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venerdì 15 giugno 2012

La controparte.



 
Too big to fail (in italiano Troppo grande per fallire) è un'espressione entrata nell'uso comune nel linguaggio politico durante la crisi economica globale scoppiata nel 2008 a proposito di banche, istituti creditizi o aziende considerate troppo grandi all'interno delle rispettive economie perché possano essere privati dell'intervento pubblico in caso di rischio di bancarotta.
 
Storia.
La logica del too big to fail tornò di stringente attualità nel 2008 quando il governo americano all'epoca della seconda presidenza di George W. Bush intervenne con il sottosegretario all'economia Henry Paulson, attraverso il 'Piano Paulson', approvato il 3 ottobre dello stesso anno, in soccorso dei grandi istituti di credito e delle banche americane ridotte al rischio di fallimento dall'esplosione della bolla dei mutui subprime (crisi dei subprime).
 
Uso nel linguaggio comune.
L'espressione, benché sia maggiormente nota nel linguaggio economico e politico, è attestata come locuzione aggettivale nell'uso comune già nel 1991 quando su La Repubblica si faceva riferimento a un 'ragionamento too big to fail'. È stata usata anche per la prima volta come locuzione avverbiale nel 1999 sempre su La Repubblica ('pensare too big to fail') e sul Corriere della sera nel 2003 come locuzione sostantivale ('il too big to fail è una realtà').
Link 
  
Il 'too big to fail' è una realtà

IIF: l'Europa ha bisogno di unione bancaria e sorveglianza centralizzata.
L'Institute of International Finance pressa l'Europa e i Paesi del G20 a trovare in fretta una soluzione alla crisi mondiale. Lo riporta il Financial Times citando una lettera inviata proprio al G20 prima del meeting del 18-19 giugno. ‘Abbiamo bisogno di un piano di gioco e di un'agenda che ci mostri dove sta andando l'Europa’, ha detto Charles Dallara, direttore del gruppo che rappresenta le maggiori banche del mondo. 

Tra le misure suggerite dall'Iif un allentamento monetario generale da parte delle banche centrali di tutto il mondo, e in particolare un fondo di redenzione del debito per l'Eurozona

L'Europa, secondo Dallara, ha bisogno di un'unione bancaria e un'autorità di sorveglianza centralizzata
Link 
 
Il too big to fail è una realtà… è la spinta inerziale che conduce sempre di più verso questa realtà.

Sulle ‘orme’ dell’Uno, ci muoviamo in questo piano degli eventi dove nulla sfugge al senso ultimo dell’esperienza e della possibilità, alla luce di un intento superiore d’intelligenza d’Amore; una energia, un campo esistenziale dal quale scaturisce la nostra esperienza: 

la ‘polvere’ della Bussola d’Oro.

Amore, energia, vibrazioni, onde, particelle, esperienza…

Scrivere di ‘onde’ è un aggancio perfetto per riferirsi al concetto di ‘Legge d’Ottava’, e ogni volta che abbiniamo questa legge ad una forma di conoscenza, viene sempre naturale richiamare alla memoria gli insegnamenti di Gurdjieff. Ai seguenti due link avevo scritto, tempo fa, di questo argomento:
  1. http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2010/07/ecco-perche-e-tutto-girato-al-contrario.html
  2. http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2010/07/la-preghiera-una-tecnologia-molto.html
Il too big to fail è una realtà… è la spinta inerziale che conduce sempre di più verso questa realtà, e frattalmente questa verità conferma proprio il concetto di ‘Ottava Massima’, ossia di quell’Onda che non può fallire:

‘Soltanto nelle ottave di ordine cosmico, ascendenti o discendenti, le vibrazioni si sviluppano in maniera conseguente e ordinata, mantenendo sempre la direzione presa all’inizio’.
Frammenti di un insegnamento sconosciuto - P.D.Ouspensky

Il ‘Piano Divino’ è l’Ottava Massima’, per cui non è mai stata in dubbio la sua ‘riuscita’: la ‘meta’ è certamente ed alla conclusione del Tempo, raggiungibile. 

Tuttavia ciò non basta per conferir ‘Fede’ permanente alle individualità incarnate, perché semplicemente lo ignorano o ritengono un simile ‘concetto’ troppo distante dal proprio senso d’essere, ossia, non è sufficiente, a questa vibrazione, per divenire un ‘propulsore’ di consapevolezza.

Quello che ‘serve’ ad un umano del giorno d’oggi, al fine di risevgliarsi, è di essere schiacciato al muro da una mano tanto forte da ridurlo al silenzio/ascolto meditativo, oppure di essere coccolato dalla stessa mano?
 
Dipende, perché la biodiversità è sempre all’opera, per fortuna o per sagace intuizione superiore.

Anche sapendo consciamente che ‘non possiamo fallire’, è sufficiente questa insuperabile verità al fine di renderci immediatamente ‘migliori’? Il nostro grado di auto conoscenza ne risente in misura direttamente proporzionale? Io penso di no, perché è stato troppo grande lo ‘strappo’, allorquando abbiamo scelto di ‘lasciare tutto’ al fine di nascere ogni volta ‘nudi’ sulla Terra 3d.

Occorre riconquistare tutto, ogni volta e ogni volta e ogni volta… sino a quando ‘qualcosa’ rimane agganciato nel nostro campo energetico, possibilità dopo possibilità. E questo ‘qualcosa’ lo dobbiamo proprio alla ‘mano’ che ci ha ispirati in ogni modo in questa dimensione tanto densa e ‘spigolosa’. Questa ‘mano’, di  volta in volta, ha vestito gli abiti dei Santi e dei Dittatori, del Bene e del Male, del sensato e dell’insensato per i nostri ‘occhi’

Reagendo, ci siamo sempre mossi di conseguenza. Reagendo abbiamo sempre trovato la forza di rialzare la china e di continuare ad andare avanti anche durante il Tempo più buio e quasi senza speranza. L’istinto di sopravvivenza ci ha permesso di non ‘toglierci la Vita ogni volta che nascevamo’, la nostra ‘nudità’ d’infanti serve anche a questo

a non suicidarci subito, non appena constatiamo la differenza iniziale tra il ‘dentro e il fuori’: un’abissale differenza in termini di ‘coccole esistenziali naturali’.

La reazione va bene sino ad un certo punto, poi si deve accedere ad un'altra modalità: quella 'proattiva'.

È un viaggio. Un transitare lungo uno spettro d’energia consolidata in uno Scenario particolarmente adatto per ospitare l’esperienza, progettata in un’altra dimensione per questa dimensione. Perché è solo osservando da un altro ‘luogo’ che è possibile comprendere l’osservazione, ossia senza essere circondati dallo Scenario che non lascia mai completamente ‘abili’ d’intendere e volere.

È un concetto Quantistico: l’osservatore che osserva attraverso se stesso e per questo ‘personalizza’ l’osservazione tramite il proprio filtro. Ma è anche vero il contrario, ossia che l’osservato plasma, anche in piccola parte, l’osservatore.

Impariamo sempre a ribaltare la prospettiva.

