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mercoledì 28 settembre 2016

Per te, che cosa significa “niente di strano”?


È "strano" che l'Isis batta una propria moneta? Oppure, sarebbe "strano" se non lo facesse, visto che lo fanno tutti gli Stati?
Cosa è... normale?
Se dalla terra nascerà,
la forza che ci attaccherà
noi restiamo tutti con te,
perchè tu... tu sei Jeeg.
Quando il domani verrà, il tuo domani sarà
coi tuoi poteri tu salvi il futuro
dell’umanità…”.
Jeeg Robot
Citando il testo di Jeeg - il popolare “eroe immaginario di fine anni ’70, del secolo scorso” – ti puoi accorgere di una chiave di lettura, di quello che 1) “è già successo” e, per questo 2) “continua a succedere”, poiché 3) “non ricordato e non ‘visto’”.
Quanto, di interpretabile dalla “forma” di qualsiasi “cosa/evento/persona”, ricorda 1) quello che “è già successo” e 2) quello che “continua a succedere (ad ‘immagine e somiglianza’)”?
Quanto, di quello che “fai/sei”, ricorda – poi – quello che “ti accade”? Quanto di tutto ciò è casuale e/o causale? Quanto, di conseguenza, “puoi giungere a controllare”?
E, altresì, quanto “ti controlla”?
Termini alla moda, come “caso, fato, destino, fortuna, forza, impotenza, etc.” che cosa decretano – sostanzialmente/concretamente – mentre li “emetti (usi)”? E… in quale percentuale “li usi” e/o “vieni usat3”?
Non lo sai, poiché “non sembra tanto importante”. Vero?
Ma è proprio nella particella “sembrare”, che si sviscera l’incanto:
  • ciò che ti sembra
  • non corrisponde
  • a ciò che “è”
e che continua a succedere
  • nonostante il “tuo” giudizio di parte, dominat3.
Ciò che “ti sembra di sapere”, da dove giunge
  

lunedì 22 giugno 2015

Tu sei lo Stato ma lo Stato non è te.


Il "consiglio (tra le righe)" è: lascia perdere.

Quanto capisci del "bilancio di esercizio"?

La Massa è "(de)limitata", (pre)vista).

Non è un paradosso! Gli "organi centrali" non sono la Massa.
Tu sei lo Stato, ma... lo Stato non è te. Se vuoi entrare negli "organi centrali", devi essere eletto/a. Come (con)vincerai gli elettori? E, come attirerai i "grandi elettori"? Cosa prometterai loro? E... cosa gli (ri)chiederai, per te (dopo le votazioni e dopo la scadenza del mandato)?
Il "post scadenza" crea le dinastie, i lignaggi, le linee di cont(inua/anima)zione con lo status quo (sino a quando non inizi a far parte dell'intonaco che si stacca dalla facciata pubblica del palazzo).
"La vita dura è una gran fregatura, ma a volte uno strappo è una necessità... Spara al serpente della prima mela, che ruba la forza a chi lo condannò...".
El Diablo - Litfiba
Austerity = la vita dura (che) è una gran fregatura...
 
Una imposizione, molto spesso, avente origine e(s)terna, rispetto a te.
Principale creditrice per circa il 60% del debito totale è la zona euro, intesa come i singoli governi degli Stati membri e il vecchio fondo di stabilità comune.
Banche straniere e banche greche a parte, gli altri due grandi creditori sono la Banca centrale europea, che possiede gran parte dei titoli di Stato scambiabili, e il Fondo monetario internazionale, al quale la Grecia deve quasi 25 miliardi di euro.
“Penso ad una Grecia che presenta bilanci in regola, garantisce la sicurezza della restituzione di gran parte del debito, impegnandosi allo stesso tempo a nuove riforme”…
Vangelis Agapitos
Link
Il programma di “aiuti” internazionali alla Grecia, in realtà, che cosa è?
Uno strumento pianificato, al fine di ridurre in schiavitù un intero Paese, ex Sovrano.
La “crisi”, che ha sconvolto la Grecia e le altre Nazioni, è stata (in)fatti creata dal modello apparente(mente) “fuori controllo” delle banche Usa, della finanza “creativa” (quella che sopra alla reale consistenza di un mutuo familiare, costruisce una intera serie di “pacchetti in leva”, capaci di creare una tempesta ed, in seguito, di farla “abbattere” sulla realtà sottostante).
La crisi:
un altro strumento nelle mani di coloro che continuano l’opera dello sfruttamento, senza pause, dell’intero ambiente Planetario.

I creditori della Grecia. Link
Gli "aiuti" alla Grecia. Link

mercoledì 22 settembre 2010

La nostra missione di "recupero".





