La particolare conduzione esistenziale, a cui sto dando ampio e libero respiro da qualche anno a questa parte, sta veicolando il mio ‘centro’, ad un livello ‘altro’ di usualità, rispetto a tutto quello che contraddistingue il 'già vissuto'. Da questa ottica, comprendo che la possibilità esplorata sotto forma di esperienza, è determinata da un mix di fattori, tra i quali, non ultimo, è certamente l’incrocio tra il nostro ‘consenso conscio/inconscio’.
Decidiamo autonomamente se ‘siamo pronti’ per il ‘next step’?
Sì e no allo stesso Tempo.
- Sì, perché una parte del processo è conscia, ossia richiede l’autorizzazione conscia, previa una decisione tangibile rispecchiata nella conduzione esistenziale, che affiora nella consuetudine di tutti i giorni (un cambiamento evidente nella/della nostra Vita)
- No, perché una parte del processo è inconscia, ossia attende l’autorizzazione inconscia, derivante dalla somma logica di ogni fattore concorrente al nostro peso specifico sottile/non locale (uno scatto evolutivo/spirituale, ossia un cambiamento nel/del nostro spettro interiore).
Mi rendo conto, dopo quasi tre anni di scrittura continua in SPS, che la mia struttura percettivo esistenziale, è cambiata, mutando attraverso l’uso continuo della facoltà descrittiva, come in seguito alla manutenuta coerenza nell’aggiornamento di un diario personale. Avendo lavorato così intensamente per questo periodo di Tempo, ho come autorizzato attraverso una scelta ‘fisica’, lo scaricamento costante degli aggiornamenti relativi alla sfera evolutiva/conoscitiva in atto, come respirando nell’inerzia derivante da un movimento superiore in corso d’opera. La similitudine è relativa all’accettare un passaggio lungo la via, andando oltre al timore provato in termini di ‘difesa automatica personale’. Oppure camminare lungo una strada e, quando passa un Tir nella nostra stessa direzione, approfittare per correre al massimo della nostra capacità attuale:
Andare ‘a gonfie vele’, si dice. Ossia, nella giusta direzione, se pensiamo che la Vita non sia solo un controllo della nostra parte razionale/logica. Occorre sviluppare la sapienza del ‘lasciarsi andare con fiducia’ sulle onde del mare, sulle ali del vento, scivolando fluidi piuttosto che arrancando controtendenza…
Abbiamo visto, ieri, che i nostri emisferi si alternano alla guida del nostro veicolo, secondo un ritmo Ultradiano di 90 minuti. Destro, sinistro, destro, sinistro, etc., come per dare luogo ad un cambio prospettico costante ad immagine e somiglianza della sinfonia biodiversa sempre all’opera nell’intero Universo.
- più razionali/logici/chiusi
- più creativi/paradossali/aperti.
- la razionalità ossessiva veicola, alla lunga, alla creatività per induzione, stress, esaurimento, entropia, sfogo
- la creatività ossessiva veicola, alla lunga, alla razionalità per induzione, troppa libertà, confini aperti, smarrimento, necessità di paletti a cui appigliarsi.
- piano fisico
- piano metafisico
- piano Divino.
È come dialogare al bar, scegliendo consciamente un livello 3d, ma essendo sempre pienamente consapevole della scelta effettuata e sempre in grado di variare il livello della comunicazione a proprio piacimento. È come osservare la piantina tridimensionale di una casa, piuttosto che limitarsi a vederla così come i sensi 3d ce la descrivono. È un processo molto simile al concetto di ‘multitasking’ emerso per il Mondo delle intelligenze al silicio.
In informatica, un sistema operativo con supporto per il multitasking (multiprocessualità) permette di eseguire più programmi contemporaneamente:
Il passaggio dal processo A al processo B e viceversa viene definito 'cambio di contesto' (context switch). Le decisioni riguardanti l'esecuzione di un cambio di contesto tra due programmi vengono intraprese da un componente del sistema operativo, lo scheduler, il quale invierà le proprie decisioni ad un altro modulo del sistema operativo, il dispatcher, che eseguirà effettivamente il cambio di contesto.
Esistono due principali tecniche di controllo di termine e pausa del multitasking: il vecchio senza prelazione (cooperative) e il nuovo con prelazione (preemptive). Ma, oggigiorno, la vera potenza del Multitasking risiede solo nell'algoritmo di scheduling usato.
Il multitasking.
Esistono principalmente due tipi di multiprogrammazione:
- Tipo batch: in cui non c'è interattività con l'utente. L'obiettivo di questo tipo di multiprogrammazione è la massimizzazione delle prestazioni
- Tipo time-sharing: in cui si permette a più utenti di utilizzare contemporaneamente e interattivamente lo stesso sistema, massimizzando la praticità d'uso, a scapito delle prestazioni.
Multitasking senza prelazione (cooperative).
