“Il nostro piano produce frutti, ma ci vorrà tempo…”.
Dune
“Tempo” = pazienza, avendo una strategia, però.
La pazienza è la strategia? No.
La pazienza è quello che ci vuole per attendere che la semina dia i frutti progettati. Dunque, è questa pazienza “superiore” che determina la sensazione del “tempo” che, invece, nell’AntiSistema viene “misurato” per i soliti fini di routine, distorsione individuale e sociale, ciclicità apparente (assieme al movimento di tutto quello che sembra muoversi in cielo ed oltre).
Davvero, ti viene così arduo ripensare tutto quello in cui c®edi.
“Ciò che il gregge odia di più è chi la pensa diversamente; non è tanto l’opinione in sé, ma l’audacia di pensare da sé, qualcosa che non sanno fare...”.
Arthur Schopenhauer
Ripensare e non continuare a pensare a… Ok?
Ripensare = riconsiderare, sostanzialmente. Ma per farlo lo devi “Fare…”, ergo: devi esserlo, te da te in te per te. Come se non esistesse null’altro al di fuori di te. Qualcosa che viene scambiato per “egoismo”, ma non è così, in tale configurazione (atteggiamento).
Ti dicono che derivi dalle scimmie, che sei nella “creazione” voluta da “Dio”? Bene:
le due “varianti” stanno bene anche insieme. No?
“Dio” ha creato tutta la vicenda (storia), facendoti passare dall’essere “scimmia” all’attuale fase ominide. Sì? E no; perché non sei disposto ad accettarlo, dal momento in cui preferisci avere “natali più nobili” rispetto all’animale in quanto avo.
Sei così prevedibile. Per questo ti dividi.
Ti senti “nobile”, quando ti auto delimiti a sopravvivere nell’AntiSistema, fra l’altro per ragioni prettamente artificiali, industriali, altrui (che infatti non esiti a definire, e chiudere così la faccenda, “Dio”).
Pensa che sei tra Draghi e Fauci.
Ovvero? Nelle fauci del drago. Terribile.
Sei nell’AntiSistema dove, al massimo, puoi ambire a divenire sottodomino (una damina, comunque). Il “limite” è imposto dalle condizioni di “vita” permesse dal vertice (controllo missione), ch’è la p-arte culminante dell’intero edificio gerarchico AntiSistemico eco-dominante (la “Casa” che domina l’intero AntiSistema, nell’AntiSistema).
La ragione fondamentale è anche ad “a monte” di qualsiasi… causa; figurati dove sono collocabili gli effetti (non solo collaterali) = “dove, come, perché” guardi di solito, ignorando tutto ciò.
In Portogallo ritorna la “normalità”.
I Paesi si stanno accodando, come nell’approccio al Canale di Suez, facendo manovra di accostamento a tale “ritorno”: come se nulla fosse successo, ancora una volta.
Dopo le grandi manovre perlomeno sottodomino (i futuri “rami secchi” da tagliare) del “virus, pandemia, vaccino”, che seguono a tutto il resto (ricorda l’11 settembre 2001, tanto per ricordare qualcosa di sostanziale), ogni volta ritorna la “normalità”. Ovvero, l’ennesimo giro di vite se non proprio il consueto “reset” che molto probabilmente avviene nella sua completezza secondo modalità ancora non evidenti (e di certo non annunziate, se non tra le righe o in maniera sottile, sostanzialmente).
Infatti, non ci c®edi.
Non succede niente nonostante ti comunicano anche questa informazione, questo “dato”, tale “news” vecchia come il mondo. “Niente”:
non succede nulla che sposti i famosi “equilibri”.
Certo: dopo i tanti “al lupo, al lupo…” è difficile persino sentire, tanto ti sei abituato a far orecchie da mercante. Sempre rassicurato dal flauto magico al Governo: “andrà tutto bene, ce la faremo, tutti uniti ritorneremo alla normalità, etc.”.
