lunedì 28 novembre 2011

L'equilibrio nelle sorti del Mondo.




Chi decide le ‘sorti’ del Mondo? Chi sono gli ‘esperti’ che, a turno, determinano, nel vero senso della parola, le dinamiche che alimentano i flussi d’energia creativa del genere umano, attraverso la ‘fornitura’ di forme pensiero, abitudini, tendenze, spinte?
 
Chi sono? Ma siamo sempre noi, intesi come ‘specie’. Gli ‘esperti’ sono solitamente dei ‘cervelli’ laureati nelle ‘migliori’ Università, fornitrici e plasmatrici di ‘cloni’ del pensiero parassita. La 'lobotomizzazione' della raffinatura dell'intelletto, mediamente, avviene per imprinting locale cavalcando l’impulso dello studente a ‘far carriera’ secondo i dettami della competizione sociale cannibale.

'Gli esperti siamo noi'.

Noi stessi, dunque, vestendo panni diversificati dall’apparenza, rimaniamo i responsabili della perpetrazione e perpetuazione del modello Antisistemico in auge. Solita ‘solfa’? Non mi sembra, perché in ‘giro’ non si respira affatto un aria simile

Non c’è ancora, o non è ancora manifesta, questa spinta di presa di responsabilità

Non posso ritenermi ‘soddisfatto’ nell’aspirare a vedere ribellioni sedate nel sangue, bensì intendo invece alimentare la speranza che la ‘massa critica’ sia pronta e semplicemente in una sorta di ‘stasi  lungimirante sottile’. Ciò equivarrebbe ad  una precisa presa di posizione in riferimento allo stato di apparente non-conflitto in cui l’Antisistema,  a carattere parassitario, ha provveduto ad intessere attorno e dentro a tutti noi.

La massa critica è una ‘realtà’, ma in un'altra ‘forma’ per adesso. Agendo da una ‘posizione’ dimensionale superiore, silente, invisibile, può aspirare a divenire ‘vera’, per così dire, lavorando i campi morfogenetici artificiali in maniera tale da modificarli alla luce di una sempre maggiore consapevolezza.

Leggiamo brevemente cosa inonda il Mondo anche questa mattina:

Moody's vede possibilità di default multipli zona euro.
La grave crisi finanziaria attualmente in corso mette a rischio i rating nell'intera Unione Europea.
 
Lo ha detto l'agenzia Moody's, secondo cui ‘le probabilità di default multipli fra i paesi dell'area euro non sono più insignificanti. Più la crisi di liquidità continua, più rapidamente le possibilità di default aumentano. Una serie di default aumenterebbe la probabilità che uno o più paesi non solo facciano default ma lascino l'euro’.
 
Uno scenario con più uscite - in altre parole una frammentazione dell'euro - avrebbe impatti negativi sul rating dei paesi dell'area euro e dell'Unione Europa.
 
‘È in sostanza di conoscenza comune che tutti in Europa sono a rischio’ ha detto, ‘alcuni stanno pensando a uno scenario di rottura dell'euro’...
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Questa mattina è dunque il turno di questa versione dei fatti. Da notare che il ‘problema’, l’effetto finale, sarebbe costituito dal ‘rischio di peggioramento del rating dei paesi all’area Euro’

Come se, di fronte alla concretizzazione estrema della ‘crisi’, il concetto di ‘rating’ rimanesse ancora 'centrale'. I Governi minimizzano, certo per non contribuire a creare panico tra la popolazione, ma c’è sempre qualche ‘Organo’ che provvede a diffondere l’altro lato della medaglia. È giusto che sia così. La ‘verità’ deve emergere dallo strato più impaludato dell’energia.  

La ‘verità dimenticata’ dal genere umano, grazie alle leggi Universali, come quella della biodiversità e dell’analogia frattale, non è mai stata del tutto estirpata persino nel reame ‘apparente’ delle 3d. Semplicemente, 'non si può cancellare'. Non esisterà mai uno ‘status’ di totale e perenne inganno dei ‘sensi inferiori e superiori’. Non è ‘previsto’…

Clima, quando la politica fa la scienza.
Nelle Filippine sono già iniziate le proteste in vista del summit di Durban.
 
Lunedì a Durban inizia la nuova conferenza sul clima, a due anni dalla fallimentare esperienza di Copenaghen… Un Climagate che riporta in auge l'annosa questione sul fatto che la scienza venga decisa dalle lobby politiche.
 
