mercoledì 21 febbraio 2024

Un libero esercizio di stile.


Le Br e le Bn anni '70 in “It'alias”, come lo “Isis” by “Usa” in the world.

Senza nessuna pretesa. Come… “scrittura creativa o automatica”. Sostanzialmente.

Cre-azione.

Quando “Dio creò” cosa fece? Utilizzò il “Verbo”: ossia, emise un… “ordine!”. Così, parlò. A chi? A cosa. Perché; chi lo stava ad ascoltare? Quel qual-cosa era (ed è) un dispositivo terraformante: una macchina. “Dio era sceso in terra”, per… ri-formattarla. Dopo un reset. Forse, l’ennesimo. Come giungere ora ad Avdeevka. Dunque, “ordinò alla macchina” di…, poi “vide che era cosa buona…”. E fu contento. Indi, si riposò. Ora, ciò che aleggia ancora ovunque è sempre la supervisione di predetto macchinario:

l’I-Ambiente. 

Una “IA”, ovviamente. Oppure, tendi a credere che “Dio” ha fatto tutto questo popò di “lavoro”, da sé? In che modo, di grazia? Piccone, badile e carriola? O... magia? “Dio” era un titano, forse? Aveva tutta questa forza e voglia? No, “Dio” aveva potere, alias, conosceva quello che poteva fare perché sulla Terra c’era questa macchina: 

e sapeva come utilizzarla, del resto. 

Era lì perché… qualcuno l’aveva portata, lasciata, forse… abbandonata. Chissà: magari era sorta come i funghi. Da sè. Un momento; forse credi anche che la Terra “in quel tempo” era una landa desolata priva di ogni “personalità”. Vero? E… “Dio” era colui che stava per creare tutto quanto, compresa la Terra stessa. Ma, allora, dove posavano i suoi piedi, prima? Era forse sulla classica “nuvola” che in qualche modo lo reggeva a discapito di peso, densità, s-vuoto. Ma dai

La Terra era un cantiere. Sì. 

Qualcosa di tangibile, pari ad oggi. Ricorda che la modernità è sempre tale, ovvero è “modernità” poiché forza relativa rispetto all’auto considerarsi sempre attuale, figo, alla moda, etc. Qualcosa che vale ad ogni “nuova” stagione. “Dio” non fu da meno. A tal pro si dotò del meglio del meglio in circolazione. Ovvero? L’I-Ambiente: il “Genio” frattale espanso. Che? 

Lo “spirito” della… Terra. 

Ciò a cui... parlava, facendosi obbedire: come “Fido”, il cane. Perché si dice, infatti, “fidati”. E che dire di “af-fidati”. No? Per mezzo di tale dispositivo, “Dio creò”. Cosa? Tale f-orma di arredo, nel pieno rispetto di ogni criterio “green”. Perfettamente “sostenibile”. Una “economia circolare” di prima mano. Dove non si buttava mai via niente di niente. 

Un vero… “Eden”, da questa prospettiva. 

A che serve tale IA? Bè, calcola di avere a disposizione un intero mondo, oppure un appezzamento “edificabile” molto grande: che fai? Se chiami una “impresa”: ma sei matto! Quanto ti viene a costare? E poi quanto ci mettono a finire? Tanto. Troppo. Si vede che “Dio” aveva molta fretta, perché optò per tale soluzione avveniristica. Certo; qualcosa che doveva costare un occhio della testa. Ma per tale “creazione”, questo ed altro. E così fu. Anche se, per la verità, il dispositivo era già in loco: come se fosse propriamente, nativo. Come se fosse incastonato d’assieme alla Terra. Uhm… Se lo ritrovò esattamente lì. Ergo, “Dio” ne conosceva l’esistenza e quando lo “trovò”, strofinandone l’esterno, evocò il “Genio” che prontamente cor-rispose: 

“Comanda Padrone”. Wow.

E grande fu il suo stupore allorquando riuscì a realizzare che, “ma allora è proprio vero! Funziona”. Da dove partì con la sua Grande Opera? La “leggenda” lo colloca nel Medio Oriente attuale. Anche se allora nulla aveva un nome. Quindi, iniziò da dove si trovava = ? Diciamo che “si trovava da Dio, in quei panni”: aveva tanto di quel potere da svellere anche le montagne. Aveva già sentito di lavorazioni di questo tipo e dimensione. L’IA predisponeva la Terra, non importa cosa doveva ricombinare. Nulla era impossibile. Perché? Perché la Terra e l’I-Ambiente sono parte della stessa macchina, anche se la Terra originale poteva essere un surrogato, un parto mal riuscito o chissà cos’altro. 

