“Per quanto sia convinta che quell’azienda sia l’incarnazione del male e, fidati, lo è… non ne vale la pena…”
Mr Robot
“Non ne vale la pena…” a far che?
A “muovere contro” la tal azienda. Perché?
Perché è inserita in un contesto che, “qua, così”, la protegge, poiché “nulla è per caso (se non lasci nulla al caso)”.
Ora, se la “tal azienda”, piuttosto che essere una – azienda – è, altresì, l’unica azienda sostanzialmente esistente al mondo, in questa realtà manifesta (la “tua” realtà fisica di ogni giorno)?
Come la metti, infatti, accorgendoti che non esiste autentica competizione, concorrenza, “sovraffollamento” aziendale? Come la metti se tendi a renderti conto che “esiste una sola planetaria azienda” e che la stessa coincide con il “mondo” intero, ivi ricompreso, per intero, anche il carico umano, così…sopravvivente?
Il Dominio è questa “azienda”.
E tutto il resto è “solo”… sottodominio, organizzato gerarchicamente ed “in fase” con l’unica polarità e polarizzazione auto proiettantesi non localmente, ubiquamente, in leva, piramidalmente… lungo il piano inclinato reale manifesto “qua, così”… a propria “immagine e somiglianza”.
SPS converge con lo spirito della citazione d’apertura odierna:
- “non ne vale la pena”
- metterti contro…
soprattutto
- in questa “tua” impreparazione sostanziale (decentramento, disinnesco, depotenziamento, annichilimento nell’incanto, nell’oblio previsto dalla “deviazione dominante”).
La via è, comunque, sempre aperta. Quale? Quella che “passa sempre ed unicamente, da te”. Dal tuo centro centrale, centralmente, con te al tuo centro (il “lato tuo, centrale... con te 'fermo' al tuo interno/esterno”).
Qualcosa che, prima di ritrovarlo, può ingannarti alla perfezione... di averlo già ritrovato.