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mercoledì 25 aprile 2012

Piange il telefono.




Sono senza linea telefonica da ieri, probabilmente sino a lunedí... proprio dopo avere scritto delle infrastrutture. Che caso... scrivo dal Pc di un Amico.

Se va via la linea del telefono si torna indietro di decenni in un solo istante. Non siamo più in grado di ‘comunicare’. Rimane solo il ‘parlato dal vivo’, ossia il normale modo di esprimersi. Che cosa strana vero? 

E se andasse via anche l’elettricità?

Sarebbe come tornare indietro di secoli. Questo è il vincolo che ci lega alla modernità dei tempi. Una ‘molletta’ che ci tiene su come degli indumenti stesi al Sole ad asciugare o a prendere aria.

L’umanità è completamente dipendente da un potere esterno alla propria e ritenuta estensione fisica. La mente ha generato tutto quello che è stato inventato… l’intelligenza. Ma questa conoscenza è nelle mani di ‘pochi’. La Massa non ha idea di come funzioni la maggior parte delle ‘cose’ che si trovano in casa propria. E non è mai stato così in nessun altro Tempo che la Storia deviata ci ricordi.

Dipendiamo da tutto.

Ci avvaliamo di ‘cose’ che sappiamo funzionare, ma che non sappiamo minimante ‘perché funzionano’.

Una volta le persone sapevano mediamente riparare le proprie ‘cose’, perché erano costruite con tecnologie naturali, magari legate alla lavorazione del legname, ma oggi proprio ‘non ci siamo’.

Questa delegazione di potere è il segno di una ben più importante delegazione: quella inerente all’essenza.
Se la corrente va via, nell’Antisistema, smettiamo anche di ‘esistere’. Come possiamo dare un segno di Vita senza usare telefono, cellulare, Skype, sms, e-mail, Twitter, Facebook, etc.?

Non ‘esistiamo’ più.

È questo il punto a cui siamo giunti. La dipendenza totale dalle infrastrutture altrui. Viaggiare nelle città, magari di sera o di notte, è come vagare tra parvenze artificiali, che non si sentono in armonia col proprio essere. È come vibrare a diverse frequenze ma allo stesso tempo, tuttavia senza riuscire a comprenderlo.

Si è confusi e le città sembrano ‘cartoline vuote’ messesi in posa per una bella foto o per uno sguardo intenso o semplicemente per ‘contenerci’. Sembrano come teletrasportate da un altro Tempo.

È uno Scenario, senza ombra di dubbio. Dietro alle facciate degli edifici cosa c’è? C’è qualcosa? Ci siete voi, penserete… se questo è solo il mio punto di vista. Quella è casa mia, ci sono dentro io. Certo. Le vostre proiezioni sono parte dello Scenario, ma in certi momenti le città sembrano davvero vuote. Siamo in tanti eppure ad una certa ora non c’è nessuno in giro.

Come ‘anti vampiri’ si va tutti a dormire e ci si ritira.

In quel  momento, quando la città intera ‘sogna’, non c’è nessuno in giro. Rimane solo chi vive nella notte.
L’elettricità non è come la luce del Sole, essa illumina le Tenebre. Va oltre la ciclicità naturale. Ma la ciclicità naturale è equa perché ciclicamente ritorna ad illuminare, mentre l’elettricità non lo è

Hai elettricità se hai soldi per pagarla e se ci sono ancora risorse naturali da ‘sacrificare’. Se ci fosse sempre luce, l’umanità sarebbe costretta a trovare un ‘rifugio’ dalla luce, data la propria caratteristica ciclica o ritmo sonno/veglia.

È davvero tutto perfetto in Natura.

Ma la nostra presenza non è casuale, per cui chiediamoci cosa dobbiamo imparare e cosa dobbiamo apportare, in termini di valore aggiunto, fuori e dentro di noi. Vettorialmente esistiamo in ogni dimensione, siamo eterni e scintille divine, ok. E poi? Poi nasciamo sulla Terra 3d nell’unico modo in cui nasce la Vita in questo luogo. Veniamo come riportati ad una sola dimensione e ‘lisciati’ da ogni nostro potere. Perché?

Se il caso non esiste, allora è certamente per imparare.

Allora, tutto quello che ci accoglie è una Scuola di Vita. Ma a quale pro? Perché?

Certamente per essere promossi al livello successivo…

La mancanza di elettricità è ‘mancanza di noi’: 

un chiaro frattale di incompletezza da intendersi come un voto non sufficiente conferito con mano amorevole dal Docente in questione.

La mancanza di linea del telefono è un corto circuito comunicativo con la parte meno evidente di noi; quella che ‘giunge’ attraverso i ‘fili’ riassunti molto bene dal concetto di wireless

Possiamo fare di meglio.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

 

venerdì 4 novembre 2011

Il peso delle notizie.




Visioniamo il modello imperante, inerente alla comunicazione Antisistemica, in cui un’affermazione apparentemente positiva diventa un veicolo funzionale ad emettere negatività o, per coloro che preferiscono, 'concretezza' relativa allo status quo:

Con 'in statu quo ante' si può fare riferimento alla situazione mondiale in un dato momento. Normalmente si utilizza questa espressione nel caso in cui le forze mondiali siano in equilibrio (appunto, status quo), più o meno duraturo nel tempo. 

Nel caso che l'equilibrio si rompa, lo status quo è a favore della forza più potente.

Con mantenimento dello status quo si intende un duraturo stato di equilibrio, che può variare a favore dell'uno o dell'altro, mantenendo comunque un equilibrio mondiale.

In politica lo statu quo viene utilizzato soprattutto per indicare, spesso negativamente, una situazione di immobilismo, il più delle volte originata da convenienze di compromesso tra le parti.
  
