Perché, vedete, le erano ormai successi tanti fatti straordinari!
Stava convincendosi che le cose assolutamente impossibili erano in realtà molto poche.Di solito Alice si dava degli ottimi consigli (sebbene li seguisse piuttosto di rado) e qualche volta anche si sgridava così severamente da farsi venire le lacrime agli occhi; un giorno, perfino, cercò di tirarsi le orecchie perché aveva imbrogliato se stessa giocando una partita a croquet contro se stessa. Perché questa curiosa bambina si divertiva un mondo a far finta d'essere due persone.
Vediamo un po':
era la solita Alice quella che s'è alzata stamattina?
Quasi quasi mi sembra di ricordare che mi sentivo un pochino differente. Ma se sono la stessa allora il problema è:
chi diavolo sono? Ah, questo è il grande indovinello”…Alice nel paese delle meraviglie – Lewis Carroll
"Sii quel che sembri di essere o…”…
Duchessa ad Alice
Eppure, d’insieme, l’aereo “va” e… vola verso una meta, che ogni passeggero conosce, perché tutti si sono imbarcati di propria volontà. Un obiettivo che per i molti è diverso in termini di “destinazione d’uso”; c’è chi va in vacanza, chi va per lavoro, chi per… trovare dei cari, chi per noia, chi ritorna a casa, etc.
Hai mai percepito/pensato/rilevato di essere come… “prigioniero”, dentro di te?
Beh… l’ambiente dovrebbe (deve) (ri)flettere tutto ciò, in maniera tale da “(ri)velare complessivamente”, nell’esatto modo attraverso il quale “ora” ti (s)fugge la tua stessa condizione. In che modo?
Non ti senti, forse, come una sorta di “prigioniero sempre meno speciale”?
Chi/cosa "disegna" il "tuo" futuro? |
E se (e se…)… tu fossi qualcosa di preciso, nell’insieme (im)preciso che insisti a dichiarare come “te stesso”, confondendo il coro per la singolarità?
Non importa, dunque, se ora tu sei potenzialmente un killer o un santo, a livello di “corredo programmatico” (pensieri, psiche, carattere, intonazione)… ma importa (sembra) che tu sia sempre tu e, cioè, un “Io”.
E se (e se…)… tu non fossi altro che "una parte" tra le parti, che sussistono e si miscelano a (ri)velare te, nell’insieme del tutto che ti mantiene isolato attraverso l’identificazione con ciò che esiste dentro al “corpo”?
Ossia, se tu fossi solo un aspetto (parte, carattere) di tutto ciò che l’Io si ostina a credere (sembra) essere il tutto? Si spiegherebbe, ad esempio, tutto il tuo immobilismo sostanziale, nella realtà fisica di appartenenza al paradigma mentale in auge…
Tu sei te stesso (che non sai esattamente chi/cos’è) ed allo stesso tempo, il tutto… smarrendoti nel senso stesso di identificazione (incanto, rete, ragnatela). Sei l’Uno solo perché te lo hanno suggerito o l’hai letto da qualche parte…
Le “voci” che coesistono dentro al “tuo” corpo, ti fanno capire che “tu sei uno, solo con te stesso”. Tutto il resto, non essendo casuale è, allora, causale… ergo:
- il “corpo” è una gabbia
- l’interno del “corpo” è un insieme di meccanismi, che ti intrattengono (come tutto lo è anche al di fuori del “corpo”)
- tu sei “uno/a di questi aspetti e voci/caratteri e/o comportamenti, parti, programmi, etc.”.
Qualcosa che regolarmente (s)fugge via…
Qualcosa che le scienze attuali tendono a non osservare, perseguendo l’insieme in luogo dell’Uno, dove per “Uno”, da oggi in poi – in SPS – si dovrà e deve intendere:
- “te”, nella tua assoluta parte unica e centrale, auto ingabbiata in un “corpo” che da navicella si è trasformato in “cellulare”…
“Te”, alias, “l’Io selettivo, che non tiene conto dell’alternarsi delle parti nel 'corpo', al timone dell’Io di circostanza apparente”.
Dunque, quando ti (ri)assumi come “Io”, devi comprendere quale parte tra le parti del “corpo” sia te stesso e da “lì” fissar(la/ti) al punto di comando del “corpo”, al fine di prenderne il controllo…
Tu sei un punto d’energia e non sei il “corpo”, che è un progetto derivante da altre forme di intelligenza che, ora, mantengono il controllo in maniera non locale…
A quel punto potrai iniziare anche ad esperienziare liberamente nel mondo. Ma, a quel punto, inizierai anche a fare l’esperienza (conoscenza) con quel potere che, “da sempre”, ti ha mantenuto “(con)fine a/di te stesso, in una gabbia altamente evoluta al fine di diventare la tua seconda pelle apparente ed assolutamente artificiale”…
Perché se non ci sei tu, allora – di (con)seguenza) – ci sarà (c’è) qualcuno/qualcosa d’altro.
Sai, la questione “energetica” – anche nella “tua” realtà odierna – è molto ma molto sentita e basilare, così come la questione “interesse” (business) e quella inerente al “controllo”…
Il “corpo non è tuo”. Come può essere tuo qualcosa che è la tua prigione? È “tua” la prigionia. Sei tu ad essere intrattenuto. Ma il corpo non è tuo, perché tu sei “altro”, che il “corpo” nasconde, cela e “protegge”; da cosa ti protegge?
