lunedì 2 novembre 2015

Se la sofferenza animale fosse materiale, la vedresti sempre come ingrediente nel tuo piatto.

Molto “curioso” come nella puntata del 1° novembre 2015 di Linea Verde, in onda da “sempre” su Rai 1 – all’ora del pranzo domenicale – ambientata in quel del monferrato, la direzione seguita dalla "sceneggiatura" all’insegna della solidità della tradizione (pubblicità, marketing, interesse, audience, etc.) sia stata, ancora una volta, "nel segno" della consueta tavola imbandita a suon di “carni rosse varie”.

Perché questa “curiosità” evidenziata da SPS?
Perché (1) la "tua" memoria è sempre “corta”, (2) dimentichi di conseguenza sempre molto in fretta, (3) resettandoti sempre ed in continuazione, (4) nonostante tutto ciò che è stato annunciato anche solo qualche giorno fa
Che cosa è, infatti, successo nella settimana prima della trasmissione andata in onda ieri?
Un aiutino?
La carne lavorata provoca il cancro
Link
E “quella rossa” è… “potenzialmente cancerogena. Il tutto affermato dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità)… Ok?
Te ne eri già dimenticato/a, vero? Oppure credevi che fosse uno scherzo o che avevi sentito male o che l'avevi sognato.
Infine, hai solo preferito dimenticare ciò a cui non puoi proprio credere.


Ora, ciò che è successo in Rai, nella giornata di ieri, era “figlio” di contratti commerciali già sanciti e chiusi.
Sì, perché… le puntate di Linea Verde (così come di Mela Verde) sono delle pubblicità mascherate d’altro.
Ma, cosa più importante, sono “differite” rispetto a ciò che accade nella “tua” realtà; un contratto chiuso è un contratto chiuso. Non importa se qualche giorno prima è “crollato il Mondo”… Non importa la responsabilità che dovrebbe avere il “servizio pubblico e anche quello privato”.
 
Ora, non puoi più dire: “non è vero”. Perché è l’Oms che lo ha “fissato”.
La nuova abitudine si dovrà radicare e anche Linea Verde ne dovrà prendere atto. Per non parlare della Clerici & Co., ossia di tutti quei programmi “degustativi” che sfruttano l’onda “di quello che vuoi sentirti dire e vedere”.
  
Oppure... no? Intanto, te lo hanno detto (dicesi: lavaggio della coscienza).

È… una… cosa… grottesca. Non trovi? E certo che non lo “trovi”, perché – di fatti – “tu cerchi sempre (e se cerchi sempre, ricerchi e non ritrovi mai)”.
Quanti posti di lavoro sono a “rischio”?
È sempre la solita solfa. In realtà, a te non frega nulla di quei posti di lavoro (a meno che non sei tu a rischiare il “tuo”, ma a quel punto… non fregherà niente a nessuno del tuo problema). In realtà difendi le “tue” abitudini, il “tuo stile di Vita”, le “tradizioni”, etc.
È solo meschinità. E... che altro? Incanto...


Per un “buon (al gusto, per via del sapore)” piatto di carne succulento, i “tuoi” succhi gastrici fanno festa e tu non capisci più niente. Chi è, allora, che “si ciba”? Tu o cos’altro?
E degli animali, che cosa vuoi/puoi dire?



Nella puntata di ieri, di Linea Verde, si è parlato ad un certo punto… delle “paure che hanno gli animali”, ossia, della paura di morire sostanzialmente (e chi non ce l'ha? Soprattutto in quelle condizioni).
Ed è venuta fuori la figura “lungimirante” della psicologa degli/per gli animali, la quale ha classificato le paure degli esseri viventi a quattro zampe, ripresi dalle telecamere come da prassi mentre mangiavano pacificamente del fieno gentilmente offerto.
Perché gli animali dovrebbero avere paura?
E perché mai? Chissà per quale assurdo motivo. Vero?

