A volte sembra accadere, al nostro insieme/individuale, una sorta di espansione del raggio d’azione del potenziale accessibile.
Ciò è coerente con quanto sviluppato ed espresso, in SPS, in relazione al concetto di Libero Arbitrio; ossia come ad un meccanismo riferibile ad una struttura cerchio centrica dell’accessibile, apparentemente non comunicante tra compartimenti stagni (cerchi di livello/potenziale), tuttavia gestita da una capacità osservante superiore (punto di Coscienza o d’Anima).
Quando ‘siamo pronti’, accade qualcosa di molto simile ad uno ‘sblocco’, paragonabile allo scatto di una serratura che si apre, permettendo di accedere ad un livello successivo della potenzialità insita nella conoscenza/esperienza (cerchio/livello superiore successivo – next step).
La particolare conduzione esistenziale, a cui sto dando ampio e libero respiro da qualche anno a questa parte, sta veicolando il mio ‘centro’, ad un livello ‘altro’ di usualità, rispetto a tutto quello che contraddistingue il 'già vissuto'. Da questa ottica, comprendo che la possibilità esplorata sotto forma di esperienza, è determinata da un mix di fattori, tra i quali, non ultimo, è certamente l’incrocio tra il nostro ‘consenso conscio/inconscio’.
Decidiamo autonomamente se ‘siamo pronti’ per il ‘next step’?
Sì e no allo stesso Tempo.
- Sì, perché una parte del processo è conscia, ossia richiede l’autorizzazione conscia, previa una decisione tangibile rispecchiata nella conduzione esistenziale, che affiora nella consuetudine di tutti i giorni (un cambiamento evidente nella/della nostra Vita)
- No, perché una parte del processo è inconscia, ossia attende l’autorizzazione inconscia, derivante dalla somma logica di ogni fattore concorrente al nostro peso specifico sottile/non locale (uno scatto evolutivo/spirituale, ossia un cambiamento nel/del nostro spettro interiore).
Sono esclusivamente 'io' alla guida della miaVita?
Sì e no, allo stesso Tempo. Trattasi di una combinazione di fattori/eventi. Dipende dalla prospettiva e dalla convenzione che utilizziamo per esprimerci, ossia dal tipo di linguaggio/interfaccia, che scegliamo per comunicare con altre proiezioni simili a noi:
con i nostri ‘simili’, ossia ‘gli altri’, che ci riflettono costantemente mentre, allo stesso Tempo, sono riflessi da noi, come nel dare Vita e sostenere uno scambio reciproco di informazioni sullo stato del cammino individuale e collettivo (una bussola).
Mi rendo conto, dopo quasi tre anni di scrittura continua in SPS, che la mia struttura percettivo esistenziale, è cambiata, mutando attraverso l’uso continuo della facoltà descrittiva, come in seguito alla manutenuta coerenza nell’aggiornamento di un diario personale. Avendo lavorato così intensamente per questo periodo di Tempo, ho come autorizzato attraverso una scelta ‘fisica’, lo scaricamento costante degli aggiornamenti relativi alla sfera evolutiva/conoscitiva in atto, come respirando nell’inerzia derivante da un movimento superiore in corso d’opera. La similitudine è relativa all’accettare un passaggio lungo la via, andando oltre al timore provato in termini di ‘difesa automatica personale’. Oppure camminare lungo una strada e, quando passa un Tir nella nostra stessa direzione, approfittare per correre al massimo della nostra capacità attuale:
quella forza maggiore, derivante dal processo d’inerzia ad opera della scia della colonna d’aria smossa dal Tir, è un caldo accompagnamento verso l’espansione del campo del possibile a cui stiamo dando il nostro assenso, appunto, correndo, ossia attraverso una autorizzazione conscia/fisica.
