La preparazione del terreno.
“È la gente comune che ci angoscia, quella che si trasforma in un minuto e commette assassinio, delazione, oltraggio di cadaveri e, in un minuto, torna a piccole vite:
onesta, grigia, solida, morale…”.
L’Uva Barbarossa – Romana Pucci
Quanti “esperimenti” hai già subito? Infiniti, nel numero. Uno, nella sostanza:
se sei nell’Anti-Sistema.
“È già successo” (uno) e continua a succedere (infinito), sino al prossimo (ma “solo” potenziale punto di sospensione).
Hitler, disse, “avrà anche sbagliato su tutta la linea; ma una cosa è certa: fu un uomo capace di farsi strada e salire dal grado di caporale dell'esercito tedesco al rango di Führer di una nazione di quasi ottanta milioni di persone... Il suo successo bastò da solo a dimostrarmi che dovevo sottostargli…”.
E in effetti la sua coscienza si tranquillizzò al vedere lo zelo con cui la “buona società” reagiva dappertutto allo stesso suo modo. Egli non ebbe bisogno di “chiudere gli orecchi”, come si espresse il verdetto, “per non ascoltare la voce della coscienza”:
non perché non avesse una coscienza, ma perché la sua coscienza gli parlava con una “voce rispettabile”, la voce della rispettabile società che lo circondava…
La banalità del male – Hannah Arendt
Così fan tutti.
Mal comune… comune “male”. Un po’ come “lavare il denaro sporco”.
“Alcuni mesi fa settecentomila imbecilli hanno speso tre lire ciascuno affinché uno di essi vincesse un milione. Era la lotteria per fornire di un cannocchiale l'osservatorio astronomico della Repubblica d'Andorra, che fino allora aveva sempre osservato le stelle a occhio nudo.
Uno di quei settecentomila imbecilli sono io, ma fra me e gli altri corre una piccola differenza:
che agli altri è rimasto il biglietto, e a me è toccato il milione…”.
La mia maestra di francese; I vegetariani dell'amore - Dino Segre
“Tutti per uno e uno per tutti…” = in gerarchia.
“Esistono da sempre delle droghe più potenti, più calmanti, più tranquillanti, più allucinogene di tutte le droghe della farmacopea antica e della farmacologia moderna.
Questo miracle-drugs, queste droghe-miracolo sono le parole…”.
Amori express, Le droghe-miracolo - Dino Segre
“Tutto questo fa schifo. Non parole. Un gesto. Non scriverò più…
In fondo ai grandi periodi hai sempre sentito tentazioni suicide…”.
Cesare Pavese
La mela non cade mai lontano dall’albero = tutto è verità, significato, memoria (esperienza).
“Geralt di Rivia, solitario cacciatore di mostri, ha difficoltà a trovare una collocazione in un mondo dove gli umani sono più malvagi delle bestie…”.
The Witcher
“Dov’è la 'mela'? La mela è sul tavolo”. E più precisamente? Ovvero, sostanzialmente?
La “mela” è nell’Anti-Sistema. Insieme a te o, meglio, “te”.
Ecco il perchè di “un mondo dove gli umani sono più malvagi delle bestie…”.
Deve essere ben chiara questa “cosa”; questo auto senso dell’orientamento.
Non sei in Italia, Europa, Ue, Emisfero settentrionale, Terra, etc. Non abiti nella tal via, rione, quartiere, zona, numero civico, scala, interno, piano, etc.
Sei innanzitutto nell’Anti-Sistema.
La negazione del cosiddetto “Sistema”.
“Una volta…”, infatti, si narrava e trattava di essere nell’Eden o all’Inferno, non in qualche “Paese, di mezzo”, se non nel Purgatorio che, comunque, “era” un assieme avente auto caratteristica ancora assoluta (come lo è uno spazio di detenzione, avente uno specifico scopo).
È sostanziale il luogo comune in cui sei.
Mentre, “di fatto” è il luogo fisico in cui “sei”.
