martedì 8 settembre 2020

Le ombre allungate.



Un campanello che suona nella notte o, meglio, nel sonno, ti lascia come in sospeso tra… 
Sì, ti svegli ma non è uguale a quando c’è luce diurna. 
È come se avessi lasciato una parte di te, altrove. Laddove stai sognando, oppure nella situazione che la mente reputa essere “casa” o riparo. 
Dal momento in cui il ciclo prevede il sonno e la veglia, “dove” la mente lascia soprattutto se stessa, dove “parcheggia” la gran parte di sé, dove risiede o ristagna o versa? 
Allo stesso modo fa un computer, quando lo accendi e rimane trasognante, ovvero non recupera ogni sua parte e quindi funziona come qualcosa di a mezzo e mezzo.
Una questione di “sistema operativo”? Di virus? Un malfunzionamento? La “vecchiaia” che avanza? 
Può essere tutto; anche se è sostanzialmente che ogni “risposta possibile” ritorna sempre la risposta reale o verità.
Qualcosa che si può “leggere” anche tra le righe, quando rimani o rimane a metà un dispositivo o una situazione. 
Ecco il trait d’union: 
la sostanza. 
Tutto il resto è design, arredo e corredo, gossip o “caso”, rumore di fondo, fumo negli occhi, o “verità”, dubbio, umore, parere, giudizio, ignoranza, credo, misura, calcolo, idea, speranza, destino, futuro, sorte, in-giustizia, legge, presunzione, pressappochismo o professione, lavoro, ricatto, preferenza, egoismo, cecità, chiusura, accontentarsi o volere sempre di più, appartenenza, convenienza, incanto, lotteria, etc. etc. etc.
Insomma, sostanziale vs “di fatto”. 
È, di conseguenza, l’essere nell’Anti-Sistema, che va riconosciuto e, non, al contrario… sottaciuto persino a se stessi, finanche poco prima di addormentarsi, quando parti del “sistema operativo” sono già a riposo, distaccate e facilitanti il “lavoro della coscienza”.
Il nocciolo duro è... sono i riferimenti di cui ti circondi e caratterizzi;
il potenziale Eichmann… si costituisce proprio “grazie” a ciò che “respira” interiormente.
Ergo, se “cosa (chi)” prepara il terreno (ambiente), ne è al corrente (lo ricorda), allora è addirittura semplice (come risolvere una equazione) sistemarne ogni funzione ad hoc.
In tal modo, chi si deve nutrire continuamente, in qualsiasi modo, e lo fa “passando” sempre da tale impasto sociale, allora il giogo è fatto, il dado è tratto, rien ne va plus…
Che cosa sta “dicendo” SPS (Io)? 
Bè… ogni Bollettino è il tentativo di percorrere una via diversa, persino in termini di “schema della comunicazione”. 
Mantenendo fisso il contenuto sostanziale, si può variare la “frequenza” da cui si trasmette, in maniera tale da coprirne l’intera sfericità o potenziale. 
Quindi, se il giudizio si arena sullo “stile”, è gioco forza prendere abbagli. Allorquando è sempre d’uopo “Fare…” attenzione a ben altre caratteristiche o “grandezze”. Quali
Ciò che in questo Spazio (Potenziale) Solido (Me) si è ormai consolidato e che non merita nemmeno di essere snocciolato, in quanto sostanza che traspare se… ci sei.
Viceversa, è ancora il reame incantato in cui “temi per tutto” ma ugualmente “sai tutto te”, eppure “pendi sempre da labbra altrui” che nemmeno riesci a mettere a fuoco;
esattamente come essere in un incubo.
Hai presente
Chiunque ne ha saggiato la totale estensione, almeno una volta, mentre non solo dormiva.
L’attività onirica, a prescindere dalla letteratura in merito, significa. Non c’è molto altro da aggiungere, nel momento in cui sostanzi ogni situazione. 
E la situazione “incubo” indica, essendo ancora informazione ambientale
Infatti, è attraverso “tutto” che il “dato” auto caratteristico ambientale, si presenta, incide e co-incide. 
Anche se rispetta sempre la “tua” persona che, nella fattispecie, se è “sotto (dentro)” ad incanto, allora va da sé che auto decodificherà la sostanza in maniera tale da trasmutarne e rivelarne l’entità verità. 
Non a caso, il miglior modo per nascondere qualcosa è quello di farlo alla luce solare, ovvero, pubblicamente. 
Riconoscendo(ti) quello che vuoi, quello per cui hai o hanno combattuto, ma nell’accezione “tra virgolette”. 