G20: Actionaid, crisi non sia alibi per dimenticare lotta a povertà.
‘Il G20 non trasformi la crisi in un alibi per mettere da parte la lotta alla povertà’, cosi Luca De Fraia, portavoce di ActionAid a margine del G20 in corso a Cannes. Per De Fraia, il G20 si deve prendere anche ‘la responsabilità di affrontare la sfida della povertà e dello sviluppo globale’ anche alla luce di ‘una crisi alimentare che è alle porte’.
Link 
 
Deframmentiamo questa notizia:
  • abbiamo un ‘monito’ che esprime positività, una verità, e che mette a nudo una negatività, la modalità reale di conduzione della ‘politica’ del G20
  • abbiamo il positivo che introduce il negativo
  • abbiamo la constatazione che è il negativo a ‘colorare’ questa versione della realtà
  • si parla di ‘sfida alla povertà’ e di una conseguente ‘lotta alla povertà’, mettendo il risalto un volere positivo, mentre utilizzando il linguaggio in questi termini ‘negativi’, lotta e sfida, in realtà si provvede a rinforzare la ‘povertà’, perché ogni cosa che si combatte la si aiuta a diventare più forte, proprio come quando si allena un muscolo del proprio corpo
  • per finire, si veicola ulteriore negatività annunciando ‘una crisi alimentare che è alle porte’, di fatto evidenziando un modello inverso alla propria volontà individuale di 'non voler vivere in un Mondo simile'.
Ecco che il ‘disegno’ è completo. Se ci mettiamo nei panni dell’osservatore medio, cosa mai potrà maturare leggendo o ascoltando affermazioni di questo tipo? Come minimo:
  • rabbia
  • impotenza
  • pessimismo
  • mancanza di alternativa
  • auto svalutazione
Non intendo, a mia volta, essere negativo scrivendo in questa maniera, ma cerco di mettere in evidenza una modalità assolutamente sovrana di ‘lavorare ai fianchi’ gli individui senza quasi ‘fare nulla’, lasciando che i ‘segnali’ lanciati lavorino in autonomia e vengano ‘respirati’ dalla popolazione, che attrae polarità negativa perché abituata a farlo inconsciamente.

La visione di un qualunque telegiornale fotocopia crea, nel tempo, questa forma d’onda abitudinaria. Ogni notizia viene celebrata con toccante partecipazione in maniera mirabile, poi, la notizia successiva viene ‘montata’ ad arte per dissacrare l’atmosfera appena creata. Per cui dopo una notizia drammatica può accadere, con buona regolarità, che ne venga data un’altra diametralmente opposta per intensità

Qualcuno potrà obiettare che in questo modo si solleva il ‘morale’ degli ascoltatori, invece si provvede a creare uno 'scollamento' interiore, che nel tempo procura una certa insensibilità di fronte ad ogni tipo di notizie.
 
Non avendo, personalmente, un televisore da circa un anno e mezzo, io e la mia famiglia non assistiamo più allo ‘spettacolo’ dei tg, per cui ormai ne siamo esclusi, tuttavia a volte, capita di vedere degli spezzoni di telegiornali a casa di amici o parenti. Ecco, mi è capitato di vedere in un tg nazionale, all’ora di pranzo, un accostamento di notizie di questo tipo:
  • servizio toccante e molto intenso sulla morte di Simoncelli
  • servizio sul 'Grande Fratello'.
Mi sono subito accorto che l’anchorman (in questo caso l’anchorwoman) si stava comportando come se il peso delle due notizie fosse assolutamente eguale. Il modo di annunciare i due servizi, chiaramente, è stato emozionalmente diverso, però la sua capacità di entrare e uscire da quella che era a tutti gli effetti una ‘parte’, mi ha lasciato davvero di sasso

Chiaramente non è lui/lei che pianifica l’ordine delle notizie, per cui a monte c’è una regia davvero ‘maliziosa’ all’opera. 

Si crea un potenziale di ascolto altamente sensibile, mediante la diffusione di un servizio veramente toccante, e quando le persone si lasciano andare sull’onda della commozione e abbassano gli 'schermi difensivi', le si colpisce con il servizio successivo, che è certamente importante in termini di business ed ancoraggio della folta platea sintonizzata in quel momento.

Tutto 'viene buono' per realizzare questa strategia, davvero poco morale.

Poco conta se quello che scrivo può essere completamente ‘smontato’ attraverso le chiacchiere dei diretti interessati. Per me quello che conta è il mio punto di osservazione e nessuno può venire a farmi cambiare idea a ‘parole’. Allo stesso tempo rispetto il volere della massa che continua a permettere il perpetuarsi di un simile scenario negativo attraverso la propria 'diretta partecipazione silente'.

Senza l’appoggio della massa non è possibile cambiare il Mondo. Probabilmente non è il Mondo che deve cambiare, no?

Per questo motivo credo che questo scenario 3d sia destinato perennemente a ciclare. Perché questa ‘scuola auto educativa’ ha proprio questa funzione nativa. Ad ‘esami’ superati si passa ad 'altro'.

L’Antisistema è l’inversione della logica finale Divina: è previsto che sia così. Anche se in realtà l’Antisistema è neutro per sua diretta definizione. Esso si carica, si programma, con quello che la massa esprime sotto forma di forma d’onda preponderante al livello delle 3d, ossia tenendo in considerazione lo stacco dal proprio sé e, dunque, dopo avere 'perso la memoria globale’ e la consapevolezza della sua realtà superiore.

Del resto, un campo di addestramento, o una scuola, servono proprio per fornire valore aggiunto, di qualsiasi entità e spessore, in funzione del ‘momento’ in cui si è incarnati e, comunque, riflesso di una necessità più ‘alta’.

