Domandona o “rebus”:
Allora, se tu (non un altro ma esattamente tu) fossi costretto a rubare “due polli” e, per questo, venissi incarcerato (“una volta”… esemplarmente condannato a morte), crederesti ancora nella “legge”?
A quel “punto” non sarebbe, forse, evidente che…?
Quindi, ti chiedo, ancora:
Forse, continui ugualmente a crederci, ma... tale legge è giusta?
Come funzionano le “cose”?
Che problema c’è? La scienza ha ogni risposta.
E, laddove non arriva (ancora) la scienza, esiste la religione o la spiritualità (a chiudere ogni cerchio).
Quel tanto che basta per acquietare gli animi ed auto intrattenere nello status quo persino l’immaginazione.
Ti viene richiesta, insomma, la continua... fiducia.
Non c’è che dire, “è qualcosa di ben studiato, di ben progettato e, quindi, di ben funzionante”.
Del resto, trattasi dell’Anti-Sistema. Lo stesso “qualcosa”, ma, che non riconosci (ricordi) più, nonostante… tutto.
Nonostante un eterno e ritornante, infinito e pulsante “dubbio”, che erode dal profondo e va ancora nel più profondo.
A proposito; nota bene questa sottigliezza:
terno = indovinare tre numeri sulla stessa ruota e nella stessa estrazione, al giogo del Lotto
eterno = infinito o, meglio, continuo.
Tuttavia, se il termine lo scrivi in questo modoe-terno = ?
Nell’era di Internet, la particella “e-“ anteposta al resto della parola, aggancia (chiude il circuito) la dimensione che non esiste; c’è… Web, Internet, Rete, Cloud, etc. etc. etc.
Come, ad esempio, e-mail. Vero?
Dunque, che cosa significa e-terno, se, in tale accezione = tenendo buono sia il significato di terno, che di eterno? Mhm… vediamo un po’:
terno ha a che fare con il numero “perfetto”… tre e, contemporaneamente, identifica una ferma ripetizione (giogo) che si rivela attraverso il gioco, ossia, sostanziale ed “ombra (cristallizzazione, riflesso)” fisica, “di fatto”
eterno identifica il perpetuo essere sconfinato, ergo, qualcosa che non si riconosce e dunque “termina in una condizione di… troppo grande per…”.
Allora:
e-terno indica una situazione artificiale “dentro” ad una non meglio precisata, o… in presenza di un vivido interesse fautore dell’artifizio o impero; qualcuno che diventa qualcosa avente proprio tali caratteristiche archetipiche, che si fissano ambientalmente nell’ambiente propriamente auto caratteristico = in grado di e-seguire come… il calco(lo) o la “fotografia” di quel non esiste ma c’è o ragione fondamentale dell’attuale fermo immagine o status quo nel quale d’assieme si è (nella fattispecie, per ciò che riguarda ogni individuo, l’Anti-Sistema).
E-terno = la tri-unità, simbolo del “Dio”, è come auto distaccata dalla propria... creazione.
Ecco il wireless divino.
E... bada bene; quando la situazione è globale... allora, la situazione è globale poiché totale.
Ergo:
di chi fa le veci, la globalità?
Che cosa (chi) riflette? Che cosa (chi) significa…
Il fulcro di ogni “questione” consta in tale forma di “tracciato” o solco d’aratro:
ciò che divide, al fine di… auto imperare, indistintamente
attraverso ogni tipo di auto esaltazione o, meglio, di sottodomino (potentati).
Sul globo c’è un’ampia compresenza di piramidi. Ciò vale a dire che ci sono (o c’erano) tanti imperi, ad ogni livello della “torta”? No. Essenzialmente, no.
Poiché, ciò significa.
Significa... l’auto compresenza del potere piramidale, totale ovvero globale (riflesso globalmente), in gerarchia.
Il mondo è tale, in questa versione, per via di tale incipit, che ha come strategia il fermo controllo dell’intera situazione, espandendosi quindi sino ad occupare l’intero “spazio” calpestabile ed oltre (giacché le frontiere sono molto più vaste rispetto alle terre emerse...
Ad esempio, il Web... che rappresenta l’espansione o grado di potenziale im-possibile a credersi sino a un paio di decenni or sono.
Oppure, come la conquista dello Spazio, che rappresenta ancora il potenziale sempre disponibile in termini di in-immaginabile.
O, ancora, come ogni città che non termina mai dove si crede esserci un confine, dal momento in cui non esiste ma c’è il wireless, la delocalizzazione, l’effetto leva, il controllo da remoto e quindi l’interesse che spazia oltremodo ed anzitempo.