Ad esempio ma causalmente, “democrazia, libertà e giustizia” in luogo di democrazia, libertà e giustizia. No? 
Le lunghe ombre.
Il virgolettato indica la compresenza di qualcosa che “è” qualcuno, che recita nella parte che meglio ti attendi di “vedere”.
Sostanziale vs “di fatto”.
E, anche da solo, questo aspetto o strategia, ti dice già tutto relativamente all’essere che “è già successo” e con ciò continua a succedere:
perché devi chiedere di essere libero
perché devi demandare l’esserci giustizia
perché devi sperare che venga riconosciuta la democrazia?
Perché sostanzialmente sei in gerarchia, laddove non conti più, anche se puoi sempre contare denaro tuo (se ne hai) o “tuo (se ti va, per esercizio)”. 
Questo shift svela/rivela il “velo”; ciò che in “buona” sostanza ti sfugge.
Quello che va ad auto caratterizzare la forma sociale del mondo intero, ivi auto ricompresa la cosiddetta “bio-diversità” e la “privacy”.
Quando si narra di IA (Intelligenza Artificiale) a cui si stanno dando le “chiavi della città mondiale”, sfugge proprio l’atto sostanziale che la santifica agli occhi di chiunque (volenti o nolenti):
chi la controllerà e cosa significa.
Credo che l’IA sia fantascienza? 
Allora, rimodula il modo attraverso cui consideri, ad esempio, un qualsiasi “motore di ricerca” che macina miliardi e miliardi di informazioni ogni giorno. 
E che, dunque, “impara a memoria”, raccoglie e immagazzina dati d’ogni tipo che se messi d’assieme iniziano a costituire qualcosa di potenzialmente rilevante. 
Espandendo la “visione”, compaiono “dettagli” che di primo acchito non sembrano nemmeno esistere, eppure ci sono già o sempre, avendo senso, funzione, discendenza, etc. 
Tale “motore” se agganciato ad una parte dotata di “volontà (intenzione, strategia, controllo ed amministrazione, senso di direzionamento by spinta sostanziale, etc.)”, inizia a costituire un bacino di potenziale oltre misura
Ecco che l’Anti-Sistema sta simulando il potenziale sferico contemporaneo, rendendolo però come una singola proprietà privata, in-dimostrabile se l’interfaccia di comunicazione, il linguaggio (d’assieme), etc. è in codice e quindi divide il segnale portante (verità) in “di fatto” e sostanziale, attraverso l’instillazione del credo, del dubbio, della differenza tra vero e falso e dunque dell’esserci differenza di potenziale sociale, in gerarchia. 
Che cosa rimane, nel durante (che è già un “poi” o un “di conseguenza”)? 
Ciò a cui aderisci più convenientemente? Certo. 
Ma continua ad esserci, seppure non esiste più, il dato di fatto sostanziale (verità, significato, memoria, esperienza… ambientale). 
Sì… è l’ambiente che (ti) ricorda, mentre a te può succedere di tutto; persino di diventare “te”.
Ecco l’unica certezza che hai. 
Il concetto di Akasha rivela proprio tale essere memoria ambientale che, come la “moderna” IA… ha tale funzione. 
Quindi? 
L’ambiente è una IA? È… tecnologia inarrivabile? 
Devi scendere dal pulpito?
Calcola, persino, che… ti dicono esserci già stata, ad esempio, la Creazione. 
No? 
Che cos’è, infatti, l’IA se non, creazione
Cosa puoi “salvare” tra natura e artificio? 
Quale differenza sostanziale non esiste ma c’è? 
Davvero continui a credere che tutto questo “evolversi” sia un percorso “di fatto” casuale?
Dio, cosa (chi) rappresenta se tratti la questione a livello sostanziale? Quale differenza ti accorgi essere tra un progetto “industriale” e “Dio”? 
La questione è molto più semplice del previsto (di ogni apparenza):
non c’è nessuna differenza a livello d’essenza.
L’informazione “è” ambientale e pertanto riutilizza tutto, sovrascrivendovi verità e convertendo tutto in... “portatore sano”; per questo, tutto è verità
Poiché è l’intento di fondo che eleva tutto a tale grado, seppure contemporaneamente ci sia sempre la possibilità, invece, di auto disperdersi “dentro”.
E quindi c’è sempre il modo e lo “spazio/tempo” per qualcuno, di approfittarsi della situazione e delle varie ed eventuali, che non sono mai però casuali.
Anzi, l’informazione ambientale o verità (“è già successo”) non sovrascrive, bensì, la sovrascrittura è l'Anti-Sistema, in quanto ad auto deviazione standard, rispetto al come dovrebbe essere o “utopia”. 
