Oggi mi sento ‘guidato’ a scrivere dell’individuo e della sua ‘individualità’ o responsabilità:
il termine individualità si incrocia con quello di persona, ma non si identifica affatto con esso; anzi, da un punto di vista filosofico ne differisce grandemente. Ciò poiché sia il termine greco 'prosopon' che quello latino 'persona' significano ‘maschera’, cioè l’essere vivente umano che viene percepito come individuo tra altri.
Al contrario la individualità è una specificità che non concerne la percezione di un certo individuo, ovvero la sua connotazione, bensì la sua denotazione reale di unità esistente unica e irripetibile…
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Cercherò di rimanere ‘snello’ nel collegare ciò che questa mattina ho attirato a me in termini di informazioni.
Ognuno di noi indossa una ‘maschera’ ed il Teatro, creato dal genere umano, non è altro che la rappresentazione frattale di questa più ampia verità. La persona è un insieme di ‘maschere’ o personalità, come ben descrive Carlo Dorofatti nel suo libro ‘Anima e realtà’.
Esistono personalità diverse in funzione di un certo cammino previsto dall’Anima in sede di pre nascita e, dunque, nulla viene lasciato al caso anche se può non sembrare.
Il punto prospettico da cui una persona ‘osserva’ è frutto del momento in cui 'versa', ossia dipende dal tipo di personalità che in quel ‘momento’ assurge al ruolo di regia della ‘nave’ umana. Le ‘particelle’ di personalità sono svariate e si portano dietro una propria memoria storica.
Il Karma della persona è quindi una miscellanea differente che emerge dall’insieme di tutte le personalità impiegate, che si manifesta per riflesso nel corso di ogni singola esistenza terrena.
Cerchiamo ‘prove’ del fatto che sia il macro Universo che il Micro Universo si comportano alla stessa maniera, ossia sono causa e conseguenza del principio individuale che, infine, ricondotto alla sua funzione 'complessa' originale non rappresenta altro che la manifestazione unica dell’Unita di base della Creazione: il Principio Divino.
L’unita ed il tutto, ad un certo punto, diventano una sola 'cosa'. Coincidono come ripiegando le estremità di uno spezzone di corda, dando luogo alla figura di un cerchio e disegnando una traiettoria a spirale, proprio come quella di una galassia o degli infiniti frattali che, anche sulla Terra 3d, possiamo tranquillamente osservare attraverso l’usufruizione dei sensi.
La dualità è l’esemplificazione dell’intero e la sua rappresentazione ‘binaria’. Vivere la dualità separa l’intenzione, se non sufficientemetne centrati e presenti in se stessi.
Riporto un brevissimo stralcio della lettera inviata ai ricercatori del Cern dall’Amico Vincenzo Russo (a cui chiedo venia per il troppo tempo trascorso senza scrivere di lui e del suo Genio. Mi riprometto di scrivere al più presto un intero articolo sulla sua opera illuminata a cui, prima o poi, la comunità scientifica internazionale ed il genere umano intero dovranno rendere omaggio):
L’esperimento del Cern dimostra dunque che la fisica del visibile costruita con numeri immaginari (cardinali pitagorici) converge a numeri continui mentali (ordinali parminedei).
La Mente invisibile include dunque l’Universo visibile. Non c’è Universo fuori dalla mente dell’osservatore.
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Questa profondissima ‘intuizione’ riporta ancora il focus sulla capacità individuale dell’esistenza. L’individuo, come ‘particella/insieme’, viva ed univoca, o Human Bit, della Creazione.
Da osservatore a osservatore si ‘spiega’ l’Universo. Tutto il resto è una sua rappresentazione frattale complessa/semplificata, in cui gli Human Bit possono dare luogo al fenomeno omnicomprensivo della propria funzione esistenziale applicata agli schemi interattivi da esperienziare.