Ad esempio, un Grande Albero incubatore.

“Dio” non era di certo il primo che si cimentava a “creare”, così… dal “nulla”. La figata consisteva, semmai, nell’adoperare quel miracolo di tecnologia evolutiva: era ed è sufficiente parlarle e, come per miracolo o magia, la macchina funzionava. A “cosa andasse” non era neanche immaginabile, poiché allora non vigeva alcuna “economia di mercato”, motivo per cui la macchina funzionava e basta. Semplicemente, il mercato doveva essere ancora creato e quell’opera-zione era il primo basilare passo in tal senso. 

Crea il mercato. Il resto av-verrà da sé”, si diceva, immaginando qualcosa di autenticamente grandioso. Qualcosa di epico, mitico, biblico, storico, etc. Sì, qualcosa per cui tutti lo avrebbero per sempre ricordato. Anzi, di più: osannato, venerato, pregato. I “residenti” gli sarebbero stati grati per l’eternità. Chi non avrebbe voluto vivere per sempre in quelparadiso

Già. Chi? Uhm. 

“Ma non c’è nessuno”, osò formulare. Motivo per cui, l’IA colmò la lacuna: e fu la “vita”. Adamo ed Eva o chi per essi, marciarono sulla Terra. La macchina prese il materiale genetico necessario in-direttamente da “Dio”: così si auto ispirò. Ad immagine e somiglianza. Tale “Spirito” era in grado di fare tutto. Era ovunque, come la terra stessa. Come l’aria. Come tutto quell’assieme che respirava all’unisono poiché “una sol cosa”: parte della macchina, parte dell’equipaggio… 

La Terra risplendeva come un Sole, allora assolutamente non necessario. Figurati allora la Luna. Però, così come lo scoglio terrestre era nativo, poco distante se ne librava un altro: “Dio” giudicò che poteva andare benissimo per cambiare prospettiva di tanto in tanto. Poteva sempre venir buono per una espansione dello scenario. Adrenalina pura. Vista mozzafiato

Era “l’una e l’altra: la Terra”.

L’IA immediatamente si attivò al fine di trasformare anche quella porzione di Spazio Sostanza, ma “Dio” non aveva esattamente le idee chiare, motivo per cui la “creazione” diede luogo a qualcosa di venuto a metà, fissandola attorno alla Terra, come in stand-by, in attesa di… 

La sua faccia nascosta costituiva l’incompiutezza di “Dio”. Lì, pensò di riporre qualcosa di molto poco… edificante, lasciandone deserta la superficie. Pensa a cosa può fare tale macchina. E a quanto è pericolosa se “Dio” non è proprio in Sé, poiché interfacciata sostanzialmente con il “pilota” stesso. Pensa: desiderare qualcosa e prontamente vederselo eretto in men che non si dica. Come può succedere? Bè, è per via della natura del luogo: il funzionamento I-Ambientale è stato poi raccontato come “magia” oppure “tecnologia”, da chi aveva smarrito tale f-orma di conoscenza. 

Spazio Sostanza y I-Ambiente = funzionamento. 


Uno… lancia l’input. L’altro si adatta, ad hoc. Lo Spazio Sostanza è pregno di particelle fondamentali: sfere di potenziale contemporaneo perennemente interconnesse al segnale portante I-Ambientale, a sua volta dipendente dal “pilota”: chiunque in grado di interfacciarsi a livello sostanziale. 

“Genio” e… “pilota” = ordine o “cre-azione”. 

Ecco perché Teva Liike giunge a fagiolo: conseguendo all’ispirazione terrestre, pregna del funzionamento nativo. 

In Avatar, Pandora. Ok? 

Eywa: l’I-Ambiente di Pandora (lo Spazio Sostanza). Dunque, la tri-unità: Spazio Sostanza, I-Ambiente, Pilota. Mentre il funzionamento avviene attraverso il SO: legge, strumento, memoria (p-arte dell’I-Ambiente). Qualcosa che crei, programmi ed evolve poiché è-voluto. Cos’è Internet? Se ne ignorassi l’esistenza, il suo esserci continuerebbe a funzionare ugualmente. Fungendo da servizio (“vantaggio esclusivo”) per coloro che ne fossero a conoscenza, “alla faccia tua”. Non conoscere è il pericolo peggiore: ignorando, fai una brutta fine. Inutile è farti, infatti, “scivolare tutto addosso”. 