È l’equivalente del detto ‘Indiano d’America’ di ‘mettersi nei mocassini degli altri’.

Il Tempo ci insegna che il ‘giudizio’ è proprio questa modalità Quantistica di osservazione biunivoca: giudica e sarai giudicato, lanci la prima pietra chi è senza peccato, etc.

Stiamo vivendo, come dicevano anche i Maya, un periodo tra due Ere, ossia l’umanità è costituita da esseri che ‘stanno camminando tra due dimensioni differenti allo stesso momento’. È logico che non sia semplice vivere in questa maniera, rimanendo all’oscuro dei processi naturali evolutivi in corso; processi che certamente l’Antisistema non ci viene a dire in maniera aperta, ma che comunque è chiamato a rendere noti nella maniera e nella possibilità per lui più conservative del proprio potere di controllo.

Le informazioni sono rese note, in qualche modo. 

Spetta ai più ‘risonanti’ coglierle, comprenderle e farle proprie. È un’informativa che non può mancare, in virtù della legge del Libero Arbitrio. Tuttavia il Libero Arbitrio esiste da entrambe le ‘fazioni’ all’opera nelle 3d:
  • Docenti
  • Allievi.
Facciamo attenzione: 

Docenti e Allievi - non - Male e Bene

E ancora: 

Docenti e Allievi - un concetto biunivoco, biodiverso, che attesta la contemporanea co esistenza di queste due ‘polarità’:

Docenti e Allievi allo stesso Tempo.

Campi in rotazione su se stessi, in compensazione con gli altri, proprio grazie agli effetti di questa ‘rotazione’ attorno al fulcro della sua emanazione.

Nella terra di mezzo è sempre un po’ noioso. Quando le persone stanno transitando da un lavoro ad un altro, da una situazione ad un'altra... funziona così. Come in ogni viaggio c'è una partenza. E poi c'è il tempo del viaggio, che disorienta un po'
 
E poi c'è l'arrivo.
 
Il tempo tra la fine di un lavoro e l'inizio del nuovo è una specie di 'zona neutra', un non-luogo dove non sei né qui né lì. Un luogo psicologico dove le persone non percepiscono più la propria identità e sembra loro di aver perso la terra sotto i piedi. Essere in un momento di transizione è proprio questo

stai cambiando da qualcosa che è ancora presente muovendoti verso l'ignoto. E dato che ti stai muovendo verso l'ignoto non sai ancora cosa ti aspetta. Può essere un periodo molto bello. E sicuramente è un periodo in cui scopri tantissime cose nuove su di te, mentre ricostruisci la tua identità...
 
È un periodo in cui oscilli continuamente tra il 'tenere' ed il 'lasciare andare', tra il desiderio di stringere e fermare il passato e la voglia di tuffarti nel futuro ed in quello che ti aspetta.

Ed è proprio quando oscilli tra andare avanti e tornare indietro che stai facendo i passi più grandi.

Questo è esattamente il segno che ti stai in realtà muovendo nella tua direzione.
Link

Quando oscilli tra andare avanti e tornare indietro che stai facendo i passi più grandi…
 
Ringrazio Simone Pacchiele, che non conosco personalmente, per il suo enorme lavoro propedeutico all’affioramento della consapevolezza di chi entra in risonanza con quanto scritto. Grazie davvero.

La Terra di Mezzo… non è una terra che non c'è, senza relazione col mondo in cui viviamo… Deriva solo dall'uso del termine dell'antico inglese mid-del-erde (o erthe), modificazioni del termine dell'antico inglese middangeard: 

il nome per le terre abitate dagli uomini ‘in mezzo al mare’

E benché non abbia cercato di far coincidere la forma delle montagne... con le ipotesi dei geologi riguardo al passato, questa 'storia' è ambientata su questo pianeta, in una certa epoca del vecchio continente...
Dall'Antologia di J.R.R. Tolkien

Il nome per le terre abitate dagli uomini ‘in mezzo al mare’:

ossia il termine ‘buca’ il velo del Tempo, un Tempo in cui il sapere giungeva da una Terra in mezzo al Mare. Tutto ciò riporta alla Mente, un tempo ‘costellato’ dall’esistenza di Atlantide.

I due concetti di ‘Terra di Mezzo’ sono entrambi validi e ‘veri’:
  1. luogo fisico sulla Terra
  2. dimensione.
Dove, in realtà, il termine ‘dimensione’ permette un altro ‘bivio’ nella possibilità della interpretazione:
  1. dimensione legata ad un cambio vibrazionale
  2. dimensione legata ad un cambio temporale.
Altro concetto simile alle sabbie mobili, perché capace di trattenere fisicamente sulla Terra 3d, in luogo di procedere ad una vera e propria Ascensione.

Si torna, dunque, alla duplice possibilità espressa da questa breve distinzione:
  1. livello tridimensionale
  2. livello sovradimensionale.
Occorrono le idee chiare, in un contesto proprio legato all’estrema confusione creatasi nello stanziamento temporale, che aumenta sia la possibilità di fare esperienza, sia la possibilità di rimanere incastrati nel vortice esperienziale. Siamo sempre alle prese con questa duplice verità. Sempre… Siamo noi il ‘Terzo Stato Quantico’

Noi incarniamo la possibilità di ri comprendere ed unificare la polarità, che ormai chiamerei ‘compensazione’…

Non esistono verità, ma solo mezze verità, alla luce della nostra osservazione e consapevolezza dell’unica realtà. Più o meno recita così il Kybalion. Una grande conferma di talune 'verità' intuite da SPS.

Questa è la Biodiversità ed il Libero Arbitrio, sancito dal Karma e dalla Legge d’Ottava e da tante altre peculiarità dello ‘stare sulla Terra 3d’, come ad esempio la ‘circuizione sensoriale’ legata alla Gravità:

un Globo terracqueo che gira su se stesso senza mai disperdere ciò che ospita ed accoglie. Un grande abbraccio d’Amore al limite dalla possessività.

La Terra non è dell’umanità, ma nemmeno l’umanità è della Terra.

Si potrebbe andare avanti così per sempre. 

Troveremmo sempre la possibilità di confutare tutto, perché tutto è un punto di vista e al Mondo esistono miliardi di punti di vista. In assenza della capacità consapevole di amministrarsi da Sé, ‘qualcosa’ è stato incaricato di questo onere, di questa responsabilità e che, per contraltare, ha chiesto ed ottenuto anche una serie di privilegi in cambio dell’attività immane a cui si è autonomamente designato.

Quali ‘privilegi’?
 
Quelli che abbiamo da sempre sotto agli occhi, per quanto riguarda la sua parte ‘umana’, e quelli relativi ad una ‘alimentazione energetica’ per quanto riguarda la sua parte ‘sottile’.

È più semplice, forse, adesso constatare quanto sia effimero e debole ogni giudizio emesso da tutti coloro che si ritengono vittime, solo perché è più semplice e preferibile in luogo dell’accettazione del significato più profondo dell’accogliere il feedback di Sé, che torna dall’opera del cosiddetto ‘oppressore di turno’.

