Repetita iuvant:
ricordati sempre che ti ritrovi “qua (così)”, nell’AntiSistema, dove tutt3 è ribaltat3 rispetto al valore sferico “utopia o come dovrebbe essere”.
Onorare tale verità, significa essere coerentemente sul pezzo, facendo “surf” e, non, essendo regolarmente travolti dalle onde, che sono un’unica grande corrente che spinge immanifestamente da “a monte”.
“Divide et impera”…
Letteralmente “dividi e comanda”… è una locuzione latina secondo cui il migliore espediente di una tirannide o di un'autorità qualsiasi per controllare e governare un popolo è dividerlo, provocando rivalità e fomentando discordie…
Esplicitato per la prima volta per descrivere una tecnica socio-politica romana, questa locuzione può essere utilizzata in tutti gli ambiti in cui, per ottenere il risultato, è in primo luogo necessario o vantaggioso spezzare o dividere ciò che si oppone alla soluzione, ovvero un determinato problema iniziale…
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Certamente:
laddove, nella fattispecie, un determinato problema iniziale… sei tu (Massa).
Infatti, è molto meglio mettere a fuoco ogni questione, “lato umanità”, piuttosto che languire attraverso complessità scientifiche, di parte, che non riesci a capire poiché servono proprio a ciò, essendo parte della strategia (così, come è più semplice e lineare, giudicare quest3 Spazio Potenziale Solido come se fosse in uno stato di paranoia).
Il dividi e impera è anche:
in informatica, un approccio per la risoluzione di problemi computazionali…
Il termine è più strettamente riconducibile a un algoritmo.
Esso divide ricorsivamente un problema in due o più sotto-problemi fin quando questi ultimi diventino di semplice risoluzione;
quindi si combinano le soluzioni al fine di ottenere la soluzione del problema dato…
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Ancora una volta, ritrovi il non senso (se non nella strategia stess3 del divide et impera e, dunque, nella necessaria compresenza immanifest3 eco/dominante) di ritenere il principio omeopatico talmente diluit3 da non poter funzionare e, contemporaneamente, ti lasci andare su ali scientifiche, logico/razionali, che ti indicano la soluzione nella continua suddivisione del “problema”, sino al punto di massima semplificazione, come se – invece – tale diluizione fosse ancora funzionale rispetto al punto superficiale di partenza.
Tale strategia (che diventa un algoritmo, ad altre coordinate) rappresenta un dato di fatto incontrovertibile (cert3), tale da non poter nemmeno essere discuss3, dato che la “forma” sociale ne è la diretta conseguenza, in termini di servizio, funzionalità, riflesso, immagine e somiglianza (significato).
Scomponendo un problema, mediante tale tecnica, giungi sino al punto in cui “il problema scompare”, da cui l’omeopatia non ti sembra che possa funzionare;
per cui, una volta giunt3 sino a “lì”, puoi fare un passo indietro e cogliere il problema nel suo nucleo più semplice e puro, per poi andare a scioglierl3 definitivamente (mettendo a punto una soluzione oppure una “pezza”: dipende da quale livello si preoccupa di indagare).
Ad esempio, il “problema” del Sud Italia, in sé, non esiste ma (ma) viene trasportat3 come una palla al piede attraverso ogni “nuova” finanziaria (prima italiana ed ora europea), che deve promettere sempre, a furor di popolo, un occhio di riguardo verso tale punto sensibile dello Stato o, meglio, status quo.
Perché non si applica il divide et impera (nel senso informatico) anche al “problema” appena sopracitato ed in generale a qualsiasi “problema”?
Perché, il “rischio” è che il “problema” venga risolto definitivamente e che la sentenza emessa sia talmente chiara ed evidente, da andare a colpire significativamente l’impianto AntiSistemico, che regola ogni questione attraverso il punto di sospensione dell’interesse eco/dominante + sottoDomin3 (ad esempio, ogni singolarità aderente al paradigma industriale “denaro/debito + lavoro”).