Nuovamente, tale effetto è sempre all’opera, ad esempio, allorquando lo stesso “piano” o spazio comune è suddivisibile in maniera infinita, contemporaneamente ma sempre in gerarchia = la stessa città è un nucleo divisibile potenzialmente all’infinito, quando si accentrano/condensano/dedicano interessi, poteri, attenzioni, etc. che possono co e-sistere sino al punto di non esistere ma, appunto, esserci comunque).
Una città è suddivisibile perpetuamente, come se fosse una torta dalle “fette” infinite o, meglio, nelle modalità più diverse, sovrapposte ma dubbie/im-possibili.
Ad esempio:
la giurisdizione della “legge” e quella della “delinquenza”
contemporaneamente
si spartiscono parallelamente l’intera “torta”.
Due amministrazioni complete. Due potentati. Due forme totali che diventano globalità, nello stesso “tempo”... in gerarchia.
E… due, si fa per dire, non visto che ci sono infiniti di questi livelli che contemporaneamente insistono e sussistono.
Ma, essendo il mondo sostanzialmente in gerarchia, e l’ambiente funzionante... di conseguenza, l’intera auto suddivisione della “torta” è, di più, il significato di tale essere in gerarchia.
Come abitare in una immane ed insospettabile “(grande) opera d’arte”, piuttosto che in quello che si “vede” e dunque si tende a credere.
Allora, la situazione generale, con ogni annesso e connesso, vuol dire che… oppure, significa?
Se la condizione globale fosse come dovrebbe essere (Sistema), allora le due modalità coinciderebbero anche in termini di… legge.
Viceversa, nell’Anti-Sistema, laddove permane la “legge”, e il come dovrebbe essere diventa utopia, di conseguenza, la “frattura” si espande ovunque dando luogo al fenomeno dell’intercisione, o, del distacco fra sostanziale e “di fatto”. Ergo:
nell’Anti-Sistema
il sostanziale rimane… il significato, la memoria (esperienza) e la denuncia/dimostrazione di ciò che “è già successo” e continua a succedere
il “di fatto” assume la valenza del “cosa vuol dire”, che puoi leggere in ogni enciclopedia de noantri (un “dato” che implica l’auto ripetizione all’interno di qualcosa, senza svelare di esserci “dentro”).
Divide et impera = compartimentazione individuale dell’assieme che auto decade nella condizione di essere “a Massa”, con tutto ciò che ne consegue in termini di… “visibilità”;
in tale situazione, compaiono o si manifestano fenomeni tipici “ad immagine e somiglianza”, come la schiavitù e la dipendenza gerarchica… e come la rivoluzione a cui segue sempre il “cambiamento”, che non è altro che l’ennesimo giro di vite Anti-Sistemico, capace di rivelare la schiavitù in lavoro e salario, nonché… il proprio diritto a lavorare per tutta la vita alle dipendenze di… al fine di poter “meglio” sopravvivere sempre “dentro” a tale situazione che sostanzialmente continua a sfuggire, etc. etc. etc.
È portante accorgersi (decodificando l’informazione auto ricorrente ambientale), perché altrimenti ogni “nuova” generazione continuerà ad infrangersi (a “servire”) in tale barriera, attraverso il “taglio” che auto suddivide tutto di conseguenza, come se fosse “natura(le)”.
Quindi, il vuoto che distanzia il vertice dal resto dell’edificio (della gerarchia) è il senso stesso di tale “disegno”:
l’asse attraverso cui si trasmette l’incipit Anti-Sistema.
Uno svuoto, però, che sostanzia tale compresenza, vale a dire che… conferisce o ristabilisce l’idea Anti-Sistema, anche sul livello più immediato in cui chiunque può ritornare ad auto riconoscere l’Anti-Sistema e di esserci “dentro”, nonostante l’assenza logica della “gabbia” e di chi ne ricava il massimo beneficio.
Ecco il famoso fai da te, in termini sostanziali:
A che ti serve essere sostanziale?
Che cosa te ne “Fai…”?
Nell’Anti-Sistema hai già dimenticato essenzialmente tutto = “è già successo”.
Hai presente ciò che ti dicono a proposito del più classico “trauma”, che un meccanismo inconscio (nel conscio) cancella per fini, a quanto pare, meramente di continuazione dell’auto sopravvivere?
Ecco. A livello di psicologia (scienza) è emersa la versione “di fatto”, dell’informazione ambientale (che narra/ricorda sempre la storia originale del mondo, senza alcuna deviazione standard Anti-Sistemica).
Mentre... il sostanziale rimane confinato nella forma di atteggiamento omonima (coerente), poiché ineluttabile.
Ossia, l’informazione ambientale è tale, essendo parte della tri-unità “funzionamento”:
legge, strumento, memoria.
Come tale, l’accezione “memoria” è parte integrata ed integrante del funzionare ambientale.
Ma… nell’Anti-Sistema, l’Anti-Sistema.
