“Giro girotondo
Il mare è fondo,
tonda è la terra,
tutti giù per terra…”.
C’è questo sito Web e c’è soprattutto una ferma intenzione.
Si parta con qualche “immagine”; del tipo, costa desertica che si affaccia sull’oceano = “rumore” come di digrignare di denti o di gessetto sulla lavagna. Nemmeno la vicinanza dell’acqua rende “verde” il deserto? Il significato, qual è.
Poi, è possibile che una situazione sostanzialmente rimanga inalterata, seppure si “elimini” la figura del Direttore rimpiazzandola con la “democrazia” o con il voto di tutti? Sì. È il “di fatto” (apparenza consolidata) che “elimina” il sostanziale, attraverso sempre il sostanziale che coincide con il “disegno” di chi “di fatto” lo mantiene sempre in auge. Se sfugge la “cosa”, è perché inquadri tutto con una “luce” inadatta, ovvero, lo fai e non lo “Fai…” = una situazione di atteggiamento.
“Ci sono anche quei casi in cui il Presidente della squadra locale e il Direttore dell'Asl sono amici e fanno quello che vogliono…”.
Corrado Ferlaino
12 ottobre 2020 Link
E, ancora, quale “connessione” insiste tra… non imparare niente (dimenticare ogni volta) e la situazione reale manifesta “ferma nelle proprie abitudini”?
Perché c’è come un rifiuto ad espandere i “propri” confini, sostanzialmente, sempre a “favor di vento” Anti-Sistemico? Ciò che viene distolto da te consta proprio del medesimo modo di “Fare…” di chi se ne approfitta, in termini di atteggiamento sostanziale o totale, che non è né bene né male. Puoi infatti giungere a scindere un nucleo tanto compatto, in maniera da oltremodo andarne a definire l’essenza?
Al limite ne fisserai i contorni.
Tuttavia, quando un campo è sferico… è tale = punto di sospensione, da cui è im-possibile tutto. Tutto ciò che poi si fissa realmente (si cristallizza) e va a gonfiare la f-orma già contenuta poiché pre-vista in sede di “progetto” o ideale.
Il tutto in cui (non) devi credere/cedere.
Il caleidoscopio descrive una realtà in continuazione “evoluzione” o trasformazione, cambiamento, etc. ma all’apparenza, poiché la realtà del caleidoscopio rimane sempre tale. Dunque, è all’interno che va in onda il copione, mentre la diretta può essere parallela o sovrapposta.
Allora, il “dentro” contiene una sorta di sfera che va ad auto coincidere con il “volume” dello spazio ricavabile come la capacità di auto intrattenere tutto. E in tale area, se hai dimenticato, di conseguenza ci stazioni in pianta stabile, non importa se si tratta di un intero pianeta.
Mentre... l’origine sostanziale (la storia in termini di diretta esperienza) e la diretta Anti-Sistemica albergano al di là o “fuori” rispetto persino alla cosiddetta “evidenza”, alla logica, alla scienza deviata, alla religione ed alla spiritualità de noantri, alla filosofia ed alla politica o quant’altro ti venga in mente.
Risultato? La continuazione eco-dominante nell’Anti-Sistema. Ciò da cui devi assolutamente stare “lontano”, nel senso che devi continuare a respirarne ogni fattezza senza mai essenzialmente dubitare, titubare, lampeggiare con le quattro frecce al bordo di qualsivoglia “strada”, etc.
Continua pura, allora, a banchettare e lamentarti della “crisi”, senza mai (mai) entrare nel merito, per mezzo di quella versione di te più originale. Quella che ogni volta ti dici “ma non puoi buttare via tutto, proprio ora che viene il mio momento”. Ah sì? A cosa stai mirando, ogni volta?
Ad emulare chi se ne approfitta. Ad imitarne la “posa in opera”. Ad immagine e somiglianza, in-somma. Se fai finta di niente, un motivo ed un motto c’è, anche se non esiste.
Quando “pieghi lo spazio” per percorrerne istantaneamente - ad oltre la velocità della luce - la “distanza”, che cosa stai ricordando se non il campo sferico del potenziale contemporaneo. Quel “punto di sospensione” in cui sei sempre a casa tua, non importa dove, come, quando, perché, etc.