Il “rischio” è che sostanzialmente si auto avveri la più grande paura d’epoca antica:
che “il cielo ti cada sulla testa”
tanto da avere posto un titano (Atlante) a porvi rimedio (una “pezza”)
laddove l’Atlante è l’umanità (singolarità per singolarità)
e
la Terra è lo status quo “qua (così)”
che, di conseguenza
è protett3 proprio dalla Massa stess3, che mentre teme per sé, ugualmente fa sì che la propria “agonia (sopravvivenza forzata, incanto)” non abbia mai termine, avendo un “fine”
ossia
il senso insito nel tutt3
di derivazione (conseguenza, inerzia, radioattività, strategia, riflesso, etc.) eco/dominante.
Usual mente, nell’AntiSistema fingi di far finta di nulla.
Non vedi, non senti, non parli… di qualcosa che è come un cancro interiore, dato che ti tormenta quando sei finalmente da sol3 e proprio non puoi far più finta di nulla.
Il “problema” è che il mondo è giusto di/in parte, essendo un’unica proprietà privata, lottizzat3 e subappaltat3 apparentemente (attraverso la legge).
Il divide et impera è assolutamente reale.
Così come è reale il tuo potenziale e come insiste e sussiste il fatto che le cosiddette fake news sono fondamentalmente informazione frattale espansa (memoria ambientale) relativ3 a ciò che “è già success3” e per ciò continua a succedere sempre “qua (così)”.
Ora, tuttavia, tale problema fungerà da motore d’autorizzazione per apportare un nuovo giro di vite anche nel/al “nuovo mondo” di Internet, che sta vivendo la stessa fase già toccata alle terre precolombiane, nel momento in cui sono divenut3 Far West, dopo l’intervento del “piano regolatore” occidentale, in quanto a macchina da guerra gerarchizzat3 ed agli ordini del potere sottoDomin3 di turno, agente in modalità wireless (da una parte dell’oceano all’altra) ponendo sotto pressione le varie parti convinte di… in luogo di accorgersi che… (controllo da remoto, ancora prima dell’invenzione/riflesso tecnologic3).
Il film racconta la storia vera di Stephen Glass, che già a 23 anni entra nel New Republic e intraprende una rapida ascesa a suon di articoli spettacolari su comportamenti biasimevoli di esponenti politici alle convention, imprese di hacker e altro.
Però un giornalista investigativo, Adam Peneberg, scopre numerose discrepanze nei suoi articoli e il direttore del giornale, Chuck Lane, s'impegna a verificarli, scoprendo che erano stati in gran parte o del tutto inventati…
L'inventore di favole
il film racconta la storia vera
s'impegna a verificarli, scoprendo che erano stati in gran parte o del tutto inventati…
Quale sorpresa, se non la conferma del “sentire”?
Eppure, la storia vera rimane solo un film, per l’opinione pubblica (che non esiste; c’è).
Eppure, significativamente, la “storia” rimane sempre quell3, ovvero, la difesa del paradigma che seppure fa acqua da ogni parte, continua ad essere in auge, poiché eco (forza) di riflesso, che non può far altr3 oltre a continuare a succedere, dal momento in cui a livello portante (grande concentrazione di massa) la situazione è fondamentalmente sempre identic3:
tu sei “tu”
e
l’AntiSistema è eco/dominante.
Non a caso, “squadra che vince non si tocca”.
Comprendi che si tratta dell’intera storia (deviata), dell’umanità?
Ti accorgi che, dunque, non si tratta di limitare il “sentire” auto constatando che sei in una successione di imperi che, prima o poi, crollano inesorabilmente (il che ti porta a pensare che “il tempo è galantuomo” sulla lunga distanza).
No.
Di più, la corrente è sempre quell3.
E, ogni impero cade poiché… “serve”.
Non ci credi? Bè, osserva la medesima situazione da un’altra prospettiva, laddove la situazione è sostanzialmente riportat3, poiché rifless3.
Verbali Fed: non contenere crescita può portare a forte declino.
Se la crescita non sarà contenuta, è possibile che l'economia statunitense vada verso un “significativo declino”.
È quanto emerge dai verbali del meeting della Fed del 12 e 13 giugno, quando i tassi furono alzati per la seconda volta nel 2018 all'1,75-2%.
