Ti sei abituato/a a “leggere e vedere (vivere)” in modalità “osservazione (intrattenimento)”. Come se (come se…) tutto fosse “spettacolo, finzione (fantascienza), gossip, civetteria (politica e diplomazia)”. Come se (come se…) tutto fosse estraneo rispetto alla realtà manifesta, che “hai tutto attorno a te” e che “ti ruota attorno (dentro e fuori)”.
Che cosa reputi, allora, “finto” e che cosa, altresì, “vero”?
Sono vere le tasse che “devi pagare”. È vero il canone Rai. È vero il “tuo” lavoro. Sono vere le “tue” incombenze quotidiane, fatte di corse “casa, chiesa e lavoro”. È vero il risultato della “tua” squadra di calcio del cuore. È vero Renzi e Draghi. È vero che “devi andare al lavoro”. È vera la “tua” casa e tutto quello che la riguarda. È vera la “tua” famiglia, i “tuoi” figli, “tua” moglie. Sono vere le “tue” responsabilità sociali.
È vero il “tuo” divertimento, gli amici del bar, la gita fuoriporta la domenica, le feste comandate, le note sul diario, il sesso, etc.
E cosa significa “finto”?
- tutto il resto = ciò che
nonti sembra incidere più di tanto sulla “tua” Vita - finto = ciò che ti sembra “futile, inutile, fuori luogo, distaccato da te”.
Una trama di un film è “finta”, un romanzo è finto, la poesia, la storia di chi ha “perso”, coloro che sono caduti nella dimenticanza della storia, etc.
Poi c’è la dimensione paura e scaramanzia; il “toccare ferro” al fine di non attirare su di sé ciò che si è appena letto o visto. Ciò che accende la speranza che “non sia vero, ciò che viene raccontato”.
Carpe diem/cogli l’attimo. Sì. Ma per far ché?
per sfruttare ed approfittarsi della situazione, di ogni situazione.
E non importa nemmeno alla luce di quello che è diventato il vivere “qua, così”.
A quel punto "capisci (perchè tasti con mano, sulla tua pelle)" che, forse, il modello sociale è ingiusto.
E allora estrai dal “pozzo delle memorie”, qualche “fantasia da bimbo”. Qualcosa di “finto” ma in grado, in certi momenti, di continuare a farti sperare che ci sia anche qualcosa di meglio (diverso) dallo status quo attuale.
A quale “filo del discorso” sei legato/a?
La “comparsa (o, meglio, la rilevazione inconscia frattale)” del sadomasochismo, corrisponde proprio ad un vivere “qua, così”, senza alternativa sostanziale manifesta alcuna.
In un “cerchio, loop, vortice (depressione)”, che ti “fa male o premia” in funzione del tuo livello di complicità con il leitmotiv auto imperante. Qualcosa che “fa male” ma che, nel tempo della mancanza di alternativa manifesta, “fa piacere dare/ricevere”.
Quindi, (1) faresti a meno del “tuo” lavoro, ma (2) ci devi andare ugualmente ogni “santo” giorno, per cui (3) “soffrendo, impari a fartelo andare bene, traendo – al contempo – anche del piacere, allorquando l’abitudine si radica e tu vivi all’interno di una situazione che sembra diventare tutto (togliendoti anche le tue "soddisfazioni")”.
L’equivalente è “prendere vergate sulla schiena, godendo di conseguenza”. Lo vedi lo “schemino frattale espanso”?
A “cosa” ti sei abituato/a?
Se vieni raggiunto da una “versione delle cose” diversa da quella che ti aspetti, perché ti hanno insegnato ad essere solo così… non ci credi mai a fondo, prendendo tutto per “fantascienza”. In questa maniera, al cinema e nei romanzi, ti possono dire di tutto e di più, tanto… “per te è sempre e solo ‘esigenza da botteghino’”.
Perché “non ci vuoi credere/non ci puoi credere”. Oppure, ci credi ma… non te ne fai nulla. Non porti con te, ciò che ti ha raggiunto al di là dello status quo.
Qualcosa che ti risuona come un “suono di corno… del paradosso”. Se volgi l’attenzione al sibilo che ti ronza sempre nelle orecchie, anche nel “silenzio notturno più assoluto”, ebbene, quel ronzio (come di dispositivo elettrico) “ti dice molto di più di qualsiasi altra fonte di rumore/notizia/realtà”.
No. Non lo riesci mai a fare. Semplicemente, “te lo tieni dentro di te”. Ti ci abitui e la mente, progressivamente, lo isola facendo finta di nulla. E sai perché lo fa? Perché protegge lo status quo, ossia, la “normalità attuale, che ti prevede ‘qua, così’ e dunque anche opportunamente... ‘sano/a di mente’”.
A tutto questo non puoi/vuoi proprio credere. Vero?
A “tutto questo”… cosa?
A “tutto quello che ti… disturba” o, meglio, a ”tutto quello che disturba lo status quo”:
- l’ordine delle cose
- la normalità che riconosci come “vera, sola ed unica”.
Anche se, questa "univocità" riguarda il tuo stato di benessere potenziale (essere), quello che “ti aspetteresti, se… solo la realtà funzionasse diversamente, ossia, se fosse più giusta nei tuoi confronti”.
La “proprietà privata (gli “averi”).
Tutto il resto è filosofia spicciola, costruita ad arte per illudere e mantenere separati dal nucleo della sostanza, ossia, dalla verità sostanziale che:
- respiri con l’aria ed è, dunque, normale
- relativamente al fatto, inespugnabile, della “tua” condotta ai lavori forzati.
