Nel Bollettino L’ospizio “Tempo” è stato illustrato il concetto ch’è tutto spazio, lo spaziotempo; nel senso che il “tempo” non è altro che spazio percorso, nell’unità di spazio. Infatti, cronometrando un qualsiasi spostamento si evince che il “tempo” è quanto ci si mette a percorre un certo percorso spaziale, ergo, il “tempo” è, appunto, uno spostamento nello spazio. Va da sé che con il teletrasporto si annulla il “tempo = distanza”, coprendo lo spazio istantaneamente. È lo spaziotempo che si annulla, ma di spazio se ne percorre eccome. Dunque, anche lo spazio è virtualizzabile, ponendo di essere all’interno di un mezzo senza finestrini od oblò, che “finge di muoversi” ed all’opposto è una sorta di simulatore di volo. Lasciando per ora da parte questa possibilità “digitale dello spazio”, poniamo invece di annullare lo spazio, ad esempio, rimanendo fermi: orbene, in quel punto usualmente si è abituati a ritenere che passi tuttavia del tempo, ma se il tempo è la copertura di una distanza spaziale, allora come può trascorrere del tempo? Lo spazio, di conseguenza, ha una “natura” piuttosto variegata. Ad esempio, lo spazio da cui emerge Tron ha un punto di ingresso pari ad “un Pc connesso a Tron”. Ergo, da un singolo punto spaziale si può penetrare in altre dimensioni/mondi.
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domenica 19 novembre 2023
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