanto tempo?
Il tempo, ad esempio, che va dalla rivoluzione industriale ad oggi. O, da Tesla in poi… Ma (ma) dato che in questo “caso” si tratta di una sottodominante, di conseguenza, se (se) la sottodominante ha raggiunto un simile “punto”, allora, la dominante da quanto tempo è già auto insediata nella posizione d’impero globale?
Da, perlomeno, millenni. Ergo?Da sempre “qua, così”, essendone l’in-diretto “a monte”, la ragione fondamentale, il vertice distaccato.
Chi “è”, la dominante?È un connubio, sensato, con il Dominio (parte umana) e la dominante stessa (principio della malattia, della tentazione, della corruzione, etc. nonché origine anche della ruggine, della muffa, del calcare, dell’attrito, dell’inerzia e della… “resistenza”, che la Fisica ha poi studiato, prendendo atto di tali consistenze naturali compresenti all’interno del ciclo vitale proiettantesi dal convivere sociale e nel sopravvivere d’assieme)…
Qualcosa che la deviazione scientifica “qua, così” non riesce (perché non può e perché “serve” in questo modo) a completare, dal momento in cui non tiene in considerazione l’effetto frattale espanso che, di riflesso, deriva (comprova) solo ed esclusivamente dalla grande concentrazione di massa, giurisdizionale globale, della dominante, che viene esattamente replicata “a livello d’influsso, direttamente proporzionale alla propria intenzione ed interesse”... da detta caratteristica ambientale infrastrutturale “naturale”.Oppure, sei dispost3 ad ammettere che esista la natura solo ed esclusivamente per come te la dipingono e, non, per come viene espansa in questo spazio (potenziale)?
Quale differenza esiste tra la “spiegazione scientifica (deviata)” del tal fenomeno (che viene “dipinto” come naturale, poiché spiegato in tal senso dalla scienza) e... del tal fenomeno (che viene “dipinto” come naturale, poiché spiegato in tal senso da/in questo spazio del potenziale)?Non c’è nessuna differenza, se non quella che 1) tu prendi atto solo della spiegazione scientifica, 2) lasciando perdere tutto ciò che credi non esserlo, andando a formare in questa maniera 3) la “tua” convinzione, il “tuo” credo, la “tua” verità.
Non c’è che dire; si tratta di una strategia “coi fiocchi”.Qualcosa che non necessita più di alcun esercito invasore schierato in loco e perpetuamente disposto in maniera invasiva e, dunque (dunque), molto molto… “evidente”.
Qualcosa che provoca la reazione della Massa e la relativa formazione di “resistenza”, poiché troppo dirett3... rispetto alla capacità solare di accorgersi, propria della Massa stessa.È ovvio che si tratta, allora, di una “grande strategia” che proviene da tanto lontano da risultare “qua, così” impossibile, dato che – ti viene insegnato – “una volta” c’era il tal impero e poi è scomparso, superato da un altro impero che “oggi” è anch'esso scomparso nel nulla…
Ti sono stati tolti tutti gli indizi diretti, per ricordare, ma (ma) ciò che non può essere tolt3 è la memoria frattale espansa… poiché ambientale, strutturale, potenziale (valore universale). Per “ritornare ad auto ammettere, da te… il senso di quello che continua a succedere (giustizia di parte = ingiustizia massiva)” occorre introdurre nell'equazione due componenti fondamentali:
la caratteristica ambientale della memoria frattale espansa (perché, ad esempio, tutto in “natura” sembra come “assomigliarsi”?)
la caratteristica ambientale della compresenza immanifesta dominante (perché, ad esempio, tutto nella “società globale umana” sembra come “assomigliarsi”?)
Attraverso “tutt3 ‘qua così’ (AntiSistema)”, sei già stat3 riprogrammat3 e vieni costantemente “manutenut3”.
Credi che non sia possibile?
Perché “tagli fuori dal possibile, questa possibilità”?
