SacroProfanoSacro: Che cosa “difendi”?

Difendi… “cosa” diventi (nel) “qua (così)”.

Ovvero, difendi chi se ne approfitta, continuamente. O (da) che cosa (non ti) difendi...

L3 condizione auto caratteristica, infrastrutturale, ambientale, frattale espansa è, contemporaneamente, legge strumento memoria;

ed è proprio nell3 “fase” di memoria, che ritrovi sempre il potenziale im-possibilmente.

Ossia, qualcosa che dipende da te, da come sei o da quale tipo di atteggiamento ti auto emani, ti presenti e partecipi al/nel mondo “qua (xxx)”.

Mentre l3 “fasi” di legge e strumento costituiscono, infatti, la reciproc3 caratteristica ambientale di essere neutr3, neutrale, ma anche neutralizzante... l’accezione di memoria è come il registro del funzionamento di s-fondo dell’ambiente.

Come se fosse, per dirl3 in termini più “modern3”, il Log.

Ciò che (ti) ricorda ogni “è già success3” e dunque ogni “continua a succedere”, a prescindere dall3 “spiegazione” che sai, poiché te l’hanno dett3 (perché “così, qua” serve).

Laddove l’ambiente funziona, nell3 misura in cui il concetto - a nodo scorsoio - “energia”, ti ha (non rendendoti più conto, nemmeno potendo sempre immaginare).

Tale risultato s’ottiene quando sei già auto sprofondat3 “dentro” a qualcosa, che – stanne cert3 – è tutt3 fuorché… casuale (essendo il progetto, l’intenzione, il sogno auto realizzato, d3 qualcuno che, magia delle magie, non esiste seppure c’è).

Concetti auto impedenti, come ad esempio quell3 di “energia”, com-portano conseguenze d’ogni tipo, ma sempre unilateralmente AntiSistema.

Infatti, “ora” – attraverso mente scientific3/religios3/spirituale – dipendi in toto dal modello insito in tale forma di in-segnamento che, guarda non caso, “difende proprio l3 forma gerarchica del reale manifest3 o AntiSistema”.

Perché?

Perché per poter auto disporre di tale “energia”, che – ti dicono e sai per contrasto – devi lavorare, avere denaro, alimentarti (alimentando l3 status quo), fare compravendita, etc.

Di più, l3 condizione “energetica” continua a riguardarti anche in ambito di “anima e/o spirito”.

Ossia, qualcosa che non ti lascia mai (da) sol3, dovendo accudirti (o, meglio, controllarti) continua-mente.

Ex-ante? Ex-post?

Non fa più alcuna differenza, quando sei in un’economia “circolare”, che rivela l’autentic3 forma piramidale che da “a monte” impone ed auto imprime l’essere in gerarchia che, a cascata, schiaccia e mantiene “a Massa” perlomeno il 99 e rotti per cento dell3 società.

Numeri che parlano da sol3.

No?

No. Infatti, non puoi credere che sia “così (qua)”, perché non credi nemmeno di essere (nel) “qua (così)”.

Perché, ciò ti viene (in leva, da remoto) auto impost3 e non – linearmente – impost3.

Quindi... non scrutando alcunché di sospett3, consegui come se fosse norma(le), nel durante o nel continua a succedere, scambiando continuamente lucciole per lanterne o lanterne per lucciole.

Infatti, l3 condizione “naturale” ti insegna molto, ma, non ti accorgi che tendi come ad auto sovrascriverne il significato, per mezzo di tutt3 ciò che per forza di cose deve essere e costituire l3 “natura”.

Quindi, consegui nel bias di auto ri-conferma, AntiSistema… credendo di non avere altr3 possibilità, ormai.

Ed è proprio nell3 particella, “ormai”, che te ne fai un3 ragione anche se, contemporaneamente, ciò equivale a rassegnazione.

Il che auto comporta stress, malattia ed “alfine” morte.

“Se non cambi prima lo spirito - quello che c’è dentro di te - tu finisci per sostituire i romani con qualcun altro.

E non avrai cambiato niente.

Anche se sarai vittorioso, resterai sempre pieno di veleno. La prima cosa è spezzare le catene del male…”.

L’ultima tentazione di Cristo

Ci sono luoghi comuni molto pericolos3 (nel) “qua (così)”. Ad esempio:

spirito... (ossia = quell3 che c’è dentro di te = te o, nell’AntiSistema, “te”.

Ergo, te vs “te” o differenza di potenziale, che auto alimenta tutt3 di/in conseguenza. Ma, essendo l3 condizione di “energia”, un3 strategia eco-dominante e - ad immagine e somiglianza – perseguita da ogni sottoDomin3, allora va da sé che tendi ad auto delimitarti il più opportunamente possibile, adattandoti per sopravvivere, in luogo di continuare ad essere ciò che già sei, ossia, potenziale contemporane3)

male... (ossia = i “romani” di turno = l3 condizione auto imperante e classificante ogni forma altrui di coesistenza nell’AntiSistema, in assolut3, caratteristica di esseri in gerarchia e/o col-legati dal col-legamento AntiSistema).