Alcuni membri del Federal Open Market Committee (Fomc) - braccio di politica monetaria della Fed - hanno espresso preoccupazioni sulla possibilità che “aumenti la pressione dell'inflazione o si abbia uno squilibrio finanziario che prima o poi porti verso un forte declino economico…”.
La Federal Reserve continuerà ad alzare i tassi:
sono previsti quattro aumenti nel 2018 (compresi i due già effettuati) e tre durante il prossimo anno...
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Nota bene:
non contenere crescita può portare a forte declino (ecco perché esiste la serie di grandi imperi decadut3, a mo’ di selciato per l’auto contenimento umano “qua, così”).
Tale verità (che è semplice) viene resa compless3, attraverso la recita delle parti, che è parte proprio del divide et impera (in tale “modo”, la Massa non riesce mai ad alzare la testa, avendo la schiena schiacciata da una pressione gigantesca, che scambia per “sopravvivenza”).
Infatti…
Trump alla Fed: non sono contento di aumento tassi...
Secondo il presidente, il momento scelto per i rialzi interromperà il boom economico e metterà gli Stati Uniti in una posizione di “svantaggio” rispetto ai Paesi con una politica monetaria più accomodante…
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Gli Usa, relativamente al livello sottoDomin3, sono come una locomotiva. Nel “tempo”, ogni carrozza consegue, poiché tale è la funzione ambientale inerziale/gravitazionale, conservante il moto originale (“a monte”) come se fosse fenomeno “naturale”.
Fed pronta a stretta a settembre, economia Usa "forte".
La Federal Reserve non ha sorpreso… si appresta a stringere di nuovo la cinghia a settembre. Quella stretta andrebbe ad aggiungersi a quelle di marzo e giugno. A quel punto, l'istituto centrale avrebbe ancora in canna un rialzo dei tassi visto che ne ha previsti un totale di quattro nel 2018.
La congiuntura americana giustifica una normalizzazione della politica monetaria…
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Perchè quando “tu” compri, il Banco vende, e/o al contrario?
Perché giungi sempre “dopo”, essendo sotto al controllo, nello svantaggio di conseguire nella differita della “tua” vita AntiSistemica, che non indaghi a livello sostanziale poiché non immagini nemmeno che possa esistere.
Ergo:
sei nella recita continua, nella corrente che normalizza tutt3, nella fake news etern3 “qua (così)” (motivo per cui l’ambiente riflette tale intonazione, spalmandol3 ad ogni livello dello/nello spettacolo che va costantemente in onda).
L’ipocrisia di ospitare Gabriele Muccino al Sanremo contro la violenza sulle donne, la difesa di Hunziker e Favino…
La questione è approdata in sala stampa con notevole ritardo rispetto ai fatti, ma ha rappresentato plasticamente tutta l’ipocrisia di un Festival delle buone intenzioni che inciampa in un cortocircuito nel momento in cui decide di ospitare Gabriele Muccino al Sanremo contro la violenza sulle donne.
Fiori appuntati sul petto, appelli dal palco, tanta retorica sulla violenza di genere e poi ecco spuntare un super-ospite accusato proprio di questo odioso reato.
Possibile che nessuno si sia posto il problema di quanto la presenza di Muccino, ospite col cast del suo ultimo film A casa tutti bene per la classica promozione Tv, col clima generale e l’etichetta che, un po’ forzatamente, è voluto attribuire sin dall’inizio a questo Festival?...
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In pieno conflitto d’interessi:
Muccino, ospite col cast del suo ultimo film… per la classica promozione Tv…
Con i due conduttori che 1) sono pagati per… e, quindi, 2) devono far finta di nulla (emblematico è il “caso” della Hunziker, presente contemporaneamente su più livelli della recita; almeno tre:
come donna, conduttrice, cofondatrice di Doppia Difesa).
Insomma, non solo Trump o Berlusconi.
