“La memoria è tenace. A volte non si può reprimere…”.
Incorporated
Progressivamente, l’umanità ci arriverà ma (ma) in quale maniera?
Sai, ti possono dire di tutto, senza –per/con questo – farti “avanzare” di un solo passo, nella direzione originale tua/umana d’assieme.
“Ora”, l’informazione ti viene data.
Le scuole sono aperte a tutt3, anzi, sono obbligatorie sino ad una certa età.
I Media la diffondono ovunque, comunque e quantunque… tanto che “non te ne fai più niente, nello specifico, nel dettaglio della situazione, in quell'ambito a forma di cuore, che è il nocciolo della questione”.
L’informazione è talmente vasta ed abbondante, anche “qua, così”, che hai necessità di smettere di acquisirla... anche senza fare nulla.
Essa è divenuta il simbolo dello scorrere continuo del pensiero, dentro a/di te. Un flusso ininterrotto di “news”, che scorre automaticamente, prendendo spunto da ogni e qualsiasi situazione, ambito, vicissitudine, ricordo, immagine, e ancora pensiero, etc.
Il cervello, la mente, l’elaboratore centrale, etc. funziona sempre al 100%. Ma, in quale maniera?
Per comprenderlo, osserva il riflesso frattale espanso che colpisce e s’emana dal più classico Pc, che acquisti e porti a casa “tua”:
dopo qualche giorno, settimana, mese
inizia a rallentare vistosamente
tanto da spingerti a considerarlo “denaro mal speso”.
Ma, esso, funziona sempre al 100%.
Come è stato possibile, allora, che si sia “ridotto” a/in quello stato?
Non credi che il tuo Pc sia ancora quello del primo giorno?
In esso si sovrappongono gli stessi tipi di “intralci”, che interessano anche te, sopravvivendo “qua, così”.
Il Pc non è in grado di fare nulla, senza di te alla sua guida (utilizzo). L’hardware è materia impiegata in maniera tale da formare una parte del complesso artificiale, tecnologico.
Senza software, il Pc è qualcosa come di inutile.
Come quei ritrovamenti risalenti ad epoche antiche, che sono manchevoli di quella completezza che permetteva il funzionamento incorporato originalmente. Ciò che rimane, nel tempo dell’abbandono (come intonaco che viene rinnovato, della parete dell’edificio che rimane, comunque, del tutto intatto) è, infatti, parzialità insondabile per coloro che vengono “dopo” e che collezionano e catalogano, invece di comprendere a pieno.
Ossia che manca all'evidenza, la natura del software e l’interazione wetware:
il valore aggiunto, la quintessenza, il senso, etc. (ancora tu, d'assieme).
Come lo puoi “intuire”, se (se) ti mancano degli anelli di interconnessione, che la scienza deviata non coglie, perché non lo può “Fare…”?
Che cosa se sarebbe, persino, della sua autentica massa, peso, volume, compattezza, genialità, funzionalità, fisica, ingombro, ragione, dimensione, spazio, orientamento, etc.?
Immagina:
avresti solo il fossile (la forma, vagamente complessa, clonata su una superficie più o meno piana)
ignorando
sia l’hardware nella sua forma completa e funzionale
sia il software
sia la loro interazione con la parte utilizzatrice (wetware)…
Di solito, la direzione compiuta dal processo mentale, convenzionale, è quest3:
era un santuario, una tomba, un osservatorio, etc.
per il significato sottile, ma fisico
indiretto, ma diretto
che essa, nonostante tutto, continua a rappresentare, incarnare ed… emanare
a livello di “forma d’onda”
derivante dalla relativa compresenza (manifesta solo per quanto riguarda la parte estetica) immanifesta, dominante.
La forma piramidale indica, precisamente, lo status compresente della/nella realtà manifesta “qua, così”:
l’ordinamento in livelli dell’umanità
alias
la condizione globale di schiavitù, sostanziale, dell’umanità.
qualcosa che è sempre (sempre) possibile “Fare…”.
Un condizionamento e, allo stesso tempo, la raffigurazione del condizionamento ambientale, in toto (di piramidi ce ne sono ovunque ed emergono da un passato che non è mai cambiato sostanzialmente, ma che si è solamente “trasformato, in nuove versioni sempre di sé).
ma, questo, è vero solo “oggi”?
questo è il modo per bypassare l’interferenza, ambientale dominante, che ormai ti dice tutto ma sempre secondo l’etichetta “basat3 su una storia vera”, in maniera tale che non riesci mai a districarti tra ciò che è vero e ciò che è falso (finzione letteraria).