Alias, la versione di te, che diventi rimanendoci “dentro” è sofisticata. Di conseguenza, l’ambiente deve codificare l’informazione che ti raggiunge comunque, seppure ti sei dimenticato di tutto.
L’essere “in codice” è in tale senso:
quando sei in gerarchia
ti sembra esistere solo ciò che “ti passa tale convento”
mentre, tutto il resto diventa come… il nulla (qualcosa che non è nemmeno falsità, bensì, che non immagini neanche).
Invero, proprio quel tipo di “s-vuoto” che separa il vertice dal resto dell’edificio gerarchico.
Ossia, la protezione di cui si dota cosa è chi se ne approfitta da Oltre ogni evidenza logica o lineare.
Ecco perché è portante ritornare ad essere dall’atteggiamento sostanziale, che nell’Anti-Sistema corrisponde alla non linearità.
Ecco perché la “legge” disattende ogni forma di non linearità.
Ecco perché la “scienza” si avvale esclusivamente del processo “logico”. Ecco perché la religione e la spiritualità narrano del “credo”. Ecco perché, alfine (nel durante), continui ad essere nell’Anti-Sistema.
Ecco perché continua a succedere ciò che “è già successo”… in che modo? Sostanzialmente.
Mentre, “di fatto”… hai voglia, guarda non caso, a dimostrarlo.
Come funziona, allora, l’ambiente?
A prescindere dal perché o dal motivo dell’origine (che nell’attuale fase rimanderebbe sempre al loop logico o “di fatto” = chi, gioca in prima base... auto corrisponde all’auto ridon-danza senza via di uscita, laddove la domanda e la risposta diventano un accumulo contemporaneo, andando a bloccare il processo sostanziale all’interno di un “quadretto naif” che ammalia quanto un incantesimo a senso unico, che cancella se stesso dal livello in cui agisce da remoto)… l’ambiente funziona.
Hai dimenticato anche ciò:
il “modo” è senza ombra di dubbio, sostanziale.
Ciò che, seppure in una tale versione Anti-Sistemica del mondo, ti inonda di informazione… lo dimostra.
Quando, infatti, in un regime totale, l’individuo può andare a scuola ed in-formarsi? Quando tutti possono leggere le notizie sui giornali o attraverso ogni forma di Media? Quando:
“di fatto” succede anche nell’Anti-Sistema
significa
che è l’ambiente ad insindacabilmente funzionare in tale modo.
No?
La differenza sostanziale la fa, però:
in luogo di… essere da sé in sé.
Ergo:
se l’Anti-Sistema non può fare a meno di mantenerti informato
è perché, altrimenti, ognuno sarebbe libero di “sentire” ciò che l’ambiente auto comporta in termini di informazione sostanziale.
Ecco il motivo dell’interferenza e della deviazione standard, che ha assunto infatti livelli globali, ovvero, totali.
Ecco nuovamente lo s-vuoto, in tale forma di… e-terno.
Bingo? No:
terno.
Alias, tombola.
Boom…
Ed “ora”, per concludere in “bellezza”, ecco un modo sostanziale di riagganciare il filo del discorso.
Ovvero, la vicenda del decorso storico nell’Anti-Sistema, che è tale proprio perché ti auto delimiti nell’atteggiamento “di fatto”, facendoti così auto collimare con l’obiettivo (strategia) Anti-Sistemico:
“è già successo” e continua a succedere.
La vicenda narrata segue un nesso sostanziale. Cioè, in qualsiasi aula di tribunale non sarà “ammissibile”.
Sii senza giudizio e rimani in ascolto...
Giovedì 28 Ottobre 1993.
Craxi: diedi a Dalla Chiesa alcuni nastri sul caso Moro…
“Se i giudici riescono a ritrovarli, saranno utili…”.
L'ex segretario Psi rivela:
dopo il delitto mi telefonò una voce con accento meridionale, registrai e chiamai il Generale…
Le telefonate a via Del Corso.
“Quando leggo tutto quello che sta emergendo sul caso Moro sono assalito da dubbi e da perplessità. Ad esempio adesso si parla dell'infiltrazione nelle Br, dell'uomo della 'ndrangheta...
Questa storia mi ha fatto venire in mente una vecchia vicenda che potrebbe essere utile ai magistrati. Qualche giorno dopo l'assassinio di Aldo Moro una voce dall'accento meridionale ha cominciato a telefonare alla mia segreteria. Il primo colloquio telefonico non sono riuscito a farlo registrare, gli altri sì.
