Se ci sei “tu, uno stagno e un sasso” e 1) tu tiri il 2)
sasso, nello 3) stagno, succede che dal punto d’incontro tra sasso e stagno
(superficie e massa acquea), prende “vita” un fulcro di attività che, in breve,
si espande in ogni direzione, dando luogo – sulla superficie apparente – ad una
serie di cerchi concentrici, in espansione, dovuti al fatto che il sasso
scende, in profondità, liberando/smuovendo “energia” - facendo da centro - oltre all'oscillazione dell'acqua, dovuta allo scontro tra superfici).
Ergo, andando a fondo, il
sasso genera una sorta di “ipocentro (vortice)”, che per le leggi in vigore – frutto della
conseguenza – creano una serie di “onde di ritorno in/alla superficie”, che – a
loro volta – alimentano nuova attività centrale, dalla quale si diparte un
nuovo anello della figura concentrica complessiva, che ha attività temporale
direttamente proporzionale alla quantità di energia posseduta e rilasciata dai
corpi, post impatto.
Qualcosa che ha a che fare con le masse in gioco, con
l’altezza dalla quale è piombato il sasso, con la sua velocità di crociera,
etc.
Cadendo sulla terraferma, il meccanismo è lo stesso, però il
risultato è funzione di un diverso tipo di impatto ed assorbimento, da parte
del suolo.
Ora, le onde concentriche si espandono, in teoria, in ogni direzione
ma, usualmente, alla società umana interessano, soprattutto, quelle che 1)
riesce a vedere (nello/sullo specchio d’acqua), 2) riesce a rilevare (strumentazione) e 3)
quelle che la vanno ad interessare direttamente (effetti materiali,
distruttivi, dannosi e/o positivi).
Nel fare questo, l’umano – mediamente - tralascia quelle
onde che si espandono verso il cielo e lo Spazio, e quelle che proseguono in
profondità, perché rientranti in un ambito meno diretto e meno visibile,
rispetto alla manifestazione fisica che colpisce i sensi e l’orientamento
sociale d’insieme.
Quindi, tu – abitudinariamente – tendi ad ignorare una buona
parte di quello che accade, ergo… ogni azione che porti a termine è sempre
parziale, anche perché ti muovi in un ambito che la scienza deviata ha
ristretto, rispetto alla sua più vasta portata “naturale”.