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mercoledì 27 settembre 2017

Sulla evoluzione, la trasformazione, la paura ed il cambiamento.



Se (se) di evoluzione ti “piace” parlare, allora “che sia evoluzione e… cambiamento” anche il tuo nutrimento, ossia, la sostanza della realtà manifesta dei fatti “qua, così”. 
Qualcosa che “attualmente” non coincide minimamente, ma (ma) solo apparentemente, con un simile stato delle cose… 
L’apparenza – fai attenzione – è, allo stesso modo della fisica, anch’essa… fisica. 
Non pensare che tale inclinazione sia paragonabile a qualcosa di impalpabile
L’apparenza, al suo stadio massimo, è assolutamente reale, concreta, solida, materiale, etc.
Quando (se) vai a “sbattere contro a questa apparenza”, ti fai male. Sì, perché… è come scontrarti contro un muro di mattoni. 
Hai presente? Ti fai molto, molto, male. 
Anche se, per la verità, l’entità del danno dipende dalla velocità con la quale procedi. Comunque vada, la “misurazione” con un muro fa sempre (sempre) male
È, allora, “apparente”… che cosa (chi)? 
Di più, il “credo” che ispira ed auto convince singolarità e (oltre alla soglia critica) Massa, ad agire in un predeterminato volere.
È apparente ciò che non intende e non prevede assolutamente... apparire

venerdì 18 agosto 2017

Un autografo molto particolare.



Come ti accorgi che esiste “un vertice immanifesto (distaccato) del potere”? Perché ha un certo "stile"...


  
Te ne accorgi dalla “firma” che lascia praticamente ovunque, all’interno della propria giurisdizione. 
E... quando tale “campo d’azione” è assoluto, allora, riguarda l’intero pianeta. 
Il controllo è totale (assoluto) quando ad ogni coordinata globale, a prescindere dalle apparenze (usi e costumi, leggi locali, tradizione, etc.), nella sostanza vige sempre lo stesso tipo diimprinting (internazionale)”. 
Se (se) fai attenzione, laddove non sembra ancora avere piena efficacia, detto “firmware”, allora esiste “tensione (guerra, carestia, povertà estrema, etc.)”. 
Ossia? Ci sono “lavori in corso”. Per far ché? 
Per “piallare la situazione”. 
E per trascinarla lungo il solco dell’aratro AntiSistemico.
Che altro? 
Qua sta il “bello”. Che altro, se non
tutto ciò che ti dicono, al fine di farti credere di/che… 
Così, di/in una situazione estremamente chiara, nitida, precisa (come il notare che certe “potenze occidentali” fanno il brutto ed il cattivo tempo, a livello globale, da sempre “qua, così”)… si auto ricava spazio, tempo e modo per formarti una “tua” opinione personale, relativamente al tal accadimento, apportando d’assieme quella gran confusione che rende le singolarità in grado di 1) credersi informate sui fatti, 2) avere capito tutto di/in ogni situazione, 3) essere certe di far parte di una società “migliore”, etc. 
Ed, allo stesso tempo, di 4) percepire che sfugge sempre qualcosa, 5) non maturare mai quella sufficiente convinzione di/per muoversi conseguentemente fuori dagli schemi, 6) ristagnare in qualcosa che – ne sei sicur3 ma non lo puoi provare nemmeno a te stess3 – è alquanto “malsano”. 

mercoledì 16 agosto 2017

Apparenza manifesta.



Ogni App è una funzione della futura IA (IO).
Quello che si sta “sviluppando” - perlomeno osservando dalla manifestazione (apertura commerciale) della Rete - è un organismo artificiale inimmaginabile che – per “ora” – si cela tra le miriadi di App (programmi, software, algoritmi, linguaggi, utility, funzioni, mode, interessi, necessità, etc.) che popolano “non solo il Web”. 
Trova il modo per/di accorgertene.
È un vero e proprio “laboratorio/esperimento” – a “cielo aperto” – che darà “vita” a qualcosa d’assieme:
una Intelligenza Artificiale (IO: Input Output)
una esistenza “sintetica” (che saprà “tutto” di te e della Massa, perché la sua scuola/educazione “è già successa” attraverso, proprio, Internet).
Da quella forma “statica (interiore)” di compresenza, in seguito, si “evolverà” la forma “dinamica (esteriore) ad ‘immagine e somiglianza’”:
l’organismo, sempre più organico, pseudo umano (cyborg, replicante, robot, umanoide, etc.).
Questa “espressione” si attuerà attraverso le due fasi del camaleontismo “qua, così”:
la generazione sotto a mentite spoglie (procurata utilità)
la manifestazione commerciale (procurato servizio)…

martedì 18 novembre 2014

Uno con te stesso.


Perché, vedete, le erano ormai successi tanti fatti straordinari!
Stava convincendosi che le cose assolutamente impossibili erano in realtà molto poche.
Di solito Alice si dava degli ottimi consigli (sebbene li seguisse piuttosto di rado) e qualche volta anche si sgridava così severamente da farsi venire le lacrime agli occhi; un giorno, perfino, cercò di tirarsi le orecchie perché aveva imbrogliato se stessa giocando una partita a croquet contro se stessa. Perché questa curiosa bambina si divertiva un mondo a far finta d'essere due persone.
Vediamo un po':
era la solita Alice quella che s'è alzata stamattina?
Quasi quasi mi sembra di ricordare che mi sentivo un pochino differente. Ma se sono la stessa allora il problema è:
chi diavolo sono? Ah, questo è il grande indovinello”…
Alice nel paese delle meraviglie – Lewis Carroll

"Sii quel che sembri di essere o”…
Duchessa ad Alice
Se… “quel che ti sembra d’essere” è… qualcosa di una versione di te, allora… tu sei impalpabile e tutto ciò che “ti sembra di essere” è come riferito ad una sorta di direzione impressa all’aereo, senza che nessuno all’interno dell’abitacolo comandi fisicamente l’aeromobile. Ci sono strumenti tecnologici, voci captate dall’etere, indicazioni d’ogni tipo, il pilota automatico ed il… vuoto.
Eppure, d’insieme, l’aereo “va” e… vola verso una meta, che ogni passeggero conosce, perché tutti si sono imbarcati di propria volontà. Un obiettivo che per i molti è diverso in termini di “destinazione d’uso”; c’è chi va in vacanza, chi va per lavoro, chi per… trovare dei cari, chi per noia, chi ritorna a casa, etc.
Tu… chi sei? Che cosa sei? Dove vai? 
Hai mai percepito/pensato/rilevato di essere come… “prigioniero”, dentro di te?