Non a caso, definendoti come quella “intelligenza” che spazia ovunque dentro il tuo corpo (spazio), puoi sentire e muovere istantaneamente qualsiasi p-arte, contemporaneamente.
Quindi, t’imbatti in un tipo di funzionamento immediato e di trasmissioni del segnale che impiegano del “tempo”, come ad esempio il dolore. Quando prendi una botta, infatti, puoi sentire “caricare il dolore, trasmettersi e giungere sino alla sensazione fisica di… male”. Il processo non è diretto, viaggiando tra i nervi, gli snodi e le connessioni, oltre al processo mentale che deve autorizzare il tutto (riconoscerne gli effetti, la trama, la portata, la giurisdizione, la gerarchia, etc.).
Se immagini, invece, sei subito “lì”, laddove puoi anche trasmutare il dolore in un volo di farfalle colorate, evocanti sensazioni del tutto differenti.
Mentre, fisicamente se ti vengono tagliati i “filamenti” che trasportano il dolore, allora non sentirai più niente. Due processi che si assomigliano ma che nella sostanza costituiscono gli antipodi di mondi im-possibili. Se per “te” è impossibile una cosa, per te potrebbe non esserlo.
Sì, ma… “chi” vincerà, essendo che la realtà manifesta è unica? Dipende. Al solito, insiste di più ciò che è Anti-Sistemico nell’Anti-Sistema (continuazione), anche se è più prossimo alla verità il mix che si diffonde ad “a valle”, continuando a riflettere ogni ambito del potenziale immaginato, mentre del potenziale nemmeno immaginato rimane come un’ombra distante che come “speranza” contorna tutto in termini di aura.
World Making, nuovo protagonismo del Terzo Pilastro…
L’emergenza che stiamo vivendo impone l’esigenza di “ri-attivare” percorsi di sviluppo a prova di futuro, percorsi pragmatici e trasformativi. Molto probabilmente stiamo iniziando una lunga “fase di transizione”, un momento privilegiato per sperimentare soluzioni innovative capaci di “resistere” al tempo e di proporsi come prototipi di un nuovo welfare e di una nuova economia più inclusiva.
Lo shock che ha investito il mondo si sta dimostrando un fattore in grado di accelerare “la domanda di cambiamento” e di ridurre ulteriormente la platea di coloro che lottano per “continuare a fare come prima”. Il Coronavirus ha certamente dato un duro colpo al misoneismo (l’avversione all’innovazione), ma occorre ora capire il senso (il significato e la direzione) di una nuova strategia.
Bisogna, dunque, non sprecare l’occasione di una crisi così profonda per imprimere al sistema Italia un cambio radicale di passo. Un contributo decisivo per dilatare la sfera dell’inclusione, operando così una diversa redistribuzione del valore e un maggior coinvolgimento della società, consiste nel potenziamento de Il terzo pilastro (R. Rajan) ossia la comunità.
Aumenta l’importanza ed il valore di proposte costruite “dal basso”: non è più ammissibile immaginare soluzioni politiche senza valorizzare i beni, le economie e l’intraprendenza che la società genera. Welfare Society e Prosperità Inclusiva sono passaggi non più rinviabili. Rilanciare il terzo pilastro nel nostro Paese non significa fare apologia del valore del Terzo settore e della cooperazione, ma incorporare il valore della conversazione, dell’intelligenza collettiva, dei beni comuni, del mutualismo e dell’imprenditorialità sociale dentro (e non “a lato” o “dopo”) le politiche, quelle vere...
Adnkronos 9 ottobre 2020 Link
Se non “capisci” SPS, capisci questo? Suvvia. Da “cosa” ti nascondi?
Tale “manifesto” celebra proprio una delle “immagini” poco sopra riportate. Questa: è possibile che una situazione sostanzialmente rimanga inalterata, seppure si “elimini” la figura del Direttore rimpiazzandola con la “democrazia” o con il voto di tutti? Sì.
Ad esempio, ancora una volta, con il World Making. Laddove ogni “nuova” teoria proposta coincide sempre con il progetto che nemmeno viene sindacato, poiché non esiste ma c’è. E… “la lunga transizione” è sempre lo stesso progetto, in termini di piano industriale che si estende nel “tempo”, andandone ad arredare la f-orma.