È come avere puntato La Sveglia e, quindi, poterti sempre fidare rimanendo sempre sul pezzo, potendo contare sulla certezza del richiamo originale, auto proveniente da te, anche se in una condizione temporale diversa rispetto a quella “sempre attuale ‘qua così’”…
È una diffusione di convenzione, atteggiamento, configurazione interiore:
il modo di "lavare (riconfigurare)" la coscienza, il cervello, l’orientamento…
Triangola e riunisci i puntini:
utilizza tutt3 l’emersione di realtà manifesta “qua, così”
decodificando by la “formula”.
qualcosa che “qua, così” manca completamente
essendo di parte, la parte dominante.
Per via dell’avvento della tecnologia?
Per via di tutto quello che sei portat3 a pensare?
Di più, perché “il numero ormai non conta più niente”.
Perché il rischio, per la dominante, è rappresentato da due condizioni esatte, che possono verificarsi anche nel “qua, così”:
il cambiamento (sostanziale, vero, autentico)
può avvenire
o per la grande concentrazione di massa, massiva
o per la grande concentrazione di massa, singolare.
una forma d’onda molto simile alla possessione, all'incanto, all'oblio, alla “resa”, etc.
semplicemente, “l’umanità non pensa più di ‘Fare…”, ma, al limite… pensa sempre ad altro”.
persone sempre più adatte ad accettare, lavorare e consumare/auto consumarsi
la nuova frontiera della tecnologia
ossia
l’avvento della robotizzazione (dell’umanità)…
Poi, inesorabilmente, “passa” e lascia dietro di sé… solamente ancora un/il vuoto, che in qualche maniera si tenderà a riempire attraverso gli infiniti palliativi che “qua, così” tanto impazzano, lasciandoti di fatto senza alternativa sostanziale percorribile.
lo stato dell’umanità è in una condizione sempre attuale di deviazione, rispetto al concetto di “giustizia ad angolo giro”
e ciò che più sfugge è proprio la ragione fondamentale (il perché) di tutto questo.
E lo pensi, poiché sei portat3 a ripensarlo, dalla ragione fondamentale stessa, che ricava la massima potenza, proprio nel lasciarti “liber3 di pensare a quello che vuoi (nel momento in cui non lo sei affatto)”…
del resto, che cosa ti racconta la scienza deviata, a proposito della formazione dell’universo tutt3?
Fantascienza, poiché indimostrabile (teoria). Eppure:
a questa versione delle cose, credi.
Ok?
Qualcosa che va subito estirpat3, disinfestat3, sempre più preventivamente, chimicamente, retro ingegnerizzando l’evento che la ciclicità rende sempre meglio controllabile “a monte”.
Ti dicono “apri la mente”, ma… anche solo alimentandoti usualmente “qua, così”, è sufficiente per chiudere tutti i “canali”.
Non ti appartiene più, dal momento in cui ti manifesti “qua, così”, ossia, in una vera e propria “proprietà privata” altra.
L’umanità, ti dicono, in una certa parte del pianeta, era in attesa del Salvatore, quando è poi, finalmente, arrivato.
Dopo, però, che cosa è successo?
Che è stata la Massa stessa ad eliminarlo, decadendo dalla padella nella brace. Infatti, da quel momento in poi, si è rinnovato il “virus” della colpa, “nei secoli del secoli”.
A parte l’esattezza, o meno, di questa vicenda (più che mai strumentalizzata)… è portante e centrale assumerne la valenza simbolica sostanziale frattale espansa, da una configurazione, atteggiamento by la “formula”:
ritrovala in questo spazio (potenziale).
Lo sai (vero?) che sei uno Human Bit, pertanto, sei sempre (sempre) riprogrammabile (Pnl docet).
In questa maniera “naturale”, la speranza c’è e ci sarà sempre, poiché, potenzialmente… “puoi riprogrammarti o essere riprogrammat3, sempre”.
il tuo backup completo ed affidabile
al di là di ogni e qualsiasi intenzione interferente.
Senza ascendere, senza andare via, senza scappare, senza niente di niente se non “ricordando il ‘è già successo’”. Qualcosa che l’abitudine può portare in superficie, quando l’abitudine “è” l’atteggiamento by la “formula”.
questo spazio (potenziale) omette di citare, termini super inflazionati, come ad esempio quello dell’amore
dato che un simile sentimento è già ricompreso nella “formula”
a livello di quintessenza della quintessenza (della “formula”).
Meglio “è” evocarlo ed espanderlo attraverso il “Fare…”.
L’incanto “qua, così” è totale, globale, unico ed univoco (per questo è “semplice”, ormai, accorgerti).
“La dottrina spiritica è il risultato dell'insegnamento collettivo e concordante degli Spiriti. La scienza è chiamata a sostituire la Genesi secondo le leggi della natura. Dio prova la sua grandezza e la sua potenza mediante l’immutabilità delle sue leggi, non mediante la loro sospensione.