È difficile scorgere questa lungimirante azione dell’energia, installati in un contesto che fa di tutto per mischiare le carte in tavola, eppure è sempre stato così: nulla accade per caso.

Il nostro ‘allenamento’ deve essere autentico al fine di poter maturare buoni risultati consolidati e forgiati nelle pieghe ruvide delle fucine del tempo.

Chi detiene un ruolo di potere e di comando forgiato in questa versione del tempo, non è disposto a perdere una posizione che è osservata e percepita dal punto di vista della dualità.

Non aspettiamoci nulla dalla Casta che è al comando. Essa è a sua volta in possesso dell’azione di controllo parassitario. Siamo solo noi che possiamo e dobbiamo renderci conto del livello incantesimale in cui ci siamo ‘impigliati’.

Mediante opera di 'leva di se stessi', possiamo assurgere ad un livello nuovo e diverso della nostra potenzialità. Quando questo accadrà, tutto il ‘resto’ del Mondo si adeguerà di conseguenza

Nessuna colpa, nessun giudizio, nessuna incoerenza: tutto ci compete e ci riflette.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

venerdì 30 settembre 2011

Comunicazione non scritta.




È possibile da una ‘forma’, o simbolo, ottenere dell’energia sfruttabile dal genere umano? Ossia un altro tipo di free energy.
 
I primi segni divennero la rappresentazione, il simulacro, il simbolo magico, la divinità e il talismano, e il gesto umano così ripetuto divenne rituale propiziatorio, divenne Rito.
 
Queste impronte e l’attenzione stessa necessaria e focalizzata al gesto del segno, diedero vita alle cosiddette forme-pensiero, depositarie di un certo tipo proprio d’energia. Divennero modelli archetipi; giunti fino ai giorni nostri, forme e segni apportatori di energia, di cui oggi forse, sono stati dimenticati i contenuti, i concetti relativi al loro significato. Ciononostante, continuano a tramandare nei millenni il loro messaggio, a trasmettere impercettibilmente, il loro segnale vigoroso
 
Sono stati assorbiti dall’essere umano e ora fanno parte del nostro DNA; anche se non ce ne rendiamo conto, rispondiamo e risuoniamo istintivamente e fisicamente oltre che energeticamente seppure in modo spesso inconsapevole, al loro antico segnale, alla loro forma, al loro messaggio.
Link 
 
Se traccio un quadrato, ad esempio, su un foglio da disegno, quel perimetro delineato dalla mia creatività o ingegno avrà una precisa funzione d’onda nella ‘realtà’ circostante. Quel quadrato produrrà un’interazione con l’ambiente dal quale è ‘emerso’ per mio mezzo. L’individuo sufficientemente sensibile, ponendo una mano aperta sopra ad una simile forma, potrà percepirne la ‘viva presenza’ in termini energetici.

Che cosa succede? 

Si dice interazione una situazione in cui due o più oggetti (agenti o sistemi) agiscono uno sull'altro. Il concetto è azione bidirezionale, con significati distinti nelle varie discipline. 

Più in generale l'interazione è presente in qualsiasi tipo di comunicazione (dove anche il ricevere è un'azione) e nel comando, o nella guida, di macchinari (dove chi opera reagisce agli effetti della propria azione). Infatti per interazione spesso s'intende proprio la comunicazione.
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Avviene  una ‘comunicazione’ tra noi e la forma. Dalle forme è possibile estrarre energia elettrica o magnetica o d’altro tipo? Io penso intuitivamente di sì.

L’energia delle forme e dei colori viene percepita, anche inconsciamente, in molti modi nell’ambito sociale, ad esempio nell’arredamento di una casa:

Certi luoghi hanno l'infinito pregio di farci sentire a nostro agio, mentre altri non riescono ad accoglierci nel modo giusto. Le ragioni possono essere molte ed alcune di queste sono da ricondurre al feng shui, la nota disciplina orientale, le cui origini si perdono nel tempo. Un'antica arte che coniuga filosofia ed architettura, sapienza e pragmatismo nel costruire e nell'arredare...

Il termine feng shui si può tradurre come vento ed acqua, due elementi inafferrabili... 

Il punto di partenza è il ch'i, il respiro della natura, l'energia vitale che scorre nel mondo, la quale risponde a precise leggi. Tali principi universali sono racchiusi nel concetto di Li, l'ordine naturale, che gli esseri umani non possono afferrare pienamente, ma sanno bene come esso sia perfettamente proporzionato e rispondente a principi matematici. 
 
Nel mondo naturale regna, pertanto, un'armonia che va preservata e con la quale è auspicabile stabilire un rapporto, proficuo per ambo le parti. Una delle strade percorribili per beneficiare dell'energia naturale è di vivere in simbiosi con essa ed il feng shui e si propone ciò.
Link 
 
Volenti o nolenti siamo immersi in un oceano globale d’energia o informazione. Noi stessi siamo parte di questa energia e comunichiamo, a più livelli, con il ‘tutto’ che ‘è’.

Definire l’invisibilità in un ambito dove è il punto prospettico che regna sovrano, è come voler trovare una spiegazione al fatto che, nelle 3d, oltre ad una curva non si possa vedere cosa c’è: è naturale a quel livello della percezione visiva. Ma se inizio a percepire qualcosa in più, oltre all’informazione visiva, allora quella curva non potrà più nascondere ciò che esiste oltre ad essa, perché il termine ‘oltre’ non sussiste nel momento in cui la densità di un corpo viene superata dalla prospettiva della 'comunicazione allargata'.

