Fonte: L’uomo alla soglia di Bernard Lievegoed
I moderni mass media determinano l’imprinting della società globalizzata e suddivisa allo stesso tempo.
Ecco allora che lo “Spirito” dell’affermazione di Lievegoed prende maggiore corpo. I due confini a cui allude, quello esteriore e quello interiore, trovano la relativa rappresentazione frattale, ad esempio, proprio nello sviluppo della scienza o delle dinamiche espansive e riduttive del vivere in città. Nel piccolo e nel grande ci si perde senza una bussola interiore in grado di amministrare ogni tipo di esperienza disposta dall’Essere. Questa “bussola” è rappresentata dal livello di conoscenza e di presenza verso se stessi, una sorta di equilibrio o di barra antirollio. Questa barra è un altro frattale che rappresenta il ruolo del “senso di presenza”, della Spiritualità, del “Io Sono”:
La barra antirollio è un semplice organo meccanico che mette in connessione due bracci o portamozzi di due sospensioni del tipo a ruote indipendenti di uno stesso asse, in modo da opporsi al rollio. Questa barra è conformata e fissata in modo da lavorare a torsione, questo perché ha una forma a "C", dove le estremità son fissate alle sospensioni, mentre la parte centrale è collegata al telaio in modo elastico e non vincolante, in modo che la barra possa contrapporsi a una diversa escursione delle due sospensioni.
Con questa conformazione la barra antirollio riesce a trasferire parte della forza dalla sospensione non in compressione a quella in esercizio, il che permette una migliore stabilità, senza andare a compromettere il confort al superamento di una buca o dosso, dato che permette l'uso di sospensioni più morbide.
Fonte: Wikipedia
Abbiamo due ruote indipendenti che fanno parte di uno stesso asse, in cui questa barra si oppone al rollio, alla disarmonia, alla mancanza di equilibrio dovuto alle asperità del territorio da esplorare ma anche di colui che è alla guida. Ogni aspetto "solidificato" dell’energia, ogni oggetto creato dall’uomo, è la contrapposizione fisica di una verità spirituale/eterica. Se noi osservassimo con “occhi” diversi e con pazienza quello che l’uomo ha “inventato”, potremmo comprendere il linguaggio dei frattali. La profondità della comprensione è soggettiva, proprio come gran parte delle esperienze umane in Terra.
Trasferire convenientemente una parte della “forza” da una parte non soggetta a “lavoro” ad un’altra "in tensione" rappresenta un grande risultato in termini di efficienza energetica e di equilibrio che, a cascata, sarà in grado di riversarsi sull’intero mono esteriore percepito come reale.
Altro frattale, esistente attualmente, che rispecchia la frammentazione e l’unità allo stesso tempo è la “griglia” di computer globale nata per unire ed aumentare la potenza di calcolo a disposizione:
Il termine “Griglia” è stato coniato intorno alla metà degli anni Novanta. Il vero e specifico problema alla base del concetto di Griglia è la condivisione coordinata di risorse all’interno di una dinamica e multi-istituzionale organizzazione virtuale (Virtual Organization, brevemente indicata con VO). La condivisione non è limitata solo allo scambio dei file, ma si estende all’accesso diretto a computer, a software, in generale a tutto l’hardware necessario alla risoluzione di un problema scientifico, ingegneristico o industriale. Gli individui e le istituzioni, che mettono a disposizione della griglia le loro risorse per la medesima finalità, fanno parte della stessa VO.
Fonte: Wikipedia
Tornando a Lievegoed, comprendo adesso perché io non abbia ancora avuto esperienze OBE; perché la mia “direzione” intrapresa è quella interna, ossia la via mistica della sperimentazione dei sentimenti.
Ora comprendo anche cosa rappresentava il sogno ricorrente dello scheletro che appariva sulla montagna e che mi buttava puntualmente giù dal dirupo. Che cosa rappresentava? Ecco:
L’uomo incontra il “piccolo Guardiano della soglia” immergendosi nel proprio inconscio. Si tratta di una reale figura spirituale che noi stessi abbiamo prodotto. Essa è il compendio degli aspetti negativi del nostro passato, formatosi sia dalle precedenti incarnazioni che da quella presente. Alla nostra esperienza questa Entità ci appare come un terribile essere spettrale che sbarra il cammino, impedendoci di avanzare con la coscienza nella parte inconscia del nostro essere.
Fonte: L’uomo alla soglia di Bernard Lievegoed
Nulla è per caso e tutto è opportuno. Questo libro, apparso per la prima volta in Vita mia ieri sera e sfogliato a caso, a pagina 122 mi ha donato questa visione lucida del mio “paesaggio” interno. Ringrazio coloro che lo hanno veicolato a me e la mia Essenza che lo ha ricompreso nel proprio "raggio d’azione".
Riporto, non so ancora per quale motivo, due domande ed due risposte:
Avrò successo nel mio intento?
Lascia andare il senso della tua Vita e perdona colui che giunge per te. Sii pieno di speranza.
In che senso?
Ignora il livello che soggiace al pulviscolo e andrai verso il tuo Porto.