Per Dio, il passato e l'avvenire sono il presente…”.
Allan Kardec – Le rivelazioni degli spiriti
“Non è la libertà che manca; mancano gli uomini liberi…”.
Leo Longanesi
Tutta una linea degli studi clinici del tardo Ottocento – come ha mostrato efficacemente Foucault – si orientava verso il concetto di degenerazione, che i medici avevano utilizzato “per designare quell'indebolimento” della natura umana “che la vita in società, la civiltà, le leggi ed il linguaggio condannano poco a poco ad un’esistenza fatta d’artifici e di malattie”…
Federica Adriano
Allorquando un vecchio sapiente dei Dogon chiamò alla soglia della sua casa Marcel Griaule; allorquando Alce Nero ammise nella sua capanna il Neihardt e poi Joseph Epes Brown, qualcosa di irreparabile, anche se inapparente, accadde alla cultura occidentale…
Cristina Campo
“Sono in una stanza molto piccola.
In quale posizione?
Di faccia al muro.
Non hai cambiato posizione. Sei sicura?
No. Sto come quando ero nella casa, con te.
Sei sempre in questa casa… Mi raccomando, non ti devi muovere. Non devi cambiare posizione. Non devi diventare parte di quella camera.
Ci siamo entrati direttamente. Io, ci sono entrata.
Devi pensare che sei ancora in questa casa, con noi… Ora descrivimi quella camera.
Un vecchio villino. Forse una scuderia di una vecchia villa.
Giorno o notte?
Giorno.
Impossibile. È notte. Continua a pensare che è notte. E che sei qui con noi… Pensa a quella camera come ad un quadro. Nient’altro. Stai solo guardando un quadro.
Era un quadro…
Vuole fare di me, una parte di questo ambiente. Farmi rivivere quella storia già vissuta…
Se cerchi di prendere il quadro, finirai in questa stanza con me…
Distruggiamo il quadro.
No. Non distruggeresti quello che c’è dentro…”…
Zaffiro e Acciaio
Il “è già successo (momento)” corrisponde al credere di vivere in una sorta di “quadro (della situazione)”;
al “diventare parte del luogo, ritratto”.
È per abitudine, convenzione, ciclicità, paura, sopravvivenza, conseguenza, ricatto ambientale, natura, caratteristica respirata d’assieme con l’aria, etc. che non riesci a mettere in dubbio… chi/che cosa?
Tutt3 “qua, così”.
Coloro che lo fecero, sono stati tutt3 disinnescati, da tempo. La retroingegneria è riprogrammazione in base al paradigma “qua, così”:
qualcosa che segue dopo alla terra riformazione (“tutto è compiuto”)…
C’è “solo” tutto ciò che serve alla ragione fondamentale, mondato di tutto quello che, all'inverso, serve a te “lato tuo/umanità, centrale”.
Anche se, il potenziale è e rimane sempre tale.
Ergo:
in qualsiasi forma d’incanto, ritroverai sempre (sempre) quello che occorre come “leva”, per ritornare grande concentrazione di massa, giurisdizionale.
Sai:
ti basta anche poco, molto “poco”… in termini di raggio d’azione centrale…
Ti basta riconfigurare (ritrovare, ricordare, riassemblare) quel nucleo autentico, sovrano, che può stare anche in soli pochi “attimi”;
la tua forma originale si racchiude nel campo potenziale, che non ha dimensione fisica, ma più sostanzialmente… “è”.
La relazione con ciò, è quello che viene interferit3 attraverso il “qua, così”. Il collegamento manca, perché non riesci più nemmeno ad immaginare in una simile “direzione (senso)”.
Altrimenti, l’evocazione sarebbe automatica, poiché… originalmente prevista, a livello di sistema operativo frattale espanso.
“Sono contenta della poesia che hai scelto. Un’altra poteva essere più pericolosa…”.
Zaffiro e Acciaio
È il tuo programma, che ti riconnette alla tua “anima (senso originale, memoria, esperienza, destino, fato orbita, direzione, etc.)”.
qualsiasi fosse quel momento.
E se (se) anche prima del “è già successo”, era un’altra pagina del libro di storia deviat3, allora:
vai ancora più al di là.
Sino a sfogliare per intero il “libro della deviazione”.
Oltre (prima) di ogni interferenza, anticipando la ragione fondamentale e la sua creazione (necessità ambientale) stessa.
La portante centrale è il fulcro della tua equazione:
la “formula” forma il “pilota” che “è” in te
e
da quel “momento”
tutto… cambia, sostanzialmente
lasciando indietro (doppiando) la trasformazione e concetti inflazionati come l’evoluzione, il progresso, etc.
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