Palma stilizzata o... macello?
Pensa, allora, ai detenuti nei campi di sterminio nazisti (tanto per dirne una). Perché avevano paura? Perché erano disposti a tutto, pur di prolungare la propria Vita anche di un solo giorno in più?
Perché risultavano annichiliti dopo qualche breve tempo nel campo dove, con grande probabilità, li attendeva la morte?
Cosa poteva fare uno psicologo o un prete, per loro? Cosa poteva ispirare in loro, che sapevano di essere prossimi alla “fine” (e non certo per “cause naturali”)?
È così pazzesco quello che il genere umano riserva agli animali
Qualcosa che, forse, puoi capire quando sei bimbo/a e ti raccontano quelle “storie” di esseri mostruosi, che mangiano gli esseri umani. Sì, forse, lo puoi capire in quei frangenti, anche se… “sono solo storie raccontate per fare andare a letto presto i bambini (e certamente per caratterizzare la tipologia del sonno)”.
L’esempio degli adulti è una “dima”. I più piccoli, di età, conseguono e le responsabilità s’inabissano dentro al cratere che la sopravvivenza ha scavato tutto attorno a sé, isolandoti da ciò che, così, non riesci più a mettere a fuoco.


Gli animali hanno due occhi, un naso, una bocca e due orecchie.
Ti ricordano qualcuno?
Anche una verdura è un essere vivente, però… in attesa di poter comunicare con lei, esistono esempi più vicini a te, che “parlano la tua stessa lingua morfologica sostanziale”:
  • il tenere coniglietto, il maialino rosa tanto simpatico, il vitellino dal naso umidiccio, etc.
  • quando li guardi “da vivi”, che cosa provi?
E quando li guardi “da morti”? Nessun senso di colpa, vero?
È da sempre stato così. Che te frega. È la “tradizione”. È, anche, una... "buona" tradizione.


Quella che vedi - in quei volti di personaggi "scavati dal tempo" - non è certamente “saggezza”; lungo quelle espressioni “rosee”, per quei tratti “sani” che un buon bicchiere di vino e pane e salame (pensi) abbiano contribuito ad alimentare.
È inconsapevolezza.
 
Quando osservi la Vita di un contadino (ad esempio), vedi solo ciò che ti fa comodo. Ma non sai quanto sia diversa da quella che conduci tu. Ed è proprio quella “differenza non vista”, che ti differisce da quanto “credi di capire”. Se tu replichi una alimentazione simile, estrapolandola dal contesto più generalecombini un disastro sia per te che per la conduzione esistenziale del Pianeta.
Infatti, quella alimentazione introdotta in te, in un “corpo estraneo al tipo di Vita originale e sostanzialmente già distante da sè… ma, in un proprio equilibrio”, ti procura solo guai, ma di quel tipo di guai a lungo termine.
Quei guai che non si manifestano subito (guarda non caso, allo stesso modo del Dominio o di un... tumore).
Per cui, mentre ti dicono che la “sanità pubblica (la scienza medica)” ha fatto passi da gigante, la società è sempre più ospedalizzata e sempre più “malata (dentro)”.
La “dignità animale” non è solo una storiella da raccontare, così, tanto per essere alla moda... ma... sempre vuoti dentro.
Gli animali non possono “protestare”, non possono “marciare coi cartelli davanti ad ogni sede di Comune”.
Essi sono “tuoi” prigionieri e “tu” li hai segregati con l’intento finale di ucciderli.
Altro che “soluzione finale”.



Hai sempre il frigorifero e la pancia pieni di cadaveri, in decomposizione impedita dai “conservanti”.
È un “tuo diritto”. No?
Tanto, non sei tu direttamente ad ucciderli. Sì, perché tu sei sensibile e non ce la faresti mai a “far fuori un essere che ti guarda allucinato e che non ti chiede pietà solo perché sei tu a non capirlo”…
Tu uccidi e mangi esseri viventi. È questo il contesto sostanziale.
Sì, ma “uno o due volta alla settimana”. Non di più.
Certo. Ma lo fai solo per la “dieta” e non certo perché “sei consapevole di quello che succede”.
E, poi, il tuo “uno o due volte alla settimana”, moltiplicato per… quante persone? Quanto fa?

Fa il consumismo, ossia, ciò che serve per lo status quo.
Ma bada bene “o cieco/a di Sorrento” che… quello che fai agli animali è quello che ricevi da un altro tipo di potere che “ti ha”:
infatti, come puoi descrivere la “tua” Vita?
Se hai tanti soldi, forse, sei nella condizione di “accorgertene ancora meno”. Ma certamente ti mancherà sempre qualcosa, comunque.
Se non hai tanti soldi e sei, però, "benestante" o anche solo dotato di un onorevole stipendio (o del doppio stipendio, se hai formato una famiglia), farai finta di nulla.
Ma se hai poco o nulla, potrai considerare davvero “tua” la tua Vita?
A quel “punto”, te ne renderai conto sulla tua pelle, mentre tutti gli altri (più “fortunati”) rimarranno sostanzialmente insensibili alle tue lamentele, perché se ne fregano di te e della “tua” Vita.
Chi ha di più, pensa sempre che potrebbe avere ancora di più e pensa sempre che potrebbe anche“perdere” ciò che ha. Per cui, la lotta è resa, così, eterna.
La lotta tra “poveri dentro”, ovvio.
Gli animali ci vanno da sempre “di mezzo”, costituendo una categoria di esseri viventi di “serie inferiore” e, così, destinati al grado/rango di “cibo”.
Ma non ti si riformano brividi lungo la colonna vertebrale?