Immagina, a tal pro e ad esempio ma causalmente, la posizione di Mario Draghi (assunto in quanto a “dima” da applicare ad ogni altro “caso”):
in quanto Presidente della Bce
è al corrente di ciò che succederà (poiché tali decisioni vengono ufficializzat3 da “lì”)
quindi
può utilizzare tale memoria, riversando l’informazione in veicoli paralleli, assolutamente non riconducibili ad ess3, che investano nella direzione esatta della corrente prossimo/ventura.
Ora, immagina che ogni singolarità “in carica”, ha un simile potenziale e, poi, chiediti se ha ancora senso processare chi commette reati di insider trading.
Il “senso” l3 ritrovi solamente in termini di apparenza o, appunto, recitazione.
Laddove le parti incaricate di investigare e giudicare – se non sono troppo dentro alla situazione – si devono per forza rendere conto del come stanno le cose, sostanzialmente, seppure devono continuare a… lavorare, poiché “qua (così)” ti hanno detto che “chi si ferma è perduto”. No?
E la nave va (con dentro l’intera umanità)…
Nel divide et impera, il divide et impera (che è il “senso” impress3 nella recita o status quo).
Puoi iniziare ad accorgerti e a trovare lo “spazio” per la definitiva risoluzione, attraverso il tuo atteggiamento che fa davvero la differenza, quando è meno differenza di potenziale e più potenziale (una situazione che viene ricordat3 attraverso il concetto di distanza, spazio, vicinanza/lontananza, etc.).
E per analogia frattale espansa, puoi auto decodificare l’informazione ambientale (memoria) frattale espansa, che senza fine di continuità ti mantiene sempre al corrente dell’autentica “forma” del mondo, attraverso perlomeno il “sentire”, a cui non dai mai retta sostanzialmente.
Ma tant’è…
E interessante il legame tra la teoria del trasporto e vari problemi di ottimizzazione di forma;
inoltre, facendo variare la distanza in X in opportune classi di controlli ammissibili, si ottengono diversi modelli di problemi di pianificazione urbana come ad esempio:
la progettazione di reti di trasporto efficienti, il trasporto di massa con fenomeni di concentrazione (strutture ramificate) e/o di congestione (movimento di una folla), il posizionamento di un gran numero di punti di distribuzione in una regione urbana, la progettazione ottima dei quartieri di una regione urbana, la determinazione dei prezzi di pedaggio per l’utilizzazione di una rete di trasporto…
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Il più che classic3, strategic3, collo di bottiglia (gerarchia).
Ancora caratteristica frattale espansa, che ad immagine e somiglianza riflette da “a monte” ad “a valle” ciò che “è già success3” e, dunque, continua a succedere… sino a quando?
Sino al punto di sospensione altr3, che diventa grande concentrazione di massa (in quel momento il paradigma muta, evolve, viene sostituit3 sostanzialmente).
Fai attenzione a livello di “sentire”.
Intesa Sp, Messina: il governo? Lavoriamo come con i precedenti.
Intesa Sanpaolo "lavora con questo governo" Lega-M5S "come con gli altri governi precedenti, siamo impegnati a fare qualcosa di positivo per il Paese…".
Lo ha detto l'amministratore delegato Carlo Messina in una conference call con gli analisti finanziari.
"Intesa Sanpaolo… è il player più importante in Italia che lavora a supporto dell'economia reale. E questo ci porta anche a fare molti progetti per l'inclusione sociale e per la lotta alla povertà, con qualsiasi governo…".
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Ossia, una strategia che paga, come già per la Chiesa.
Contemporaneamente…
Intesa Sp, Messina: il dividendo sarà molto soddisfacente…
Lo ha affermato l'amministratore delegato Carlo Messina in una conference call con gli analisti finanziari sui risultati semestrali.
"Siamo già avviati… verso un dividendo molto soddisfacente. La nostra priorità continua a essere la remunerazione degli azionisti…".
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Infatti…
Intesa Sp, Messina: utile netto 2018 superiore a 3,8 miliardi.
Lo afferma l'amministratore delegato Carlo Messina, sottolineando che la banca "si conferma come una delle più solide e profittevoli in Europa e allo stesso tempo è capace di dare vita al più grande progetto di inclusione economica e di lotta alla povertà nel Paese…"….