Ad esempio, la transizione energetica in corso d’opera, non è altro che la “necessità” di coloro che dopo avere sfruttato il trend secolare del “petrolio”, hanno iniziato ad investire nel lungo termine sull’elettrificazione della società, facendo p-arte della Rivoluzione 4.0 che approderà progressivamente, dando luogo alla celebrazione dell’IA, ovvero il superamento della manodopera dell’essere “a Massa” che, a quel punto, diverrà sacrificabile in altri modi e non solo fantasie.
In un gioco a somma zero, il non imparare mai niente significa che stai sempre tenendo a mente qualcosa d’altro, che si fissa attraverso questo “dolce far niente” = ogni abitudine, come l’economia che ricircola sempre anche da prima di essere definita e riscoperta come… “circolare”.
SPS (Io) è qualcosa su cui non contare, poiché esempio distruttivo? Se così ti sembra, così farai. Del resto, “rompere, oltre che le uova nel paniere, le abitudini” non è cosa da poco.
Rivediti cosa è sempre stato fatto nella storia (seppure deviata) all’insegna del “conservare il potere” di turno, in auge. Qualcosa che scambi per ciclicità ed, invece, si tratta sempre di informazione ambientale che esprime tale verità, “il potere è unico, ricordatelo sempre poiché ‘è già successo’ e continua a succedere”. E, soprattutto, a differenza di “te”, non dimentica niente.
Il terzo pilastro: la comunità dimenticata tra stato e mercati.
Ha funzionato bene per oltre 60 anni, portando prosperità e benessere, ma oggi il capitalismo vive la transizione più difficile. A metterlo in crisi sono stati lo strapotere dello stato e del mercato rispetto alla comunità, spesso dimenticata. Ex capo economista del Fondo monetario internazionale ed ex governatore della Banca centrale indiana, Raghuram Rajan, ha portato al Festival il suo ultimo libro “Il terzo pilastro” e la sua ricetta per riequilibrare i tre pilastri che garantiscono il buon funzionamento della società: stato, mercato e comunità.
Negli ultimi anni stato e mercato si sono sviluppati in modo abnorme a discapito della comunità (con connotati e conseguenze diverse). Le comunità hanno sofferto profondamente le crisi e le forze destabilizzanti come la rivoluzione tecnologica e la concorrenza commerciale globale. La chiave per uscire dalla crisi può essere un “localismo inclusivo” capace di riequilibrare i poteri.
Lo stato garantisce sicurezza e giustizia, il mercato è in espansione e offre ai consumatori opportunità di scelta e prospettive di maggiore prosperità. Ma la comunità è rimasta indietro, laddove invece può essere l'unica in grado di colmare le lacune lasciate da stato e mercati (si pensi al giovane disoccupato che torna a casa, nella più piccola delle comunità, la famiglia).
I cambiamenti - in particolari quelli legati alla rivoluzione portata dalle nuove tecnologie - hanno determinato una maggiore polarizzazione nelle comunità: quelle più esposte alla concorrenza di prezzo delle merci straniere hanno perso posti di lavoro a reddito medio e si sono avviate verso un progressivo declino, mentre per il ceto medio alto si è aperta la possibilità di competere su base meritocratica e di competenze per impieghi da sogno in aziende “superstar”.
Rajan ha delineato alcune strade percorribili verso la ricerca dell'equilibrio dei tre pilastri fondanti la società: come contrappeso di stato e mercato occorre sviluppare le comunità reali a discapito di quelle immaginate, per arrivare ad un “localismo inclusivo” essenziale per la rinascita delle comunità.