Il riscaldamento globale è causato dall'uomo o, invece, si tratta di cicli naturali già avvenuti in passato? La politica mondiale si divide tra gli ambientalisti che vedono nell'uomo l'artefice, negativo, dell'emergenza climatica e chi, invece, non reputa il clima un punto importante dell'agenda politica mondiale, perché non coinvolge direttamente lo stile di vita occidentale

Posizioni che, ovviamente, si fanno forza portando alla luce ricerche scientifiche che avvallano le loro idee. Ma, e qui scoppia il caso, siamo così sicuri che non siano le ricerche scientifiche a venir svolte in base a un'agenda politica o all'altra?
 
Due giorni fa sul web è apparso un file zip, denominato Foia 2011, nel quale si trovano le trascrizioni di diversi cablo e mail che fanno riferimento alla Climatic Research Unit (Cru) dell'Università della East Anglia. Oltre 5mila lettere e documenti come testimonianza di dialoghi — segreti — tra ricercatori, membri dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), attivisti e altre personalità che sembrano voler puntare, al di là dei risultati scientifici, sulla gravità del riscaldamento globale.
 
Insomma, alcuni dei più importanti ricercatori nel campo del clima avrebbero mantenuto contatti con attivisti politici, concordando con loro quali risultati comunicare all'opinione pubblica e quali, invece, occultare

Il cablo di un ricercatore - probabilmente Peter Thorne, della Cru - mostra con evidenza perplessità su un punto centrale del dibattito sui cambiamenti climatici, quello dell'aumento delle temperature. 'Le osservazioni - si legge - non mostrano un aumento delle temperature nella troposfera tropicale, a meno che non accetti un singolo studio e tralasci gli altri. Questo è pericoloso, dobbiamo comunicare l'incertezza ed essere onesti'…

A concludere, l'opinione, ancora una volta di Thorne, che riassume il problema: 'Penso anche che la scienza sia stata manipolata a fini politici, cosa che potrebbe rivelarsi non troppo intelligente a lungo andare'.
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Il punto è ‘lo stile di vita occidentale’? Non lo credo. È un’altra illusione

Certi documenti compaiono ad arte proprio in momenti topici della ‘movimentazione’ umana. Non fanno altro che generare incertezza. Penso che non dobbiamo più dare retta a queste manovre imperscrutabili, non facili da polarizzare attraverso la nostra ‘lente’ ancora grezza. È con altri ‘sensi’ che, semmai, occorre soppesare talune notizie o avvenimenti dati in pasto all’opinione pubblica

Il nostro sistema intuitivo, ad esempio, è sempre un ‘passo’ avanti al modello di pensiero elaborato dal cervello. Se il pensiero lo respiriamo insieme all’aria, cosa processiamo in realtà? 

Non è dal cervello che giunge il 'valore aggiunto' per noi ma è dall’apparato intuitivo e dal sapersi mettere in risonanza con i segnali che l’Universo genera sincronicamente come riflesso del nostro ‘comportamento’.

Ecco un esempio di ‘versione nella versione’ operando secondo un ‘pensiero’ altrui, filo parassitario: 

Asta Bot, Visco: tassi non sono indicatore equilibrato situazione.
Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha detto oggi che gli attuali tassi raggiunti dai bond italiani non sono un indicatore veritiero della situazione economica del Paese e delle sue prospettive.
 
Lo si legge in una nota, emessa dall'istituto centrale in serata dopo che oggi le aste a breve italiane hanno registrato rendimenti record.
 
Questi tassi non sono un indicatore equilibrato della situazione economica corrente e delle sue prospettive. Sono il riflesso di una dinamica di mercato’, afferma il governatore.
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I tassi non sono un indicatore equilibrato? Vero. Lo è, allora, il Pil? Le prospettive del Mondo sono funzione del Pil? Sì. Così ‘hanno’ sempre provveduto a caricare sul futuro del Mondo.

Questo, dunque, è un paradosso. 

Il ‘bello’ è che le parole di Visco esprimono significati stratificati, in funzione di ‘chi ascolta’, del livello di consapevolezza e decodificazione delle informazioni trasportate tra e nelle parole utilizzate in maniera ‘sottile’. Le parole scelte sono come un nastro trasportatore di altre ‘verità’. Non mi riferisco alla sola fonte parassitaria ma anche a ‘sorgenti’ di ben altra ‘fattezza’. 