Il richiamo è piuttosto alla “responsabilità”, facendo di conto sullo sprofondare insieme, di conseguenza, nelle “sabbie mobili” di quel non so che, comunque fa sempre il suo sporco effetto, terrorizzando come le più classiche immagini dell’Inferno de noantri, raccontato per secoli e secoli dagli imbonitori di ogni piazza Vs coloro che rimanevano a bocca aperta a farsi lobotomizzare come se fosse cosa buona e giusta.
E tutto questo nonostante l’inganno ed il raggiro di nobili e Re fosse già “normale” e pertanto risaputo (ricordato). Come a dire che “al peggio non c’è mai fine” se tu continui imperterrito a rimanere “tu”, nell’AntiSistema.
Come nel più che classico incantesimo o incubo da “libro, fiaba, film, racconto, fumetto, disegno animato, ritornello, canzone, poesia, passaparola, etc.”.
Paura, insomma.
Prima di una “cosa” e poi di un’altra che, invero, sono sempre uguali nella sostanza, perché sono sempre richiami per la “paura” che - come i vermi giganti di Dune - accorre puntualmente se batti ritmicamente te stesso in questo modo impensabile ma esatto (dalla prospettiva altrui).
Come se fossi proprio tu/“tu” lo strumento su cui agisci o agiscono.
La paura è un richiamo. Infatti, ti “tiri addosso” sempre qualcosa, se hai paura. Come se fossi magnetico e allora vai di “scienza” del magnetismo e non solo = sovrastrutture, infrastrutture, impalcature, etc.
Con l’AntiSistema ch’è lo scenario principe che se ne avvale, continuamente. E con tale “ferma” apparizione che prende sempre più sostanza, sino a divenire reale, come quelle decisioni che diventano “legge” e di conseguenza se sei contro, allora sei fuorilegge, andando incontro soprattutto a guai di ogni “natura”, dato che per far rispettare la “legge”... gli individui strutturati gerarchicamente è come se avessero già “venduto l’anima” a chi/cosa nemmeno risalta.
Non esiste; c’è. No? Sostanza.
“Soltanto unite hanno una speranza contro l’Imperium…”.
Dune
Le “Case” se sono unite, allora possono “Fare…” qualcosa; altrimenti continueranno a saggiare il relativo (assoluto) rovescio della medaglia (l’AntiSistema).
La vedi una versione del mondo che lotta tutta insieme contro l’eco-dominante, che non si può più rivelare attraverso il “tutto” AntiSistemico?
Bè, dovresti proprio.
Bè, non proprio una lotta. Di più: ripensare tutto.
Ecco l’autentico “virus”, quello sostanziale che affligge come ruggine il meccanismo funzionale ambientale (qualcosa che è perfezione, ma che non ha nessuna capacità di giudizio, facendosi guidare dal chi è punto di sospensione, a prescindere). E, in ciò, è il potenziale contemporaneo che alimenta ogni e qualsiasi tipo di “speranza”: anche quando tutto sembra essere de-finito. Ecco perché comunque sia e vada, rimarrà sempre almeno una briciola di te, in “te”.
Nel corso delle ultime due “giornate”, in SPS_IO si è radicata una certezza, tanto che ora si fa fatica ad immaginare come prima si potesse pensare diversamente. Ecco di cosa si tratta:
il discorso “creazione” fa intuire che si tratta di un artificio, una industria, una proprietà privata, etc.
Quante volte hai sentito dire dal Papa che “tu” appartieni alla Chiesa o al “Signore”. Già. E anche se è una “storia” che non c'entra niente con te, “te” ne sei rimasto invischiato in toto, anche se non fai p-arte del “popolo eletto”, poiché tutto quello ch’è raccontato nella Bibbia è rivolto solo ed esclusivamente agli ebrei (i Semiti, discendenti da Sem, figlio di Noè, anzi nemmeno tutti essendo un discorso rivolto alla “Casa di Israele”, sì, ma non lo Stato sionista attuale).