Andare ‘a gonfie vele’, si dice. Ossia, nella giusta direzione, se pensiamo che la Vita non sia solo un controllo della nostra parte razionale/logica. Occorre sviluppare la sapienza del ‘lasciarsi andare con fiducia’ sulle onde del mare, sulle ali del vento, scivolando fluidi piuttosto che arrancando controtendenza…
Persino un computer domestico chiede l'autorizzazione utente al download degli aggiornamenti, sviluppati e messi a disposizione da 'altri'...
Abbiamo visto, ieri, che i nostri emisferi si alternano alla guida del nostro veicolo, secondo un ritmo Ultradiano di 90 minuti. Destro, sinistro, destro, sinistro, etc., come per dare luogo ad un cambio prospettico costante ad immagine e somiglianza della sinfonia biodiversa sempre all’opera nell’intero Universo.
Ossia, noi siamo potenzialmente diversi ogni 90 minuti:
- più razionali/logici/chiusi
- più creativi/paradossali/aperti.
Ogni 90 minuti circa, noi siamo potenzialmente 'altro', rispetto a prima.
Cioè, siamo più o meno propensi a… prendere in considerazioni aspetti biodiversi della Vita. Ciò dimostra che le probabilità di aggancio di un nuovo paradigma, sono sempre perlomeno alla pari (50%) con quelle relative a rimanere nel cerchio dell’abitudine. Ovviamente, le due modalità recano sempre con loro la stessa proprietà duale dell’energia 3d (Yin/Yang):
- la razionalità ossessiva veicola, alla lunga, alla creatività per induzione, stress, esaurimento, entropia, sfogo
- la creatività ossessiva veicola, alla lunga, alla razionalità per induzione, troppa libertà, confini aperti, smarrimento, necessità di paletti a cui appigliarsi.
La trasformazione personale, a cui sto accennando, è relativa alla sfera multidimensionale dell’essere. Sto iniziando a ragionare in un altro modo, rispetto a qualche Tempo fa, ossia in maniera stratificata/sincronica, secondo lo schema di massima solito:
- piano fisico
- piano metafisico
- piano Divino.
Allo stesso Tempo, triangolando da questi livelli, mi pongo di fronte alla Vita.
Attraverso il dispositivo dell’Analogia Frattale, mi muovo poi di conseguenza, scegliendo di ‘essere nelle 3d’, ma tenendo in considerazione anche la media scaturente dall’insieme dei livelli. Il dato di fatto è relativo alla consapevolezza raggiunta, maturata e fissata nelle 3d.
È come dialogare al bar, scegliendo consciamente un livello 3d, ma essendo sempre pienamente consapevole della scelta effettuata e sempre in grado di variare il livello della comunicazione a proprio piacimento. È come osservare la piantina tridimensionale di una casa, piuttosto che limitarsi a vederla così come i sensi 3d ce la descrivono. È un processo molto simile al concetto di ‘multitasking’ emerso per il Mondo delle intelligenze al silicio.
In informatica, un sistema operativo con supporto per il multitasking (multiprocessualità) permette di eseguire più programmi contemporaneamente:
se, ad esempio, viene chiesto al sistema di eseguire contemporaneamente due processi A e B, la Cpu eseguirà per qualche istante il processo A, poi per qualche istante il processo B, poi tornerà ad eseguire il processo A e così via.
Il passaggio dal processo A al processo B e viceversa viene definito 'cambio di contesto' (context switch). Le decisioni riguardanti l'esecuzione di un cambio di contesto tra due programmi vengono intraprese da un componente del sistema operativo, lo scheduler, il quale invierà le proprie decisioni ad un altro modulo del sistema operativo, il dispatcher, che eseguirà effettivamente il cambio di contesto.
A seconda di quale strategia di servizio (algoritmo di scheduling) venga seguita, lo scheduler controlla la ripartizione del tempo di Cpu tra tutti i processi attivi.
Esistono due principali tecniche di controllo di termine e pausa del multitasking: il vecchio senza prelazione (cooperative) e il nuovo con prelazione (preemptive). Ma, oggigiorno, la vera potenza del Multitasking risiede solo nell'algoritmo di scheduling usato.
Il multitasking.