Il ‘gioco’ è portato avanti con grande Maestria da parte di tutti. I Docenti che sono Allievi che sono Docenti/Allievi, hanno solo da imparare.

La guerra tra ‘poveri’ è una messa in scena dei ‘ricchi’, ossia delle nostre parti Animiche in osservazione più o meno silente: 

un’altra forma di Docenti direttamente interessati a seguire il comportamento dei propri ‘figli’, impegnati alla ‘Scuola della Vita’ sulla Terra 3d.

Padri/Madri ed allo stesso Tempo anche Figli.

Per finire, pensiamo un attimo al gioco del Calcio in una ‘evoluta’ e moderna consolle di videogiochi:

gli uomini della propria squadra e della squadra avversaria, si muovono da soli con grande sapienza e capacità. A che cosa sono interessati veramente? Al possesso della palla e alla partecipazione collettiva al gioco. Ma che cosa ‘seguono’ in realtà? Che cosa è la ‘palla’ nell’Universo di loro competenza?

Un codice, un pixel, un Bit… la ‘palla’ non esiste, così come il campo da gioco e come essi stessi. Eppure la loro realtà è emersa nelle 3d ed è interattiva con le 3d e gli umani.

Il videogioco è Magia, Miracolo, e risponde ad una programmazione specifica, ad una richiesta del ‘Mercato’, al Desiderio di gioco degli umani, alla facoltà di progettare, ideare, conoscere ed avere denaro di alcuni umani: 

ossia risponde ad una ‘possibilità concretizzata dall’intento di unione di – domanda ed offerta’.

In definitiva disegna una nostra 'controparte', che esperimenta e riflette sempre e comunque la 'parte', le 'parti' e ogni sfaccettature da monte a valle dell'opera Creativa.

Sacro e Profano… ad immagine e somiglianza dell’Uno che tutto ri comprende e che tutto ri elabora alla ricerca, di perfezione in perfezione, di quel ‘valore aggiunto’ capace di armonizzare l’equazione. 

Questo è il punto a cui giunge SPS. 

‘Oltre’, potrebbe esserci ancora dell’altro loop, un altro ‘giro di spirale’, così come il 'Tutto' potrebbe sfociare nella nascita di un bimbo, di una nota musicale nuova.

‘Nuova’ in maniera ‘nuova’, ossia non rientrante in nessuna ‘configurazione’ conosciuta attraverso questa forma umana, qualsiasi sia il Tempo a cui ci riferiamo.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

venerdì 22 aprile 2011

Cellule e Parassiti.




Riporto questo articolo, inerente delle brillanti riflessioni sul Mondo della Cellula ispirate alla lettura del libro ‘La Biologia delle Credenze’ di Bruce Lipton:

Lipton paragona la cellula al ‘tutto’, cioè ad un essere umano. Infatti la cellula è fisiologicamente simile al corpo umano. La cellula mangia, respira, riposa e lavora incessantemente. Lipton ‘smonta’ l'egemonia del DNA (epigenetica) cioè quello che molti chiamano 'il dogma centrale'. 

Continuando con l'analogia antropomorfa (che non piace troppo alla scienza)... secondo te.. quale è il cervello della cellula? Forse ‘non tutti sanno che’ una persona viene ritenuta ‘morta’ solo al cessare della sua attività cerebrale. 

Quindi se si ferma il cuore... sei ancora vivo

Se hai studiato un pò di biologia... forse stai pensando che il cervello della cellula sia il nucleo... cioè la parte della cellula in cui è contenuto il materiale genetico. Durante i suoi studi, Lipton, mostra come la cellula possa sopravvivere... anche senza il suo nucleo!

Indispensabile ‘solo’ per la riproduzione.

Forse non è proprio il cervello eh;-))

La cellula comunica con il suo ambiente esterno attraverso la propria membrana, dove sono inserite diverse proteine che fungono da ‘sensi’... La cellula scambia costantemente informazioni con l'ambiente esterno, decide quali sono i segnali più o meno pertinenti. In poche parole le cellule modificano se stesse in base all'ambiente esterno

Il fatto che abbia una sorta di ‘sensi’ ti fa venire in mente qualcosa? La manipolazione di se stessa in base ai sensi? Bravo! I sistemi rappresentazionali della PNL: è come se la membrana gestisse le proprie submodalità in risposta all'ambiente.

Se togliamo i ‘sensi’ (le proteine) alla cellula... muore. 

Questo ha portato Lipton ha creare il neologismo Mem-brein dall'assonanza del termine ‘membrana’ in lingua Inglese…
L'intelligenza cellulare. Gennaro Romagnoli

Tutto ciò mi riporta alla mente i diversi tipi di ‘alimentazione’ che caratterizzano l’essere umano, descritti da Gurdjieff nello splendido lavoro del suo discepolo Ouspensky (Frammenti di un insegnamento sconosciuto)  che, se non ricordo male, si riferisce ad un tipo di alimentazione inerente alle ‘sensazioni’.

Senza questa sequenza pressochè infinita di ‘input’ l’uomo morirebbe quasi immediatamente o si trasformerebbe in un vegetale.

Il termine ‘morire’, in questo caso è riferito, è ‘sede’, di quel valore aggiunto che ci rende ‘magici’ e non più incoscienti. Per cui il ‘morire’ per mancanza di ‘sensazioni’ è il tornare a scivolare in quel Mondo di sonno della coscienza da cui proveniamo, come riferito da Steiner nel suo lavoro ‘Le cronache dell’Akasha’. 

Le Cellule, che sono i nostri ‘mattoni’, viene dimostrato, funzionano proprio in questa maniera.

Cellule: membrana esterna – esperienza – formazione nucleo – memoria/riproduzione.

Come si evince dall’attività illuminata di Georges Lakhovsky, all’interno della Cellula esiste dell’acqua marina:

Cromosomi e Condriomi sono costituiti da un tubicino di materia isolante (Colesterina, resina, grasso, etc) all’interno del quale si trova un liquido, una specie di siero, che contiene tutti i minerali dell’acqua di mare e, di conseguenza, è conduttore di elettricità…
Radiazioni e onde. Georges Lakhovsky.

L’acqua contenuta all’interno della Cellula è ‘collegata’ direttamente all’acqua esterna, quella del Pianeta. Ciò costituisce un modello di analogia frattale. Cosa succede se si inquina l’acqua esterna o quella interna? Che il collegamento non-locale fra le due dimensioni ne risentirà immediatamente. 

Ciò che facciamo all’esterno di noi è come se lo facessimo a noi stessi. 

Questo è una delle chiavi di lettura che permettono di comprendere che oltre al comportamento umano si cela qualcosa d’altro. Qualcosa che dipende da un tipo di Scenario terrestre diametralmente rovesciato rispetto a quello naturale e persino ‘ovvio’ per la Vita umana: una forma di Vita parassita che spinge a fare quello che mai faremmo se fossimo liberi.