Non sono un negazionista. Sono un non negazionista = neghi comunque qualcosa.
“Soprattutto i virus devono essere rispettati e combattuti con intelligenza, coraggio e determinazione, altrimenti vincono loro…”.
Ilaria Capua
Adnkronos 5 settembre 2020 Link
Sei nell’Anti-Sistema; come devi essere?
Devi “Fare…” con intelligenza, coraggio e determinazione, altrimenti vince sempre… l’Anti-Sistema.
Sii sostanziale, allora.
“Ho visto ieri la nazionale e ho ricordato tutti gli articoli letti, si pensava potesse vincere l'Europeo. Non è giusto verso chi legge e ascolta, ma anche verso questi ragazzi:
queste responsabilità fanno diventare più difficile la crescita.
Anche chi ha potenzialità non riesce ad esprimersi.
Rincorrere il bilancio fa sì che il problema s'ingigantisca, ogni passaggio aumenta di dimensione il problema…”.
Giovanni Branchini
5 settembre 2020 Link
Rincorrere il bilancio fa sì che il problema s'ingigantisca, ogni passaggio aumenta di dimensione il problema…:
il “far di conto” industriale ha dato origine ad ogni ansia o punto di ristagno economico, finanziario, speculativo.
Ma, prima ancora di essere questo, è e rimane – appunto – una strategia “iceberg”, con la parte emersa che funge da specchietto per le allodole o “morale, apparenza”.
Ecco il “cosa vuol dire?”, in luogo del cosa significa.
Se l’anno prima hai fatto 100 e quest’anno, che è già in stato avanzato, stai “solo” facendo 90, rischi di non centrare l’obiettivo preposto, ovvero, un bel +10 per cento annuo.
Il che si ritraduce in più soldi dell’anno prima, ma meno del previsto. Ergo?
“Non va bene” e quindi “non stai bene”, ti auto deprimi e acceleri l’auto invecchiamento.
All’inizio sei giovane, per cui non te ne accorgi nemmeno. Che cosa vuoi che sia un po’ di stress. No?
Poi, un giorno ti ritrovi con meno capelli e qualche ruga che ti scava in volto. Ti vedi con la mente più spenta, con un colorito strano, quasi inspiegabile.
Eppure, ti tratti bene. Ma neghi persino l'evidenza...
Fai palestra, sei sempre abbronzato, ci tieni al tuo aspetto, vesti sempre ok, fai attenzione a quello che mangi, eviti di strafare coi vizi, ti concedi periodi di vacanza pagati, hai una famiglia e insomma non ti manca niente.
Quindi? Cosa diamine ti sta succedendo o “è già successo” e continua a succedere?
Bè… sei nell’Anti-Sistema. Tutto qui.
Che cosa vuoi che sia? C’è di peggio?
No. Peggio dell’Anti-Sistema?
Vedi che essere nell’Anti-Sistema corrisponde a non essere in te.
Di conseguenza, questo stato auto comporta stare sostanzialmente “male”, in un modo che sembra nor-male, eppure non ti fa bene.
La p-arte “educational” di questo Spazio (Potenziale) Solido (Me) prevede che sia chiaro:
l’essere nell’Anti-Sistema.
Dando a Cesare quel che è… Cesare = auto ricordando sempre che sei nell’Anti-Sistema.
Hai presente la strategia “dividi et impera”?
Ecco. Parte dal blocco unico Anti-Sistema, che si divide infinitamente “di fatto” in una miriade di sottodominii, potenzialmente tanti quanti sono gli individui (anzi, di più).
Ogni “Punto della Rete” è un ganglio vitale della stessa.
Ma… la Rete è unica ed è indipendente da ogni “suo” punto.
Un po’ come, nel momento del bisogno, fare a meno di tutto, rimanendo se stessi.
L’Anti-Sistema è reale, è fisico, è tutto quello che vuoi (quindi può anche non esistere, in-tanto… c’è) essendo sostanziale, non lineare, in-spiegabile, in-dimostrabile, im-possibile, in-immaginabile, etc.