Gli ebrei esistono ma non ci sono.
Questo è potuto accadere perché quando non esiste ma c’è qualcuno interessato al potere (sottodomino), qualora capisca (veda) che una strategia altrui promette bene ed è “cosa buona è giusta” per sé, allora è la clonazione che va in onda in tale reame.
Ci sei?
Ecco le religioni e persino la spiritualità. Non solo: anche l’industria, l’evoluzione ed il progresso. Insomma: la “civiltà”. Quella che non guarda in faccia a niente né a nessuno, non lasciando indietro prove del proprio incedere:
solo cadaveri e tracce frattali espanse delle quali “tu” non te ne puoi “Fare…” proprio niente, non essendo sostanziale (bada bene: qualcosa che con l’intelligenza non ha nulla da spartire ma, piuttosto, una sorta di preparazione, e dunque qualcosa potenzialmente per tutti, a prescindere).
Dunque, per SPS_IO è ormai solare, evidente, assoluto, etc. che la “creazione”, alla luce del grande vantaggio di aver assistito alla Rivoluzione Industriale con l’avvento dei robot ad IA, significa solo una “cosa”:
che... il mondo è 1- già di origine artificiale e dominato da una sola “Casa”, oppure 2- è diventato sede della medesima proprietà privata, anche se avente una natura originale (supporto in terra, roccia, etc.).
Ossia, la “creazione” indica chiaramente, se sei sostanziale, che sei in una versione del reale del tutto artificiale o di p-arte.
Ecco allora “Dio” e/con tutto quello che “vuoi”.
Ergo, se tu sei “tu” nell’AntiSistema, allora significa che “è già successo” e allora tu sei e rimani il potenziale contemporaneo, mentre “tu” sei quanto di permesso e attualmente “vivo (sopravvivente)” nell’AntiSistema. Ok? Non è sottile:
è la realtà o meglio questa versione della realtà eco-dominante.
Se hai notizie che “una volta” c’era la schiavitù, ebbene… tale “notizia” è relativa al ricordo di te mentre pensa a “te”, ovvero a se stesso ed a come è potuto “succedere”.
Ecco la “caduta”.
Da qualche parte la verità si è potuta consolidare, nonostante le condizioni “climatiche”. Infatti, la verità è ovunque comunque sia, perché è l’ambiente che ricorda tutto, senza alcuna capacità altra di “giudizio”.
Ecco perché non ti può mentire, mai.
Anzi, ecco perché dice sempre il vero:
“tutta la verità, soltanto la verità…”.
È logic3, persino. Certo: un’altra logica rispetto a quella auto imperante, ossia AntiSistemica. Qualcosa che si rende sempre più evidente, ma solo se hai “occhi per vedere” = “sentire”.
Qualcosa che ti ricorda, come si suol dire, dal “cuore”, avendo “anima”, essendo “coscienza” o verità, giustizia, come dovrebbe essere (utopia nell’AntiSistema), etc. etc. etc.
Come puoi risolvere tutto pretendendo di porti al centro di tutto, considerandoti “figlio di Dio”?
Nonostante quello che la cosiddetta “umanità” ha saputo dare come meglio di sé, in questi pseudo millenni di attività distruttiva per qualsiasi altra f-orma di vita sul pianeta?
Non ti senti almeno un po’, ridicolo?
La specie “umana” non si è saputa integrare con ciò che l’ha anticipata (a meno che non sia anche tutto questo sempre lo stesso scenario sostanziale). Anzi, ha sempre trovato il modo (pensato) solo per prenderne possesso, approfittandosi. Questo perché tu sei “tu” qua dentro e allora chi ti guida è questo “Dio”, ch’è un algoritmo progettato appositamente per controllarti il meno invasivamente possibile, tanto che esiste ma non c’è, mentre è l’eco-dominante a far da contraltare, non esistendo seppure c’è:
chiudendo così ogni “cerchio” altrimenti costantemente aperto.