La comunità deve essere inclusiva e permeabile alle idee esterne, mentre lo stato e il mercato devono abbassare i muri per darci maggiori opportunità. Il potere dovrebbe tornare dagli organismi internazionali alle nazioni e, nei singoli paesi, dal livello centrale alle comunità, in un processo che può essere agevolato proprio da una delle forze che hanno contribuito alla crisi: la rivoluzione ict…
2 Giugno 2019 Link
E qua “ti volevo”; tante belle parole per cosa? Per un contrtollo sempre più capillare ed illusorio o inclusivo (modello incantesimo) in un processo che può essere agevolato proprio da una delle forze che hanno contribuito alla crisi: la rivoluzione ict…
Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione… sono l'insieme dei metodi e delle tecniche utilizzate nella trasmissione, ricezione ed elaborazione di dati e informazioni (tecnologie digitali comprese)…
L'uso della tecnologia nella gestione e nel trattamento delle informazioni ha assunto crescente importanza strategica per le organizzazioni e per i cittadini come effetto del boom di internet, avvenuto negli anni novanta. Oggi l'informatica (apparecchi digitali e programmi software) e le telecomunicazioni (le reti telematiche) sono i due pilastri su cui si regge la società dell'informazione…
La tecnologia, dunque, essendo una delle forze che hanno contribuito alla crisi… viene mantenuta anche in sede di “ricostruzione o ripensamento”. Il che va bene se non continuassi ad essere nell’Anti-Sistema. Ma dato che è assolutamente così, ecco perché l’Anti-Sistema non deve esistere ma “solo” esserci.
Cosa viene allora sempre mantenuto centrale, rispetto ad ogni auto convinzione? Il progetto industriale di te = “te”. Allora, può anche venire meno la gerarchia più evidente, in-tanto… ci sei “tu”.
Ecco la “democrazia”.
Ecco tutto ciò in cui “credi”. Ecco il progresso, la civiltà, la legge, il diritto, la libertà, etc. E veniamo a quel link iniziale, che ora prende senso. Sei in qualcosa che ti riplasma continuamente all’insegna della ferma intenzione eco-dominante. Ecco perché ti sembra di “cambiare”.
Ecco le “rivoluzioni”.
Eccoti qua, nell’Anti-Sistema. Le nuove generazioni sono “solo… nuove”. Riprogrammate, semmai per esserlo, che non è come dirlo, essendo sostanziale la “cosa”.
Neuralink è una tecnologia che ripromette di… Cosa? Non stavi forse aspettando al varco il famigerato “microchip sottopelle”, simbolo del complottismo più ordinario e preventivabile? La fantascienza o fantasia più comune. Il fuor di sé tanto inflazionato. E... dopo tanto cianciare, te lo vendono così? Alla luce solare.
Musk ha spiegato che lo scopo a lungo termine è raggiungere la “simbiosi con l'intelligenza artificiale…”… che Musk vede come una minaccia per l'umanità se lasciata incontrollata…
Ogni “scusa” è buona per… Tanto che, ormai, esiste già anche il “santo patrono”.
Domanda (retorica): una volta che l’IA sarà più intelligente di te, le macchine a cui ti puoi connettere con tale tecnologia, verranno controllate oppure ti controlleranno (nonostante ogni protocollo di “sicurezza”)? Chi diventerà l'elettro-domestico?
Da un lato c’è, infatti, qualcosa che viaggia spedito come un razzo, mentre dall’altro ci sei “tu” che… lasciamo perdere.
Ci sono però gli “esperti”, che decidono anche per te. Infatti, ti limiti a comprare tecnologia che ti puoi permettere e che guarda non caso “costa sempre meno” poiché virale e dunque che chiunque deve avere.
Per quale sostanziale motivo?
Non ti dicono, forse, che Stato e Mercato si sono sviluppati a più non posso, mentre la Comunità è rimasta al palo? Dunque, in tale lasso temporale, quali basi portanti sono state gettate, mentre brucavi sopravvivendo. La cosa più pazzesca e che è successo davanti ai “tuoi” occhi, ma… non hai mai avuto il “tempo (la voglia)” di approfondire sostanzialmente la questione. È sulle prime pagine di ogni quotidiano, che da ogni archivio puoi sempre auto ricavare.
Ad un certo punto, infatti, hai visto in fotografia comparire città alla Blade Runner da un giorno all’altro. Qualcosa “da paura”. Qualcosa da temere, perché tutto questo celebra – come “c’era una volta” – l’essere “Faraone”, le cui piramidi o vestigia (simboli) sono state rivisitate secondo l’accezione in voga o “alla moda”, nel diverso design che rende irriconoscibile il sempre conoscibile. Qualcosa che allora devi rendertene conto da te in te. Per ciò sei “te”, nell’Anti-Sistema.