L’espressione che puoi sentire nel “film”, ti riporta al luogo comune “atteggiamento”:

al “come sei” anche se (nel) “qua (così)”.

Perché tendi a manifestarti in maniere divers3, in funzione del tipo di ambientazione in cui ti auto ritrovi, di volta in volta?

Al lavoro, piuttosto che “a casa” o tra l3 amicizie, in famiglia, in Chiesa, allo stadio, in banca, dall’avvocato, al supermercato, in Italia anzichenò in Svizzera, etc. etc. etc.?

Che cosa “scatta” dentro, in profondità, ogni volta che muta l3 scenario reale?

L3 differenza sostanziale l3 “Fai…” dal tipo di atteggiamento che incarni, in coerenza, sempre.

Quindi, non paradossalmente, qualsiasi tipo di “caricatura” ricopri, qualora ne approfondissi l3 tematica centrale e portante, auto comporterebbe sempre il ritorno/ricordo dell'essere a capo di ogni situazione.

In che senso?

Nel senso che… l’atteggiamento totale auto comporta l3 sensibile intercessione dell’ambiente, che tende a “fiutare” o, meglio, a ricevere (come un3 Tv col telecomando) cosa è ch3 – giurisdizionalmente – ricopre l’essere grande concentrazione di massa o punto di sospensione, a cui è totalmente ricollegabile (come quando accedi all3 Rete, con l’essere Rete che è sempre “lì”, nonostante puoi scegliere di collegarti oppure no).

Ecco, allora, l’essere potenziale contemporaneo.

No?

Quando sei totale, ovvero quando sei dall’atteggiamento che rivesti mentre ti riveste o ti investe, allora l’ambiente ti “ascolta”, essendo un3 e trin3 o tri-unità d’intenti e d’eventi.

Funzionando in tale modus, a prescindere dal tipo di mo(n)dus...

Legge, strumento, memoria. Neutr3, neutrale, neutralizzante…

Si può “Fare…” che, ad esempio, t’interfacci... potendone auto pilotare il corso d’opera. Ecco che allora ritorni ad essere “padron3 del tu3 destino”:

destino = un’altr3 forma di pericolosità insita nell’AntiSistema, perché se “non ricordi attentamente le avvertenze...” auto comporta l3 smarrimento in qualcosa che è tutt3 fuorché “natura(le)”, essendo l3 condizione ideale per qualcun3 che non riesci nemmeno ad ipotizzare e, dunque, a calcolare.

Allora, a ch3 serve la logica di cui disponi, nell’essere società moderna?

“Serve”. Stop.

Ogni ulteriore termine comporta “dibattito”, ossia, status quo.

Infatti, hai mai partecipato a qualcosa, dove “ics” persone si confrontano per decidere qualcosa, che sia giust3 per chiunque contemporaneamente?

Ebbene, tra l3 briciole che ti vengono lasciate, ogni decisione d’assieme deriva sempre da chi ricopre il canone “alfa”, ossia, da chi è in qualche modo “dominante” rispetto all’altrui presenza che, di/in conseguenza, diventa com-presenza servile, anche se non si dice per questioni collegabili all3 scenario dentro/fuori nel quale versi “qua (così)”.

Qualcosa che sembra, allora, diventat3 persino “gentile”? No.

Qualcun3 che ha fatto di tutt3 ciò... sempre sol3 ed esclusivamente la propria strategia, all’insegna del “non si butta mai via niente”, del “tutto fa brodo” e, sempre per rimanere in tema, dell’essere “gallina vecchia che fa buon brodo”.

Ecco, allora, l’atteggiamento totale (che non va giudicat3, bensì, auto estrapolat3 o auto decodificat3, poiché “dentro” ad ogni situazione che l3 ricopre e rivela, seppure è e rimane significato).

“Vincere fa parte della mia ossessione. I record sono parte di me. Non inseguo i record, sono i record che inseguono me. Sono ossessionato dalla vittoria, dal successo.

Penso sia giusto, mi motiva sempre. Quando penso di battere un record mi dico ‘Perché no?’”…

Cristiano Ronaldo Link

L’atteggiamento “formulare” è sostanzialmente l’essere Ronaldo, ma, in un modo che depura essere il/la migliore, perché quando sei dal potenziale contemporaneo… sei come “Dio” e come ogni qualsiasi altr3 singolarità ritornat3 a ricordare.

Laddove, “Dio” rappresenta e significa l’ambiente (ricordi? Legge, strumento, memoria. Neutr3, neutrale, neutralizzante) che funziona, nonostante “tutt3”.

Quando auto ricavi tale informazione da ogni e qualsiasi s-oggetto/evento(situazione), in buona sostanza (ti) ricordi di te, d3l potenziale contemporaneo.

L3 status quo “Eden”, che “ora” non può proprio attecchire, poiché “sei” in qualcosa che sostanzialmente è tes3 ad auto escluderne ogni im-possibilità. Perché?