Come puoi denunciarlo, quindi, se l’essere è “a Massa”? E a chi?
Se anche te ne auto ricordassi ed in coerenza spingessi per analogamente riportarlo all’evidenza socialmente… come risponderebbe chi è ancora “del mondo”?
Bruciandoti. Calpestandoti. O, meglio, nel “progresso” attuale… ignorandoti.
Facendo del “razzismo”. Isolandoti. Mettendoti nella condizione di “non nuocere all’ordine pubblico”. Ovvero? “Di fatto”, sostanzialmente.
Con te, che non puoi rivolgerti a nessuno perché nell’Anti-Sistema è tutto Anti-Sistemico... come nel deserto è tutto deserto, anche se non è del tutto... deserto.
Immagina il Terzo Reich che ha vinto la guerra:
ci saresti “dentro” in pieno
motivo per cui non ci sarebbe alcuno “spazio” per ciò che non è allineato e coperto (organizzato, controllato, amministrato, permesso, veicolato, previsto, etc.).
Lo stesso vale, essenzialmente, anche per tale scenario di realtà manifesta rivelata:
in “democrazia” nella gerarchia che ti ha senza per questo dartelo a vedere.
Altrimenti non sarebbe “rivelazione”. Vero?
Siamo tutti spiati.
Avrò avuto quindici o sedici anni e un giorno mia madre indicò un cassetto della stanza dove dormivo.
Questo è tuo, disse, ci puoi fare quello che vuoi, metterci quello che vuoi, né io né tuo padre lo apriremo mai.
Ci mettevo le sigarette che avrei fumato di nascosto, le copie delle lettere d’amore spedite alle ragazze, il libretto delle giustificazioni truffaldino per marinare la scuola (ogni tanto penso ai ragazzi di oggi, coi loro registri elettronici, la segnalazione delle assenze in tempo reale, i voti online un’ora dopo, penso al cassetto di mia madre estratto e sbatacchiato dalla tecnologia come in una visita notturna della Stasi, penso a quanto mi sia servito a crescere la violazione delle regole, nascondere un’insufficienza e studiare per recuperarla, decidere di non andare a scuola e assumermene il rischio e la responsabilità, penso ai nostri figli sterilizzati nel controllo digitale perenne, all’annullamento del loro libero arbitrio in nome della sorveglianza a fin di bene, all’ansimante ricerca della sicurezza a discapito della libertà, il vero onnivoro tratto del nostro presente)…
Vi saluto con Isaac Asimov, che colse la spaventosa disumanità del computer:
una volta ben programmato, si comporta con irrimediabile onestà.
Mattia Feltri 6 settembre 2020 Link
Questo è tuo, disse, ci puoi fare quello che vuoi, metterci quello che vuoi, né io né tuo padre lo apriremo mai... (ecco da quale ispirazione o strategia deriva anche, ad esempio, Facebook o, di più la tecnologia in toto).
Da quel momento, in poi, hai un luogo sicuro, che tuttavia sanno anche altre persone; la più che classica delle trappole o del conosco molto bene i miei polli...
Il “computer” è la cristallizzazione di ciò che ti “è già successo”, nel modello che Eichmann mise in bella vista ma che la miopia generale non colse.
Ora, dell’opera di auto decodifica della Arendt, che cosa ne è stato?
È divenuto terreno per il “dibattito esperto”, nonché per il continuare a lavorare in qualsiasi modo, confezionando “saggi” che di saggio hanno tutto e contemporaneamente non hanno nulla, nell’eterna teatralità scenica che va in onda nell’Anti-Sistema:
“di fatto”
vs
sostanziale.
Ciò di cui occorre auto accorgersi, decodificando la sempre opportuna auto informazione ambientale frattale espansa “ad immagine e somiglianza” dell’essere “già successo” o significato, verità, memoria (esperienza).
Sei, altresì, nel modello “metti l’olio di palma, togli l’olio di palma”:
continuamente giocato, nel giogo che non esiste; c’è.