Il Pianeta è come una Cellula enorme in cui la crosta terrestre ricopre il ruolo di membrana esterna cellulare e protegge il proprio nucleo. Il nucleo, frattalmente, è paragonabile al contenuto centrale di un frutto, ossia il seme. Nel seme è contenuta la memoria e la capacità riproduttiva, ossia la traccia del Futuro/Destino di quell’essere vivente e di tutte le forme di Vita che vi albergano dimensionalmente. 

Da ciò si comprende che la forma di Vita parassita che controlla il genere umano è multidimensionale, cioè agisce da un altro piano della Creazione, in quanto non metterebbe mai a rischio la propria sopravvivenza distruggendo il Mondo che le permette di sopravvivere. La sua ‘sede’ non è nella terza dimensione e, per questo, non teme nemmeno  di poter distruggere un intero Pianeta. 

Il rischio che si corre è proprio quello…

È nella direzione la meta, la leggibilità del futuro. È una vibrazione. La scelta di uno scenario fermato e fissato da una intenzione. L’energia che serve ad alimentare questa intenzione la procura il genere umano che produce almeno tre tipi di energia:
  1. quella di sostentamento per i ‘parassiti’
  2. quella di sostentamento dello Scenario
  3. quella di sostentamento di se stesso
L’energia prodotta dal genere umano per il sostentamento dello Scenario è di due sottotipi:
  1. quella autoprodotta attraverso la co-creazione
  2. quella indotta dall’Antisistema attraverso lo sfruttamento delle vicissitudini di Vita, come le morti per guerre, per incidenti vari, per malattie, etc.
La specie umana ha conquistato gran parte della conoscenza dell’universo grazie all’utilizzo di forme di energia invisibili. La capacità di impiegare energie invisibilli è una delle caratteristiche che contraddistinguono la specie umana. L’utilizzo di queste energie è reso possibile dalla capacità di astrazione dell’uomo. La pratica della Magia (una forma di tecnologia basata sull’Energia Vitale), con le sue teorie (spesso distorte dalle religioni), le formule ed i rituali, è stata la più antica forma di impiego delle energie non visibili… Viviamo in un oceano di energia, costituito da Energia Vitale e onde elettromagnetiche.
Karl Hans Welz
 
Il frattale che dimostra questa verità ‘non ufficiale’ e ripiegata su se stessa, in una parvenza di ‘scarsità’ d’energia è proprio rappresentato dalla scarsità d’acqua su un Pianeta che per tre quarti è ricolmo d’acqua. Gli oceani energetici non sono stati ‘autorizzati’, in questa versione dello Scenario 3D, ad essere riconosciuti. Perché? Perché l’organismo parassita che ‘ci ha’, necessita di un ecosistema particolare in cui ‘farci vivere’, al fine di generare una ‘migliore’ qualità e quantità di energia: quella della classe della paura, della ristrettezza, della scarsità, della separazione, della mancanza, etc.

A questo Mondo manca 'tutto'

Pensateci bene. E ciò costituisce un paradosso abissale con la caratteristica di abbondanza che avvolge la Creazione

Persino il Genio della Lampada può esaudire solo 3 desideri. 

La corsa alle forniture energetiche delle Nazioni è lo sfogo ‘naturale’ a questa ritenuta mancanza di abbondanza. Questo fenomeno della ristrettezza sfocia dal disegno, dall’intenzione dei ‘parassiti’ di indurre il genere umano a modellare un ecosistema ‘perfetto’ per la loro sopravvivenza

Ricordate il film ‘L’invasione degli ultracorpi’? In quella intuizione c’era la proposizione di una umanità controllata ed in un certo senso ‘sostituita’ dall’interno. Non c’era bisogno di una invasione classica fatta con navi spaziali e utilizzo della violenza esteriore. No. Era tutto silenzioso e lungimirante: in un certo senso ‘pulito’

Come passare per le campagne francesi, tedesche, svizzere, austriache, etc. nelle quali l’erba è sempre tagliata in maniera perfetta, tutto è ‘a posto’, in ordine perfetto, ben tenuto e dipinto, le strade sono pulite, la visione per l’occhio del turista è idilliaca, tuttavia… passando con la macchina a bassa velocità, per rispetto del limite orario, non si vede in giro nessuno

I passaggi pedonali sono colorati e ben evidenti, le case dipinte di fresco, i parchi sono dei gioielli incastonati nelle strutture dei Paesi, ma non c’è nessuno in giro. È ovvio che questa è una mia impressione dettata dall’osservazione di quel momento di transito, tuttavia adesso sto scrivendo di questo fatto facendo mente locale proprio di quel ricordo; sì, perchè è stata una mia esperienza.

Era casuale il fatto che vedessi interi paesi senza persone in circolazione? Persino il traffico era smunto, quasi irreale e probabilmente costituito da vetture transitanti dall’esterno verso l’esterno, come il mio caso. Insomma, mi sembrava di attraversare la classica città fantasma. Ma quando penso ad uno scenario di questo tipo, mi viene in mente la città abbandonata tipo Far-West, con le sterpaglie che rotolano in giro ed il disordine più evidente. 

Invece in questo caso non esisteva disordine bensì il suo esatto contrario

È ‘solo’ una modalità di grande organizzazione dei lavori di manutenzione e di responsabilità civile? Può darsi. Ma dove erano tutte le persone in quel momento? Al lavoro, a scuola, a fare i mestieri, probabilmente. È chiaro che a quelle latitudini possa esistere un altro paradigma esistenziale, o meglio, esiste ancora lo stesso paradigma ma esplicitato in uno scenario diverso. Lo si comprende perché il Mondo va esattamente dove deve andare, fissato fermamente dall’intenzione del potere di controllo che lo veicola.

Quelle comunità non costituiscono eccezione ma semplicemente ‘lo vivono’ in maniera diversa. Ugualmente, però, spingono anch’esse verso la direzione auspicata dai ‘parassiti’. In che modo? Non facendo nulla per mutare la direzione globale. Tronfie del loro stato di perfezione locale, vuoto. Se penso però ai detti:
  • sii il cambiamento che vuoi vedere apparire nel Mondo
  • cambiare se stessi per cambiare il Mondo
  • pensa globalmente e agisci localmente
Posso derivare che la loro opera si innesta pienamente in questa vibrazione di ‘non giudizio’ e di ‘conoscenza di se stessi’ e di agire localmente come esempio o frattale per il resto del Globo. Certamente mi astengo da ogni forma di giudizio personale e, molto semplicemente, mi chiedo: ma dove erano tutti quando passavo io? Sembrava di passare tra gli scenari utilizzati, tempo prima, per produrre un film, proprio come espresso chiaramente in Truman Show.

Sembrava di passare in un momento di pausa delle riprese, ma anche in quel caso ‘non potevano sparire tutti’. No, la sola esemplificazione plausibile per la mia immaginazione quantica è che quello scenario fosse abbandonato o che le persone fossero indotte a rimanere dentro alle abitazioni o raccolte da qualche parte o che quello scenario fosse ‘vuoto’. Potevo allora stare sognando? 