La luce naturale è composta da tutti i colori allo stesso tempo. La loro ‘somma’ annulla le relative singolarità. Non è un paradosso ma è la conferma che le proprietà dei colori sono potenzialmente comprese nell’unità di tutti i colori

È solo quando il ‘tutto’ si ricompone che il risultato è ‘assoluto’. Se dovesse mancare anche solo un colore, l’unità sarebbe compromessa.

È anche curioso che il termine ‘unità’ possa essere, allo stesso tempo, simbolo dell’individuo e del gruppo:
  • una unità
  • unità di un gruppo.
Si gioca a rimpiattino nelle 3d. Si percorre un nastro di Moebius infinito se non si osserva da un punto prospettico superiore

Il nostro Sé osserva da un simile livello. Facendo opera di astrazione di sé possiamo ritrovarci al ‘piano superiore’ mentre osserviamo noi stessi che, come un topolino nel labirinto, percorriamo corridoi nei reami illusori della densità energetica. Al posto del pezzo di formaggio, al centro, che cosa ci sarà?
 
Nulla, se non la nostra esistenza terrena attuale consumata sulla sedia del tempo.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

martedì 21 giugno 2011

Disinnescare le notizie (1).




Nella mia evoluzione, rispecchiata negli scritti ‘senzainchiostro’ di SPS degli ultimi 21 mesi, ho notato le diverse fasi/modalità di proposizione dei contenuti, riassumibili velocemente in questa maniera:
  • fase della conoscenza
  • fase della denuncia
  • fase della consapevolezza.
Questi tre ampi movimenti, che ancora oggi coesistono fondendosi l’uno nell’altro, hanno mutato in termini percentuali la loro ‘volumetria’ all’interno del mio campo relativo alla ‘presenza’. 

Ossia, più è cresciuta la percezione della mia prospettiva, da cui s’emanano le ‘cose’ e in cui giungono i riflessi esterni, e più è cresciuta in maniera esponenziale l’atto naturale dell’osservazione ponderata, in equilibrio, senza più cadere nelle trappole tese dal giudizio, dalla separazione e dalla paura

Cosa voglio dire? 

Che in questo Blog sempre più difficilmente si potranno leggere articoli-denuncia 'fini a se stessi', come sassi gettati nello stagno senza la minima riflessione. Annunciare che la tal multinazionale ha adottato politiche perlomeno dubbie in termini di etica e moralità ha senso, ma non nel proporre l’ambito della notizia al solo scopo di ‘fare notizia’, questo no

L’informazione deve girare ma opportunamente filtrata dalla componente distruttiva del potenziale stesso veicolato: occorre una sua ri lettura in ambito spirituale evolutivo, secondo una logica di analisi frattale, parametrata allo sviluppo del Piano Divino.

La ‘news denuncia’ che sbatte il ‘mostro’ in prima pagina, per passare, subito dopo, ad un altro argomento da triturare, lascia secondo me un bacino energetico pericolosamente vorticante attorno alla negatività che si sviluppa attraverso questo potenziale incautamente innescato. È, per intenderci, la modalità imperante ormai nei telegiornali, diffusisi come funghi all’interno delle infrastrutture Antisistemiche.

Persino Striscia la Notizia, nel proprio modo impetuoso di ‘fare’, contribuisce a questo mix esplosivo di ‘rabbia non disinnescata’; perché? Perché se per mantenere il ‘ritmo’ occorre triturare la sensibilità dei videoascoltatori, allora è meglio cambiare formula, ma si sa che ‘squadra che vince non si cambia’

Quello che passa inosservato è lo stato in cui si lascia il proprio pubblico: uno stato di totale contrizione e senso di soffocamento scambiato per uno stretto giro di ilarità liberatoria.

Denunciare un fatto ‘pesante’ nel giro di pochi minuti per poi riprendere la linea in studio e passare immediatamente ad un fatto diametralmente opposto, lascia lo spettatore in preda a se stesso mentre una parte sepolta del Sé tenta di ‘capirci qualcosa’. L’effetto graffiante, trasparente, sensuale e ridanciano del programma contribuisce solo in superficie a fare informazione ‘sensata’, in realtà l’effetto è identico a quello che si genera in noi assistendo, come vittime pre destinate, ai telegiornali nazionali. 

Anche in radio la ‘musica’ non cambia. 

Siamo raggiunti dall’eco delle news incalzanti anche se non lo desideriamo e sarebbe opportuno ormai, adottare un filtro ‘anti Tg’, proprio come si fa per lo Spam.

Le fonti giornalistiche sono le grandi ‘catene’ della sorgente informativa come l’Ansa, Reuters, etc. Ma queste ‘fonti’ da dove/come prendono a loro volta l’ispirazione, i tempi, le modalità, le decisioni?

Abbiamo visto molto bene come stiano le cose quando ‘qualcuno’ diventa un pericolo per il mantenimento dello status quo, lo abbiamo recentemente visto per il caso Assange/Wikileaks, il quale è stato sfrattato addirittura dalla Rete, quando è giunto l’imperativo, al punto che nessuna società operante nell’ambito delle infrastrutture Internet era più disposta a concedere ‘spazio’ all’uomo improvvisamente accusato di violenza carnale in Svezia

Voci, illazioni che si sono sprigionate secondo occorrenza e che hanno sortito l’effetto desiderato dall’Antisistema: bloccare la fuga di notizie

Non importa se a sua volta Assange era parte dell’Antisistema perché noi tutti abbiamo anche questo ruolo, essendo l’Antisistema una nostra creatura. Non riteniamoci estranei a nessuna dinamica che sembra avvolgerci, perché queste ‘serpi filanti’ ci rappresentano agli occhi degli eventuali ‘osservatori’ cosmici, per i quali la verità ha un’evidenza sempre ben manifesta, dal momento in cui il loro punto prospettico è omnicomprensivo, come quello Animico. Il frattale è dato dal punto d’osservazione esterno ad una situazione, inerente un punto specifico della Terra, come una nazione in cui scoppi una guerra civile: vi ricorda qualcosa di attuale questo esempio? 