Una struttura flessibile, duttile e malleabile, che dipende dall’apporto di ogni singola componente pur dimostrando il contrario all’evidenza dell’affioramento sensoriale 3d.
Un mosaico in cui ogni singolarità è assolutamente necessaria al fine dell’intessitura della trama evolutiva.
Leggiamo ancora:
l’arte è sempre individuale. Ogni singolo individuo può imprimere il proprio marchio caratteristico ad ogni azione, che diventa così attività artistica...
Per i Greci i concetti e le idee erano qualcosa che proveniva dallo spirito. La ragione non aveva quelle caratteristiche di freddezza, di aridità che ha oggi per noi in quanto prodotto elaborato personalmente…
Ho voluto dirvi queste parole introduttive solo per farvi capire che nei secoli precedenti all’epoca moderna, vale a dire fino al XV secolo, gli uomini si incontravano in maniera tale per cui l’uno parlava all’altro muovendo dall’anima affettiva o razionale, e dalla stessa anima accoglieva ciò che l’altro gli diceva…
Oggi ci troviamo di fronte all’anima cosciente.
Che le cose stanno così, però, è diventato chiaro all’uomo in cammino solo nel periodo a cavallo fra il XIX e il XX secolo. La trasformazione è avvenuta attraverso le circostanze che vi ho già descritto, ma così i problemi della vita si presentano agli uomini in un modo completamente nuovo. E oggi certe questioni vanno osservate in maniera nuova, altrimenti non è possibile l’incontro fra anima cosciente e anima cosciente, il che per l’uomo d’oggi significa fra uomo e uomo.
E nella nostra epoca risentiamo proprio del fatto di non riuscire a individuare questo raccordo fra uomo e uomo. Dobbiamo soprattutto porre certe domande in modo nuovo, così che la nostra formulazione possa in un primo momento apparire grottesca, pur non essendolo affatto…
Lo sviluppo naturale soggiace a determinate condizioni. E una delle leggi dell’evoluzione naturale che oggi sono pochissimi ad intuire è che in realtà solo a partire da un determinato momento della propria vita si diventa capaci di capire qualcosa dei nessi della vita, di quelle cose che l’uomo deve capire e che non si limitano alle informazioni ovvie sulle cose esteriori…
Da ‘Rudolf Steiner - Arte dell'educare arte del vivere - Fondamenti di pedagogia’
Questo scritto, di circa 90 anni fa, è inerente alla 'discesa' dell’Anima nel corpo del genere umano. Ciò che alimentava ed ispirava i Greci si è trasformato nel tempo, eseguendo un suo download nella forma fisica ‘finita’ delle 3d.
Da un certo lasso di tempo in poi, l’umanità ha iniziato a vivere seguendo il precetto di una differente struttura energetica. Ciò può essere intuito anche nel cambiamento che è intercorso da quel momento in poi, in cui le cronache umane iniziano a non descrivere più la presenza di divinità o 'semidei' presenti sulla Terra, ma lasciano intendere ad una loro ‘scomparsa’ o ritiro.
Sia che si tratti di alieni o di principi multidimensionali non ben ancora inquadrati dalla nostra attuale consapevolezza, l’unica cosa certa è che da un certo momento in poi, la storia umana cambia e diventa più ‘concreta’, camminando con le proprie ‘gambe’.
Come si interfaccia il discorso delle entità parassite descritte da Castaneda, oppure le interferenze Luciferine, Asuriche, etc. evidenziate da Steiner?
Secondo me, semplicemente come un processo aggregativo di ‘parti’ individuali disperse nell’ignoranza di sé. È il tempo, in un reame del tempo, che scorre prima di dare luogo alla trasformazione. Fuori dal tempo esiste un processo di trasmutazione, parallelo, che veicola tuttavia verso lo stesso ‘fine’: ri convergere con il proprio ‘carico’ di valore aggiunto.