Lo sai che fine fanno tutte quelle Vite?
Lo sai in quali modi “macchinosi” le loro carcasse, le loro carni, ciò che era un essere vivente solo pochi istanti prima, vengono “lavorate, schiacciate, pressate, tritate, etc.” ed inscatolate in modi a dir poco da film horror?
Qualcuno se ne accorge?
Qualcuno recita preghiere per loro?
No. Non che serva a qualcosa, se non per “essere consapevoli di quello che si fa o di quello al quale si partecipa”. E, poi, su 100 persone che consumano, quante lavorano nei “mattatoi”?
Quante vedono quello che accade veramente?
Meno di “mezza persona su cento”.
Occhio non vede, cuor non duole”. Vero? Vai in Rete e consulta un "motore di ricerca" e... trova. Meglio di no, per "paura". Vero?
Paura di dover cambiare tradizioni. Quale miseria umana...
E poi c’è di mezzo il lavoro dell’indotto. Vuoi che tutte quelle famiglie perdano il proprio “futuro”?
Le persone hanno i propri diritti. Chi sei tu per dire di no alla carne?
Che diritto hai?

Chi ha "messo nella testa" dei bambini, simili punti di vista?
Che diritto hai... di rovinare la "festa"?
E gli animali? Se non lo fai tu, come lo possono fare loro?
Con quale “lingua”? Secondo quale “procedura/iter”?
Basterà mandare uno psicologo negli allevamenti?
Ciò li farà sentire meglio?
Basteranno degli ambienti più ampi, più “rispettosi”, più puliti, più sani, più all’altezza dei loro diritti, etc. per farli sentire meglio e per onorarne l’indecorosa “fine”?
Le “vacche da latte” producono ( sì… producono, come se fossero delle macchine) sino a 35 litri al giorno. Ma ci pensi? Non riescono più nemmeno a camminare normalmente.
Certi dati vengono annunciati alla platea che osserva da casa, in maniera trionfante. È il “progresso” che ha reso possibile tutto ciò. E, ciò, è un motivo di orgoglio e di vanto, da ostentare per i “quattro venti”.
Ma non pensare che una simile conduzione di pseudo Vita (in “cattività”) sia senza “debito” per te.

È come quando ti parlano della “qualità” di un processo, di un prodotto, di un marchio Doc. Tutto ciò che apprezzi qualitativamente è perché “credi di sapere come è ottenuto e cosa c’è dentro e come viene prodotto a partire da ‘ingredienti sani e naturali’”.
Ebbene, credi che i prodotti a base di carni animali possano rientrare in una simile classificazione?
Se la “sofferenza” fosse un prodotto fisico...
Sarebbe come se... per “preparare il tuo cibo” ci mettessi dentro un pezzetto di “sofferenza” (altrui).

Pensi che questo ingrediente non abbia anche degli effetti su di te?
Estrapola, triangola, estrai ed astrai la prospettiva:
“vedi in maniere diverse e veramente alternative”.
Quando mangi carne animale è come se “ingoiassi e mandassi giù” anche la loro sofferenza, l’ingiustizia, la morte procurata, il triste destino riservato a degli esseri considerati inferiori e, così, destinati ad essere allevati per essere fatti a pezzi, cucinati, venduti come cibo per la “tua” alimentazione.
È logico "qua, così", che l’imprenditore settoriale si lamenti e dica che non è vero.
È logico che i lavoratori dell’indotto si lamentino e dicano che non è vero.
Ma quanto è “povera” quella Vita che conducono tutti quanti d’insieme?
Dal produttore al consumatore… “chi ci guadagna, nella sostanza”?
Guadagna lo status quo, ossia, “l’ordine delle cose”.
E a chi/cosa fa “capo, un simile… ordine”?
Non lo sai, perchè preferisci assurdamente il "qua, così".