La situazione dell’Africa del nord o dei paesi arabi coinvolti dal recente malcontento popolare, viene vivisezionata dal punto di vista ‘occidentale’, supervisionando dinamiche e modalità di scoppio della crisi; possibilità esclusa al singolo cittadino coinvolto negli scontri, a cui manca la sufficiente dose di ‘campo percettivo’ per allargare i proprio orizzonti cognitivi

Quel singolo cittadino che, tuttavia, ha la diretta sensazione di ciò che accade e che, per questo, impara qualcosa di tangibile di sé, invece che assistere passivamente dalle comodità del proprio salotto in preda a se stesso mentre suppone di capire gli altri, ossia ancora se stesso riflesso negli altri.

Tutto è opportuno.

È utile osservare che, ormai, le news quotidiane sono decise da un potente ‘radiofaro’ che sfrutta l’effetto eco diffuso da tutto il carrozzone multimediale in circolazione. Anche Internet non si comporta diversamente ed i grandi player internazionali del PageRank operano su vasta scala seguendo ancora il medesimo schema ‘sputa sentenze fini a se stesse’. 

Ma se nella Rete, il navigante può decidere di trovare l’approfondimento, e lo trova se lo intende veramente, nell’ambito televisivo e radiofonico è quasi impossibile riuscire ad andare oltre allo sterile assorbimento della carica negativa della notizia appena sentita e giunta dentro di noi

Come scariche negative, certe news imperversano nei nostri strati sottili, minando situazioni già di per sé poco ‘chiare’. L’Antisistema ci conosce molto bene, più di quanto ognuno di noi conosca se stesso

Quanto pensiamo di conoscerci? 

Sappiamo come comportarci di fronte all’ingiustizia percepita, ma di fronte all’influsso subliminale che ‘ci ha’, come agiamo? Se un fatto viene dipinto in una certa maniera dalla Tv, riuscendo a ‘bucarci’ lo stomaco per lo stato emotivo che instaura in noi, come possiamo adottare delle contromisure efficaci se il ritmo del palinsesto ci trasporta come legnetti nella corrente? 

Quello stato indotto è simile ad un virus introdotto in un personal computer. La differenza è che il computer lo forniamo di un buon anti virus, mentre noi rimaniamo in uno stato di completa apertura verso il potenziale minaccioso che ci assale più e più volte al giorno, giorno dopo giorno.

Non riconosciamo il pericolo perché siamo stati ‘raggirati’, convinti della bontà del ‘mezzo’ pubblico.

Sarebbe sufficiente osservarci, essere presenti in noi stessi, stazionare nell’adesso, nell’ora, nel qua…

Riportavo settimana scorsa un paio di news inerenti allo stato del Sole, in grado anche secondo la Nasa di poter investire la Terra con grandi ‘fiammate’ di potenziale dannoso per tutti i sistemi elettronici e per le telecomunicazioni, e oggi leggo, sempre riportato nello stesso contenitore, la notizia esattamente opposta:

Il Sole andrà in 'ibernazione': stop a tempeste e macchie solari.
Il sole va a riposo. Secondo uno studio, la nostra stella va verso un periodo di ‘ibernazione’: stop alle tempeste solari. Cosa significa per la Terra? 
 
I cicli solari - La nostra stella è normalmente interessata da cicli di attività che si esprimono con le cosiddette ‘tempeste solari’. Dette anche tempeste geomagnetiche, esse fanno parte della vita di una stella. Ma c'è una cosa che è importante sapere: l'attività del sole si misura non in base all'energia da esso irradiata nello spazio, ma dal numero di macchie solari.

Quando sul Sole si osservano parecchie di queste macchie, vuol dire che la stella attraversa uno dei periodi di maggior attività e quindi è in grado di lanciare nello spazio il maggior livello di energia.
 
Sole in vacanza - Tre recenti studi scientifici annunciano che il sole sta per andare in vacanza. ‘Ibernazione solare’, la chiamano. Oppure ‘sonno solare’. E già si accendono gli allarmismi. In realtà il fatto che i cicli solari subiscano dei periodi di inattività è una cosa normale che avviene di tanto in tanto. Questo verso cui ci stiamo avvicinando, però, è considerato uno dei più lunghi di sempre, paragonabile solo a quel minimo che si registrò tra il 1645 e il 1715. Ai tempi, quel periodo che venne poi definito ‘Piccola era glaciale’ causò una forte estensione dei ghiacciai alpini che arrivarono a includere anche villaggi montani e rese di ghiaccio diversi fiumi.
 
Effetti sul clima - Dunque un rallentamento dei cicli solari dovrebbe già portare a un abbassamento del riscaldamento globale. Ma non tutti sono d’accordo. Andrew Weaver, dell'Università di Victoria, ha infatti dichiarato che la Terra ha avuto il suo anno più caldo in più di un secolo nel 2010, quando l'attività solare fu praticamente assente.

Il ‘global warming’, dice, non dipende nel modo più assoluto dal Sole
Da Yahoo 
 
Bene. Passiamo dalla padella alla brace, allora? Ecco lo spirito delle notizie proposte senza responsabilità alcuna alla platea globale: terrorizzare.


Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011

mercoledì 20 aprile 2011

C'è dell'altro...