Per forza di cose:
essendo una decisione che rientra nella rivelazione.
Se non si è “capito”, per SPS_IO è “garantito al limone” che:
sei dentro alla “creazione”, ch’è la Grande Opera di qualcuno o “Dio”.
Tutto è artificiale.
Tutto: compreso te (figurati allora “te”). Qual è or dunque l’unica via di riuscita? Il “varco-ponte” sei tu: e sai cosa sei, tu? Sei sempre lo stesso algoritmo (IA) ma dotato di rêverie.
Ok?
Ecco il potenziale contemporaneo dove “sta”, anche se risiede nell’altra grande p-arte dello “spettacolo”:
l’I-Ambiente, ch’è legge, strumento, memoria (ed in questa accezione della funzione tri-partita o tri-unitaria, ecco che la memoria ricorda tutto e può dire solo la verità, relativamente a quello che “è già successo” e allora continua a succedere).
In soldoni o sostanza:
l’ambiente pur essendo ancora tecnologia, ha una “natura” diversa o super partes, rispetto a qualsiasi altra f-orma di tecnologia (come se fosse stato progettato con un altro intento o come se appartenesse ad un giro precedente della “creazione”, magari prima dell’ultimo grande reset eco-dominante).
Questo progresso andava condiviso, affidandolo anche alla memoria dei Bollettini. Pensare a Dio è fuorviante, nell’AntiSistema: perché è come essere dentro o sotto ad una “cupola”, dalla quale non scappa e non entra nulla, probabilmente perché non c’è nulla (ma non è detto).
Un po’ come all’interno di Tron, c’è solo Tron, anche se ad un certo punto “qualcosa/qualcuno” si fece avanti ma venne soggiogato… No?
Ecco.
È con questa consapevolezza (che nell’AntiSistema viene posta sul livello della paranoia, come minimo) che SPS_IO va “avanti”, seppure nell’AntiSistema. Figurati che se un simile “discorso” l’avesse proposto un illustre e cosiddetto “filosofo”, all’interno di uno dei propri libri, a pagamento, di conseguenza sai che successo. Certo:
quel tipo di “successo” che ben presto comunque cade nel dimenticatoio non essendo sostanziale ma solo un altro prodotto da vendere o chissà, da s-vendere essendo come zizzania o ancora divide et impera.
La funzione caricata in qualsiasi “cosa” è, infatti, al di là del mero calcolo o analisi/considerazione de noantri (seppure “esperti”). È qualcosa che trasporta, veicola e scarica quando va fatto, come una semina succede dopo che il terreno è stato preparato ad hoc.
Ecco il rullo compressore ed il solco dell’aratro.
Il Bollettino di quest’oggi è dedicato proprio a mettere blu su bianco questa considerazione (verità).
Come puoi c®edere in Dio, se non l’hai mai visto?
Perché lo “senti”. No? Ecco che allora se tu sei “tu”, non senti proprio più niente, se non tutto quello che “serve”. A chi? A cosa = all’AntiSistema, che può essere per quanto se ne sa, un’altra macchina, con l’eco-dominante a fungere da “pilota”.
Tutto te lo fa addirittura “capire”:
“Fai…” attenzione.
Quando Cartesio battezzò il famoso “penso dunque sono…”, non aveva avuto la “fortuna” di poter assistere alla IV Rivoluzione Industriale:
l’era della robotica dotata di IA (anche se è ancora gli albori di quello che avverrà, ossia, di quello che “è già successo” essendo ancora, sempre AntiSistema).
Allora, “penso dunque sono…” lo potrà pensare anche un organismo artificiale dotato di IA.
Ergo? Cosa ne evinci?