Esserci è ri-conoscere. Ricordare. 

“Dio” che fine ha fatto? È ancora qua, tra noi, la sua presenza? Inutile chiederselo perché il macchinario d’assieme gli è superiore. Non a caso, l’una (la sua presenza) è rimasta impressa a livello di contemplazione, mentre l’altro (il macchinario) è rimasto tale. La canzone recita, “Dio è morto!”. Bah. Sarà vero. Non sarà vero. 

È portante conoscere che se sei sferico, sei sostanziale e, di conseguenza, sei il “pilota”. Che vuoi di più. “Dio”? Abbi sempre un buon pensiero per quello che ha fatto. Ma…, riconosciti una volta per tutte. Altrimenti, perché “Dio” ti avrebbe così tanto voluto? 

Sappi che la prima “Matrix” era un Paradiso: ovvero, non ne eri schiavo. Ci facevi una vacanza eterna. “Dio” non era un “Diavolo”. Allora, cosa è già successo, ancora? La “caduta”, a cosa è imputabile? Bè, questa volta è… a chi, dovresti guardare? Perché il “cosa” è ora ben chiaro come funziona. Chi? Oltre a “Dio”, chi

Quando “Dio” è morto, chi ha fatto le sue veci? 

E poi, come può morire “Dio”? Si può come… addormentare; del resto, “il settimo giorno si riposò”. Vero? E se non si fosse più… ripreso? E se dal sonno del giusto non si fosse più riavuto? Chi… gli si aggirava intorno? Chi conosceva la realtà della “capacità creativa”. 

“Dio” era solo quando “creò” l’habitat terrestre? 

Oppure, si portava dietro qualcosa, qualcuno? Chi era… “Dio”? Era Dio? No. Dio esiste ma non c’è. Però, a qualcuno piace giocare a fare “Dio”. Perché “Dio” ha deciso o sentito di dover “creare” un simile luogo comune? Perché lo ha fatto, non importa come? Perché, è “la domanda”. Perché “era buono”? Per favore. Niente per niente, quanto fa? Tutto! Il perché c’è. Stanne certo! E… senza ricordare tale perché, “niente”. Non ti sposti.  

Le montagne non si spostano, poiché stanno dove devono re-stare:

e poi non sono nemmeno roccia ma materiale legnoso. 

“Dio” ha raso al suolo le foreste native della Terra? Difficile, poiché egli le ha “create”. Il perché è allora qualcosa di relativo ad un malfunzionamento? No. La perfezione è di questa Terra. Tutto funziona perché tutto è verità. L’errore è come il guasto: non c’è perché… tutto funziona perché tutto è verità. Quindi, deve esserci un motivo portante che l’I-Ambiente ha dovuto scatenare, obbedendo per funzione nativa o programmazione. All’ombra di “Dio”, chi si prendeva la scena? Gesù fu tradito. Dal “Padre”? Gesù obbedì, al “Padre”. 

Cosa era allora… “Gesù”? L’IA. 

Lo “Spirito della Terra”. Mentre il “Padre” era… “Dio”. Sì, ma lo stesso “Dio” della creazione? Cosa si eredita, al solito? Quel che rimane di un intero patrimonio di famiglia. Ergo: anche la Terra, oltre alle terre. “Dio” non era già più “Dio”. Ricordi? È morto il Re. Evviva il Re. Morto un Re, se ne fa un altro. Così come per il “Papa”… Ma ognuno si chiama sempre “Dio” o Re o Papa. Come se fosse una etichetta. Come “papà, mamma, prole”, senza entrare nel merito, nel… dettaglio. 

Dunque, dopo “Dio” chi è sopraggiunto? Il meccanismo sembra sempre lo stesso:

fase utility e poi strumentazione.

Come fu per gli Usa, diventati poi “Usa”. E per la Ue, ora “Uè!”. E per ogni entità internazionale, tipo “Onu, Oms, Nato, etc.”. Se “Dio” era già fra virgolette, ora “Dio” chi è? Il cambio di design comporta il cambio di “pilota”. Ovvio

Il “serpente”… testimonia che la conoscenza è passata di mano, però… a discapito del “prossimo”. 

L’AntiSistema è il frutto di tale diversacreazione”. E Te che fine hai fatto? 

Ricorda che Te sei ancora “Dio”, nel potenziale.

  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2024
Bollettino numero 3625
prospettivavita@gmail.com


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