Storia.
La logica del too big to fail tornò di stringente attualità nel 2008 quando il governo americano all'epoca della seconda presidenza di George W. Bush intervenne con il sottosegretario all'economia Henry Paulson, attraverso il 'Piano Paulson', approvato il 3 ottobre dello stesso anno, in soccorso dei grandi istituti di credito e delle banche americane ridotte al rischio di fallimento dall'esplosione della bolla dei mutui subprime (crisi dei subprime).
Uso nel linguaggio comune.
L'espressione, benché sia maggiormente nota nel linguaggio economico e politico, è attestata come locuzione aggettivale nell'uso comune già nel 1991 quando su La Repubblica si faceva riferimento a un 'ragionamento too big to fail'. È stata usata anche per la prima volta come locuzione avverbiale nel 1999 sempre su La Repubblica ('pensare too big to fail') e sul Corriere della sera nel 2003 come locuzione sostantivale ('il too big to fail è una realtà').
Il 'too big to fail' è una realtà…
IIF: l'Europa ha bisogno di unione bancaria e sorveglianza centralizzata.
L'Institute of International Finance pressa l'Europa e i Paesi del G20 a trovare in fretta una soluzione alla crisi mondiale. Lo riporta il Financial Times citando una lettera inviata proprio al G20 prima del meeting del 18-19 giugno. ‘Abbiamo bisogno di un piano di gioco e di un'agenda che ci mostri dove sta andando l'Europa’, ha detto Charles Dallara, direttore del gruppo che rappresenta le maggiori banche del mondo.
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Il too big to fail è una realtà… è la spinta inerziale che conduce sempre di più verso questa realtà.
Sulle ‘orme’ dell’Uno, ci muoviamo in questo piano degli eventi dove nulla sfugge al senso ultimo dell’esperienza e della possibilità, alla luce di un intento superiore d’intelligenza d’Amore; una energia, un campo esistenziale dal quale scaturisce la nostra esperienza:
Amore, energia, vibrazioni, onde, particelle, esperienza…
Scrivere di ‘onde’ è un aggancio perfetto per riferirsi al concetto di ‘Legge d’Ottava’, e ogni volta che abbiniamo questa legge ad una forma di conoscenza, viene sempre naturale richiamare alla memoria gli insegnamenti di Gurdjieff. Ai seguenti due link avevo scritto, tempo fa, di questo argomento:
- http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2010/07/ecco-perche-e-tutto-girato-al-contrario.html
- http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2010/07/la-preghiera-una-tecnologia-molto.html
‘Soltanto nelle ottave di ordine cosmico, ascendenti o discendenti, le vibrazioni si sviluppano in maniera conseguente e ordinata, mantenendo sempre la direzione presa all’inizio’.
Frammenti di un insegnamento sconosciuto - P.D.Ouspensky
Il ‘Piano Divino’ è l’Ottava Massima’, per cui non è mai stata in dubbio la sua ‘riuscita’: la ‘meta’ è certamente ed alla conclusione del Tempo, raggiungibile.
Quello che ‘serve’ ad un umano del giorno d’oggi, al fine di risevgliarsi, è di essere schiacciato al muro da una mano tanto forte da ridurlo al silenzio/ascolto meditativo, oppure di essere coccolato dalla stessa mano?
Dipende, perché la biodiversità è sempre all’opera, per fortuna o per sagace intuizione superiore.
Anche sapendo consciamente che ‘non possiamo fallire’, è sufficiente questa insuperabile verità al fine di renderci immediatamente ‘migliori’? Il nostro grado di auto conoscenza ne risente in misura direttamente proporzionale? Io penso di no, perché è stato troppo grande lo ‘strappo’, allorquando abbiamo scelto di ‘lasciare tutto’ al fine di nascere ogni volta ‘nudi’ sulla Terra 3d.