È 'facile', attraverso questo esempio, comprendere meglio che il pensiero è opera 'altrui' ed è solo 'respirato' dall’umanità.

Non l'inspirazione ma l’ispirazione è, semmai, il vero motore dell’azione umana.

L’ispirazione è meglio inquadrata tramite l’opera intuitiva, in quanto, come l’aria di alta montagna’ è più rarefatta, più pura, più risonante con la ‘sorgente’ che by passa le epoche, il tempo e le infinite interferenze.

Giungiamo finalmente al punto della questione odierna, ossia all’interessante lavoro di John Nash, figura umana che abbiamo potuto vedere romanzata nell’intenso film ‘Beautiful Mind’; leggiamo qualche spunto intuitivo:

nel modello della ‘Teoria dei Giochi’, la premessa indispensabile è che tutti devono essere a conoscenza delle regole del gioco, ed essere consapevoli delle conseguenze di ogni singola mossa. La mossa, o l'insieme delle mosse, che un individuo intende fare viene chiamata ‘strategia’.
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È subito chiaro che nel modello Antisistemico, ‘quasi nessuno è al corrente delle regole del gioco’ e delle conseguenza delle proprie 'scelte, è ciò è un frattale che deriva dal ‘gioco’ superiore, ossia quello evolutivo spirituale, del quale siamo quasi completamente all’oscuro. Iniziamo a chiederci quale sia la strategia adottata dal potere imperante nel modello Antisistemico? E la nostra personale strategia quale è?
 
Ne abbiamo una? 

Oltre a clonare quella imperante che il paradigma in auge ci permette di conoscere direttamente sulla nostra ‘pelle’? A quale mi riferisco? Al ‘mors tua  vita mea’, ad esempio.

In dipendenza dalle strategie adottate da tutti i giocatori (o agenti), ognuno riceve un ‘pay-off’ (che in inglese significa compenso, vincita, pagamento, ma anche esito) secondo un'adeguata unità di misura, che può essere positivo, negativo o nullo

Un gioco si dice ‘a somma costante’ se per ogni vincita di un giocatore v’è una corrispondente perdita per altri. In particolare, un gioco ‘a somma zero’ fra due giocatori rappresenta la situazione in cui il pagamento viene corrisposto da un giocatore all'altro. La strategia da seguire è strettamente determinata, se ne esiste una che è soddisfacente per tutti i giocatori; altrimenti è necessario calcolare e rendere massima la speranza matematica del giocatore, che si ottiene sommando tutti i possibili compensi (sia positivi sia negativi) moltiplicati (pesati) per le rispettive probabilità.
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Questo modello dichiarato è una parte del tutto.

Chiaramente questo Mondo è basato su entrambe le ‘somme’ espresse nella citazione appena letta. Lo schema ‘Ponzi’ all’opera alimenta varie dinamiche  e rende ‘vere’ le 'illusioni'

Perché l'illusorio diviene 'reale’? 

Perché nel reame del tempo, il tempo stesso è possibile dilatarlo oltremodo, in maniera tale da contrastare la ‘fine del gioco che non può reggersi’ oltre l’evidenza dell’affioramento delle sue asperità, che  iniziano a manifestarsi e, per gran parte del tempo, ad essere semplicemente ignorate dai ‘giocatori’ sempre più numerosi.

La Borsa è un esempio di gioco a somma costante in cui ad ogni vincita corrisponde una perdita

Il modello economico in corso di smantellamento descrive un’altra tipologia di ‘gioco’, ossia un costrutto basato sull’illusione del Banco, il quale può creare dal nulla sia ‘nuovo denaro che debito’

Un gioco in cui il debito è potenzialmente infinito e il denaro, allo stesso modo, viene utilizzato per aprire o chiudere cicli e prospettive. Non è una ‘somma costante’ perché la ‘sorgente’ ha facoltà di crearlo dal nulla e l’effetto leva distorce ogni ambito. Non è una ‘somma zero’ per gli stessi motivi.

Al di fuori del tempo, invece, cambia tutto. 

E probabilmente questo ‘gioco 3d’ è lo speculare dell’opera alchemico magica degli schemi Universali, ossia un modello in cui si trascende il ‘limite’ e in cui non c’è posto per la sola ‘logica’ dell’intelletto come forma concreta e drenata dalla sua componente artistica derivante dalla funzione intuitiva, ad esempio, derivante dall’emisfero destro e dal Cuore.