Le bobine le ho consegnate al Generale Dalla Chiesa. Se i giudici riescono a trovare quelle registrazioni, possono aver in mano qualcosa di utile…”…
Bettino Craxi
Qualche giorno fa, l'ex-segretario del Psi ha messo in relazione “gli attentati” con un non meglio precisato “comparto particolare” dei servizi; e adesso, con quest'ultima uscita, Craxi getta una nuova ombra sul caso Moro…
Il linguaggio che usa è sempre lo stesso:
misterioso, allusivo, pieno di doppi sensi.
Il tono è quello di chi vuol far sapere ad ogni frase, ad ogni parola, ad ogni sospiro di essere il depositario di grandi segreti…
Augusto Minzolini
28 Ottobre 1993 Archivio storico La Stampa Link
Le bobine le ho consegnate al Generale Dalla Chiesa. Se i giudici riescono a trovare quelle registrazioni, possono aver in mano qualcosa di utile…
La sera dell'assassinio di Dalla Chiesa, qualcuno fu mandato a casa del prefetto per cercare dei lenzuoli per coprire dei cadaveri, ma sembrerebbe che questa persona ne approfittò per aprire la cassaforte e sottrarre il contenuto, consistente in documenti sensibili, tra cui anche un dossier sul caso Moro…
Il memoriale di Moro sarebbe stato consegnato da Dalla Chiesa a Giulio Andreotti, a causa delle informazioni contenute al suo interno. Secondo la madre di Emanuela Setti Carraro, la figlia le avrebbe confidato che il Generale non consegnò ad Andreotti tutte le carte rinvenute, e che nelle stesse fossero indicati segreti estremamente gravi…
Il giornalista Mino Pecorelli, amico di Dalla Chiesa, aveva dichiarato che di memoriali ne erano stati rinvenuti diversi e che le rivelazioni contenute all'interno fossero collegate alle responsabilità politiche del sequestro Moro...
Pochi giorni dopo aver dichiarato di voler pubblicare integralmente uno di essi sulla sua rivista OP venne ucciso... Su OP Pecorelli scrisse che Dalla Chiesa ("il generale Amen") era riuscito a individuare la prigione nella quale tenevano prigioniero Aldo Moro e aveva conseguentemente informato il ministro dell'Interno, ma Cossiga non sarebbe intervenuto perché “costretto a non intervenire…”…
E Moro fu ucciso.
Dalla Chiesa quindi restava un pericoloso testimone e per questo Pecorelli sentenziò che sarebbe stato ucciso (come avverrà poi un anno dopo, in un presunto patto tra mafia e politica)...
Link
“Riina sostiene che la cassaforte di mio padre è stata svuotata dopo il suo omicidio? Beh, non abbiamo bisogno della conferma del boss. Noi lo diciamo da 32 anni...”, ha detto Nando Dalla Chiesa, figlio del Generale, commentando le nuove intercettazioni.
“Lo abbiamo detto pure nel processo… È una cosa plateale… La mattina dopo l'omicidio andammo a casa di mio padre e la cassaforte era chiusa. Chiedemmo ai collaboratori domestici e poi guardammo nel mobiletto. Ma c'erano solo cassetti vuoti.... La settimana dopo tornammo e nel cassetto spuntò una chiave su cui c'era scritto 'cassaforte'. L'abbiamo aperta ma c'era solo una scatola vuota"…
03 settembre 2014 Link
Quando - tutto questo - continua a succedere, soprattutto se in un Paese che si crede “democratico”?
La “risposta” la ritrovi (ricordi) solamente nel sostanziale, poiché nel “di fatto” verrà sempre negata, ossia, resa impossibile, inammissibile, etc.
Ora, il filo del discorso - è ovvio – non tende a dimostrare che i “nastri” di Craxi contengono la verità assoluta. Ma, di più, che il filo del ragionamento quando è sostanziale, di conseguenza, smuove sempre qualcosa.
Il filo non è fisico ma wireless... (te ne devi ricordare).
E, ancora, che è proprio tale “pista” che viene drammaticamente e “naturalmente” impedita, ovvero, non accettata, non riconosciuta, annichilita, etc.
In che modo?
Attraverso di te.
Favorendo che l’informazione ambientale si codifichi, di conseguenza = che non venga più riconosciuta in quanto a verità originale.
È sufficiente, se sei sostanziale, anche il normale flusso di informazione Anti-Sistemica (tutto ciò che ti viene dato e detto attraverso i Media):
mentre, “di fatto”, non ti basterà mai
sostanzialmente è sempre più che sufficiente per…
Ecco perchè è tanto “pericolosa” per l'attuale forma di paradigma.
Ma... nell’Anti-Sistema, l’Anti-Sistema = ?
Chi ti crederà, se sei il solo a…
Nessuno. E, soprattutto, non ti crederà proprio tale forma di “legge”, che di fatto ti ha… sostanzialmente.
“Fai…”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2020
Bollettino numero 10-194
“Riproduzione libera”.