Inizio a ‘vedere’ i segni, tutt’attorno a me, che delineano e fanno ‘scorrere’ l’opera sincronica dell’Universo 'sopra' quella prettamente Umana

È una percezione a-dimensionale degli accadimenti. Più sotto riporto dei corposi dialoghi tratti da citazioni inerenti al film ‘Ultimatum alla Terra’ con Keanu Reeves. Ebbene, mi sono accorto solo trascrivendoli, che s’emana generalmente da loro uno strano alone di miscelazione dei due punti prospettici soprariportati.

Cioè? Penso, anzi ‘sento’, che tutto ciò che riguarda il cammino dell’individuo sia riflesso da quello che lo circonda. Dobbiamo intendere questo fatto non solo in termini superficiali della ‘logica’ a cui possiamo accedere per default. Ad esempio, se in una famiglia si litiga spesso ed in maniera anche violenta e la casa, un giorno, va a fuoco, è logico pensare che quell’atto rifletta il comportamento aggressivo dei suoi occupanti. Sino a lì ci arriviamo persino con la logica, senza ‘scomodare’ concetti esoterici come quelli descritti dai 7 specchi Esseni, ad esempio.  Si bolla il tutto con la frase: 'Se la sono andata proprio a cercare'.

La Quantistica ha allargato di molto la cerchia della logica dell’uomo di scienza, tuttavia quasi nessuno applica veramente alla Vita di tutti i giorni queste emancipanti scoperte. Chi lo fa? Solitamente qualche pioniere solitario. 

Perché? Perché i programmi scritti nel nostro Inconscio ci ‘portano via’. Ci fanno lavorare in altro modo. Quale? Quello relativo alla attuale versione del Paradigma esemplificata nella frase: 'Un muro è solo un muro e io non ci posso passare attraverso. Io sono io ed il muro è il muro'.

No, non intendo questo genere di 'consapevolezza' e nemmeno quella più allargata e già effettivamente agganciata da una parte di persone al Mondo.  

C’è dell’altro

Il messaggio che rimbalza da 'noi' al 'di fuori di noi', è molto più 'ricco' di quello che si possa pensare. Parla di noi in vari modi ed in varie modalità. È come un artefatto che ci riguarda, che abbiamo fatto noi direttamente ed indirettamente. Ma c’è ancora di più. Riflette anche il punto prospettico dei controllori sottili della razza umana, della razza umana e dell’Universo. Non è semplice da descrivere in quanto è una percezione legata al mondo del ‘sentire’. Leggiamo le citazioni perché forse è più comprensibile, anche se servirebbe molto tempo da dedicare a questa opera di ‘traduzione ed interpretazione’ del codice universale. 

Questo vero e proprio linguaggio, viaggia e si propaga attraverso le leggi celesti che sostengono questa dimensione. È un segnale modulato:

In telecomunicazioni ed elettronica con il termine modulazione si indica l'insieme delle tecniche di trasmissione di un segnale elettrico o elettromagnetico finalizzate ad imprimere un segnale detto Modulante (eventualmente contenente informazione cioè dunque variabile in maniera aleatoria nel tempo) su di un altro segnale elettrico o elettromagnetico detto Portante che ha invece lo scopo di trasmettere le informazioni del modulante ad 'alta frequenza' (freq.portante >> freq Modulante) ovvero di convertire il segnale modulante da ' banda base ' a quella che è chiamata ' banda traslata ' secondo il Teorema della Modulazione

La portante con il segnale informativo modulante agganciato sarà quindi detto segnale modulato.
Da Wikipedia 

L’esempio di quello che intendo è espresso molto bene nel film ‘Contact’. Il segnale ricevuto è multiplo e contenente informazioni nelle informazioni. Va solo demodulato o decodificato. 

Ecco, l’Universo ci parla in una maniera molto simile. 

Non è facile 'raggiungerci' qui sulla Terra. Le interferenze sono molte. Tra le interferenze dell’Antisistema c’è di tutto: ignoranza, alimentazione ed inquinamento, compresi. Persino il campo gravitazionale della Terra scherma in maniera ‘naturale’. Ma questo discorso è divenuto vero solo nel momento in cui noi abbiamo 'dimenticato' di attivare le nostre apparecchiature multidimensionali

È come ricevere un segnale complesso con una radiolina a transistor: sentiremo a malapena la parte musicale del messaggio. 

Il frattale che lo dimostra è la piccola porzione dello spettro della luce che riusciamo a decodificare, co creando un Mondo, di conseguenza, altrettanto limitato e limitante. Ciò che intendo dire è che l’opera delle Gerarchie superiori si confonde con quella delle Gerarchie inferiori, il tutto interfacciato dal canale umano per giunta sotto ipnosi collettiva per vie sia naturali, legate alle condizioni planetarie, che artificiali, legate all’esistenza di specie parassite del genere umano. Ecco che, allora, il segnale emesso dal singolo individuo viene rimbalzato dalla struttura intelligente che permea il tutto, ed arricchito di altre informazioni inerenti sempre il medesimo individuo, interfacciandosi alla natura quantica della struttura energetica multidimensionale. 

Insomma, ciò che parte da noi, torna a noi come un riflesso carico di esatti significati che ci riguardano intimamente. Decodificare quel messaggio significa evolvere o trovare l’illuminazione che altra cosa non è se non il vedere oltre l’ombra che ci nasconde la luce.

Gli esseri del film ‘Ultimatum alla Terra’ esprimono un punto prospettico diverso da quello usuale vigente tra gli umani, ma il film è stato scritto da umani, che seppure saggi e lungimiranti, hanno personalizzato il messaggio, probabilmente canalizzato. Lo si vede, lo si sente… Il punto prospettico assegnato all’Alieno risente di quello degli sceneggiatori, della trama, dell’ideatore umano che si cela oltre all’apparenza. Non intendo criticare, bensì evidenziare che quel film arriva in maniera opportuna, e ciò costituisce una risposta sincronica ad una domanda altrettanto sincronica seppure inconscia: che cosa stiamo facendo sulla/alla Terra? 

