“Continua”; che cosa? Chi. Chi? Cosa. Cosa? Cosa “è” chi. Anzi. Ch3… Sì, poichè “è già success3”.
Sicché… ci sei dentro, anche se non sei dentro, ma, ne fai parte, sei compartecipe, anche se in un mo(n)dus non immediatamente realizzabile, soprattutt3 quando non è previst3, dal/nel momento in cui non “serve”.
Si potrebbe andare “avanti” così, per sempre.
A “Far”… che?
Il discorso riguarda contemporaneamente più ambiti o livelli che, in ogni “caso” hanno sempre un trait d’union, ch’è il significato.
Si potrebbe andare avanti… de-scrivendo sempre in tale maniera (secondo “stile” che dopotutt3 è sempre “atteggiamento”) e si potrebbe andare avanti… nel senso dell’essere “qua (così)”, nell’AntiSistema.
Ecco, dunque, due livelli “divers3”, che narrano di “struttura” che diventa infrastruttura (anche fisica) e che d’assieme (che non è alcun3 operazione matematica usuale) conferiscono valore aggiunto “non importa dove”, poiché dipende dal “come (atteggiamento ‘formulare’)”.
Perché quest3 Spazio (Potenziale) Solid3 (Io) descriv3 realtà e potenziale, per mezzo del “tu”?
Perché, invece, non viene (più) utilizzat3 il “noi”, non visto che (ma è così) il sottoscritto non ha sviluppato immortalità né immunità AntiSistemica?
Bè… inizialmente era il “noi”. Poi, l3 preferenza è andata per il “tu”, per via dell’effetto doppio specchio, ossia:
chiunque si pone in fase di “lettura”
mediante il “tu”, è come se si auto rispecchiasse in sé, attraverso tutt3.
È, quindi, qualcosa (di) valid3 per ogni stagione o livello, essendo che l’ambiente è memoria di fondo che tende (funziona) proprio rispecchiando contemporaneamente ogni pseudo diversità, auto affacciantesi e, quindi, appunto che viene ivi auto rifless3.
Il “noi” è implicit3. Il “tu” funziona meglio, però.
Sì… non c’è alcun3 questione collegabile all’Ego (di chi descrive o Io/Me che, nel momento in cui leggo mi ci auto ritrovo riflesso immantinente e senza alcun3 esclusione di significato. Alias, ovvio che vale anche per Me).
Se, poi, non ti andasse giù il “tono” personale, mediante il quale vieni rifless3, puoi sempre copiare tutt3 in un word processor qualsiasi, e, fare “trova e sostituisci”:
puoi sempre modificare da “tu” a “noi”, intanto, tutt3 si trasforma (senza mutare sostanzialmente) a meno che non vari(a) l’atteggiamento attraverso cui credi/supponi (fai e dai affidamento).
Poi, puoi anche evitare di leggere. No?
E, l’atteggiamento, non auto coincide con l’apparenza o il modo in cui esponi l3 idee.
Bensì, l’atteggiamento non si perde mai in tale presunto esercizio di stile, tradizione, bon-ton, savoir faire, o divide et impera, etc.
L’atteggiamento “è” bussola(re).
Per quest3, di/in conseguenza occorre “fissarsi” mediante tale strumentazione di serie, al percorso che s’intende “immaginare di…”.
Qualcosa di totale che ivi auto ri-com-prende anche e soprattutt3, l’“è già success3” e quindi… continua sostanzialmente (ad immagine e somiglianza) a tendere a/di succedere, sino a che (quando) il “momento (punto di sospensione)” (non) rimane tale o, meglio, nel “tu3/nostro ‘caso’”… AntiSistema.
Status quo (nel) “qua (così)”, che lascia “tracce (frattali espanse)” sempre, non importa come.
Ergo, persino l’atteggiamento è “trasparente” anche quando s’emana da un3 strategia che/di “non esiste; c’è”.
“Sono io l’uomo, che è dietro agli uomini che sono dietro agli uomini…
Tu lavori per me. Tu hai sempre lavorato per me…
Questa è la realtà. Siamo dietro le quinte…
Se la riunione si fosse tenuta nella mia testa, farebbe caldo…
Qualche volta, le vecchie maniere risultano le migliori. Non c’è niente di meglio di un coltello puntato alla schiena, per ottenere una maggiore efficacia…”.
American Gods
A “cosa (chi)” si auto riferisce tale citazione?
Al “come, dove, quando e perché”… sei “ora” (nel) “qua (così)”.
Un orientamento ambientale che ti permette sempre (sempre) di ritrovare l3 “luce” o memoria totale, purché tu/“tu” (che significa anche “Io”) sia dall’atteggiamento più conson3 o, meglio, nell3 fattispecie, “formulare” (qualcosa che non dipende affatto dal tipo di “definizione” che potresti leggere da qualche parte, conseguendo in quanto a… “studente”, anche se hai lasciato l3 scuola da “tempo”).
