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giovedì 20 aprile 2017

Il rilevante agente mutevole auto rivelante.



Come mi tolgo una maschera, quando smette di essere una maschera? Quando diventa una parte di me…”.
Mr. Robot
C’è come una “curiosa storiella” che merita di essere raccontata. 
Si narra che ci fu un tempo caratterizzato da una sorta di strano “inizio”; qualcosa che serve come caposaldo.
Così... tanto per iniziare a raccontare il “fiume”, convenzionalmente, facendolo “sorgere” ad un certo punto, dalla terra.
Ebbene, quell'inizio era senza ombra di dubbio, di più, un proseguimento di qualcosa, del quale si era completamente perduta persino l’idea di cosa dovesse essere e di quale forma potesse avere.
Era semplicemente “già successo” che… ad un in-certo punto, le cose avessero preso a direzionarsi secondo altra maniera, ispirazione, direzione, influenza, etc. 
Or dunque, quella sorta di pseudo inizio, molto comodo per dare luogo alla vicenda narrabile, fu caratterizzato da umani resettati e, dunque, allo stato brado (una conseguenza).
La gran parte dell’umanità versava in un simile stato d’animo, che permetteva l’inclusione – di fatto – dell’umanità stessa, all’interno della “natura”, ivi caratterizzante l’intero “panorama”.
Poi, qualcun3, stanc3 di portare sempre al pascolo gli animali d'allevamento, sedette all'ombra di un albero secolare e meditò, in merito a quel modello di vita, giudicato così tantosfruttabile.
Per cui, iniziò a progettare una strategia, lungimirante e coerente, tale da permettere – nel tempo – di dominare quella semplice visione di vita, in divenire.
La differenza (di potenziale) tra la Massa e il Dominio, è condensata tutta “lì” (con il ‘valore aggiunto’ della dominante, a distaccare il piano direzionale degli eventi: la ragione fondamentale, per la forma reale manifesta “qua, così”. La fonte di ispirazione che, ad un punto del/nel tempo, convinse – obbligò, possedendolo – il Dominio,  a/nel comportarsi analogamente. Ossia, decidendo di rendersi immanifest3 alla luce degli occhi dell’intera Massa, rimasta a pregare un vuoto simulacro, scambiato per Dio).

mercoledì 20 gennaio 2016

Una tossicità di base.


 
Il 99% ("tutto") di ciò che esiste in natura (se ci pensi bene) è tossico/pericoloso, per gli esseri umanie tutto il resto, non lo è, a patto che non esageri con la misura.
La cosa "bizzarra" è che: SPS non si riferisce all'inquinamento.
Quindi, dove sei andato/a a finire? Dove sei?
Non lo sai, oltre che a sapere che “sei sulla Terra”.
Cioè? Dove sei? Tu… dove… sei. Ci sei?
Lo puoi dire perché ti puoi, anche, pizzicare, ma… ci sei veramente? È semplice capire che:
puoi essere/funzionare in diversi modi.
Lo capisci, ad un livello più alto, astraendo dalla contestuale scenografia sociale, il fatto che “tu reciti una parte”, a te assegnata da… chi/che cosa?
Il destino? Il fato? Da “quello che fai/sei… qua, così”.
Tu sei come un attore o una attrice: reciti ad arte, secondo copione.

E, così, puoi essere qualsiasi rappresentazione del ruolo individuale nella società. Puoi essere il bancario o l’operaio, l’agente o il ladro. Puoi anche cambiare sesso, nel durante e, così, puoi essere la bancaria o l’operaia, l’agente o la ladra (permutando il "segno" ma, non certamente, la sostanza di quello che sei... diventanto/a, agendo - senza memoria - in questo reale manifesto).
Reciti, insomma. In funzione del “vivere sopra a… (sopravvivere)”.
Una simile poliedricità, rappresenta una caratteristica fissa del genere umano:
la capacità di essere chiunque, funzionalmente/rispetto al percorso intrapreso da “scelte” che - apparentemente - decidi tu, tra quelle disponibili.
Il Mondo ha una "sua" forma ben precisa “qua, così”, e quello che è “scolpito nella roccia (in questa versione reale manifesta)” non è mai… l’unica versione rientrante nell’alternativa sostanziale (la quale non si riduce mai - per sua natura potenziale - ad una scelta preconfezionata, per te, dalla grande concentrazione di massa… del Dominio).