A volte sto molto bene. Altre volte conosco l’esatto contrario. Sembra una cosa normale, no? È nell’ambito della ciclicità, dello stato duale. In fondo siamo alla ricerca di un equilibrio, di un centro, i cui estremi sono proprio gli stati di benessere e malessere toccati in alternanza. Ognuno di noi è un laboratorio vasto quanto l’Universo stesso, in noi succedono le stesse reazioni che avvengono sul Sole o nel Cosmo più profondo. 

Nascono e muoiono mondi interi, costellazioni, galassie. 

L’energia “oscura” che occupa misteriosamente lo Spazio è replicata nei nostri organismi dalla forza energetica che ci alita la Vita in continuazione e che confondiamo con l’energia, tratta dal cibo, per muovere il nostro “esoscheletro” fisico. Tutto ciò che ci circonda interagisce con noi; ci colpisce con forza, ma noi non riusciamo a comprendere le dinamiche dello “scontro” che, a volte fa bene, a volte fa male. 

La differenza sta tutta nel nostro centro attrattivo magnetico. 

Il nostro “adesso”. In quale stato versa? In parole semplici: come siamo in questo momento? La “pace” che proviamo è la polarità del “chi siamo adesso”. La “paura” che proviamo è la polarità del “chi siamo adesso”. 

C’è un qualcosa di “itinerante” in noi. 

E non mi riferisco ai centri superiori del “sentire”. Mi riferisco a qualcosa di più immediato, situato nelle zone primarie di percezione legate al vivere in Terra o al sopravvivere in Terra. Cervello biologico, mente logica, razionalità: stupendi strumenti di “lavoro” messici a disposizione, sviluppati come ausilio alla Vita terrena, strumentazione di bordo della nostra “nave” terrestre

Cosa succederebbe se il pilota di un mezzo da sbarco spaziale, non riuscisse più a comandare la strumentazione artificiale di bordo? Non tanto nei movimenti quanto nell’uso, nel ricordo del “come si fa ad usare con senso originario la strumentazione di bordo?”. Il cervello è un organo concepito per strutturare logicamente l’esperienza di Vita. Una stretta competenza da attivare non appena raggiunta la “superficie”, nei nove mesi prima della nascita. Un aiuto, una facilitazione, proprio come gli strumenti dell’esploratore moderno

Una volta attivato, entra in modalità di controllo, by passando le altre funzioni “superiori” che, al momento, non sono così importanti; è una questione di priorità. La priorità massima è la difesa e la preservazione del “corpo” in quanto contenitore del “pilota” e dunque della Vita e del senso della “missione”. È tutto nella “norma” ciò che succede.

Solo che la “norma” doveva essere diversa! 

Il processo di esplorazione doveva rimanere cosciente, invece la strumentazione di bordo ha mantenuto il controllo a tempo indefinito. Perché? Perché le condizioni a Terra, gravitazione compresa e l’energia oscura che è fuoriuscita dalle “cantine” del Creatore, hanno compartecipato ad offuscare il ricordo di sé del “pilota”, disperdendo nel tempo la sua lenta caduta nell’oblio, la sua discesa, il suo stazionamento, il suo stato d’ibernazione vegetale.

Al giorno d’oggi sono attivi tutti i centri di controllo previsti all’origine della missione. Tutto funziona alla perfezione. Tutto ciò che ha il compito illusorio di preservare l’equipaggio, il pilota. I sistemi automatici pensano a tutto. il pilota può continuare a rimanere nello stato di catatonia, perché risvegliarlo? 

È la mente che porta a spasso il “padrone” addormentato. 

L’Antisistema rappresenta ciò che, ad un livello più grande, è appena stato descritto! È una energia che illude e conferisce un miraggio a conferma dell’evoluzione, identificata nella necessità di benessere, agio, sicurezza, protezione. Per questo ci sono sempre state guerre: per "protezione". Le logiche di controllo sanno alla perfezione come ingannare i figli immemori del Creatore. 

In questa “sacca” dell’Universo, siamo caduti in una enorme rete, tesa da colui che sapeva che saremmo “passati di qua”, che saremmo arrivati. Una energia di Amore oscura: dimentica anch’essa del proprio sé. Ignorante la Luce.

Questo è l’unico modo per renderla sensibile e aiutarla a “comprendere”

E noi ci siamo “spenti” coscientemente per un certo periodo di tempo per permettere tutto ciò. È parte della nostra missione, del "progetto". Una missione di “recupero” e di scoperta e valorizzazione. La “sveglia” è stata puntata prima della discesa. Il tempo sta per scadere…