Qualcosa che, però, ti sembra sempre e solo… spettacolo d’intrattenimento. È, anche se hai ragione, questa “teatralità (business)” – allo stesso tempo – incarna il significato di quello che ti “è già successo”, ma a livello frattale espanso, ossia, persino al di là dell’intenzione ordinaria e straordinaria incorporata nella parte sociale.
è ovunque, comunque e quantunque.
Ubiqua, non locale, in leva, wireless, etc.
Se la mente “esperta”, di turno, ti suggerisce che la gravità è ovunque, allora, la gravità – allo stesso tempo – significherà che la frattalità è ovunque. Ergo:
la gravità quale significato “ha”, oltre a quello che “è”?
Se (se) sin da piccol3, ogni persona che ti circonda annuisse certamente alla dominante, crescendo… la terresti coerentemente sempre in evidenza.
E così, come ben sai, per assicurarti che esistono anche quelle componenti della luce, che non vedi direttamente, inforchi delle lenti particolari, allo stesso modo… occorre che tu ricorra alla lente (ottica) frattale espansa, per non perdere mai di vista il “significato” e, dunque, la compresenza immanifesta.
Quindi, la dominante è responsabile della forma sociale “qua, così”.
Invece, che cosa succede regolarmente?
Nonostante tutto ciò, non cambia mai nulla (nella sostanza). Una goccia nell'oceano (se non è grande concentrazione di massa) ritorna, nel tempo, ad essere… oceano.
Il potenziale, da solo, non è sufficiente per…
L’unico modo per auto orientarti tra queste “verità”, è quello di “fare ordine”, ossia, di dare un senso d’assieme a tutto ciò che ti ha raggiunto/hai attirato.
accorgiti della ragione fondamentale.
Ipotizza ogni scenario, anche ricorrendo all'immaginazione, però.
quello è il significato di ciò che “è già successo” e, proprio per questo, è sempre compresente e mai (mai) passato.
Allo stesso modo, teorie che concepiscono addirittura l’universo intero, relegandolo dentro ad una “goccia”, sono da considerarsi fuorvianti, relativamente al problema fondamentale della giustizia di parte “qua, così”.
È una strategia, ispirata, insomma.
In maniera tale che questa distrazione ti renda sempre più “distante” da te e dalla situazione reale.
Ad esempio, puoi prendere tutte queste teorie ed assumerle/ammetterle alla luce del “significato” che hanno, poiché fungono da agenti virali ambientali.
Queste “situazioni” sono come moderne webcam, ad esempio:
servono per… ma, anche, per capire che…
Ossia:
servono per… trasmettere immagini che riescono a catturare
ma puoi, allo stesso tempo
capire che… servono per… (quindi, puoi sempre chiederti “a cosa/chi servono”?).
Cioè, ha un significato ben preciso se (se) ammetti la caratteristica frattale espansa ambientale (memoria e riflesso di ciò che accade “qua, così”):
esiste “chi” fa tutto questo, ancora, da prima della progettazione della webcam
webcam che “è”, dunque, l’esternazione di detta compresenza immanifesta dominante.
No entiende.Non ci sei. Sei “qua, così”.
Quindi, sei la prova più in-diretta, che possa esistere, proprio nel senso che non ammetti…
“Non c’è peggior sordo…”.
il cervello di Ulrike fu trafugato dal neuropatologo Jürgen Pfeiffer e inviato all'Istituto di psichiatria e medicina psicosomatica dell'Università di Magdeburgo, dove fu analizzato dallo scienziato Bernhard Bogerts…
Dopo lunghe indagini, la figlia Bettina ha scoperto che il cervello della madre era da 25 anni giacente nel magazzino dell'università di Magdeburgo e ne ha pretesa la ricongiunzione con i resti sepolti nel cimitero evangelico di Mariendorf, avvenuta il 19 dicembre 2002…
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La fisica è la scienza della natura nel senso più ampio.