La profondità del messaggio va oltre al semplice assistere alla proiezione in sala cinematografica o a casa. Nel messaggio c’è sia l’interferenza che la sua quintessenza. È come guardare un quadro astratto o un quadro della corrente artistica del Puntinismo: quanti livelli della comunicazione si celano in loro? Ma non solo in loro. Anche nell’individuo che osserva. Anzi, è proprio il livello dell’osservazione di chi ‘assiste’ che permette la decodifica del livello appropriato contenuto nel ‘messaggio’. 

L’arte lasciataci dai popoli antichi è, da questa prospettiva, una interfaccia per entrare nel loro Mondo. Va capita per come è stata progettata. Capirla come la può comprendere l’uomo moderno non serve quasi a nulla. Oltre alla piacevolezza del senso estetico non si procede perché manca la chiave di accesso al livello successivo. L’esempio tipico è contraddistinto dalla presenza inalienabile delle Piramidi Egizie: cosa hanno da raccontarci?
  
Dipende da noi.

Il riflesso che questi edifici ci indicano è relativo al ‘Voi siete qua’, proprio come la funzione della scatola emozionale installata in ognuno di noi. Il segnale di ritorno è sempre opportuno, ma questa opoportunità è modulata secondo i canoni delle leggi celesti evolutive. Il messaggio contenuto è molteplice e si riferisce a tutta la sfera umana. Se la sfera umana è coinvolta in una ipnosi da parassiti, quel messaggio conterrà ‘tutto’ relativo allo stato sia apparente che celato della verità. Basta percepirlo. 

E ognuno percepirà secondo la propria affine risonanza. 

Da questo punto di vista non viene celato nulla, ma l’accesso è direttamente proporzionale alle 'chiavi' di accesso per demodulare l’informazione. È tutto alla luce del Sole, dunque. Nel procedere lungo il cammino del ‘Conosci te stesso’, noi provvediamo ad innalzare gradualmente questa frequenza di funzionamento, e ciò equivale a dire che la nostra maggiore consapevolezza può invadere e conquistare quelle zone rimaste per troppo tempo al buio: le zone dove si nascondono le entità parassite. Non riesco, oggi, a decodificare l’intera sequenza riportata qua sotto, ma assicuro che il messaggio contenuto è significativo. Ci vorrebbe molto più tempo a disposizione, cosa a cui sto seriamente pensando!

Ecco le citazioni dal film:       

- Io sono Regina Jackson. Sono il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti d’America.
- Non mi sono ancora abituato a questo corpo.
- Sono qui per sapere chi o che cosa lei rappresenta e che intenzioni avete.
- Tutto mi sembra irreale… Alieno. Mi ci vorrà un po’ per adattarmi.
- Com’eri prima di diventare così?
- Diverso.
- Diverso come?
- Vi sareste spaventati.
- Qual è il tuo nome?
- Klaatu.
- Quale Civiltà rappresenta lei?
- Rappresento un gruppo di Civiltà, Signora.
- E dove si trova questo gruppo di civiltà?
- Ovunque intorno a voi.
- Con quale scopo è venuto qui?
- In questa città si riuniscono i rappresentanti della Terra. Spiegherò a loro perché sono venuto.
- Temo che ciò non sia possibile. Perché non prova a spiegarlo a me, intanto.
- Lei, Signora, rappresenta l’intera razza umana?
- Io rappresento il Presidente degli Stati Uniti… e la prego di dirmi perché è sul nostro Pianeta?
- Il Pianeta è vostro?
- Sì! Questo è il nostro Pianeta.
- No. Non è vostro.

- Dispongo che venga sedato e trasferito subito in un posto più sicuro.
- Volete obbligarlo a parlare?
- Sì, mi sembra essenziale.
- Mi perdoni, ma noi come scienziati non possiamo condividere.
- Ma perché? Ha chiesto solo di parlare all’Onu?
- Ce lo insegna la storia come vanno a finire gli incontri tra Civiltà diverse! Quelle meno avanzate vengono regolarmente sterminate  o ridotte in schiavitù. Pensate a Pizarro e gli Incas, a Colombo e ai Nativi Americani… La lista è lunghissima. In questo caso però, sfortunatamente, la Civiltà meno avanzata è la nostra!
- Ma è diverso. Qui abbiamo il rappresentante di una Civiltà extraterrestre. È l’evento più importante dell’intera storia dell’umanità!
- Ma rischiamo anche che sia l’ultimo, caro il mio scienziato. Dobbiamo sapere che cosa hanno in mente, ed il prima possibile.
- E quindi vuole drogarlo, metterlo sotto torchio? Mi scusi ma non sono i nostri metodi.
- Capisco perfettamente, ma è chiaro che se non lo farà lei, lo farà qualcun altro.
- Beh… sono sicuro che non avrà difficoltà a trovarlo.

- Tutto il Mondo contesta la decisione degli Stati Uniti di negare agli scienziati stranieri, l’accesso alla creatura dello spazio.

- Perché sei venuto qui?
- Sono venuto a salvare la Terra.