Delle invenzioni: pensaci a fondo.
Credi ancora che tutto ciò sia “evoluzione”?
Che sia “superiorità, rispetto a chi/cosa non è così, come te”?
Bada bene che non sei tu ad essere così, ma tu sei solo “disegnato/a” così.
E, anche, quando ti auto definisci “Io”, con cosa ti stai riconfigurando?
L’Io è “ciò che pensa”. È, meglio, ciò che crede pensare.
Un condominio di possibilità, abitato da tante voci genetiche. In questo “mercato”… emerge qualcosa d’insieme, che conferisce “voce al pensiero”, diventando la particella lessicale:
Io (Tu)…
Tu nel “qua, così”, sei… democratico/a? Forse, ti senti democratico/a, ma… nella sostanza dei fatti, lo sei?
Se qualcuno/qualcosa… mette a rischio il “tuo” concetto reale di “proprietà privata (privata della libertà altrui e propria)”, come reagisci?
Che fai? Come ti poni?
muovendo guerra, difendendosi o attaccando anzitempo, preventivamente.
Te lo dicono, ormai. Ti dicono tutto. Ma tu non puoi proprio prendere una “tua” decisione, perché ci sei dentro. Fai parte delle regole del gioco, descritte da qualcun altro (Dominio). Pertanto le devi e puoi solo rispettare. Nel senso che puoi fare tutto quello che vuoi, ma solo per far continuare l’aspettativa del gioco.
C’è il Dominio e poi? Chi altro si diverte “qua, così”?
Gerarchia del/nel piano inclinato, dalla prospettiva dominante.
Fai così, per evitare di continuare a girare in tondo senza capirci mai nulla:
- si tratta di mantenere fermo un “lempo/prospettiva” e far girare tutto il resto
- la sostanza del reale osservato, cambia… con te al tuo/suo centro "immobile".
- poniti al centro
- riguadagna il centro
- la “Via di Dio”, ossia, quella del DominIO.
Sarai migliore o peggiore del vecchio, ossia, dell’attuale?
Per questo motivo, la Terra ha 4,5 miliardi di anni (così ti dicono) e la storia deviata inizia il proprio conteggio solo a partire dai Sumeri, in pratica.
Il Mondo probabilmente diverrà sempre più “eco”, ma ciò non cambierà di una virgola la sostanza che anima il Mondo:
il Dominio.
Ogni singolo umano introduce, per mezzo della propria funzione, un livello di complessità estremo.
Qualcosa che tuttavia è sempre orientato nella medesima direzione dominante, gerarchica.
“In diretta in tutto il Mondo”?
Questa è solo una pubblicità alla Nasa e alla “democrazia” Made in the Usa.
Però, qualcosa che devi notare con fare molto approfondito, c’è:
nel film tutti sono in Comunione.
All’astronauta qualcuno chiede soldi? Ce chi li mette per tutti; sono tutti – quindi - a metterli (by tasse), ma… a mettere cosa?
Niente. Perché esiste solo il materiale e non il denaro…
Esiste, semmai, solo il materiale con il quale è edificato il concetto di denaro, quando questo è anche fisico (pubblico e pubblicitario).
Per salvare l’astronauta, si entra in Comunione, ossia, non si chiede nulla – in cambio – all’astronauta, se non il fatto di “accettare l’aiuto e ritornare ‘qua, così’”.
È logico che egli accetta, perché è senza alternativa apparente, ma se si presentassero altri umani, abitanti in un altro luogo, si manifesterebbe una sostanziale alternativa.
A quel punto dovrebbe solo scegliere:
- ritornare
o
- andare avanti?
La scelta sarebbe ancora la stessa, ossia, rientrerebbe ancora all’interno dell’imprinting ricevuto “qua, così”.
ancora una questione di… convenienza.
Ci sono alcune persone che fanno delle imprese pazzesche (e che si "misurano" per/con questo incedere). Attraversano l’oceano, le montagne, i poli, la foresta amazzonica, vanno a piedi da un continente all’altro, in bici da uno Stato ad un altro, etc.
SPS è “sempre qua, ora”:ha aperto una sede dislocata nel “qua, così”.
SPS, diventa allora… un osservatore neutrale, rispetto allo stato delle cose osservate.
Fermo nella propria osservazione, con un proprio centro ed una propria memoria.
Se la ricevi è perché sei sintonizzato/a…
Se la ricevi è perché… lo desideri (intendi).
Una volta avrei lasciato un elenco di ciò che ritenevo vero o falso .Oggi è più importante smascherare l'osservatore , che può arrivare a comprendere attraverso le milioni di opportunità che deve giocare ogni giorno capire chi si cela dietro le maschere. Tutta la vita è una grande opportunità per il nostro sè.. Deve decidere lui quando scoprirsi .
RispondiEliminaBon oggi va così domani non si sa . Ciao Davide , in verità non so se il mio cervello sta scombinandosi o sta rinsavendo . Non ne ho idea . La tua amica Loredana .
Cara Lory, va bene. Esci dalla prospettiva dettata dalla "logica convenzionale". Siamo deviati da un certo percorso, per cui... facendo a meno dei punti cardine, che ci mantengono "qua, così"... ne può derivare qualcosa di "interessante", perlomeno in ambito di alternativa che riguarda la "sostanza del reale manifesto, a partire da quello potenziale"...
EliminaTutto d'un fiato :)
Grazie e serenità.
Smile