“Opachi sul futuro; inevitabili con il senno di poi…”.
American Gods
Ecco il bias di conferma che, nell’AntiSistema auto coincide con (e rivela/svela) tutt3… divenire (nell3 giurisdizione globale del firewall AntiSistemico) con l’essere (in) paranoia... malattia, disagio sociale, potenziale pericolo per l3 stabilità e sostenibilità sociale/ambientale de noantri.
Come al solito (dove/come?) l’ambiente punta al(la) Luna ma “tu” vedi solamente il dito. Per cui è persino facile/semplice, polemizzare piuttosto che/di… “Fare…” altr3.
Ergo, The Matrix has you…
L’AntiSistema ti ha (poiché “è già success3”).
Non a caso, ad esempio, ti fanno studiare “storia”. Sì, perché, al di là (“prima”) di essere tale “è” sostanzialmente traccia frattale espansa (memoria ambientale) che continuamente funziona replicando il segnale portante a maggior grande concentrazione di massa, ovvero, di ciò (chi/cosa) che è appunto “già success3” e, dunque, va da sé che…
Ecco che di/in conseguenza, anche il grado di “innovazione” (non) risulta ma, è piuttosto auto delimitat3, essendo sempre significativamente all’interno di qualcosa che “è” qualcun3 che non esiste seppure c’è.
E, dimmi, di/in tutt3 ciò è così portante ogni “tu3” mettere i puntini?
No. Vero? Non si tratta di un3 questione artistica...
L’ambiente ove continua a succedere ciò, è come sotto/dentro ad auto incanto e, quindi, funziona replicando(ne) ogni effetto ma d’assieme all’essere causa fondamentale da “a monte”.
Allora è, per Me, normale, auto rendermene conto ad/in ogni istante e, nonostante ciò, non divenire assolutamente un “pericolo” per l3 società multi singolare.
Ok? Che “male” faccio, dopotutt3?
Forse contribuisco a svellere un po’ di “ruggine, muffa, calcare, polvere, auto conv3nzione, etc.” in qualcosa dove – se non ci sei totalmente -allora tutt3 ciò che smuovi ma non levi, ritorna ancora un3 volta a depositarsi automaticamente, come se… corrispondendo all’intenzione codificat3 nel luogo (comune) che, quindi, funziona in tal modus ma (ma) che devi rendertene conto, proprio come “nel passato” sono state fatt3 portanti scoperte archeologiche, insistendo particolarmente mediante 3l proprio fermo-credo.
Qualcosa che se non manifesti, allora, che te lo dico a fare… sei e rimarrai assolutamente (nel) “qua (così)”, che si alimenta proprio e guarda non caso, di tutt3 ciò…
Quindi, mentre ti nutri, continuamente tendi ad auto alimentare… cosa/chi?
Ecco, logicamente dunque anche e soprattutt3 perché “devi” nutrirti sempre, più volte al giorno ed all’occasione anche di notte…
“Fermarti…” è un obbligo, quando sei in un ambito sostanzialmente simile.
Non visto che non esiste; c’è… “qualcosa” che si preoccupa anche di “te”, dopo averti auto coinvolt3.
Infatti, non nasci (nel) “qua (così)” bensì tendi a manifestarti. Infatti, il “parto” è un modo per… anche se è dimostrat3 che se ne può fare a meno, ovvero:
in un laboratorio puoi essere “concepit3”.
Alias? Quale tipo di deduzione persino logic3, puoi o riesci a “Fare…”?
Ecco, allora, proprio ciò che ti “manca” o che ti viene a “mancare” nell’AntiSistema;
come se... avessi già subito un3 lobotomia o, meglio, proprio come se fossi programmat3 proprio per… continuare a funzionare usual-mente.
Proprio tu che sei dotat3 di potenziale contemporaneo. Ma, si sa che:
al (nel) “qua (così)” non è mai mancat3 l’ironia…
“Nel corso della storia il genere umano è dipeso dalle macchine per sopravvivere. Al destino, come sappiamo, non manca il senso dell'ironia...”.
Morpheus
Non è “ironia”, bensì, caratteristica ambientale di auto riflessione sostanziale o frattale espansa (informazione che auto ridonda, memoria, significato, esperienza pregress3, verità d3l punto di sospensione “originale” o sfericità “formulare” del tutt3 “qua-non importa dove, come, quando, perché, etc.”).