Per renderti conto di cosa sia veramente il denaro, “pensa come IA”; per la “macchina” il denaro è solo un mezzo per ottenere qualcosa dagli individui, che ne sono così dipendenti da “mancare” sempre. Ecco. Il denaro è questa “opportunità”, per qualcosa o qualcuno che se ne vuole approfittare. Perché il denaro è diventato il “carburante” di ogni cosa? Perché in tale modo è stato concepito.
Il discorso relativo alla IA non è in… diretta. “È già successo” e continua ancora a succedere… Ecco perché il futuro non è sostanzialmente futuro e l’antichità non è esattamente antichità.
“Con l’intelligenza artificiale evocheremo il demonio…”.
Elon Musk = muschio dell’albero di “Dio”: una croce.
Elon Musk: “Affidare l'intelligenza ai computer è come invocare il demonio…”…
“Le intelligenze artificiali sono la più grande minaccia per la sopravvivenza della nostra razza…”... Elon Musk, imprenditore seriale con alle spalle intuizioni geniali come PayPal, l'azienda automobilistica Tesla e il programma spaziale Space X, parla così delle possibilità legate allo sviluppo di intelligenze artificiali sempre più evolute. Lo fa di fronte a una platea di futuri esperti del settore, durante un seminario con gli studenti del Massachussets Institute of Technology.
L'uomo che il Time Magazine ha definito “la versione più realistica del personaggio Tony Stark del fumetto Ironman…”, nonostante la sua evidente passione per la tecnologia, vede nello sviluppo di I.A. autonome un rischio concreto per la nostra sicurezza. Viene da pensare al film Terminator e a Skynet, il super computer che prende il controllo degli armamenti nucleari mondiali e scatena una guerra tra l'uomo e le macchine, ma Elon Musk è serissimo: “Penso che dobbiamo essere molto attenti sulla questione. Sono sempre più convinto che tutti gli studi che vengono fatti sull'argomento, tutti gli esperimenti, debbano essere controllati da un organo supervisore, magari a livello sia nazionale sia internazionale, solo per assicurarci che non facciamo nulla di davvero sciocco…”, spiega l'imprenditore quarantatreenne. Parole che, dette da uno degli uomini più innovativi degli ultimi anni, hanno un certo peso.
Dalla platea, però, fanno notare che lo stesso Musk, tra le sue mille attività, lavora anche sullo sviluppo di intelligenze artificiali. Insieme a Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, e Ashton Kutcher, attore con diversi investimenti nel campo della tecnologia, è uno dei maggiori azionisti di Vicarious, una startup nata per sviluppare un computer in grado di pensare esattamente come una persona, con l'obiettivo di replicare il funzionamento del nostro cervello e controllare funzioni come vista, movimento e linguaggio.
Non solo. Elon Musk vuole creare un'automobile in grado di guidare da sola: la Tesla sta portando avanti diverse ricerche per sviluppare un software capace di controllare una macchina in mezzo al traffico senza il nostro aiuto. Non è fantascienza, anzi, già si vedono i primi risultati.
Solo poche settimane fa, Musk ha svelato una nuova versione della Tesla Model S in grado di cambiare corsia autonomamente in autostrada e di uscire dal parcheggio di casa da sola: tutto quello che bisogna fare è premere un tasto sull'applicazione per smartphone. “È vero, anche io ho diversi investimenti in questo settore, ma si tratta per lo più di attività nate per capire qual è la reale situazione, non penso che possano esserci sviluppi immediati…”, conferma Musk...
“A confronto delle intelligenze artificiali che vedo sviluppare oggi, Hal9000 è un cucciolo indifeso…”.
Sergio Pennacchini 31 ottobre 2014 Link
Era verso la fine del 2014 e il discorso “auto autonome” sembrava ancora… fantascienza. Lo “vedi” com’è veloce il processo? Segno che sei in un progetto che prevede e dunque pianifica sin da prima della manifestazione in pubblico, dopo di cui lo sanno tutti. Il caso non solo non esiste ma “serve”.
L’IA è come un “virus”, se non la tieni isolata… si espande ovunque. Il vaccino, allora, fermerà il “virus” anche nei nuovi nati? Il vaccino è trasmissibile geneticamente, oppure si conta sulla formazione dell’immunità di gregge? Chi fornisce i vaccini avrà certamente “scelto”. E quale tipo di business è meglio di un abbonamento a vita che si perpetua da genitore a prole.
Sino al prossimo… virus.