Perché... se sei in gerarchia (e ci devi rimanere, in quanto sede del potere imperiale, globale, eco-dominante o i “romani” di oggi) allora non puoi (non devi) essere dal potenziale contemporaneo.

Vero?

In quanto a succedaneo, però, ti hanno fatt3 respirare aria di democrazia e libertà.

Mentre, in termini di “alimentazione” è compars3 lo zucchero, che imperversa ovunque, comunque e quantunque... in ogni ambito usuale “non importa se sei vegan o meno”.

Ecco che, allora, se non esegui l’auto decodifica “formulare” dell’informazione ambientale, non ti rimane che contemporaneamente (guarda non caso) auto conseguire (nel) “qua (così)”, che si alimenta proprio di ciò.

All3 stesso “tempo”, ogni “cosa” è sia informazione frattale espansa (verità) che informazione sociale (“verità”).

A te/“te” viene passata l3 palla, in termini di scelta;

ma dipendendo sostanzialmente dall’ambiente AntiSistema, lasci perdere proprio l’essere verità, favorendo ciò che ne rivela l3 portata.

Ossia, rimanendo essenzialmente (nel) “qua (così)” laddove l’orizzonte degli eventi termina proprio poco prima dell’Oltre Orizzonte, che non riesci più nemmeno ad immaginare.

Risultato?

"Voglio difendere lo stile di vita europeo…", dice Ursula von der Leyen.

“Dovremmo essere fieri del nostro stile di vita europeo in tutte le sue forme e dimensioni e dovremmo costantemente preservarlo, proteggerlo e coltivarlo…”.

Ursula von der Leyen, dal primo novembre prossima presidente della Commissione Europea al posto di Jean-Claude Juncker, scende in campo per difendere una delle definizioni più controverse del suo nuovo corso, con un responsabile ad hoc, il greco Margaritis Schinas che avrà anche la delega sull'immigrazione…

Ma cos’è per Ursula von del Leyen lo “stile di vita europeo?

“È semplicemente la realtà quotidiana…” lo definisce anche se la migliore descrizione fa capo all'articolo 2 del Trattato sull'Unione Europea:

“L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini…”.

Parafrasando il Presidente Kennedy, von der Leyen scrive che “non dovremmo solo chiederci cosa fa la nostra Unione per noi, ma anche quello che possiamo fare noi per la nostra Unione…” in quanto “ogni parola dell'articolo 2 evoca sia un diritto che un dovere per tutti noi, indipendentemente da dove veniamo e da dove viviamo nell'Unione…”.

In una definizione, secondo la neo commissaria, “si tratta della concezione europea della vita... di costruire un'Unione di uguaglianza, in cui tutti abbiamo le stesse possibilità di accesso alle opportunità… e… di fornire alle persone le conoscenze, l'istruzione e le competenze necessarie per vivere e lavorare dignitosamente, dell'accesso ai servizi di cui abbiamo bisogno e della consapevolezza di sentirsi sicuri nelle nostre case e nelle nostre strade e di proteggere le persone più vulnerabili della nostra società…”.

In definitiva, si tratta pertanto “del nostro modo di vivere insieme…”.

Un modello, lo stile di vita europeo, che “si è affermato a caro prezzo e a fronte di grandi sacrifici… e… non dovrebbe mai essere dato per scontato, perché non è né immutabile, né garantito per sempre…”…

E la dimostrazione più concreta è “che viene messo in discussione ogni giorno da…”…

Agi 16 settembre 2019 Link

In tale informazione c’è, ancora un3 volta, tutt3.

“Se non cambi prima lo spirito - quello che c’è dentro di te - tu finisci per sostituire i romani con qualcun altro. E non avrai cambiato niente. Anche se sarai vittorioso…”.

C’è il ricatto sottile in cui sei “qua (così)” che, in assenza di alternativa sostanziale, non ti resta che fartel3 andare bene.

C’è qualcosa che dai per scontat3, ossia, che devi lavorare per… e che è persino un “tu3” diritto pretenderl3.

C’è un3 “stile di vita” che non è esattamente tu3, bensì che devi far “tu3” mentre essenzialmente ti ha, essendo il braccio articolato, in leva, che l’essere “gerarchia” auto impone “gentilmente” o… come se non avessi alcun3 alternativa, come se fosse aria che devi assolutamente continuare a respirare, non potendone proprio fare a meno.

C’è il peso dell3 “storia (che è deviazione standard)” e che serve proprio come forma di auto insegnamento “naturale”.

C’è il valore precedente di ogni “sacrificio”, che proprio non puoi dimenticare, poiché si tratta di singolarità che hanno “perso la propri3 vita” anche per… te/“te”.

E c’è anche il fatto, acclarat3, che non importa se al posto di pseudo comando “ci stanno” uomini o donne;

intanto… nulla muta sostanzialmente, essendo al 99 per cento (e rotti) nella ferrea presa dell3 Legge 80/20 che, dunque ha ormai raggiunto la quasi condizione di totalità, lasciandoti alle prese con “te”, che fungi da servo meccanismo per l’auto controllo (dell’essere “situazione”).