Il processo trasformativo è ‘fisico’ o chimico, mentre quello trasmutativo è ‘eterico’ o alchemico. Il primo percorso è più simile ad un cammino che passa da difficoltà a difficoltà crescenti, il secondo invece ad un volo magico tra le anse della possibilità.
Il genere umano ha intrapreso il primo percorso, anche se il secondo non si discosta di molto, qualora ci si sappia sintonizzare sulle opportune lunghezze d’onda.
L’Anima è diventata tridimensionale. Ha conquistato le 3d. il genere umano ha costituito la funzione di ‘ponte’ per far sì che questo potesse accadere.
Individualmente e globalmente: insieme siamo Uno.
Vorrei trattare ora un altro aspetto che mette in evidenza l’ambito individuale umano. Ringrazio l’Amico Carlo Ronconi per avermelo segnalato.
Human Design System.
La scienza della differenziazione individuale.
Human design è la nuova scienza che decodifica il funzionamento meccanico del nostro organismo e ci fornisce una conoscenza pratica circa la natura individuale delle persone, della loro salute, psicologia, dei loro talenti naturali, delle loro vulnerabilità, del loro condizionamento e della loro autorità interna, a partire dalla quale poter prendere decisioni affidabili in tutte le aree della vita...
Occultato nel nostro Dna risiede un codice che determina quello che sei e come assimili il mondo esterno, è l’impronta originale scritta nei tuoi geni che, irripetibile e inconfondibile, è stata impressa nella struttura del tuo disegno individuale.
Con l’arrivo del sistema del disegno umano è ora possibile decifrare il codice individuale di qualsiasi essere umano usando solamente l’ora, la data e il luogo di nascita.
Il risultato è un grafico che può essere letto come un manuale di istruzioni personalizzato, fatto su misura per ogni individuo. Ricevere questa informazione è stata per molti un esperienza che ha trasformato completamente il loro modo di percepire se stessi e la vita, ha finalmente permesso loro di riconoscersi come i veri protagonisti della propria esistenza.
All'interno di noi stessi esiste un codice che determina quello che siamo ed il modo con il quale interagiamo con il mondo esterno. Equivalente ad un codice genetico della personalità, è la nostra impronta originale, irripetibile ed inconfondibile, è il nostro Disegno individuale. Human Design può essere specifico quanto la tua personale formula genetica.
Human Design si basa su di un sistema che decodifica l'impronta registrata nei geni al momento della nascita, svelando così le meccaniche comportamentali coscienti ed incoscienti. Con l'uso di tecnologia informatica e di un sistema binario estratto dall’I-Ching della tradizione cinese, i dati di nascita sono filtrati da una matrice universale ( o ruota degli esagrammi).
Quello che emerge è una sequenza di numeri che è poi trasferita ad una mappa del corpo conosciuta come Corpo Grafico del Rave; uno schema formato da nove Centri.
I Centri rappresentano la mente, le emozioni, il cuore, l'istinto, l’adrenalina, l’ego e svelano i modelli ed i ritmi che governano la nostra vita. Il Grafico può essere usato come una ‘mappa’, per riconoscere i meccanismi basici che operano nella nostra vita.
Human Design non è un sistema per credenti.
È un sistema adatto a persone che vogliono avere una mappa orientativa per sperimentare personalmente, piuttosto che seguire come un atto di fede la parola di un altro. È un potente strumento d’auto-conoscenza che permette di essere la guida di se stessi.
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Trovo davvero ‘coerente’ e sincronica questa 'vision' espressa da questa ulteriore branca della scienza. Credo che un ‘codice’ individuale possa esistere, però questa verità non nega le altre verità, ossia tutto il lavoro degli altri ricercatori, che per altre vie e scelte, hanno contribuito ad innalzare il livello di consapevolezza umano.