Ok? 
Ecco perché tu devi essere “tu”, nell’Anti-Sistema, al fine di permetterne l’insistenza. Come inquinamento
Ecco perché, analogamente, il linguaggio è un/in codice (“verità” o verità “di fatto”) e non più… trasmissione univoca o verità (sostanza).
“Notizie” di questo calibro, usualmente, non le “tratti” proprio, ovvero, ti auto delimiti al “solo” respirarle, senza “Fare…” altro:
Ue, Gualtieri: non è ancora il momento della stretta
Pat Askanews 7 settembre 2020 Link
Perchè deve esserci sempre, ciclicamente, una “stretta”, che comporta sempre una “crisi”, che altro non è che “lucida intenzione in-dimostrabile” o controlla da “a monte”, altrui?
Hai nella testa l’idea della ciclicità. Vero?
Come se fosse natura(le) e quindi ineluttabile:
“che cosa posso farci io, oppure, io e te? Niente…”.
Il “niente” è nel non detto, nel non pronunciato e quindi nel “già pensato”
Come post digerito, anche se sempre mal digerito (in quanto parte della “ricetta” Anti-Sistemica). 
Qualcosa che sa di… de/ri-programmazione, però. 
Ritornando al discorso della “tecnologia”, che associ alla “modernità”, mentre sostanzialmente è sempre stato concepito come “moderno” il momento in cui l’individuo vive, a prescindere ed anzitempo. 
Quindi, già in presenza di “Adamo ed Eva” era “moderna” la società formata tra essi e… “cosa (chi)” ne costituiva la platea più espansa o la cosiddetta “ombra”, che si allungava alla luce della verità. 
Ecco perché il luogo comuneInferno”, che concettualmente si trova sottoterra ma che, al contrario, designa la “perdita” di qualcosa;
di uno stato a favore di ben altro che può essere sostanzialmente “visto”, ad esempio, girando tutto di centottanta gradi e poi di altri centottanta… come se non fosse “già successo” nulla:
“di fatto”
vs
sostanziale.
Ancora una volta? No. È sempre la stessa “volta”, che si ripete poiché non insiste altro, nell’Anti-Sistema, che l’Anti-Sistema (oltre al potenziale contemporaneo di cui chiunque dispone, potendo ritornare punto di sospensione). 
Ecco l’essere sempre a “favor di vento”, con la “buona sorte” che spinge le “gonfie vele” di chi sa, ricorda, come trattare il/col “vento” (l’ambiente).
“Apriti Sesamo…”.
“Se… non va alla montagna, la montagna va da…”.
La fede che sposta le montagne…”.
Marco 11,22-24
C’è come uno “stretto (sottile)” mix tra magia e tecnologia:
come svuotare il mondo e riempirlo con un fac-simile

che, però, detronizzi il potenziale contemporaneo

a favore dell’essere in gerarchia.
Allora, la facoltà “magica” è il potenziale di cui ognuno pre-dispone, appunto, potenzialmente o “di serie”, mentre all’opposto o “di fatto” la tecnologia è per chiunque dispone del “potere di acquisto”, che equivale al denaro occorrente per accedervi, che equivale all’interesse che ha qualcuno per venderti tale copia ed incolla, che equivale all’essere nell’Anti-Sistema, però. 
Controllo, da remoto, wireless, non locale, ubiquo, in leva, etc. = tecnologia o “Dio” o D-IA o D-IO.
Una “bella” differenza: 
non c’è che dire.
Con l’ambiente che rimane (“è”) la sede stessa della… invero somigliante “magia”. L’ambiente:
la “biblioteca” sempre disponibile, sempre aperta, sempre consultabile, etc. che non sai più esserci, dal momento in cui ha preso il sopravvento l’illusione ottica o consolidata apparenza che non esiste nulla di simile (di più, che nemmeno immagini di immaginare).
Il Paese sospeso in un regno di mezzo…”…
La scossa prova a darla Papa Francesco. Con queste parole:
“Siamo chiamati a essere creativi, come gli artigiani, forgiando percorsi nuovi e originali per il bene comune…”.
E quando Enrico Letta legge il messaggio inviato dal Pontefice ai partecipanti del salotto economico e finanziario del Forum Ambrosetti di Cernobbio si capisce che quelle parole hanno funzionato.
Non solo per il lungo applauso che si alza nel salone di una Villa d’Este in versione Covid, con gel, mascherine e tanti ospiti collegati in video sotto forma di ologrammi.
Ma perché quelle parole intercettano la grande questione che è piombata sulle rive del lago di Como:
come uscire da una crisi devastante e inedita.