“Quando ne senti parlare pensi sempre che sia qualcosa che a te non può succedere, ma quando ti compare un avviso su schermo che ti informa di essere vittima di un attacco o di un furto, solo allora capisci che non è un fenomeno così di nicchia come credevi…
Ma quando sei al centro della bufera, non ci trovi nulla di artistico… Vederlo da vicino ci ha comunque aiutato a capire la reale dimensione del fenomeno e ci aiuterà in futuro a non farci trovare impreparati…”.
Raffaele Angius Agi 4 giugno 2019 Link
E ci aiuterà in futuro a non farci trovare impreparati… (credi che, sostanzialmente, “tu” sia preparat3 a/per…?).
“Fai…” attenzione:
“Alcuni di questi malware possono già essere considerati delle opere d'arte, o quanto meno opere dell'ingegno, se le si osserva da un punto di vista tecnico.
Tuttavia, ad affascinare è il concetto e non lo scopo:
nelle ultime settimane anche in Italia c'è stata una strage di aziende che hanno dovuto interrompere la produzione e che continuano a pagare i danni di certe azioni…
Agli occhi di un tecnico alcuni di questi attacchi possono sembrare affascinanti come lo è una dimostrazione matematica particolarmente raffinata per un fisico:
si apprezza l'eleganza della metodologia o il come si è arrivati a sfruttare una specifica vulnerabilità…”.
Stefano Zanero
Raffaele Angius Agi 4 giugno 2019 Link
Alcuni di questi malware possono già essere considerati… opere dell'ingegno, se le si osserva da un punto di vista tecnico… (ecco l3 dimostrazione che ogni “virus” e non “alcuni”, sono un costrutto tecnico-tattico, dunque.
Ecco auto dimostrat3 la provenienza e l3 destinazione d’uso. In qualcosa dove va sempre di moda il giocare a mosca cieca o all3 scaricabarile “non vedo, non sento, non parlo, non me ne importa niente, non credo o credo…”).
Agli occhi di un tecnico… se le si osserva da un punto di vista tecnico…
Ma come nelle migliori saghe epiche, per Zanero la più grande fascinazione di quanti si avvicinano a questo campo deriva dalla sua natura avversariale:
“È una lotta quotidiana, che può essere immediatamente percepita come un confronto tra il bene e il male, salvo talvolta nascondere aspetti complessi che svelano più profondi piani di lettura…”.
Stefano Zanero
Raffaele Angius Agi 4 giugno 2019 Link
Che svelano più profondi piani di lettura… (che davero? Ma no… E, dimmi dimmi, quali?).
"Si potrebbe immaginare di non avere limiti ai contratti fino ai 30 anni, e poi introdurre un limite a 48 mesi, con un'indennità di 12 mesi.
Tutto questo per rendere il sistema più dinamico e facilitare il rientro nel mondo del lavoro…".
Lisa Comes
Adnkronos 3 giugno 2019 Link
Già; proprio “così (anche) se nel (qua, così)”:
si potrebbe immaginare di non avere limiti…
Livelli, piani di lettura, prospettiva, etc. = sei in gerarchia.
E, quando sei in gerarchia, poi (nel durante) ti possono dare di tutt3 e di più, intanto, rimani sempre sostanzialmente, indovina un po’…?
Ecco perché consideri di essere in democrazia, allora.
Guarda che roba.
"Io potrei darvi tre risposte diverse alla stessa domanda.
Posso darvi una risposta come presidente della Juventus, e mi sarà dato un parere specifico come presidente della Juventus.
Posso darvi una risposta come membro di una delle principali cinque leghe, perché siamo in uno di questi campionati.
Poi posso darvi una risposta come presidente dell'Eca.
Ed è quest'ultima la risposta che mi interessa oggi.
È importante che concordiamo nel trovare soluzioni per il bene del calcio europeo. Se vogliamo trovare soluzioni per il bene del calcio europeo dobbiamo fare un passo indietro e un passo avanti, cercando di vedere le cose da un livello diverso…”.
Andrea Agnelli
6 giugno 2019 Link
“Dipende, da che dipende
da che punto guardi il mondo tutto dipende…”.
Jarabe de Palo
“Che il bianco sia bianco
che il nero sia nero
che uno e uno siano due
che la scienza dice il vero
dipende…”.
Jarabe de Palo
“Dipende…” da cosa/chi, se (se) non esiste; c’è (e dunque sei in) gerarchia?
Dipende dall’errore di parallasse o abitudine che, quindi, corrisponde al tipo di “educazione” che (non) ti viene auto impartit3 (nel) “qua (così)”;
laddove tutt3 si trasforma in livello di servizio che esula da ogni apparente livello.
Tutt3 “serve”, nell’AntiSistema.
“Fai… di ricordare anche (da) un ‘piccolo’ indizio ‘formulare’, poiché fa la non differenza di potenziale contemporaneo”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2019
Bollettino numero 2570
“Riproduzione libera”.