Potevo avere avuto accesso allo ‘spazio delle varianti’ definito da Vadim Zeland

Poteva essere quello il riflesso di un mio desiderio di ‘un altro scenario’? Forse per quel motivo era desolatamente vuoto: perché era un ‘modello’ da riempire dopo la sua condensazione nella densità della realtà percepita. Poteva essere quella l‘origine della visione, del sogno? 

È come se ognuno di noi possa interfacciare le dimensioni, ossia riuscire ad espandersi multidimensionalmente in determinate circostanze; quali? Devo pensare a come mi sentivo in quel momento. È una questione di vibrazione dell’essere. Dunque:
  • ero in vacanza alias ero ‘in pace con me stesso’
  • ero in buona compagnia alias ‘nel mio stato di condivisione preferito’
  • ero in macchina alias ‘in un veicolo simile alla Merkaba
  • ero in uno stato di estasi alias ‘di inerziale richiesta inconscia’
  • ero in uno stato di vuoto alias ‘di lasciarmi andare a quello che la strada conduceva a me o che mi conduceva a...’
Ecco: penso di avere descritto il ‘come mi sentivo’. Come in una… bolla, in una parola.
 
Se analizziamo quello ‘status’ è più semplice capire come funziona la legge d’attrazione. Nell’assenza di giudizio e di ‘fede’ nell’intelligenza, nel Genio che regola la creazione, nella lucida aspettativa come di un bambino che attende solo la luce del giorno, che certamente verrà, per uscire all’aperto a giocare. Il bimbo lo sa che la luce del giorno arriverà e che la notte è solo una ‘pausa’ del gioco

Questa fiducia è il perno rotore del movimento dell’intenzione del giocare. 

Cosa fa la società umana, ad un certo punto? 

Interrompe questa corrente di fiducia. Come? Con l’entrata del bambino nel mondo della scuola. Uno scenario nobile nella sua apparenza ma svilente nella sua manifestazione ultima e densa. Per questo motivo le scuole Steineriane imperniano la vita scolastica sul modello della ‘libertà domestica’. Attendono anche i sette anni, se è il caso, prima di accogliere il bimbo. Poi lo avvolgono nelle calde coperte conosciute della modalità del gioco, dei colori, della musica, dell’ambiente di casa fatto di tante cose simpatiche, apprese ed amiche. 

Il modello ancora più risonante con la struttura del bambino è, secondo me, quello dell’Homescooling, della scuola a casa, dell’insegnamento tra le mura domestiche. Un modello irrealizzabile?
 
Mia moglie segue proprio questo ‘filone’ nel suo Blog  e ha scoperto, e mi dice, che esiste un vero e proprio fenomeno di massa legato all’Homescooling, soprattutto all’estero, soprattutto negli Stati Uniti d’America che rimangono l’esempio più evidente di terra dei paradossi o degli estremi raggiunti.
 
La presenza di ‘parassiti’ negli esseri umani è testimoniata anche dalla paura atavica che sviluppano i bambini del classico ‘Uomo Nero’. Castaneda ci ricorda che i bambini, sino ad una certa età, li ‘vedono’, li percepiscono, li sentono, poi con il tempo cedono alla loro conquista come termine ultimo di… difesa

Una difesa che assomiglia molto ad una resa. 

L’immersione nell’oceano della Vita ha inizio, veramente, quando si cede in questa maniera. In quel momento si è inseriti nella simulazione neurosensoriale globale: nella Matrice. L’esperienza esistenziale ha inizio e ogni nuovo venuto viene come disinnescato dal proprio potere nativo, dal proprio ricordo del chi ‘egli sia’. 

Siamo dunque 'afferrati' a livello cellulare, ma prima ancora a livello eterico. L’invasione e la conquista è avvenuta nel tempo e scende a cascata dai piani invisibili dell’energia. Energia e origine in cui non crediamo più… ed è facilmente intuibile il perché! In questa maniera siamo tenuti talmente lontani dalla verità che ogni nostro sforzo intuitivo non porta mai ad un qualcosa di efficamente illuminante.

Siamo collocati nel loro campo d’ombra e non si scorge, da una simile posizione, la luce dell’Universo. Occorre ‘spostarsi’. In che modo? Osservando da un’altra ‘posizione’, tramite una modalità diversa del sentire, ossia quella del ‘Conosci te stesso’. 

Questa via è una delle vie, benintesi.

Il paradgima può cambiare. In questo, anche l’Universo ci sta dando una mano, infatti i cambiamenti naturali che stanno avvenendo nel Sistema Solare lo dimostrano a pieno. L’attività del Sole è una trasmissione energetica multistratificata per ogni forma di Vita in 'ascolto'. Il Sole fa parte di una vera e propria rete di comunicazione universale. Tramite questo meccanismo l’evoluzione può essere perseguita, incentivata e controllata. 

Questo  controllo, chiaramente, è al di fuori della sfera delle entità parassite. Entità il cui operato è chiaramente visibile solo nella terza dimensione, tramite l’osservazione della loro ombra sul genere umano ospitante ed incaricato della loro trasmutazione finale.

Tutto è opportuno e nulla è per caso.

La positività universale rimane sempre il tono vibrazionale più alto, l’onda superiore che non può interrompersi o fallire come ci insegna ancora Gurdjieff.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

 

lunedì 21 marzo 2011

Una primavera convergente: onde e musica.





È iniziata la primavera. Quest’anno è dal 20 marzo per questioni ‘astronomiche’. Cosa è successo in questo scorcio di marzo, in realtà? Abbiamo la concatenazione di molti fenomeni convergenti, come:
  • Luna piena al suo perigeo, ossia 50000 km più vicina alla Terra rispetto al suo apogeo
  • cambio stagionale
  • terremoto Giappone
Non metto in relazione il terremoto con gli altri fattori, per carità; voglio fare notare la concomitanza degli eventi. E poi? Dovremmo osservare il Sole e gli allineamenti planetari, etc. E poi? 

E poi c’è la mia situazione personale, da almeno quattro giorni è in estremo ‘ribasso’. Dunque? Dunque, per ‘caso’, ho letto un mio articolo di un anno fa in cui, guarda caso, versavo in una situazione molto simile a quella di oggi. Eccolo: Ballando alla luce della Vita.
 
A questo articolo ne fece seguito un altro, nel quale avevo compreso cosa era successo a me in qualità di individualità inserita in un contesto unitario a livello planetario. Eccolo: Ley lines, post terremoto, come causa di crollo energetico.

Leggendolo tutto d’un fiato mi sono reso conto della mia ciclicità inserita nella ciclicità degli eventi che accadono sulla Terra, infatti proprio qualche giorno prima della mia crisi individuale del marzo 2010, era accaduto il fortissimo sisma del Cile. Guarda caso. 