Il termine "fisica" deriva dal neutro plurale latino physica, a sua volta derivante dal greco τὰ φυσικά [tà physiká] e da φύσις [physis], "natura", ovvero "le cose naturali".
Lo scopo della fisica è lo studio dei fenomeni naturali, ossia di tutti gli eventi che possano essere descritti ovvero quantificati attraverso grandezze fisiche opportune, al fine di stabilire principi e leggi che regolano le interazioni tra le grandezze stesse e rendano conto delle loro reciproche variazioni.
Quest'obiettivo è raggiunto attraverso l'applicazione rigorosa del metodo scientifico, il cui scopo ultimo è fornire uno schema semplificato, o modello, del fenomeno descritto…L'insieme di principi e leggi fisiche relative ad una certa classe di fenomeni osservati definiscono una teoria fisica deduttiva, coerente e relativamente auto consistente, costruita tipicamente a partire dall'induzione sperimentale…
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Lo puoi ricordare anche attraverso la storia (deviata); nonostante la deviazione, che non riesce ad eliminare il “significato”.Se (se) “una volta” – la storia lo dice – la scienza era “inesatta (di parte)”, allora, perché oggi non dovrebbe ancora esserlo?
Per quale motivo, “ora”, un simile “problema” dovrebbe essere già stato risolto?Perché, invece, non dovrebbe essere ancora – nella sostanza – identic3?
Infatti, lo sai che “è” così.Lo sai ma indirettamente:
lo “senti”.Ad esempio, sai già che ti tengono nascoste informazioni “coperte dal segreto (un diritto tutelato addirittura dalla legge)”. Perché?
Fai molta attenzione: perché?
Non si tratta di un vezzo, di un desiderio infantile, di un dettaglio, etc.
Fai molta attenzione:
perché?
Vedilo a livello di alimentazione:
ciò che era normale anni fa (smodato uso di zucchero, ad esempio) oggi è perlomeno messo in dubbio. Un miglioramento? No, perché sempre all'interno del medesimo contesto d'interesse.Quindi, quando era addirittura il pediatra a dirti di usare “tonnellate” di zucchero (“tanto è buono e fa bene”)… a cosa (chi) si prestava il tal esperto di turno?
Era scienza, quella? No.Era ed “è” scienza deviata che devia il tuo comportamento…
“Una volta” era normale fumare. La scienza considerava il fumo, non dannoso. Poi, l’orientamento è cambiato ed è arrivata la Legge Sirchia.Apriti cielo:
la vittoria della scienza e della politica ("democrazia").Ma (ma)… e gli ultimi decenni di pareri autorevoli contrari e “negazionisti”?
Non contano più. Li hai già dimenticati. Non esistono più.
Anzi, non esistono e basta. Non sono mai esistiti.
La figura "esperta" muore, nel frattempo.E le istituzioni cambiano nome. Il “paesaggio” si trasforma e non lo riconosci più. “Amen. È andata così. Che cosa vuoi farci”?
Niente. E sai perché?
Perché sei l’ultima ruota del carro. Ma, allo stesso tempo, quella fondamentale. Un paradosso? No.
Di più:
una strategia.
Qualcosa che se non te ne accorgi, ti porta molto molto lontano… da te, “qua, così”. Sono sempre le solite “cose”.
Vero? Che noia…
Tutto ciò è utile per sollecitare la tua capacità di astrazione sensata, oltre all’evidenza del paradigma (anche quando – questo - è palesemente “opinabile” ma, per qualche “misterioso motivo”, non viene mai messo in dubbio concretamente, il che già di per sé dovrebbe auto indicarti la situazione reale al livello più espanso possibile, quello fondamentale).
L’illusione del vento.Esso esiste nella misura in cui lo spazio (“aria, etere”) è pieno di “palline (atomi)”, che urtano le une contro le altre ("trasmissione"), in seguito ad un evento “a monte”.
Quando un corpo è in moto, è come se c’è… “vento”; il suo moto si fa largo tra le “palline” e si ha l’impressione di “aria nelle orecchie”.