Dal tuo grado autentico di “libertà e potere” (ovviamente, un pericolo per il potere che attualmente ti amministra).
La mente è controllo. I pensieri, di (con)seguenza, sono controllo e sono controllati a monte.
La società esterna, ovvio, lo è (controllata e controllore) perché lo diventa anch’essa (causa ed effetto).
“Rivoluzione arancione”, dieci anni di delusione.
La “rivoluzione arancione” in Ucraina è diventata ormai sinonimo di delusione totale. Dieci anni fa a Kiev iniziarono le proteste, ma già un anno dopo gli ucraini non riuscivano quasi a ricordare perché erano scesi in piazza. Dei leader di questa “rivoluzione” oggi non si usa parlare.Il 22 novembre 2004 in Ucraina si è tenuto il secondo turno delle elezioni presidenziali. I sostenitori di Viktor Yushchenko, che secondo i risultati preliminari stava perdendo contro il suo concorrente Viktor Yanukovych, occuparono il Maidan (Piazza d’Indipendenza) nel centro di Kiev chiedendo di annullare i risultati della votazione. Le proteste proseguirono per due mesi, attirando sull’Ucraina l’attenzione del mondo intero. Oggi questo episodio è conosciuto come “rivoluzione arancione”.
In realtà questa protesta “spontanea” era ben organizzata.
Una classica rivoluzione colorata con i suoi sponsor, coordinatori, “comandanti di campo” e “centurioni”. Lo scopo finale del “maidan arancione”, come del resto anche dell’Euromaidan iniziato l’anno scorso, era quello di operare un colpo di stato per cambiare il potere, dice da Donetsk il politologo Vladimir Kornilov.
Personalmente, né allora né adesso non ho mai usato il termine “rivoluzione”. Rivoluzione significa comunque il cambiamento dell’ordinamento statale, del sistema sociale. Invece oggi, come allora, si tratta di cambiamento del regime, di ribaltamento delle basi costituzionali e di avvento al potere, in maniera illegittima, delle persone che hanno organizzato questo golpe.
Sulla scia della “protesta arancione” e in violazione di tutte le norme costituzionali, si è proceduto al cosiddetto terzo turno, vinto da Viktor Yushchenko. La carica di primo ministro è stata affidata alla fedelissima di Yushchenko, Yulia Timoshenko soprannominata “Lady arancione”. I partner occidentali, che non celavano la loro simpatia per il presidente neoeletto, esultavano.
Tuttavia, già nella primavera del 2005 tra il presidente e il suo primo ministro sono scoppiate delle divergenze. In settembre Timoshenko è stata destituita, mentre il rating di Yushchenko ha cominciato a calare.I leader della “rivoluzione arancione” hanno ingannato le speranze di coloro che avevano manifestato nel Maidan.
Per il popolo non c’è stato nessun cambiamento in meglio.
I testimoni di quegli eventi dicono che sin dall’inizio le nuove autorità ucraine non avevano né la volontà politica né strategia per riformare la società. Dice il politologo ucraino Denis Kiriukhin, esperto presso il Centro di studi politici e di conflittologia di Kiev:
questa colossale delusione è dovuta alle troppe attese, alla facilità con cui i “rivoluzionari” facevano le promesse e alla durezza della realtà. La corruzione nel paese continuava a dilagare, il potere veniva eroso dai conflitti interni, i governanti pensavano soprattutto alla lotta per le cariche ministeriali e i flussi finanziari. Tutto ciò ha contribuito a creare un atteggiamento negativo da parte della società e a provocare delusione.I leader “arancioni” hanno deluso anche i loro sponsor all’estero.
Molti politologi, analisti e politici americani non hanno nascosto la loro irritazione per il fatto che Yushchenko e Timoshenko non fossero riusciti a mettersi d’accordo, sottolinea il politologo Vladimir Kornilov.Nell' estate 2005 gli americani hanno davvero perso il controllo della situazione. Non si erano accorti del ritorno delle forze che esprimevano umori diversi. Probabilmente a questo ha contribuito anche la diffidenza che avevano nei confronti di Yulia Timoshenko.
Dovevano equilibrare in un certo modo la politica ucraina, ma il gioco si è rivelato più furbo dei suoi autori.Gli organizzatori del nuovo Maidan hanno imparato bene questa lezione. Hanno deciso di puntare non più sulle ambizioni dei singoli, ma sui movimenti nazionalisti. Ciò ha spaccato il paese, provocando una guerra. Il conflitto è già costato la vita a oltre 4000 ucraini.
L’epoca delle “rivoluzioni” incruente è terminata.Link
Chiamalo “Amore” ma, in realtà, è sempre ed assolutamente... qualcosa “di più”.
I confini sono per il “corpo” (mente compresa).
Il buongiorno si vede dal mattino, allora, per te e per il tuo più autentico cammino:
Ci sono individui composti unicamente di facciata, come case non finite per mancanza di quattrini. Hanno l'ingresso degno d'un gran palazzo, ma le stanze interne paragonabili a squallide capanne.
Baltasar Gracián y Morales - 1647
Tutto, tranne te, è... pubblicità. La Frattalità è, invece, anche la tua pubblicità ma... occorre decodificarla. |
L’edificio ti è stato costruito attorno…
Tu sei (d)entro e... non sei "tu", l'intero edificio.
Tu sei “Uno”... non con l’edificio ma, solo con te stesso (qualsiasi "forma" tu hai).
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