Esistono principalmente due tipi di multiprogrammazione:
- Tipo batch: in cui non c'è interattività con l'utente. L'obiettivo di questo tipo di multiprogrammazione è la massimizzazione delle prestazioni
- Tipo time-sharing: in cui si permette a più utenti di utilizzare contemporaneamente e interattivamente lo stesso sistema, massimizzando la praticità d'uso, a scapito delle prestazioni.
Per grado di multiprogrammazione si indica la capacità di un sistema di poter eseguire più processi in memoria.
Multitasking senza prelazione (cooperative).
Detto anche multitasking cooperative, in questo caso i programmi cedono volontariamente il controllo al sistema operativo una volta finita l'operazione in corso... Il vantaggio maggiore di questo metodo è che non ha bisogno di supporto hardware e si può implementare su ogni tipo di architettura. Il grave svantaggio è che un singolo programma che si rifiuta di cedere il controllo, o che si ferma per qualche errore, può bloccare l'intero computer in quanto il sistema operativo non ha modo di riprendere il controllo da solo. Più precisamente lo scheduler senza prelazione attua un cambio di contesto solo in circostanze quali:
- il passaggio di un programma dallo stato di esecuzione allo stato di attesa
- il termine del programma stesso.
Multitasking con prelazione (preemptive).
La prelazione è l'atto di interrompere un programma a prescindere dalla volontà del programma stesso, ciò avviene grazie a delle particolari strutture hardware integrate nel microprocessore, che automatizzano il cambio di contesto (context switch):
in questo caso non solo lo scheduler interviene nelle circostanze previste da uno scheduler senza prelazione, ma anche in casi quali:
- il passaggio di un programma dallo stato di esecuzione allo stato di pronto per essere eseguito
- il passaggio di un programma dallo stato di attesa allo stato di pronto per essere eseguito.
Un multitasking con prelazione (preemptive) non può quindi essere implementato se la piattaforma hardware non mette a disposizione gli strumenti necessari, ma in compenso, grazie all'hardware, il cambio di contesto è molto più efficiente favorendo l'adozione di quanti di tempo regolari e una esecuzione più 'fluida' dei vari processi. Il preemptive multitask è stato adottato dalla maggior parte dei sistemi operativi moderni.
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Fantastica descrizione di quello che sta accadendo alle 3d e a noi... Come al solito, osservando attraverso una combinazione di ‘Metodo Indiretto’ e ‘Analogia Frattale’, possiamo comprendere in maniera più espansa rispetto all’osservazione semplice e, magari, persino lontana dalla consapevolezza di quello che si sta facendo. Si osserva qualcosa. Ok. Ma, in realtà, che cosa si sta osservando e perché? Che cosa ci sta dicendo l’oggetto osservato? Qual è il valore aggiunto del nostro atto e della presenza sincronica dell’oggetto osservato? Dove siamo mentre osserviamo?
La chiave è la nostra ‘Presenza’ in quello che si sta facendo. Ci siamo, a pieno, in quell’atto, oppure no?
Utilizzò i lunghi anni della sua mobilitazione per riflettere a tutto quello che aveva appreso anteriormente. Da queste meditazioni emerse più tardi il suo libro 'Le omologie, analogia del microcosmo e del macrocosmo', che egli considerava come la sua migliore opera dal punto di vista intellettuale.
Si tratta fondamentalmente di uno sviluppo della teoria della simmetria.
Va notato che, molto recentemente, la scienza ufficiale ha preso la stessa direzione con lo studio dei Frattali e dell'Omotetia Interna… più di quaranta anni dopo...
Francis Lefebure
Omotetia.
Una omotetia è una particolare trasformazione geometrica del piano o dello spazio, che dilata o contrae gli oggetti, mantenendo invariati gli angoli ossia la forma (nel senso intuitivo del termine).
Usato per la prima volta da Michel Chasles nel 1827, il termine deriva dal greco come composto da omos che vuol dire 'simile' e da tìthemi che significa 'metto'.