Perché, è anche ciò che mangi che te lo impedisce. A paura si aggiunge paura. Come puoi ancora “vedere”?
La puntata di Linea Verde del 1° novembre 2015 è “curiosa”, anche, perché… (1) le carni lavorate sono state dichiarate ufficialmente cancerogene dall’Oms, (2) inserite così nella categoria dei veleni (3) come, ad esempio, l’amianto che (4) guarda non caso è un grosso problema ambientale, (5) agganciato specialmente al monferrato, (6) sede della puntata di domenica scorsa di Linea Verde e della multinazionale dell'eternit, la belga Etex.
Una coincidenza? SPS non crede.
Legge(si):
frattalità espansa (lo sai già, ormai, anche se “non te ne fai nulla”).
Quello che “fai” ti si ritorce contro (“divieni”):
  • bene e/o male… ti identificano dentro
  • trasformandoti fuori e il fuori (ambiente).
La società è qualcosa di mutevole, che - però - per motivi “a monte”, non cambia mai nella sostanza.
Il “bene” è qualcosa che “lavi via”, come il “male”:
decidendo cosa “fare, divieni e sei”.
E su quali basi “decidi”?
Questa è solo “retorica”. Vero?
Qualunquismo. Populismo. Demagogia:
un termine di origine greca (composto di demos, "popolo", e agein, "trascinare") che indica un comportamento politico che attraverso false promesse vicine ai desideri del popolo mira ad accaparrarsi il suo favore
Link
L’origine è datata, perché nulla è mai cambiato. È sempre stato così.
Ti rivesti solo d’altre apparenze nemmeno più di solo tessuto naturale, alla moda, miste, acriliche, artificiali, etc.
Che significa? Per te non significa mai nulla se… continui ad ignorare la frattalità espansa o, se meglio credi, sino a quando non sei consapevole.
Consapevole di chi/cosa?
Lo sai già, ormai. SPS te lo deve rammentare ogni giorno?
Lo capisci anche da solo/a che “c’è qualcosa di strano” in questa “tua” dimenticanza continua.
Oppure, no.
Gli animali? Dei “teneri (1) futuri involtini di carne, (2) peluche e (3) segnali frattali espansi relativi alla ‘tua’ Vita”.

Perché SPS non registra un milione di “letture” ogni giorno?
Perché, questi numeri, li registrano siti di videogiochi e porno?
Perché necessiti di “auto intrattenimento”. Di auto suggestione. Perché “lo spettacolo deve andare avanti”… E tu non sei davvero "Tu".
Status quo docet.
Videogiochi e porno. A ruota, gossip, sport, auto e moto, musica e video, scommesse e “giochi ex d’azzardo”, cucina, viaggi, etc.
Tutto quello che "non hai" e che "desideri", ignorando in primis proprio ciò che ti manca alla base, ossia, la "libertà sostanziale".

Tutto ciò che serve per “doparti”, così che nel “qua, così” tu possa rimanere sempre più “pacifico/a”.
Allo stesso modo tramite il quale il genere umano “tratta” le colture, gli allevamenti, l’alimentazione, la mente, i "simili" ed il Pianeta.
Nulla è per caso.
Tu “vali” perché “servi”… il/al Dominio.
Il potere che “non c’è, ma esiste”.
E SPS racconta bufale, perde tempo, non ha null’altro da fare.
E... la ciclicità delle stagioni, il buon vino, la sana alimentazione, la “carta di Milano”, le belle parole, i vuoti propositi, il vestire alla moda, l’insegnare di parte, la responsabilità dell’educazione pubblica, i “valori”, la famiglia, il credo, il futuro, i “propri” figli, le belle giornate di Sole e le brutte giornate di pioggia, il volto paciarotto del contadino, dell’alpino, dei sani fuori ma senza consapevolezza dentro, dell'apparenza, etc.
Una “volta”, gli anziani erano i “saggi” della famiglia, tribù, paese, etc.
Oggi, gli anziani sono i “rincoglioniti” della famiglia, fonte di spesa sanitaria pubblica, nonché “portatori sani di pensione”:
quanti “figli” farebbero carte false, pur di nascondere la morte di un proprio genitore, al fine di continuare a gestire la relativa pensione?
È un reale manifesto che “non la dice tutta”, perché tu non sei così ma “qua, così”… lo sei diventato. A furia di portare avanti la guerra dei poveri, sei diventato sempre più “povero”, impoverendo tutto e tutti.
Accorgiti.
Fermati (non scioperare ma “fermati”. Prenditi del tempo. Respira aria pulita in alta montagna).
Ricorda.
Riconosciti.
Che diamine è già successo? Come è potuto succedere? Perché sei diventato “qua, così”?
Perché neghi sempre l’evidenza frattale espansa?
Cosa non prendi mai in considerazione?
E perché non cambia mai nulla, in pratica, se tutto sembra sempre cambiare attorno a te?
Se ti considerassi in una “fiaba dei fratelli Grimm”, prenderesti in considerazione la "più che idea" della compresenza dominante di un… “incantesimo”. Ma nella “tua” realtà manifesta, no. Vero?