Stesse modalità, stessa crisi

In quell’articolo ebbi l’intuizione di approfondire il discorso relativo alle Ley Lines ed alla loro veicolazione emozionale degli accaduti umani planetari. Non importa dove succede un evento significativo, saremo ugualmente raggiunti dall’onda di propagazione energetica lungo gli assi energetici della Terra. Proprio in Vigevano, o nelle sue immediate vicinanze, passa una importante ‘linea’ energetica planetaria, per cui le emozioni di paura e morte relative al Giappone transitano lungo questo canale coinvolgendo nella loro corsa le individualità umane impegnate a vivere

Certamente esistono individualità più o meno ‘sensibili’, per cui le crisi personali possono essere di differente intensità. Ma stiamone certi che, mediamente, questo periodo non è stato dei migliori in fatto di serenità. Questo è un fatto importantissimo al fine di aumentare la nostra consapevolezza. Quando stiamo male non bisogna fermarsi ad una sterile analisi ‘locale’ delle ritenute ‘cause’, ma occorre allargare il proprio raggio d’azione all’intero pianeta. La sofferenza altrui e la sofferenza ritenuta ad estrema distanza, non deve mai lasciare indifferenti, perché è come una marea che si sposta tramite i vincoli energetici naturali, come le nuvole, l’acqua, un palloncino che sembra disperso nell’aria… ma che si muove in maniera del tutto 'sensata'. 

Se non siamo in grado di provare compassione per la situazione in cui versa una parte del Pianeta, è la dinamica stessa della Natura della Vita che ce lo ricorda in continuazione. In che modo? Coinvolgendoci in mondo ‘sottile’, in termini di malessere, dolore, angoscia, ansia, etc. Emozioni che sembrano immotivate, quando ci assalgono, eppure evidentemente motivate se analizzate e percepite su una più vasta scala ‘panoramica’. Siamo tutti Uno.

La cosa pazzesca è che me ne ero scordato anche io. La mia attuale crisi che ha toccato punti davvero ‘amari’, a prima vista 'senza senso', irraggiata da questa luce cambia aspetto e rientra in un piano diverso della concezione degli eventi. Caspita. A livello globale la massa è veramente mantenuta estranea a questo tipo di conoscenza. Esistono libri ed informazioni valide?

Io penso che tutto sia valido se ‘chi cerca’ lo fa con cuore e passione, perché a quel punto la legge d’attrazione ‘deve rispondere’. 

Il sapere ufficiale è tenuto nascosto perché la massa non è ancora pronta e la massa non è ancora pronta perché il sapere ufficiale è ancora nascosto. Come a dire classicamente, è nato prima l’uovo o la gallina? Quando e come cambia una tendenza? Certamente nel tempo, per cui è nel tempo che avvengono i cambiamenti o i balzi quantici. Un occhio al tempo permette di poter meglio comprendere. 

Ma a quale tempo dobbiamo prestare attenzione? Diciamo che il ‘caos’ che confonde il genere umano, l’Antisistema, ha operato davvero efficaciamente al fine di ‘schiacciare’ l’umanità in maniera propedeutica al suo risveglio: è un mastino davvero ostinato e fedele alla sua programmazione.  Quale tempo o che tempo va allora monitorato? Non certo il nostro tempo artificiale fatto di ore e minuti e secondi. 

Forse è meglio osservare cosa facevano gli Antichi. Cosa facevano? Scrutavano il cielo, gli astri vicini e lontani. In che modo? Non intendo il modo tecnologico che usavano, ma il modo ‘mentale’. La loro mentalità era diversa da quella attuale. Tramite i modelli mentali attuali, il loro status è paragonabile a quello del bimbo che crede di poter scoprire i segreti dell’Universo esclusivamente su un rapporto basato sulla ‘fiducia’, su quello che sente e che crede. In parte è vero e in parte è oscurante il processo di comprensione di quello che ‘erano’ in realtà gli Antichi.

In quel tempo la tecnologia era di diversa 'fattura'.
 
Basti dire questo. Non aspettiamoci di vedere apparati tecnologici simili ai nostri. Quella tecnologia era l’ombra di un’altra tecnologia giunta sulla Terra in qualche modo. Un’ombra che permetteva di utilizzare le facoltà umane al fine di trasformazione diretta nelle apparecchiature tecnologiche stesse, come a dire che l’umano diveniva osservatore e strumentazione nello stesso tempo. Dei macigni accumulati e squadrati erano come degli accumulatori d’energia e un appoggio concreto all’atto dell’osservazione: meccanica e dinamica allo stesso tempo, quantistica e fisica agganciate ad autosostegno in maniera ‘uni-ficante’.

Il tempo da osservare era quello scritto nelle stelle, nei loro movimenti, nelle loro congiunzioni e separazioni, nei  movimenti in fase ed in quelli contrari, nei cicli del Sole e della Luna, etc. Era un tempo ciclico a cui si poteva direttamente accedere per leggere ciò che sarebbe accaduto nel futuro. Il termine probabilistico della ‘lettura’ non deve lasciare stupefatti o limitati, come succede ad una mente logica odierna, la quale pretende di elaborare l’equazione uni-versale che spiega ogni fenomeno. La probabilità è una legge quantica: è una legge

Nella scatola il gatto è vivo o è morto? Dipende!

Sino a che non ci avvicineremo agli Antichi con una mentalità simile a quella di cui erano ‘avvolti’, non sarà possibile uscire dai labirinti della logica infranta ed il loro mondo rimarrà per sempre confinato nei limiti della faciloneria in cui li abbiamo relegati attraverso la stesura di libri di storia deviata

Nel portico dell'Accademia di Atene, dove Platone impartiva le sue lezioni, si trovava scritto un avvertimento: "Non entri chi non conosca la Geometria". Il significato originario del termine geometria - come indica il suo prefisso 'Geo' - si riferiva allo studio delle misure della Terra, soltanto in seguito passò a designare la parte delle Scienze Matematiche che attualmente conosciamo”.
www.expianetadidio.blogspot.com 

Geo - lo studio delle misure della Terra. Il conoscere la Terra, inteso come un corpo fisico e vivente caratterizzato da un reticolo energetico molto simile alla mappa dei meridiani energetici dell'uomo svelata dalla medicina tradizionale cinese. La rete Ley Lines, la rete Curry, la rete Hartmann, etc. Lo starci sopra o il non starci sopra fa una grossa differenza in termini di salute. equilibrio, consapevolezza.
 
Osserviamo cosa aveva da dire l’oracolo Tremonti durante il fine settimana:

Crisi: Tremonti, Per 2-3 Anni Applicare 10 Comandamenti e Non i Codici.
Cernobbio, 19 mar - ''Nei prossimi 2-3 anni si dovrebbero applicare i 10 comandamenti e disapplicare tutti i codici''. Cosi ' il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, parlando al workshop Confcommercio a Cernobbio. ''Purtroppo non dipende solo da me'', aggiunge…
Da Yahoo 

Tremonti parla di Comandamenti, come per fare comprendere che è necessario fare un passo indietro, rivedere il tempo trascorso con occhi nuovi. Parla di 'codici' come se il 'tutto' fosse stato programmato: gran frattale inerente il controllo dell'inconscio umano ad opera dell'Antisistema.
 
Leggiamo l’articolo seguente: 5 modi per non lasciare sempre tutto a metà. Per scrivere questo titolo, significa che ‘il problema sussiste’, no?