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Una recita continua, nella recita continua (da cui l3 fake news, additate alla Massa).
Musica e testo di Carlo Messina:
come con gli altri governi precedenti, siamo impegnati a fare qualcosa di positivo per il Paese
la nostra priorità continua a essere la remunerazione degli azionisti…
Dal momento in cui c’è gerarchia (interesse principale Vs interesse secondari3), la “priorità” parla chiaramente, rispetto alle chiacchiere da presentazione ufficiale.
Messina è conscio perlomeno di essere in una posizione ambivalente, per cui trova il modo di far coesistere qualcosa che non può assolutamente stare sullo stesso piano, esistendo una “priorità”:
la banca… si conferma come una delle più solide e profittevoli in Europa e allo stesso tempo è capace di dare vita al più grande progetto di inclusione economica e di lotta alla povertà nel paese (quest3 ti deve bastare, nell’intenzione di Messina).
Mentre, la recita continua e continua e continua (e l3 singolarità vanno e vengono, manifestandosi e morendo; dimenticando e facendosi una certa esperienza che, poi, devono dimenticare nuovamente, dal momento in cui la Massa è auto indottrinat3 “qua, così”, che è come subire un lavaggio del cervello continuo, lungo l’interesse AntiSistemico, che non esiste; c’è).
Multa a Vodafone per marketing "aggressivo".
Il Garante per la protezione dei dati personali ha inflitto a Vodafone una sanzione di 800 mila euro "per aver svolto attività di marketing in violazione della normativa antecedente al Regolamento europeo...".
Lo rende noto lo stesso Garante nella sua newsletter.
L’ingiunzione fa seguito ad un precedente provvedimento con il quale il Garante aveva vietato all’operatore telefonico l’invio di sms e l’effettuazione di chiamate per finalità di marketing a chi non avesse manifestato uno specifico consenso o avesse addirittura chiesto di non essere più disturbato con offerte commerciali.
La decisione era stata adottata dal Garante in seguito ad una complessa istruttoria e accertamenti ispettivi "dai quali era emerso che in meno di due anni milioni di persone erano state contattate attraverso telefonate o sms senza il loro consenso..." sottolinea la nota.
Il Garante, quindi, ha contestato a Vodafone le violazioni previste dalla normativa privacy per l’effettuazione delle telefonate promozionali e l’invio di sms a un rilevante numero di utenti di telefonia fissa e mobile senza il loro consenso, nonché quella per aver realizzato gli illeciti utilizzando banche dati di particolare rilevanza e dimensioni.
Il Garante, "pur considerando in termini favorevoli l’atteggiamento della società che ha intrapreso una serie di misure volte a mettersi in regola, ha ritenuto che le violazioni commesse fossero di maggiore gravità rispetto a precedenti applicazioni di sanzioni della medesima specie, tenuto conto sia dell’elevatissimo numero di contatti realizzati in meno di due anni, sia dei differenti canali di contatto utilizzati (telefono fisso, mobile, sms) che hanno innalzato in modo esponenziale il livello di invasività delle campagne promozionali, sia la grandezza dell’operatore..." si legge nella newsletter.
Per quanto riguarda la prima violazione Vodafone si è avvalsa del pagamento in misura ridotta ed ha definito subito la questione, precisa il Garante.
In merito alla seconda violazione, invece, per la quale non è possibile avvalersi di questa facoltà, l’Autorità ha applicato la sanzione prevista per i casi di violazioni commesse, anche in tempi diversi, in relazione a banche di dati di particolare rilevanza o dimensione, aumentata del quadruplo avendo ritenuto che in ragione delle condizioni economiche del contravventore la sanzione pecuniaria così determinata risultasse inefficace, come previsto dall’art. 164-bis, comma 4, del Codice;
in virtù di tali circostanze, quindi, l’importo della sanzione è stato aumentato da 200.000 a 800.000 euro.
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Quale grande castigo.
Come potrà comprendere e ricordare, Vodafone?