Detto anche multitasking cooperative, in questo caso i programmi cedono volontariamente il controllo al sistema operativo una volta finita l'operazione in corso... Il vantaggio maggiore di questo metodo è che non ha bisogno di supporto hardware e si può implementare su ogni tipo di architettura. Il grave svantaggio è che un singolo programma che si rifiuta di cedere il controllo, o che si ferma per qualche errore, può bloccare l'intero computer in quanto il sistema operativo non ha modo di riprendere il controllo da solo. Più precisamente lo scheduler senza prelazione attua un cambio di contesto solo in circostanze quali:
- il passaggio di un programma dallo stato di esecuzione allo stato di attesa
- il termine del programma stesso.
La prelazione è l'atto di interrompere un programma a prescindere dalla volontà del programma stesso, ciò avviene grazie a delle particolari strutture hardware integrate nel microprocessore, che automatizzano il cambio di contesto (context switch):
- il passaggio di un programma dallo stato di esecuzione allo stato di pronto per essere eseguito
- il passaggio di un programma dallo stato di attesa allo stato di pronto per essere eseguito.
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Fantastica descrizione di quello che sta accadendo alle 3d e a noi... Come al solito, osservando attraverso una combinazione di ‘Metodo Indiretto’ e ‘Analogia Frattale’, possiamo comprendere in maniera più espansa rispetto all’osservazione semplice e, magari, persino lontana dalla consapevolezza di quello che si sta facendo. Si osserva qualcosa. Ok. Ma, in realtà, che cosa si sta osservando e perché? Che cosa ci sta dicendo l’oggetto osservato? Qual è il valore aggiunto del nostro atto e della presenza sincronica dell’oggetto osservato? Dove siamo mentre osserviamo?
La chiave è la nostra ‘Presenza’ in quello che si sta facendo. Ci siamo, a pieno, in quell’atto, oppure no?
Utilizzò i lunghi anni della sua mobilitazione per riflettere a tutto quello che aveva appreso anteriormente. Da queste meditazioni emerse più tardi il suo libro 'Le omologie, analogia del microcosmo e del macrocosmo', che egli considerava come la sua migliore opera dal punto di vista intellettuale.
Si tratta fondamentalmente di uno sviluppo della teoria della simmetria.
Francis Lefebure
Una omotetia è una particolare trasformazione geometrica del piano o dello spazio, che dilata o contrae gli oggetti, mantenendo invariati gli angoli ossia la forma (nel senso intuitivo del termine).
Un'omotetia di centro A è una trasformazione dello spazio euclideo che 'dilata' le distanze da A di tutti i punti secondo un fattore c, lasciando invariate le rette passanti per A che per questo si dicono unite. In altre parole, un qualsiasi punto P dello spazio viene spostato sulla semiretta uscente da A e passante per P, in modo che la sua distanza da A cambi secondo un fattore costante c positivo.
Il punto A è il centro, mentre c è il rapporto dell'omotetia. Questa trasformazione geometrica è anche chiamata con termini più familiari dilatazione, se |c|>1, contrazione se 0<|c|<1 .="." b="b">Se 'c=1' si ottiene ovviamente l'identità ovvero la trasformazione nella quale ogni punto corrisponde a se stesso1>
L'omotetia è una particolare similitudine.
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Ecco la vera Natura della prospettiva, che abbiamo decodificato nelle 3d, ad esempio, attraverso l’arte della pittura o della progettazione. Ciò fa presupporre, che l’esistenza sia un sottile gioco di luci/ombre, come se, di una realtà superiore, venisse filtrata nelle dimensioni inferiori la sua proiezione. Le dimensioni stesse sembrano essere proiezioni provenienti e raffiguranti altri livelli dell’energia. Substrati, opportunamente dimensionati, al fine di contenere omotetie da esperimentare e da riempire con la propria presenza per fini evolutivi, sino a quando A corrisponderà a se stesso per qualsiasi gradazione di 'c'...
Leggiamo qua, per terminare il presente articolo:
Ue presenta piano unione bancaria, supervisione a Bce.
L'Unione europea si muove verso l'unione bancaria con la presentazione di un piano che attribuisce alla Bce la supervisione di tutti gli istituti di credito, in quello che viene ritenuto un passaggio fondamentale verso l'integrazione fiscale della regione.
Il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso ha delineato la proposta, nell'ambito di un discorso sullo 'stato dell'unione' al parlamento di Strasburgo.
'La Commissione sta presentando delle proposte legislative per un unico meccanismo di supervisione europeo' ha affermato Barroso. 'Questo è un grande passo in avanti - il trampolino di lancio per un'unione bancaria'…
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A questo scopo è servita la ‘crisi’, e, nelle parole di Draghi c’è tutta l’intenzionalità sottostante al meccanismo della ‘crisi’:
- il processo relativo all’Euro è irreversibile
- utilizzeremo risorse illimitate per difendere l’Euro.
Tutto è polarizzato, allineato, con il proposito unitario:
- oggi, anche le elezioni pro-Euro in Olanda
- ieri, anche l’ok della corte tedesca al sì per il fondo ‘Salva Stati’.
Siamo prossimi a qualcosa di meraviglioso, lontano e vicino quanto lo spazio tra un pensiero e l’altro. Gli emisferi ruotano come rotori di un meccanismo, che sta elevando l’intera infrastruttura dell’individuo. È sempre una questione di similitudine e proporzionalità e di potenziale sempre disponibile al fine di riabbracciare la Via delle Stelle o di Casa…
Dipende da noi.
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com