Quando un corpo è fermo e non c’è vento, man mano che procede sembra essere controvento.Eppure, se si osservano i fili d’erba, al bordo della strada, questi sono assolutamente immobili.
Il corpo s'addentra in qualcosa.
L’aria è costituita da “palline invisibili”.Del resto, per trasportare informazione wireless, lo spazio non può essere vuoto.
Perché “si dice” che il Wi-Fi, le telecomunicazioni tra cellulari, il cordless, i ripetitori televisivi, la Tv stessa, etc. facciano “male”?Se lo spazio è “pieno di particelle” che vengono ordinate per trasmettere (seguitare la trasmissione, testimoniare, fare passaparola, etc.) l’informazione (di parte: input – output)… in presenza di un corpo fisico “trapassato (dal flusso vettoriale)”, qualcosa dovrebbe succedere.
Lo spazio (pieno d’aria) è immaginato come “vuoto”…
Insomma, ci sono delle tendenze, in atto.E, dunque, ci sono dei livelli in gioco.
Definire il “a monte”, mette ordine sino “a valle”.
La trasformazione è, dunque, un interesse:
lo capisci dalla “forma” a loop (gli affari sono affari) di “natura” piramidale. Essa è artificiale, ossia, descrive un “a valle” del momento di “è già successo”.Si basa sul progressivo, intergenerazionale, lavaggio della memoria (condizionamento totale), in maniera tale da forgiare una nuova forma di realtà manifesta “qua, così”, a partire da ciò che esisteva prima (che, nel tempo, prende come a dissolversi nella memoria e nell'esperienza diretta).
Allora, tutt3 (sia la trasformazione che la creazione, la morte e la nascita/manifestazione) è sottinteso sempre dal medesimo tipo di “interesse (dominante)”.Non c’è alcun paradosso in nessun “momento/punto” della forma sociale planetaria “qua, così”.
Una “regia (compresente ed immanifesta)” controlla, organizza e gestisce tutt3.Il fatto di non “ricordarla” fa parte della relativa, assoluta, strategia ed è, dunque, causale e fondamentale per la continuazione del giogo.
La memoria è angolare, ossia, esiste un angolo della memoria che resiste meglio al rullo compressore sottodominante. L’angolo è una certa “inclinazione”.Qualcosa che la scienza deviata, introducendo la propria prospettiva (metodo scientifico), ha reso come inimmaginabile, non permettendo – di fatto – di ricorrervi, poiché illogico, fantascientifico, puerile, ignorante, non dimostrabile, etc.
La Fisica (a partire da Aristotele, per il quale bastava il ragionamento) è sempre stata una lungimirante funzione di preparazione della mente “moderna”, che è diventata un dispositivo “coperto ed allineato”, nel corso del tempo sempre “qua, così”.Ragionando secondo una certa logica, infatti, è possibile rendere inimmaginabile l’alternativa sostanziale; come dematerializzando ciò che, comunque, esiste… e che viene incasellat3 “logicamente” secondo un angolo della presa in questione, piuttosto che un altro.
Come osservato in Inception, l’introduzione (ispirazione) di una “idea”, permette di deviare la via lungo la quale si stava procedendo, andando così a deviare persino il cosiddetto “futuro”.
Una sola idea, in leva, può “sollevare il mondo intero”…
Lo Spazio è “vuoto”, per farti paura e per farti stare “qua, così”. In realtà, anche lo Spazio è pieno di “particelle”.
Altrimenti, i segnali tra stazioni, sulla Terra, e navicelle, in volo, non sarebbero possibili. Ok?
La differenza tra la teoria scientifica e quella "intuita" da/in questo spazio (potenziale), è che - nel primo "caso" - la comunità scientifica si è applicata (credo) per dimostrarla e verificarla, mentre questo non è successo nell'altro "caso".