800.000 euro a fronte di un potenziale enorme d’interesse = status quo “qua (così)”, con il Garante che “ci fa o ci è” e, comunque, lascia il “tempo” che ogni volta ritrova;
così come il lupo perde il pelo ma non il vizio (essendo “istinto” forgiatosi nella sopravvivenza, che è uno stato mentale corrispondente all’incanto. E ogni incanto ha sempre “chi” l’ha provocat3).
Il trasporto ottimale.
In matematica e in economia, il problema del trasporto ottimale consiste nello studio di come trasferire una distribuzione di massa da un luogo a un altro ‘’in maniera ottimale”.
Questo problema fu formalizzato per la prima volta nel trattato di Gaspard Monge del 1781, Mémoire sur la Théorie des Déblais et des Remblais, (ossia Trattato sulla teoria degli scavi e terrapieni).
Nel caso particolare studiato da Monge, ci si domandava quale fosse la maniera ottimale di spostare della terra per costruire delle fortificazioni, supponendo che il “costo di trasporto” sia proporzionale alla distanza.
Un problema assolutamente non banale, da un punto di vista matematico, è sapere se un tale trasporto ottimale esista (e, in tal caso, se sia unico o meno).
Un primo importante progresso della teoria si deve al matematico e economista russo Leonid-Kantorovich, il quale negli anni ’40 del secolo scorso scrisse diversi trattati sulla materia che gli valsero, nel 1975, il premio Nobel per l’economia.
Da un punto di vista matematico, il merito principale di Kantorovich è stato di dare una nuova formulazione del problema che permettesse alla massa che parte da un punto fissato di poter essere ‘’divisa’’ e inviata su più punti.
Questo "splitting" della massa è assolutamente naturale (e, anzi, desiderabile) se…
Per quanto i lavori di Kantorovich avessero dato un grande impulso alla teoria del trasporto ottimale in ambito economico, in matematica mancava ancora una vera teoria e il problema non aveva ancora riscosso un grande interesse.
Il boom del trasporto ottimale nella comunità dell’analisi matematica si deve certamente ai lavori di Yann Brenier alla fine degli anni ’80.
In quel periodo Brenier stava studiando problemi legati alla meccanica dei fluidi (più precisamente, le equazioni di Eulero per i fluidi incomprimibili) e si trovò di fronte a questioni che lo portarono (in maniera piuttosto inaspettata) al problema di Monge-Kantorovich, ma non con un costo di trasporto proporzionale alla distanza, bensì al quadrato della distanza (una sorta di “energia cinetica”).
Brenier dimostrò in questo caso esistenza e unicità di un trasporto ottimale (l’esistenza di un trasporto nel caso costo = distanza era in quel momento ancora un problema aperto e fu risolto solamente alla fine degli anni ’90 grazie al contributo di vari matematici).
Il lavoro di Brenier fu importante non solo per il risultato in sé (ossia l’esistenza e unicità di un trasporto ottimale quando il costo è proporzionale alla distanza al quadrato), ma soprattutto per aver mostrato una connessione con problemi derivanti dalla meccanica dei fluidi.
Questa è sicuramente una delle proprietà che sono alla base del successo del trasporto ottimale nella comunità dei matematici:
il fatto di avere legami con altri settori della matematica.
Infatti, il caso di Brenier fu il primo ma tutt’altro che l’ultimo:
durante la metà degli anni ’90 del secolo scorso Robert McCann, che stava studiando la meccanica dei gas, mostrò che il trasporto ottimale si poteva applicare anche in questo contesto:
l’idea di fondo è che, una volta noto come trasportare una distribuzione di massa (o gas) da una configurazione a un’altra, si può vedere questo come un processo continuo…
Così facendo, per ogni istante di tempo t compreso tra 0 e 1(0
McCann chiamò questa maniera di passare da una configurazione all’altra “displacement interpolation”…
Negli ultimi 10 anni sono stati scoperti legami con la teoria delle equazioni alle derivate parziali, la geometria differenziale, etc. Questo continuo emergere di legami con altri settori della matematica ha reso, e continua a rendere, il trasporto ottimale un argomento affascinante e estremamente attivo della matematica dei nostri giorni...