Tutto ciò fa comprendere che non esiste un concetto di ‘vero o falso’, ma che il tutto è influenzato dalla nostra vibrazione d’essere, la quale alimenta la realtà 3d della propria funzione d’onda. Esiste solo un ‘dipende’… che ci riflette.

Se ne deduce quindi che, se i giocatori raggiungono un equilibrio di Nash, nessuno può più migliorare il proprio risultato modificando solo la propria strategia, ed è quindi vincolato alle scelte degli altri. Poiché questo vale per tutti i giocatori, è evidente che se esiste un equilibrio di Nash ed è unico, esso rappresenta la soluzione del gioco, in quanto nessuno dei giocatori ha interesse a cambiare strategia.
 
Il contributo più importante dato da John Nash alla teoria dei giochi è la dimostrazione matematica dell'esistenza di questo equilibrio. In particolare egli ha dimostrato che ogni gioco finito ha almeno un equilibrio di Nash, eventualmente in strategie miste

Per gioco finito si intende un gioco con un numero qualunque ma finito di giocatori e di strategie, e per strategia mista per un dato giocatore si intende una distribuzione di probabilità sulle strategie a disposizione del suddetto giocatore.
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Segniamoci queste due espressioni:
  • vincolato alle scelte degli altri
  • nessuno dei giocatori ha interesse a cambiare strategia.
Ciò descrive a pieno l’attuale situazione sociale alla luce delle ‘strategie miste’ a cui è sottoposta ed auto sottoposta. Ciò descrive una sorta di ‘blocco’, di stallo a cui siamo giunti.

L’apporto di energia esterna al gioco, che avviene con evidente plasmatura del modello 3d, è una 'strategia dimenticata' equivalente alla presenza di un altro ‘giocatore’ non visibile e non manifesto.

Quanti ce ne sono di questi tipi di 'giocatori'?

Equilibrio di Nash e ottimo di Pareto.
È opportuno fare una breve riflessione sul significato profondo del concetto di equilibrio di Nash. Si è visto infatti come esso rappresenti una situazione nella quale nessun agente razionale ha interesse a cambiare strategia e come sia il frutto della scelta, da parte di tutti i giocatori, della propria strategia dominante: l'equilibrio di Nash rappresenta quindi la situazione nella quale il gruppo si viene a trovare se ogni componente del gruppo fa ciò che è meglio per sé, cioè mira a massimizzare il proprio profitto a prescindere dalle scelte degli avversari. 
 
Tuttavia, non è detto che l'equilibrio di Nash sia la soluzione migliore per tutti

Infatti, se è vero che in un equilibrio di Nash il singolo giocatore non può aumentare il proprio guadagno modificando solo la propria strategia, non è affatto detto che un gruppo di giocatori, o, al limite, tutti, non possano aumentare il proprio guadagno allontanandosi congiuntamente dall'equilibrio

È noto infatti che l'equilibrio di Nash può non essere un ottimo di Pareto (o ottimo paretiano), e quindi possano esistere altre combinazioni di strategie che conducono a migliorare il guadagno di alcuni senza ridurre il guadagno di nessuno, o addirittura, come accade nel caso del dilemma del prigioniero, ad aumentare il guadagno di tutti

Analogamente, il risultato migliore per tutti può non essere un equilibrio… 
 
In conclusione, ogni giocatore troverà comunque preferibile non rischiare e giocare la propria strategia dominante, e la soluzione del gioco resterà comunque l'equilibrio di Nash, anche se esso non garantisce il massimo guadagno possibile.
Non si deve tuttavia pensare che non sia possibile raggiungere una situazione nella quale tutti ottengono il miglior risultato possibile se esso non è un equilibrio: ciò è possibile ma a condizione che si instauri una cooperazione tra i giocatori, vale a dire che tutti agiscano non col fine di ottenere il miglior risultato per sé, ma di ottenere il miglior risultato per il gruppo, e quindi, indirettamente, ottenendo un risultato migliore anche per sé (anche questo concetto è ben esemplificato nel dilemma del prigioniero).

Poiché tuttavia spesso la razionalità collettiva contrasta con quella individuale, è nella maggior parte dei casi necessario un accordo vincolante tra i giocatori (e quindi una istituzione che vigili su tale accordo) ed una sanzione nei confronti di chi non lo rispetta, riducendo quindi il profitto del singolo se esso si allontana dalla combinazione di strategie che garantisce a tutti il miglior risultato, affinché nessuno trovi preferibile defezionare...
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Ecco il fulcro della questione. La creazione di Istituzioni e gli accordi. La nascita della burocrazia, della diplomazia, del linguaggio, delle leggi, degli Avvocati, etc.
 