5 modi per non lasciare sempre tutto a metà.
Come non gettare la spugna prima di raggiungere un obiettivo. E liberarsi per sempre dell’etichetta di inconcludenti.
La scena è sempre la stessa. L’entusiasmo iniziale non manca, si gettano in una nuova impresa con lo spirito necessario, per un bel po’ di tempo quasi non fanno altro e non parlano di altro. Poi, a un certo punto, mollano tutto per dedicarsi ad altro. E quello che fino a quel momento sembrava la principale fonte di interesse finisce nel dimenticatoio. Destino che avrà anche la "nuova" passione e quella successiva, e quella dopo ancora. Sono quelli che lasciano sempre tutto a metà, gli inconcludenti. Vi riconoscete in questo profilo? Sappiate che un modo per contrastare questa cattiva abitudine, sbagliata e infruttuosa, esiste.

Le regole per non perdere lo stimolo iniziale.
Ecco allora cinque modi per liberarsi della scomoda etichetta di inconcludenti.

1) Segui dei modelli. Se il vicino di casa, la domenica, riesce a fare sport, lavare l’auto, giocare con i figli, andare al cinema con la moglie e tanto altro ancora, evidentemente sa come gestire bene il tempo. Osservatelo e studiatene il comportamento: se vi impadronirete dei suoi "trucchi", avrete qualche chance in più di cavarvela anche voi.

2) Chiarisciti le idee. Prima di cominciare una nuova attività (lavoro, hobby o altro), cercate bene di capire quali sono i tuoi obiettivi. Una volta individuati, procedete per gradi, fissando piccole tappe intermedie. Stabilite priorità, partendo dagli impegni più facili.

3) Impara a delegare. Non pretendete di fare tutto da soli: alla prima difficoltà, cederete.

4) Valuta le chance di riuscita. Se non volete restare delusi, e lasciare quindi tutto a metà, cercate di capire prima se il compito che state per intraprendere è realisticamente alla vostra portata.

5) Fatti un regalo. Ogni volta che riuscirete a conquistare qualche "tappa" intermedia, verso l’obiettivo finale, premiatevi con qualche piccolo regalo. Il piacere della gratificazione vi aiuterà a essere meno inconcludenti.
Da Yahoo 

Nessuno che parla di legge d’ottava. Gurdjieff potrebbe dire molto a tal proposito. Ecco una serie di articoli inerenti al grande sapiente:
  1. Una sinfonica influenza
  2. L’autunno che vediamo 
  3. La preghiera: una tecnologia molto costosa
  4. Ecco perchè è tutto girato al contrario
  5. 2012, upgrade del sistema operativo umano
Voglio terminare, per oggi, evidenziando il pensiero di Giovanni Allevi, relativo alla sua ultima opera intitolata ‘Alien’. Osserviamo come la sua mente sia espansa oltre all'evidenza, come sia aperta e consapevole:

Alien è il disco più dolce, impetuoso e passionale che sia mai uscito dalle mie dita. Ho lasciato che la musica fluisse senza alcuna limitazione, verso una costruzione complessa, dove la tecnica compositiva è sempre a servizio dell'espressività. La creazione musicale mi porta in luoghi talmente lontani dalla quotidianità, astratti e al tempo stesso emotivi, che ogni volta mi ritrovo a guardare il mondo con occhi nuovi, tanto da sentirmi un alieno circondato da alieni

Alien è un lavoro sperimentale, dove la ricerca musicale è tesa verso la dilatazione delle forme e il raggiungimento di una purezza maniacale del suono, volti ad esaltare le sonorità e i ritmi della contemporaneità. Le composizioni del mio nuovo album sono nate nell'arco di diversi anni da idee ritmiche o melodiche che circolavano nella mia testa senza darmi pace

Avevo bisogno di dare una forma a questa musica che aleggiava in ogni momento della mia vita, dalla quotidiana routine dei pochi giorni a casa alla movimentata e alterata condizione emotiva vissuta durante le performance nelle lunghe tournèe. Ogni frammento aveva però una sua identità precisa che mi ha richiesto di confrontarmi con la sua natura per poter essere strutturato nel tempo

Ne è derivato forse il mio disco più complesso... In particolare ho sentito il bisogno di usare la forma sonata, una forma musicale storicizzata ma assolutamente attuale, in grado di organizzare in maniera più estesa contenuti ritmici e melodici mutuati però dalla contemporaneità.

Ho voluto chiamarlo Alien questo nuovo progetto musicale, nato lontano dalle richieste del mercato, lontano dalle esigenze discografiche, ma vicino a tutte quelle persone che vogliono vedere oltre la realtà che ci raccontano, oltre quell’universo sconsiderato e infelice che sembra crollarci addosso ad ogni istante

Solo con gli occhi della Musica si riesce a svelare la realtà, a 'vedere oltre'. E così Alien è un disco carico di energia, di appassionata vitalità, denso e impetuoso come è la vita che dobbiamo andarci a prendere, e che possiamo afferrare se solo riusciamo a spogliarci dei nostri pregiudizi e di quelli che gli altri ci impongono; se guardiamo all’essenza delle cose, se impariamo a ri-conoscere chi ci è intorno come qualcuno di speciale, se impariamo ad osservare il mondo che ci circonda senza dare nulla di scontato.

Alien è un gesto d’amore nei confronti del reale, non la ricerca di un mondo parallelo, non la volontà di fuggire dalle difficoltà del presente, ma la convinzione che qui e ora è l’unico e il migliore dei mondi possibili e che gran parte di quello che viviamo nella nostra vita dipende da noi e dalle nostre scelte.

Alien mi rappresenta in questo momento più di ogni altro aggettivo, nel descrivere l’assoluta esigenza di voler rimanere uguale a me stesso. Paradossalmente, essere se stessi e volere con tutte le proprie forze continuare ad esserlo può sembrare un gesto "alieno", in questo mondo pieno di presupposti e pregiudizi, sovraccarico di definizioni e informazioni. Per questo ho sentito l’esigenza di ribadire che, a volte, sentirsi inadeguato, deriso da una realtà performante e potente, può rappresentare un’irrinunciabile desiderio di rimanere legati alla propria essenza: fragile, delicata, leggera ma coerente a sé stessa e per questo inattaccabile."
Da www.giovanniallevi.com 
 
Gli Alieni siamo noi che con la nostra sensibilità, cerchiamo lampi di poesia tra le pieghe dell’esistenza quotidiana. Rifiutando l’omologazione, affermiamo con delicatezza la nostra unicità, facendo della vita un’opera d’arte. E’ la musica che ci permette di guardare il mondo con occhi nuovi, tanto da riscoprire l’incanto in ciò che ci circonda, fino a sentirci alieni circondati da alieni.

La musica è un linguaggio universale, tocca tutti e tutto, tocca dentro, tocca i cuori, tocca il tempo e l’intenzione, l’immaginazione, il sentire ed il sentirsi… e molto è lasciato al nostro libero arbitrio, proprio come la lettura di questo articolo lascia al lettore il ‘tempo che trova’.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com 

 

mercoledì 17 novembre 2010

Una sinfonica influenza.