Conoscere il nostro codice individuale è inerente alla nostra sfera ‘intima’. È uno strumento per l’auto conoscenza. Non può essere brevettato né tantomeno essere nascosto per meri scopi di business o di controllo. Le leggi Universali conferiscono ampie differenziazioni in ogni ambito dell’auto esperienza esistenziale. Non esisterà mai una ‘sola’ via per raggiungere la meta…
Scrivo questo per coerenza con alcune mie espressioni che qualcuno, forse, potrà obiettare. Esiste un esempio molto pratico a cui alludo, ma che non è materia né di questo articolo né di questo Blog, ma diverrebbe solo motivo di Gossip.
Questa mattina ho percepito nella mente una vocina che mi ha sussurrato una data: 23 04 1964. Sono andato in Google e l’ho digitata. Ebbene, mi sono lasciato guidare e ho scoperto un pdf molto interessante ed inerente, guarda caso, al processo di responsabilità, autonomia e individualità.
Un esempio molto concreto ed ancora evidente persino ai giorni nostri. Un esempio che nel frattempo è ‘maturato’ come un bubbone sempre più evidente. Leggiamone una piccola citazione.
Discussione del disegno di legge: Provvidenze a favore degli Enti autonomi lirici e delle istituzioni assimilate (1104).
Presidente: L’ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n.1104, concernente provvidenze a favore degli Enti autonomi lirici e delle istituzioni assimilate. Il Relatore, onorevole Semeraro, ha facoltà di svolgere la sua relazione.
Come è noto, con la legge del 1963 i contributi a favore di questi Enti furono aumentati da 3 a 5 miliardi di lire, ma anche allora si disse che quei 5 miliardi sarebbero stati insufficienti per affrontare la situazione degli Enti lirici…
Tradirei l’attesa degli onorevoli colleghi e del signor Presidente se non affermassi che questo ulteriore contributo di 3 miliardi non risolve totalmente la situazione, perché esistono altri debiti presso gli Enti lirici. A questo punto, pur essendo convinto dell’autonomia totale degli Enti, non posso fare a meno di osservare, che non si spiega la contraddizione fra questa autonomia e il fatto che lo Stato deve sempre intervenire per sanare i bilanci…
A mio modesto avviso, affrontare alla base, alla radice la situazione significa porre gli Enti lirici dinanzi alle proprie responsabilità; nel senso che se essi sono autonomi perciò debbono preoccuparsi di tutti (i loro problemi).
Il passivo è enorme, aumenta con il passare degli anni; le circolari ministeriali di remora alle spese esagerate e non giustificabili non vengono rispettate. Autonomia degli Enti lirici sì, ma nel rispetto di quelle somme che lo Stato può mettere a loro disposizione…
Proporrei, pertanto, che il provvedimento venga approvato senza ulteriori ritardi. Gli interessi passivi, infatti, aumentano continuamente e purtroppo le somme stanziate non servono per gli scopi degli Enti lirici, bensì a pagare gli interessi ai vari Istituti…
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Sono trascorsi quasi cinquant’anni da questa esposizione dei fatti. L’Italia ha continuato sulla stessa frequenza di sperperi e di irresponsabilità. Le Banche allo stesso modo hanno sguazzato nella palude degli intenti italici. È pazzesco notare come si parli sempre di ‘Enti’ e mai di persone e di loro responsabilità.
Si tende a 'fuggire'...
Allo stesso tempo possiamo osservare come sia chiara e forte l’intenzione degli Enti di essere autonomi, ossia di rispettare frattalmente l’imprinting umano di auto determinazione individuale, anche se rifiutando il carico di oneri che deriva come naturale conseguenza, ossia la propria responsabilità auto sostenente quello che si è divenuti o che si è chiamati a divenire.
Il denaro sperperato dove è andato a finire? Negli ‘ozi’ di chi se ne è approfittato, nelle ‘pance’ delle Banche e nella speculazione che oggi sta contribuendo a smantellare gli ‘ozi’ di tutti e le Banche stesse.
Prima o poi tutti i nodi vengono al pettine.
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com