Follie in libera uscita. La piazza No Mask sfila per Roma.
“Negazionisti noi? Chiamateci piuttosto risveglisti...”.
Un urlo, lanciato dal palchetto con sfondo tricolore e la piazza esplode in un applauso.
Applaudono le mamme del “Popolo delle mamme” e di “Madri in rivolta”, applaudono i no vax, i rappresentanti delle partite Iva e di “Rinascita nazionale”, i disoccupati, i precari, applaudono gli uomini e le donne di Forza Nuova.
Tutti insieme, tutti rigorosamente senza mascherina, uno accanto all’altro sul palco e in piazza per “salvare i bambini dalla dittatura sanitaria e cancellare le leggi Azzolina e Lorenzin...”.
Simboli di partito non se ne vedono, quasi che Forza Nuova fosse in incognito…
La conclusione è un inno “a questa piazza apolitica, apartitica, plurale, situazionista...”. Insomma, risveglista.
Luciana Matarese HuffPost Italia 5 settembre 2020 Link
Nell’Anti-Sistema tutti pensano di avere ragione, per qualche motivo di fondo, sostanzialmente vero, eppure… nell’Anti-Sistema, come fumo negli occhi.
Come, ad esempio, facendo valere qualcosa che vale per tutti, ma nell’accezione in gerarchia, che dunque vale solo per chi se lo può “permettere”, a prescindere da ciò che pensa il “prossimo”.
Ecco il mistero. Ecco il come fanno. Ecco il come succede. Eccoti; tu che sei “tu” non a caso, ma in risposta o in memoria di ciò.
Il genetista Giacca: “Bisogna smetterla di vivere a contatto con gli animali…”.
“Dal punto di vista medico il messaggio è chiaro: bisogna smetterla di vivere a contatto con gli animali come si usa fare in molti paesi dell'Asia…”.
È l'invito che il genetista Mauro Giacca, professore del King's College di Londra, ha rivolto in occasione di un incontro a Trieste su “Come migliorare il nostro rapporto con la Natura dopo il coronavirus”, nell'ambito del programma del Science in the City Festival di Esof2020.
“Il fatto di vivere a stretto contatto tra uomini e animali ci ha regalato l'influenza aviaria, la suina, la la Sars e ora il coronavirus. In Africa ha portato ebola. Quindi, bisogna stare lontano dagli animali…
Gli animali… sono pieni di virus, molti di questi hanno la facilità di fare il salto di specie… Ma… noi siamo impreparati, non siamo evoluti per difenderci dai virus degli animali…”.
Ognuno, dunque, deve stare nel proprio spazio…
Agi 6 settembre 2020 Link
Come nelle batterie da polli di allevamento.
È sufficiente guardare al più che classico e “sentito”… presepe, per farsi un’idea chiara, relativamente a questo aspetto.
È che nell’Anti-Sistema, la tendenza è proprio quella del “ognuno... deve stare nel proprio spazio...”, poiché sei in gerarchia, in primis.
La promiscuità è consentita solamente in taluni “spazi”, come ad esempio ogni volta che “serve”.
Una sottile linea di continuità che devia rispetto al come dovrebbe essere ma non è, perché sei nell’Anti-Sistema.
“Il fatto di vivere a stretto contatto tra uomini e animali ci ha regalato l'influenza aviaria, la suina, la la Sars e ora il coronavirus. In Africa ha portato ebola. Quindi, bisogna stare lontano dagli animali…”:
certo, gli animali servono solo come alimentazione, tanto vale lasciarli distanti dagli occhi, nel backstage.
Queste “malattie” hanno una valenza più che altro significativa:
cosa del tutto inosservata usual-mente.
Gli animali sono anch'essi “a Massa”, nell'Anti-Sistema, perchè la natura riflette.
Gli “esperti” sono tanti ed ognuno dice la “propria”, di modo che d’assieme (anche se non ne sono coscienti) l’essere sia “a Massa” o meglio che ci rimanga, anche solo “nel dubbio”.