Occorre riconquistare tutto, ogni volta e ogni volta e ogni volta… sino a quando ‘qualcosa’ rimane agganciato nel nostro campo energetico, possibilità dopo possibilità. E questo ‘qualcosa’ lo dobbiamo proprio alla ‘mano’ che ci ha ispirati in ogni modo in questa dimensione tanto densa e ‘spigolosa’. Questa ‘mano’, di volta in volta, ha vestito gli abiti dei Santi e dei Dittatori, del Bene e del Male, del sensato e dell’insensato per i nostri ‘occhi’…
Reagendo, ci siamo sempre mossi di conseguenza. Reagendo abbiamo sempre trovato la forza di rialzare la china e di continuare ad andare avanti anche durante il Tempo più buio e quasi senza speranza. L’istinto di sopravvivenza ci ha permesso di non ‘toglierci la Vita ogni volta che nascevamo’, la nostra ‘nudità’ d’infanti serve anche a questo:
È un viaggio. Un transitare lungo uno spettro d’energia consolidata in uno Scenario particolarmente adatto per ospitare l’esperienza, progettata in un’altra dimensione per questa dimensione. Perché è solo osservando da un altro ‘luogo’ che è possibile comprendere l’osservazione, ossia senza essere circondati dallo Scenario che non lascia mai completamente ‘abili’ d’intendere e volere.
È un concetto Quantistico: l’osservatore che osserva attraverso se stesso e per questo ‘personalizza’ l’osservazione tramite il proprio filtro. Ma è anche vero il contrario, ossia che l’osservato plasma, anche in piccola parte, l’osservatore.
Impariamo sempre a ribaltare la prospettiva.
Il Tempo ci insegna che il ‘giudizio’ è proprio questa modalità Quantistica di osservazione biunivoca: giudica e sarai giudicato, lanci la prima pietra chi è senza peccato, etc.
Stiamo vivendo, come dicevano anche i Maya, un periodo tra due Ere, ossia l’umanità è costituita da esseri che ‘stanno camminando tra due dimensioni differenti allo stesso momento’. È logico che non sia semplice vivere in questa maniera, rimanendo all’oscuro dei processi naturali evolutivi in corso; processi che certamente l’Antisistema non ci viene a dire in maniera aperta, ma che comunque è chiamato a rendere noti nella maniera e nella possibilità per lui più conservative del proprio potere di controllo.
Le informazioni sono rese note, in qualche modo.
- Docenti
- Allievi.
Docenti e Allievi allo stesso Tempo.
Campi in rotazione su se stessi, in compensazione con gli altri, proprio grazie agli effetti di questa ‘rotazione’ attorno al fulcro della sua emanazione.
Nella terra di mezzo è sempre un po’ noioso. Quando le persone stanno transitando da un lavoro ad un altro, da una situazione ad un'altra... funziona così. Come in ogni viaggio c'è una partenza. E poi c'è il tempo del viaggio, che disorienta un po'.
E poi c'è l'arrivo.
Il tempo tra la fine di un lavoro e l'inizio del nuovo è una specie di 'zona neutra', un non-luogo dove non sei né qui né lì. Un luogo psicologico dove le persone non percepiscono più la propria identità e sembra loro di aver perso la terra sotto i piedi. Essere in un momento di transizione è proprio questo:
È un periodo in cui oscilli continuamente tra il 'tenere' ed il 'lasciare andare', tra il desiderio di stringere e fermare il passato e la voglia di tuffarti nel futuro ed in quello che ti aspetta.
Ed è proprio quando oscilli tra andare avanti e tornare indietro che stai facendo i passi più grandi.
Questo è esattamente il segno che ti stai in realtà muovendo nella tua direzione.
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Quando oscilli tra andare avanti e tornare indietro che stai facendo i passi più grandi…
Ringrazio Simone Pacchiele, che non conosco personalmente, per il suo enorme lavoro propedeutico all’affioramento della consapevolezza di chi entra in risonanza con quanto scritto. Grazie davvero.