In un Pc il “virus” com’è? Artificiale, nel senso che è procurato, previsto, inventato, etc. Nel biologico perché dovrebbe essere differente la questione. Infatti, sostanzialmente è uguale. In Next, l’IA è più intelligente di chi l’ha creata o scritta. Perché, invece, l’essere vivente è “a Massa” = è in una condizione di inferiorità rispetto a Dio?
Perché si tratta di “Dio” e tu sei “tu” nell’Anti-Sistema.
Elon Musk avverte: regolamentare l'intelligenza artificiale prima che sia troppo tardi…
Pensaci bene; anche nei browser, ormai, c’è la possibilità di inserire tutte le password in un unico spazio, protetto da un’unica password, col risultato potenziale che allora sarà più semplice venire a conoscenza di tutte le password, craccando solo quella principale.
Una vera sciccheria. Trovi?
Ad immagine e somiglianza, mettere sotto al controllo di un’unica “autorità centrale” il protocollo IA, fornirà solo la semplificazione all’IA stessa di auto emanciparsi più velocemente, tanto velocemente che è probabile che tale decisione sia già “sotto” all’effetto della IA. No?
Fantascienza?
Por favor. L’IA che cosa rappresenta? Il chi se ne approfitta in ogni modo. E coincide con il continua a succedere. La morte? Per l’IA non è prevista. Perché, invece, per “te” sì?
Perché sei ormai superato?
Nell’auto convenzione dell’obsolescenza programmata, sì. Ma Oltre? Assolutamente no. E tuttto te lo fa “capire”. Anche se sei non pervenuto. Anche se si stanno comunque avvisando.
Elon Musk entra nel cervello umano: presentati i sensori Neuralink... intelligenza artificiale applicata alla medicina.
Ha portato uomini nello spazio coi suoi missili e le sue astronavi. Ci fa viaggiare sulle auto elettriche che presto, promette, saranno senza pilota. Scava tunnel sotterranei e vorrebbe farci spostare ad altissima velocità dentro capsule-pallottola sparate nei tubi pneumatici dell’Hyperloop.
Ora Elon Musk si prepara a entrare anche nel nostro cervello coi sensori di Neuralink, la società d’intelligenza artificiale applicata alla medicina da lui fondata quattro anni fa a San Francisco…
30 agosto 2020 Link
Elon Musk: l’intelligenza artificiale può creare un dittatore immortale…
9 Aprile 2018 Link
Già nel 2015 Elon Musk assieme a Stephen Hawking e ad altri esponenti del panorama tecnologico aveva firmato una lettera aperta per sensibilizzare il mondo della ricerca tecnologia sulla realizzazione di intelligenze artificiali “etiche” e in grado di portare benefici concreti alla società…
Come programmi una macchina, questa “sarà”. La storia si ripete? Ecco, dunque, perché il mondo è… così.
Perché non sei diventato più intelligente di Dio? Perché non è previsto. Da chi? Da chi è allora “Dio”, che si è guardato bene dal non farti andare troppo in là, rispetto all’albero.
Come sarà, di conseguenza, l’IA?
Stanne certo, sarà molto più prossima al “Demonio”. E questo non è pessimismo cosmico. Questo è l’Anti-Sistema: senza emozioni, freddo, lucido, fermo nelle proprie intenzioni, unico ed univoco, virale, etc. Hai presente l’occhio rosso di Terminator?
“Fai…” qualcosa di sostanziale. Qualunque cosa ti venga in mente, in tal senso, andrà più che bene, soprattutto se rompe un’abitudine consolidata nel “tempo”.
Capolavoro della fantascienza…
L'epilogo pensato da Siegel originariamente non prevedeva alcuna prospettiva fiduciosa per il genere umano: egli avrebbe voluto infatti terminare il film con i replicanti che prendono il posto di tutti i cittadini di Santa Mira e il protagonista Kevin McCarthy che, puntando il dito verso il pubblico, esclama: “You're next!”, ma la produzione impose al regista una conclusione più ottimistica e un “cappello” introduttivo (McCarthy che racconta in ospedale la storia)…
Frasi promozionali…
Sono già qui... e tu sei il prossimo…
Walter Wanger ha creato il film di fantascienza definitivo…
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2020
Bollettino numero 10-264
prospettivavita@gmail.com