Questo aspetto o ‘ispirazione Antisistemica’, alla luce della non consapevolezza umana, rappresenta l’incarnazione del principio parassitario nelle 3d

Zeland spiega molto bene tutto quello che è inerente al controllo energetico che deriva dalla partecipazione attiva ad ogni forma di modello umano associato. Lo stesso krishnamurti, attraverso il suo esempio, evidenziò all’ennesima potenza il ‘pericolo’ derivante dall’aggregazione umana in una condizione di non equilibrio interiore.

La cooperazione tra esseri umani deve essere ‘libera’. 

Cosa che non sappiamo nemmeno a cosa equivalga, visto che non conosciamo nemmeno il ‘valore’ dell’energia dell’Amore.

Ho sempre creduto nei numeri. Nelle equazioni e nella logica che conduce al ragionamento. Dopo una vita vissuta in questi studi, io mi chiedo: cos'è veramente la logica? Chi decide la ragione? La mia ricerca mi ha spinto attraverso la fisica la metafisica, mi ha illuso e mi ha riportato indietro. Ed ho fatto la più importante scoperta della mia carriera. La più importante scoperta della mia vita. 

È soltanto nelle misteriose equazioni dell'amore che si può trovare ogni ragione logica. Io sono qui grazie a te. Tu sei la ragione per cui io esisto. Tu sei tutte le mie ragioni
 
Adam Smith va rivisto… Adam Smith ha detto che il miglior risultato si ottiene quando ogni componente del gruppo fa ciò che è meglio per sé, giusto? Incompleto. Incompleto! Perché il miglior risultato si ottiene… quando ogni componente del gruppo farà ciò che è meglio per sé, e per il gruppo! Dinamiche dominanti, signori. Dinamiche dominanti! Adam Smith... si sbagliava!
John Nash – Beautiful mind

Per terminare, l’affermazione di Nash, è secondo me a sua volta incompleta. La moderna economia si fonda sulla sua teoria. Quindi?
  • il modello attuale ha fallito e sta cadendo a pezzi
  • l’Antisistema adotta solo ‘teorie’ che sono conformanti per le sue ‘ragioni’.
Non servono formule al Cuore.

Nash è stato certamente ‘sedotto ed abbandonato’ dal paradigma attuale, come Tesla e molti altri. È stato spremuto come un limone affinchè generasse quello che doveva generare. Da chi proveniva la sua ‘ragione’?

Sono certo che le sue teorie fossero 'diverse o più complete' da quelle, un 'estratto', per cui è stato ‘premiato’. 

 Il suo ‘rumore di fondo’ nella mente dimostra la sua estraneità al modello che ha provveduto a generare, perché assolutamente non in 'equilibrio'. Il suo genio è stato alimentato e veicolato ad hoc, come le figure dei dittatori che vengono ‘gonfiati e sgonfiati’ ad arte. 

Perché proprio in questo caso il ‘disegno’ dovrebbe essere diverso.

Eppure la verità emerge allo stesso modo: la cooperazione  è alla base di tutto, pur rimanendo ognuno di noi ‘solo’ sul proprio sentiero del ‘Conosci Te Stesso’. È una solitudine ideale espressa in un contesto di gruppo; polarità che non possono mai allontanarsi troppo, pena lo sconvolgimento dei valori sostenibili dalla forma incarnata.

Concludo, completando la teoria dell’equilibrio di Nash:

il miglior risultato si ottiene… quando ogni componente del gruppo farà ciò che è meglio per sé, e per il gruppo.. E quando la propria consapevolezza sarà tale da poter essere l’emanazione di un processo di auto conoscenza completa.

È un ‘dipende’, scrivevo prima. Ciò equivale a dire che:

siamo sempre e solo noi, ognuno di noi, a co creare il Mondo che ci ospita.

Le dinamiche dominanti seguono le armoniche della legge d’ottava.

La mancanza di consapevolezza dell’attore umano, pur seguendo ‘teorie’ buone sulla carta, si è dimostrata ‘superiore’ alla bontà stessa delle medesime teorie, rendendole utopiche. E ciò mette in risalto sia un cammino che una ‘sofisticazione’ parassitaria inerente il nostro punto di disarmonia interno-esterno.

Noi siamo ‘qua’.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com