Semplificando la complessità. |
La “complessità” è rivelazione:
specializz-azione in “complicazione di problemi semplici”.
Nella sostanza, tutto è più… semplice. Talmente semplice che l’oro hanno diffuso il “virus (firewall) della complessità”.
“Born slippy…”.
Underworld
Tradotto:
nato scivoloso… (bah).
Meglio:
born to slippy = nato per scivolare…
In che senso? Dove? Bè, nel (qua, così). No?
E, se, modifichi per assonanza (sostanza) l’espressione in, “born to sleepy”?
Nato per dormire… Mhm:
manifestato all’interno, c®edendo di esserci davvero.
Proiettato!
Luce rifressa, rifratta. Ombra. Sfumatura.
Sfum-attore...
Ecco che “sonno e veglia” descrivono, in tale “scivolosa” sostanza, qualcosa di ruotato ad angolo giro rispetto a quello a cui tendi a ri-pensare usual-mente (qua, così). Nel senso che tutto quello che applichi al sonno-sogno, dovresti relativizzarlo alla cosiddetta “veglia” = tutte quelle “ore” che trascorri “dormendo in piedi”, ossia, da “sveglio”. È tutto alla rovescia, ma sostanzialmente (qua, così), poiché... non si butta mai via niente.
Perché?
Perché, lato l’oro ci sono l’oro, ma contemporaneamente lato verità c’è la verità, anche quando “verità”. Queste sono le “2 forze” (oltre all'I-Ambiente) che danno atto alla dualità, laddove però la formulazione diventa + “complessa” nel momento in cui introduci anche l’altro binomio “radioattivo” = Te Vs “te” (qua, così).
Qualcosa che rende l’equazione non lineare.