Questo fa la differenza anche se la realtà manifesta “qua, così” non ne risente, quindi, “il caso non esiste”, dato che la realtà manifesta è intesa dalla compresenza immanifesta dominante:
immanifesta = con la scienza (deviata) che non si interessa a…
Le leggi di Newton della meccanica classica e le leggi di Maxwell per i campi elettromagnetici sono in grado di descrivere correttamente la fisica dei fenomeni che occorrono per oggetti macroscopici e velocità non troppo elevate.
Solamente quando si considerano i fenomeni che avvengono alle scale atomiche si scopre una incompatibilità irresolubile, per questo motivo è interessante chiedersi se esista un opportuno limite in cui le leggi quantistiche si riducono a quelle classiche…
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La relatività ristretta mostra discrepanze rispetto alla fisica classica quando le velocità dei corpi macroscopici si avvicinano a quelle della luce.
Per basse velocità tuttavia, le equazioni si riducono alle leggi del moto di Newton.
Ragionando diversamente, è possibile affrontare una espansione in serie delle Equazioni di Einstein rispetto alla velocità della luce… considerata come parametro variabile.
Quando la velocità della luce è infinita le equazioni di Einstein sono formalmente ed esattamente uguali a quelle classiche…
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è interessante chiedersi se esista un opportuno limite in cui le leggi quantistiche si riducono a quelle classiche
per basse velocità tuttavia, le equazioni si riducono alle leggi del moto di Newton
quando la velocità della luce è infinita le equazioni di Einstein sono formalmente ed esattamente uguali a quelle classiche
L’opportuno limite, la riduzione e il “quando”… definiscono un altro ambito della “teoria”:
l’interesse di una compresenza immanifesta dominante
la condizione fisica, pratica, la forma, il contesto che deriva dalla ragione fondamentale.
L’opportuno limite, la riduzione e il “quando”… contro intuitivamente sono la difesa dell’interesse proprio dominante.
L’anello di congiunzione tra ogni elemento, nonché, il “a monte”- allo stesso tempo - dal che deriva l’osservazione ed il dualismo apparente (riduzione) “onda particella”.
Questo spazio (potenziale) avrà tempo “tutta una vita” per giungere a dimostrare questa “teoria”, che è - di più - “logica fondata su valore universale (giustizia ad angolo giro)”…
“Protesta è quando dico che una cosa non mi sta bene. Resistenza è quando faccio in modo che quello che adesso non mi piace non succeda più…”.
Ulrike Marie Meinhof
“Quando faccio in modo che quello che adesso non mi piace non succeda più…” è intenzione, atteggiamento, senso, diritto, etc. e non è “resistenza (resistenza è… negativo)”.La "resistenza" fa parte di un circuito (è prevista e serve, in quanto componente).
“Quando faccio in modo che quello che adesso non mi piace non succeda più…” di più, “è”… auto determinazione, giustizia ad angolo giro, valore universale.Come diamine ti può essere rappresentato il “concetto”, per attecchire?
Perché, una volta, la Massa era tanto infervorata e oggi non lo è più?Cosa è successo nel frattempo?
L’avvento della tecnologia, ovverosia, dell’inasprimento della scienza (deviata), alias, della sottodominante.
Risultato?
Tante “bolle nella testa”, il distacco dal senso che riflette la realtà manifesta “qua, così”, l’auto annichilimento dell’essere uman3 in qualcosa che è solamente “artificiale (di parte)” e che tenderà a manifestarsi del tutto allorquando l’essere umano si fonderà (verrà invaso) dalla tecnologia stessa, ricorrendovi come “ora”, ad esempio, si suole pensare ad una aspirina, non appena si decide che è il “caso” di assumerla (dolore).
L’evidenza attira l’attenzione. L’occhio vede e trasmette le immagini. Ma, la mente, come le elabora e decodifica?
Nella mente c’è l’inconscio, che è la parte di “te”, in te… che non conosci e sulla quale non hai alcun potere “qua, così’”.
Ergo? Significativamente:
“il dado è tratto”…
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