- Non sei più in contatto da molto tempo.
- Avevo un compito rischioso. Questo è un territorio ostile.
- L’ho notato. Speravo di poter ragionare con loro.
- Temo che non siano una razza ragionevole. Vivo tra loro ormai da 70 anni. Li conosco molto bene.
- Quindi?
- Qualsiasi tentativo di mediazione sarebbe inutile. Sono esseri distruttivi e non cambieranno mai.
- Questo è il tuo rapporto ufficiale?
- La tragedia è che sanno cosa sarà di loro. Lo sentono. Ma non sembrano fare niente.
- Allora è deciso. Darò il via al processo il prima possibile. Iniziamo i preparativi per la partenza.
- Io resto.
- Non puoi restare qui. Sì posso e lo farò!
- Se resti, morirai.
- Lo so.
- Ma questa è casa mia, adesso.
- Ma non hai appena detto che sono una razza distruttiva?
- È vero. Però c’è anche un altro aspetto. Io provo… affetto per loro. È un po’ ridicolo, lo so… e non riesco neanche a trovare il modo per spiegartelo. Per molti anni io ho maledetto il fatto di essere qui. La Vita umana è così difficile. Ma ora che questa Vita è giunta alla fine, mi considero fortunato di averla vissuta. 

- Devo sapere che cosa succede?
- Questo Pianeta sta morendo, ed è la razza umana che lo sta uccidendo.
- E tu sei venuto ad aiutarci!
- No, non proprio.
- Ma non hai detto che ci volevi salvare?
- Ho detto che ero qui per salvare la Terra.
- Sei venuto per salvare la Terra… da noi.
- Non possiamo rischiare la Vita di questo Pianeta per il bene di una sola specie.
- Stai scherzando?
- Se la Terra muore, voi morite. Se voi morite la Terra… sopravvive.
- Ci sono pochi Pianeti nel Cosmo che sono capaci di accogliere forme di Vita complesse.
- Non potete farci questo.
- Non possiamo permetterci di perderne uno.
- Voi non ci conoscete. Possiamo correggere i nostri sbagli.
- Vi abbiamo osservato, aspettando, sperando che cambiaste.
- Ti prego.
- Siete al punto di non ritorno, dobbiamo agire.
- Ti prego.
- Rimedieremo ai vostri danni e daremo modo alla Terra di ricominciare.
- No non farlo. Ti prego. Dateci un’altra occasione, possiamo cambiare.
- La decisione è presa. La procedura è cominciata. 

- Puoi farlo rivivere? Come hai fatto con quel poliziotto?
- Ci sono cose che non posso fare.
- Usa i tuoi poteri.
- Mi dispiace.
- Ti prego. Per favore!
- Jackob, niente muore mai veramente. L’Universo non spreca niente. La materia di cui si compone si trasforma.

- C’è dell’altro in voi. L’ho capito adesso.
- Siamo arrivati alla fine?
- Sì.
- Ma non puoi fare niente tu?
- Non lo so. Il prezzo del vostro agire sarebbe troppo alto.
- Ma noi possiamo cambiare e adesso tu lo sai! Ti prego, dacci la possibilità di farlo.
- Ci proverò.

- Karl Thomas Barnhardt: ‘Inventas Vitam Juvat Excoluisse Per Artes’ ‘Le scoperte realizzate grazie all’ingegno recano beneficio all’esistenza’... È il premio Nobel. L’ha vinto per il suo lavoro sull’altruismo biologico. Sarebbe ancora in un cassetto se non glielo avessi fatto incorniciare.

-  Allora è possibile!
 
-  È  Bach.
-  È meraviglioso.
-  Non siamo allora così diversi.
Vorrei che fosse vero.
 
- Ma non avete una tecnologia che possa risolvere questo problema?
- Il problema non è la tecnologia. Il problema siete voi. Vi manca la volontà di cambiare.
- Ci aiuti lei a farlo.
- Non posso è la vostra Natura. Trattate il Mondo come vi trattate fra di voi.
- Ma vede, tutte le Civiltà hanno il loro momento di crisi, prima o poi.
- E molte non sopravvivono.
- La vostra sì. Come?
- Il nostro Sole stava morendo. Dovevamo evolverci per sopravvivere.
- Quindi solo quando il vostro Mondo è stato minacciato, siete diventati quello che siete?
- Sì.
- Beh… è lo stesso per noi! Lei dice che siamo ad un passo dal baratro, e ha ragione. Ma è solo in quel momento che gli esseri trovano la volontà di cambiare. Solo in risposta alla fine, c’è evoluzione. Questo è il nostro momento. Non toglietecelo. Siamo vicini a quella risposta.

Nel film si parla di ‘altruismo biologico. Di cosa si tratta? Riporto questa breve citazione da un articolo che lo fa intuire:

Oggi si fa un gran parlare dell’altruismo cablato biologicamente nel nostro sistema nervoso. I soliti Pinker e Dawkins ci hanno scritto sopra. Zone del piacere del cervello che si attivano quando facciamo una buona azione; comportamenti biologicamente favorevoli per la specie e non per l’individuo…
Link 
 
Questa forma di altruismo è completamente astratta dal modello sensibile umano, infatti l’Autore dell’articolo afferma che non è morale. Uno dei commentatori gli fa però notare che: ‘Tutto ovviamente sta anche a intendersi su cosa vogliamo dire quando parliamo di morale…’.

Tutto dipende. Tutto è funzione del proprio punto prospettico e, dunque, della propria evoluzione personale. Il linguaggio è una forma primitiva della comunicazione, estremamente povera e sterilizzata.

Il messaggio giunge a noi estremamente ricco ed esaustivo, poi noi applichiamo la nostra ‘forma’ e scarichiamo solo ciò che capiamo. Il messaggio completo giunge comunque e raggiunge tutte le parti in ascolto

Questa è una via alternativa che l’Antisistema ha difficoltà ad oscurare, anche se per adesso il filtro umano  è ancora molto efficace.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com