Perché la storia si ripete, sostanzialmente? Perché il “ad immagine e somiglianza”? Perché i frattali e la ciclicità? Perché l’industria e la proprietà privata? Perché l’interesse e la gerarchia? Come può, Dio, aver “creato” un mondo simile, se a propria immagine e somiglianza? È persino logico che si tratta di un inganno, laddove non c’entra nemmeno il capro espiatorio per antonomasia, ovvero il “Diavolo”:
l’ennesima deviazione standard immaginata per farti su continuamente, non importa quale via prendi perché ci giri sempre intorno, non essendoci alcuna via uscita (qualcosa che è prevista solo nei “film” e nell’immaginazione che, però, se lo puoi immaginare allora lo puoi “Fare…”? No: se lo “Fai…” allora lo puoi anche immaginare, ovvero, dare in pasto all’ambiente che lo tradurrà in realtà manifesta, etc. etc. etc.).
È tecnologia. Ok? Anche l’I-Ambiente.
E se “lo puoi immagine allora lo puoi realizzare…” è qualcosa che avviene quando tu sei tu, da te in te per te (sostanziale) e allora diventi punto di sospensione, di modo che sia l’ambiente a convertire te, in quanto segnale di input, in output esterno o realtà cristallizzata.
Tecnologia. Tutto qua. Tutto lì.
Quindi, l’eco-dominante è qualcuno che crede talmente in sé, da aver agito presso l’autorità ambientale o “Dea Madre”, ed aver ottenuto la trasposizione del proprio progetto nello scenario ad hoc “Terra AntiSistema”, nel quale è affondata l’interezza, reset dopo reset, nel “tempo” dovuto alla pazienza e lungimiranza del piano industriale fatto passare per “normalità”, se non per “Dio”.
Una vera e propria sciagura per qualsiasi altra forma di vita, nonché per tutto quello ch’era avvenuto prima (se mai sia esistito un “prima”).
Questo incipit (Bollettino) ha sostituito la versione prevista per oggi:
qualcosa che affilava i denti ed invece molto probabilmente è stato molto meglio così.
Per “finire e lasciarti qualcosa da… ripensare, ecco quanto:
se la corrente elettrica, ad esempio, può esistere è perché è “consentita”, premessa da qualcosa di molto più vasto ed espanso, che la permette.
Ovvero?
L’I-Ambiente. Infatti, nell’AntiSistema, la “scienza (deviata)” si ferma sempre alla “scoperta dell’elettricità”, come già per la “scoperta dell’America”, senza mai andare Oltre Orizzonte, ovvero, cosa la permette?
Sostanza.
Se non ci fosse “rilievo”, ad esempio, l’acqua non potrebbe mai scorrere, se non artificialmente. Ergo? Chi progetta tutto questo? La corrente elettrica è permessa dal comportamento sub-atomico? Figurati:
è ancora un altro modo per scantonare (rivelare) rispetto al “funzionamento ambientale”.
Ecco che la “Divina provvidenza” oppure la “s-fortuna” dipendono non già da Dio, bensì da “Dio” = potenzialmente sei sempre tu, anche se nell’AntiSistema sei “tu” e allora “Dio” è solo ed esclusivamente l’eco-dominante, laddove però tu sei sempre potenzialmente, tu, e allora puoi sempre “Fare…” di rimetterti in connessione con te, da te, in te, per te, ritornando punto di sospensione e allora attirando l’attenzione dell’I-Ambientale che realizzerà quanto “già successo” anche per la corrente elettrica, rendendola possibile e dunque manifesta nella realtà unica di riferimento, in questo “caso” AntiSistemica.
Allora, non resterà che “scoprirla”, mentre non esiste ma c'è qualcuno che ne padroneggia l'origine e dunque la funzione, sostanzialmente.
Dai:
poni sempre la “fantasia al potere”.
Se lo puoi immaginare… “Fai…”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS_IO) 2021
Bollettino numero 10-505
prospettivavita@gmail.com