Un'omotetia di centro A è una trasformazione dello spazio euclideo che 'dilata' le distanze da A di tutti i punti secondo un fattore c, lasciando invariate le rette passanti per A che per questo si dicono unite. In altre parole, un qualsiasi punto P dello spazio viene spostato sulla semiretta uscente da A e passante per P, in modo che la sua distanza da A cambi secondo un fattore costante c positivo.
L'unico punto che corrisponde a se stesso e che per questo si dice unito è il punto A.
Il punto A è il centro, mentre c è il rapporto dell'omotetia. Questa trasformazione geometrica è anche chiamata con termini più familiari dilatazione, se |c|>1, contrazione se 0<|c|<1 .="." b="b">Se 'c=1' si ottiene ovviamente l'identità ovvero la trasformazione nella quale ogni punto corrisponde a se stesso1>
.
L'omotetia è una particolare similitudine.
Corrispondenza
omotetica tra due proiezioni complanari di una sezione di un cono
quadrico eseguita con un piano parallelo al piano di proiezione...
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Ecco la vera Natura della prospettiva, che abbiamo decodificato nelle 3d, ad esempio, attraverso l’arte della pittura o della progettazione. Ciò fa presupporre, che l’esistenza sia un sottile gioco di luci/ombre, come se, di una realtà superiore, venisse filtrata nelle dimensioni inferiori la sua proiezione. Le dimensioni stesse sembrano essere proiezioni provenienti e raffiguranti altri livelli dell’energia. Substrati, opportunamente dimensionati, al fine di contenere omotetie da esperimentare e da riempire con la propria presenza per fini evolutivi, sino a quando A corrisponderà a se stesso per qualsiasi gradazione di 'c'...
Leggiamo qua, per terminare il presente articolo:
Ue presenta piano unione bancaria, supervisione a Bce.
L'Unione europea si muove verso l'unione bancaria con la presentazione di un piano che attribuisce alla Bce la supervisione di tutti gli istituti di credito, in quello che viene ritenuto un passaggio fondamentale verso l'integrazione fiscale della regione.
Il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso ha delineato la proposta, nell'ambito di un discorso sullo 'stato dell'unione' al parlamento di Strasburgo.
'La Commissione sta presentando delle proposte legislative per un unico meccanismo di supervisione europeo' ha affermato Barroso. 'Questo è un grande passo in avanti - il trampolino di lancio per un'unione bancaria'…
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A questo scopo è servita la ‘crisi’, e, nelle parole di Draghi c’è tutta l’intenzionalità sottostante al meccanismo della ‘crisi’:
- il processo relativo all’Euro è irreversibile
- utilizzeremo risorse illimitate per difendere l’Euro.
Il raggio traente, inerziale, relativo al concetto di ‘Uno’, è nelle corde di ogni processo esistenziale. I dettagli sono solo effetti collaterali destinati ad essere riassorbiti nell’ambito di un processo superiore, che in definitiva li ricomprende e da cui si sono emanati.
Tutto è polarizzato, allineato, con il proposito unitario:
- oggi, anche le elezioni pro-Euro in Olanda
- ieri, anche l’ok della corte tedesca al sì per il fondo ‘Salva Stati’.
Senza giudizio, con consapevole presenza, le 3d ciclano come un motore che alimenti, con il suo movimento, gli ingranaggi, che veicolano feedback alla centrale, da cui si emanano le direttive, secondo un filo logico esclusivamente evolutivo: andare avanti.
Siamo prossimi a qualcosa di meraviglioso, lontano e vicino quanto lo spazio tra un pensiero e l’altro. Gli emisferi ruotano come rotori di un meccanismo, che sta elevando l’intera infrastruttura dell’individuo. È sempre una questione di similitudine e proporzionalità e di potenziale sempre disponibile al fine di riabbracciare la Via delle Stelle o di Casa…
Dipende da noi.
12092012 V 26,2 + 256 Beata Maria Luisa Angelica (Gertrude) Prosperi (Il training autogeno distruttivo) +-