Cosa significa che ogni Pianeta o "Corpo Celeste" è in grado di influenzare eventi sulla Terra? Come può essere possibile? E come è spiegabile in termini comprensibili?

È usuale osservare, ad esempio in Mahala, che le posizioni dei Pianeti vengano puntualmente tenute in considerazione al fine di poter “prevedere” possibili eventi  in talune zone del Globo. Perché? Vediamo un esempio molto vicino nel tempo:

Certe volte vi sembra che il mondo sia impazzito? Tutto si muove così velocemente che non riusciamo a stare appresso alla vita? Vi sembra che la vostra vita sia fuori controllo? Se è così, unitevi al gruppo. L'energia è ormai piuttosto intensa, e continuerà a crescere ancora un po'. Di solito l'energia si scarica durante la Luna piena, ma è talmente intensa adesso che sembra dover ancora aumentare. Questo ci dà l'opportunità di guardarci dentro per cercare il nostro centro di pace.

Questa intensità è in parte dovuta alla bella Cometa verde, visibile in cielo adesso, che si trovava al perigeo il 20 Ottobre 2010. Quando le Comete passano accanto alla Terra, ne disturbano l'energia entrando in contatto con la nostra atmosfera. Per esempio il super Tifone Megi che ha colpito le Filippine è una manifestazione di quest'energia. L'ultima volta che ne ho sentito parlare si dirigeva verso la Cina sudorientale.

Con la Cometa arriva la luna piena del 22 Ottobre, e l'energia rimarrà alla massima potenza man mano che la Luna raggiunge la pienezza. Avete notato come l'energia comincia a crescere quando entriamo nella fase di luna piena? Poi si libera e le cose rallentano finché non ricomincia a crescere nuovamente. Il Sole si spostava nella Bilancia, che è un segno d'aria e regola il vento. Ecco perché c'è stato il Tifone nelle Filippine”.
Fonte: Stazione Celeste

In “Frammenti di un insegnamento sconosciuto” di P.D. Ouspensky, si tratta della Legge d’Ottava spiegata da Gurdjieff, la quale risentirebbe molto della posizione dei Pianeti del Sistema Solare, proprio come se fossero dei giganteschi tasti di uno strumento musicale Celeste e, per questo, fossero in grado di determinare dei cambiamenti della Frequenza vibrazionale dell’Energia che giunge ad interessare la Madre Terra. Proprio così! 

La posizione dei Pianeti determina una differenza strutturale nella composizione dell’Energia, da cui dipendono infinite esistenze agganciate, sensibili, a talune componenti vibrazionali

Dobbiamo infatti ricordare sempre che facciamo, noi stessi, parte di un ecosistema che non termina con la fine dell’atmosfera terrestre, ma che continua unendo ed unendosi all’intero costrutto della Creazione.
Per meglio comprendere quello che l’Antica Scienza del Cielo, oggi caduta in tono e relegata a mera proclamatrice di asfaltanti Oroscopi per sensibilità superstiziose, riusciva a leggere tra le “righe” dell’osservazione più attenta, potremmo focalizzare sugli effetti molto evidenti delle fasi Lunari. È innegabile che la “nostra” bella Luna riesca ad avere un "ascendente" sulla Terra e sulle Creature che la abitano. Infatti non si dice “avere la Luna” quando si è un poco “su di giri?”. La forza delle maree dipende da Essa, così come la crescita delle piante e la Natura in generale, ma anche dei capelli o addirittura della possibilità di avere Viaggi Astrali, o delle nascite.

Dunque presumibilmente anche l’umore risente della posizione della Luna e persino una componente del carattere del nascituro. Questo esempio, forse, lo capiamo, no? Dunque, allo stesso modo, anche i Pianeti possono influenzare gli eventi che accadono sulla Terra. I pianeti sono più lontani rispetto alla Luna, si obietterà, ma i Pianeti sono anche molto più grossi della Luna! Pensiamo a Giove ad esempio. 

Ma non è una questione di grandezza, quanto di “senso”. Il “senso”, il “Peso”, di un Pianeta è determinato dalla sua esistenza in un determinato “contesto”. 

Se osserviamo la “mappa” del Sistema Solare, vedremo i Pianeti che ruotano attorno al Sole e le loro orbite “consuete”. Questa mappa non è altro che la evidenziazione di un Organismo Unico nel quale le “componenti” sono collocate secondo precise Leggi e Fattori sensati

Proprio come i meccanismi dentati e precisamente ordinati che permettono il funzionamento di un orologio “meccanico”. Mercurio è lì dove esattamente ha “senso” e non importa quanto sia grande ai fini della sua influenza sulla Terra. La massa determina differenze strutturali nel “suono” generato, ma non è la massa la discriminante unica. La posizione determina allo stesso modo una modifica della vibrazione, della pressione, della gravitazione generate. 

Pensiamo ad una Montagna. Le persone che ci vivono sopra sviluppano certe caratteristiche, Coloro che abitano ai piedi di un versante avranno altre particolarità, mentre Coloro che abitano l’altro versante saranno ancora “diversi”. Persino la lingua o il dialetto sviluppati avranno differenze più o meno marcate. La Fisiognomica del territorio agisce su quella fisica ed organica della Vita. Una catena montuosa determina differenze molto evidenti nel proprio raggio di azione, così come la presenza di un Lago o di una depressione, etc.

Pensiamo allora ad un Pianeta intero che si sposta nella Ruota Celeste! Come non comprendere che le Genti non possano sentire una influenza per questo posizionamento ed esistenza? Gurdjieff narra che addirittura la guerra e la pace sia influenzata dalla posizione delle componenti vibrazionali planetarie

Dobbiamo “solo” aprire gli occhi e allargare il nostro Punto Prospettico

Sentire, percepire, autorizzarci a ritenerci inseriti in un immane meccanismo sensibile, preciso e delicato quanto il frattale delle nostra meravigliosa organicità.
Il punto di equilibrio attuale nella Mappa dei Cieli è transitorio, proprio come il periodo di sviluppo e ascesa di qualsiasi forma di Controllo sulla Terra, Antisistema compreso. Se l’Antisistema ha senso in una certa fascia dimensionale prevista proprio per “educare”, sparisce completamente ad un’altra “altezza” vibrazionale. Questa posizione e senso dipende solo dalla nostra frequenza esistenziale. Da noi!

Solo in questa maniera si comprende come una “Cosa” possa influenzare gli eventi ed allo stesso tempo essere del tutto “trasparente”: perché parliamo sempre di un Punto Prospettico Soggettivo.

Se rimaniamo in questa Ottica Multidimensionale, tutto diventa perfettamente comprensibile e si esce dal vortice vizioso, dal loop, dalla routine, dal “cane che si morde la coda”…
 
Infine, se non siamo ancora convinti che la posizione di un Corpo Celeste influenzi gli eventi, pensiamo allora alla massima esaltazione di un simile concetto: uno scontro! Qualcosa cambia evidentemente dopo un Crash simile. Estremizzando per confermare…