La Terra di Mezzo… non è una terra che non c'è, senza relazione col mondo in cui viviamo… Deriva solo dall'uso del termine dell'antico inglese mid-del-erde (o erthe), modificazioni del termine dell'antico inglese middangeard:
Dall'Antologia di J.R.R. Tolkien
Il nome per le terre abitate dagli uomini ‘in mezzo al mare’:
I due concetti di ‘Terra di Mezzo’ sono entrambi validi e ‘veri’:
- luogo fisico sulla Terra
- dimensione.
- dimensione legata ad un cambio vibrazionale
- dimensione legata ad un cambio temporale.
Si torna, dunque, alla duplice possibilità espressa da questa breve distinzione:
- livello tridimensionale
- livello sovradimensionale.
Non esistono verità, ma solo mezze verità, alla luce della nostra osservazione e consapevolezza dell’unica realtà. Più o meno recita così il Kybalion. Una grande conferma di talune 'verità' intuite da SPS.
Questa è la Biodiversità ed il Libero Arbitrio, sancito dal Karma e dalla Legge d’Ottava e da tante altre peculiarità dello ‘stare sulla Terra 3d’, come ad esempio la ‘circuizione sensoriale’ legata alla Gravità:
un Globo terracqueo che gira su se stesso senza mai disperdere ciò che ospita ed accoglie. Un grande abbraccio d’Amore al limite dalla possessività.
La Terra non è dell’umanità, ma nemmeno l’umanità è della Terra.
Si potrebbe andare avanti così per sempre.
Quali ‘privilegi’?
Quelli che abbiamo da sempre sotto agli occhi, per quanto riguarda la sua parte ‘umana’, e quelli relativi ad una ‘alimentazione energetica’ per quanto riguarda la sua parte ‘sottile’.
È più semplice, forse, adesso constatare quanto sia effimero e debole ogni giudizio emesso da tutti coloro che si ritengono vittime, solo perché è più semplice e preferibile in luogo dell’accettazione del significato più profondo dell’accogliere il feedback di Sé, che torna dall’opera del cosiddetto ‘oppressore di turno’.
Il ‘gioco’ è portato avanti con grande Maestria da parte di tutti. I Docenti che sono Allievi che sono Docenti/Allievi, hanno solo da imparare.
La guerra tra ‘poveri’ è una messa in scena dei ‘ricchi’, ossia delle nostre parti Animiche in osservazione più o meno silente:
Padri/Madri ed allo stesso Tempo anche Figli.
Per finire, pensiamo un attimo al gioco del Calcio in una ‘evoluta’ e moderna consolle di videogiochi:
gli uomini della propria squadra e della squadra avversaria, si muovono da soli con grande sapienza e capacità. A che cosa sono interessati veramente? Al possesso della palla e alla partecipazione collettiva al gioco. Ma che cosa ‘seguono’ in realtà? Che cosa è la ‘palla’ nell’Universo di loro competenza?
Un codice, un pixel, un Bit… la ‘palla’ non esiste, così come il campo da gioco e come essi stessi. Eppure la loro realtà è emersa nelle 3d ed è interattiva con le 3d e gli umani.
Il videogioco è Magia, Miracolo, e risponde ad una programmazione specifica, ad una richiesta del ‘Mercato’, al Desiderio di gioco degli umani, alla facoltà di progettare, ideare, conoscere ed avere denaro di alcuni umani:
Sacro e Profano… ad immagine e somiglianza dell’Uno che tutto ri comprende e che tutto ri elabora alla ricerca, di perfezione in perfezione, di quel ‘valore aggiunto’ capace di armonizzare l’equazione.
‘Nuova’ in maniera ‘nuova’, ossia non rientrante in nessuna ‘configurazione’ conosciuta attraverso questa forma umana, qualsiasi sia il Tempo a cui ci riferiamo.
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com