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Una nuova formulazione del problema che permettesse alla massa che parte da un punto fissato di poter essere “divisa”’ e inviata su più punti. Questo “splitting” della massa è assolutamente naturale (e, anzi, desiderabile) se… (ecco ancora il divide et impera ed il significato anche della teoria del trasporto ottimale).
Non con un costo di trasporto proporzionale alla distanza, bensì al quadrato della distanza… una sorta di “energia cinetica” (qualcosa di molto più remunerativ3. No?).
L’idea di fondo è che, una volta noto come trasportare una distribuzione di massa (o gas) da una configurazione a un’altra, si può vedere questo come un processo continuo (ecco perché esistono le “ondate migratorie” nel mondo, storicamente. In un processo continuo senza fine di continuità e di “servizio”, funzionale a…).
Questo continuo emergere di legami con altri settori della matematica (è frattalità espansa che puoi auto decodificare significativamente, attraverso analogia frattale espansa che è parte dell’atteggiamento “formulare”).
Figlio di un venditore ambulante, Gaspard Monge nacque a Beaune nel 1746 durante l’Ancien Régime.
A causa delle sue notevoli doti matematiche, le autorità militari lo ammisero come assistente in una scuola di formazione militare per il disegno geometrico, alla quale non avrebbe potuto iscriversi per le sue umili origini.
Inventò da solo la geometria descrittiva, e l’utilità del metodo era così evidente che fu nominato professore all’età di 22 anni, a patto che la sua teoria fosse rimasta segreto militare, ad uso esclusivo degli ufficiali di più alto grado…
Il problema di Monge consiste perciò nel trovare il trasporto ammissibile che possiede il costo minore. La prima grande intuizione del saggio, semplice e bella, oggi la chiameremmo un lemma:
“le traiettorie seguite da due punti qualunque non possono incontrarsi tra le loro estremità…”.
La prova risiede nel fatto che la linea retta è il cammino più corto tra due punti. Se un trasporto invia il punto A su a e B su b e se i segmenti Aa e Bb si intersecano, si può modificare il trasporto decidendo di inviare la molecola A sulla molecola b e B su a; il prezzo del trasporto sarà minore perché la somma delle distanze Ab + Ba è minore di Aa + Bb. Si tratta di un’idea feconda…
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Così spostano anche i popoli (la Massa).
Ecco perché non comprendi (non ricordi ma “senti”) il perché, né la “forma (senso)”, di ciò che continua a succedere “qua (così)”.
Perché la strategia in gioco è astratt3, rispetto a ciò che ti dicono e dunque credi di sapere ed applicare nella “tua” vita.
I flussi migratori non sono “naturali”, quindi.
Ma conseguono a/in tale strategia “astratt3”, che ricorda molto la compilazione di un programma in linguaggio macchina, che diventa assolutamente incomprensibile se osservat3 a livello d’interfaccia umana, ordinariamente.
Oppure, come la teoria scientifica che si avvale del linguaggio espert3... a cui devi appartenere, piuttosto che accorgerti significativamente.
Ecco il perché, ad esempio, del “caso” Alitalia.
Boccia: su Alitalia non far pagare perdite a cittadini.
Il governo eviti di far pagare ai cittadini il costo delle perdite di Alitalia. Lo ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, a margine della presentazione di un libro.
"Al di là dei dogmi, evitiamo di pubblicizzare le perdite e privatizzare i profitti".
C'è bisogno di una Alitalia “competitiva”, perché sennò si rischia che ogni volta “arriva un qualche 'salvatore della patria' e poi pagano i cittadini…”.
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ogni volta
arriva un qualche “salvatore della patria”
e poi pagano i cittadini…
Ecco lo status quo, dove:
ogni volta succede che
il management guadagna
lo status quo guadagna
la recita genera l’illusione del danno (dal costo/interesse, secondo l’invenzione della prospettiva economica, di parte)
e
la Massa “paga”.
“Fai… qualcosa autenticamente per te:
ferma tutt3, fermandoti.
Poi, annusa l’aria e senti cosa è cambiat3, a livello significativ3. Ne vale la pena anche se ti sembra un salto nel buio”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2018
Bollettino numero 2357
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