Ma, a prescindere, ogni individuo è (diventato) come un dispositivo programmato; per cui, tante teste tanti “esperti”.
Un po’ come si suol dire a proposito dell’essere tutti “allenatori della nazionale di calcio”. Anche se l’allenatore è solo uno. No?
Allora, come te la ragioni questa verità?
Cosa comporta? Cosa significa.
La realizzazione del computer, del robot, della programmazione, della tecnologia sempre più “moderna”, etc. cristallizza, prima ancora di una strategia, il significato ovvero la condizione di fondo in cui versa l’individuo nell’Anti-Sistema.
Ti rendi conto?
Nell’Anti-Sistema sei portato a scambiare e con-fondere la verità sostanziale (“è già successo”) con ogni effetto collaterale (continua a succedere), sovrascrivendovi “dentro” però il “di fatto” o “verità”.
E con questo… te ne fai una ragione, ogni volta.
Eppure, l’auto considerazione che d’assieme ci si “Fa…” di tale versione del mondo è “negativa”.
Anche se, per l’appunto, si evita proprio di prendere in “seria” considerazione che si tratta di una versione tra le infinite e potenziali, sempre disponibili.
Infatti, la linea di progressione o “evoluzione” che auto impera nell’Anti-Sistema è quella unitaria, che vale sempre e comunque, in quanto a retroingegneria in gerarchia:
qualcuno che si basa sulla “tua” sostanziale tendenza al dimenticare, qualora tu sia “tu”, in una certa ed auto predeterminata situazione
laddove se sei nell’Anti-Sistema, sei soprattutto in un trend che diventa “moda” e che dunque sempre più difficilmente tendi ad auto decodificare.
Cane che si morde la coda, quando smetterà di farlo?
Esprimersi per luoghi comuni, significa che la platea è in un luogo diventato comune, come il “mal” che diventa “mezzo gaudio” o bicchiere mezzo pieno/vuoto.
Ci sei?
SPS (Io) ha la pretesa di rivolgersi a te, anche se sei ancora in “te”, poiché nell’Anti-Sistema.
Come ultimo (o primo) dei “Mohicani”, esiste e c’è questo Spazio (Potenziale) Solido (Io):
primo o ultimo che sia
tant’è che “ora” cristallizza la realtà (compresa quella potenziale)
attraverso il campo sferico dell’atteggiamento sostanziale
che si avvale della memoria ambientale, in quanto a guida wireless sempre fedele anche nel “tempo”.
In primis, ricorda sempre e sii coerente in tal modus:
sei nell’Anti-Sistema “ora”.
È da lì che ti auto di-parti.
Immaginare diversamente, comporta un tipo di terreno troppo auto impaludante. È, infatti, molto molto meglio “riconoscere Cesare attraverso il proprio nome”.
Chiamare questa versione del reale manifesto, Anti-Sistema, rimette a posto perlomeno l’idea, l’auto configurazione automatica dell’essere in qualcosa di assolutamente particolare che, tuttavia, non coincide mai con il tutto (potenziale contemporaneo).
Allora, l’input diventa:
prendere spunto dall’Anti-Sistema
ma
disinnescandone la porta(ta) Anti-Sistemica.
Infatti, la “democrazia” non è la democrazia. No?
“Di fatto” vs sostanziale.
Certo, perché anche l’Anti-Sistema si fonda proprio su tale strategia:
prendendo spunto dal come dovrebbe essere (“ora” utopia)
ma
disinnescandone la porta(ta) Sistemica.
Come riportare tutto al punto di sospensione del potenziale contemporaneo, da cui selezionare finalmente un diverso scenario da cristallizzare in realtà manifesta?
In questo modo.
“Il mio potere si diffonde intorno a me
il ghiaccio aumenta e copre ogni cosa accanto a sé
un mio pensiero cristallizza la realtà…”.
Frozen
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2020
Bollettino numero 10-239
“Riproduzione libera”.