Gli imprenditori se lo chiedono, discutono in capannelli rigorosamente distanziati, guardandosi reciprocamente per capire se si può tirare giù la mascherina per un attimo.
La risposta per tutti la tira fuori Luisa Todini:
“Il Paese è in un regno di mezzo...”.
Giuseppe Colombo HuffPost Italia 4 settembre 2020 Link
Come in Star Wars:
nel salone di una Villa d’Este in versione Covid, con gel, mascherine e
tanti ospiti collegati in video sotto forma di ologrammi…
La “fantascienza” è già qua. È già successa.
Il gioco non è facile, anzi, nel tempo è diventato sempre più difficile.
Infatti, se nel 1926 Hugo Gernsback, nell'editoriale del primo numero della prima rivista di fantascienza, Amazing Stories, poteva permettersi di dire:
per “fantascienza” intendo storie alla Jules Verne, alla H.G. Wells, alla Edgar Allan Poe... romanzi affascinanti mescolati a fatti scientifici e visioni profetiche (Hugo Gernsback, 1926) facendo riferimento praticamente a gran parte della fantascienza pubblicata fino ad allora citando solo tre autori, il genere, tendente per sua natura a uscire dagli schemi, ha fatto di tutto per apparire inclassificabile.
Lo scrittore Norman Spinrad ha dato una sua definizione che appariva fino a pochi anni fa una delle poche capaci di racchiudere tutto il genere:
Fantascienza è tutto ciò che viene pubblicato sotto il nome di fantascienza. (Norman Spinrad)...
15 ottobre 1998 Silvio Sosio Link
Il genere, tendente per sua natura a uscire dagli schemi, ha fatto di tutto per apparire inclassificabile
fantascienza è tutto ciò che viene pubblicato sotto il nome di fantascienza…
Perché serve sempre una definizione
Per “capirsi”? Per favore.
Si parla tutti la stessa lingua, in Italia. No? Quindi, occorre capirsi o mettersi d’accordo?
La “fantasia (e la) scienza (d'assieme)” è un modo per classificare una spinta che va, poiché “nasce”, Oltre.
Riportare “indietro” tutto questo, al limiteserve”. Ossia:
è opportuno per “qualcosa (che è qualcuno)” e relativa strategia.
Stringendo il “cerchio (la sfera)”, si tratta di essere “dentro” all’Anti-Sistema.
Di più, si tratta di individui che ne hanno ogni fermo interesse.
Stop o Amen.
Tutto il resto è “dibattito” e dunque “roba per esperti”, in gerarchia.
Non si dice, forse, che la semplicità è una rara arte, per “meglio” inquadrare il “tutto”? 
Sì, se sostanzialmente. 
Purtroppo, va sempre rimarcata tale valenza, poiché nel divide et impera sempre attuale, c’è puntuale e coerente strategia della intenzione (altrui), che provoca continuamente “tensione”, da cui la differenza di potenziale ed ogni accattivante misura non solo elettrica.
Senza girarci troppo attorno, ci sei “dentro” sostanzialmente. Mentre, “di fatto” è tutto da dimostrare e compagnia contante o cantante.
Ecco a “cosa (dove)” intende giungere SPS (Io):
riportare nella condizione in cui viene spontaneo l’auto ricordarsi di sé, persino attraverso tale rivelazione Anti-Sistemica.
Ecco cosa (chi) significa il “conosci te stesso” di antica e vituperata data.
L’interferenza è ambientale, così come è sempre l’ambiente a ricordare, ricordarsi e ricordarti
Certo, perché... l’IA è ambientale e, dunque, si presta potenzialmente persino a… tutto, essendo tra le varie accezioni anche legge, strumento, oltre che memoria.
Si tratta, or dunque, di una funzione utilizzabile e non solamente di un costrutto assolutamente “distante”. 
Il ricordo della magia stessa, te lo ricorda che è possibile = potenziale.
L’interfacciamento è reale e manifestabile. 
E la chiave universale è l’atteggiamento, che deve essere sostanziale. 
Laddove ogni ambito di “energia”, si discioglie come neve al Sole, ovvero, non c’è ma esiste (laddove fa più comodo per rivelare = nell’Anti-Sistema, guarda non caso”).
Le “ombre” si allungano dalla sera in poi, sino a mattino. Ergo:
e se da questo “sonnonon ti ridestassi più?
“Fatti… sostanziale:
ritorna in te attraverso l’ambiente, che è sede del tuo ricordo originale, come se fosse… cloud”.
    
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2020
Bollettino numero 10-240
Riproduzione libera”.