Perderesti la “faccia” di fronte a tutti gli altri.

Buon appetito.
E, allora, non ti lamentare della Vita che sei costretto/a a condurre, perché “lo sai dentro quale è il motivo, ma… pensi che non ci puoi fare nulla. Sei vinto/a e basta”.
Mangiare, dormire e fare l'amore”. Inizia con questa frase la giornata di Belen Rodriguez...
Link
Joe Bastianich: "La paura della carne durerà qualche settimana"...
"Posso mantenere la mia struttura fisica anche senza mangiare carne"...
Mirco Bergamasco...
"Io mangio una volta a settimana... ma sono arrivato fino a due mesi di digiuno, anche se non lo consiglio a nessuno"...
Nicolas Pilartz
Bastianich tra gli applausi del pubblico:
"Come cliente di ristorante sarebbe un disastro".


Appetito per la distruzione...

Benvenuta nella giungla
fra burrattini e baracconi.
Qui c'è tutto quel che vuoi.
Noi conosciamo i nomi, bella.
Siamo quelli che possono procurarti
quel che ti serve.
Tu porta i soldi, bella
che al vizio pensiamo noi.
Nella giungla.
Benvenuta nella giungla.
Stai attenta che ti schianta.
Mi va di vederti sanguinare...
Guns N' Roses 
    
Non ci credi. Intanto te lo hanno detto.
             
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com

2 commenti:

  1. Fra diecimila programmi di cibo che sforna la tv mi sono accorta che nessuno di quelli propone cibo vegetariano e vegano inteso proprio come programma fisso quotidiano .
    E' incredibile , è il termometro del livello culturale che sceglia la popolazione italiana ogni dì.
    Gli animali in cuor loro mi ringraziano di non essere mangiati da me in alcun modo.Non c 'è verso di farmi mangiare anche solo un pezzettino di carne .Anche il pesce mi fa senso .Non posso nemmeno toccarlo che mi viene unsa scossa lungo la testa . molto sgradevole Forse a memoria sono stata mangiata? tutto può essere. Comunque per buona pace siamo felici entrambe di non esserci coinvolti . L'animale sente perfettamente il pericolo su di sè .Non è scemo . Alla gente conviene pensare che non soffre l'animale . tanto è solo un attimo_ dicono . la coscienza ha trovato la scappatoia per non essere disturbata ..Essendo questo il pianeta delle provocazioni a volte penso che forse io dietro nel tempo devo averla mangiata fin tanto che qualcosa non mi ha svegliato e ora a costo di morire di fame non aprirei la bocca per mangiarla . Torniamo così al punto di partenza
    Questo pianeta è un pianeta scuola . Le povere bestiole si immolano esattamente come ha fatto il Cristo . Ma chi lo capisce? solo dopo un lungo percorso di dolore e di buio si ha la capacità di scegliere con consapevolezza la qualità della propria vita. Ciao Davide , è un bell'articolo pur se doloroso. Qualcuno lo deve portare alla luce per ricordare che il nostro destino è molto più nobile di quello che sperimentiamo nel quotidiano . Loredana

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    1. Cara Lory, hai ragione. La gente non se ne accorge. La Clerici "regala" decine di migliaia di euro ai "fortunati", in qualche minuto di tempo, senza battere ciglio. Che vuoi? La gente vive per questo e per mangiare.

      Degli animali non frega quasi a nessuno.

      E' meglio cotta poco o al sangue, la bistecca? Capisci? E' la prospettiva che è "bassa".

      Si sopravvive!

      E' il gusto, il sapore, il profumo, i sensi che vengono raggirati per far mandare giù ogni boccone e per far grondare di succhi gastrici. Così non si capisce più niente.

      Doloroso ma necessario.

      Anche se... nulla cambia nella sostanza.

      Orsù, noi si va... alla via così :)

      Grazie. Ti abbraccio.

      Serenità. Smile


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