Non senti un3 strano sapore, osservando l'immagine qua sopra?
Attraverso uno stato (anche “lontano”; dell’infanzia, ad esempio) ricordarne un altr3, “in leva”. È possibile?Certo che sì. Ma, non te ne “Fai…” nulla, solita-mente.
Vero?Tutt’al più sembrerà un3 curiosità, qualcosa di bizzarr3 e di in-utile. Magari, buon3 (d)a sapersi qualora partecipassi ad un quiz in Tv, dove ci sono ricchi premi e cotillon…
Hai mai “assaporat3” una situazione?Nel vero senso dell3 parola; “masticare amaro”, infatti, è molto di più che un consueto luogo comune o l3 metafora che dovrebbe insegnare qualcosa ma (ma) che cosa?
Già.Ti sembra di ricordare, anche se “ora” ti sfugge.
Poco male, ti ritornerà “in mente”. Intanto, c’è sempre altr3 da fare. Come spazzare, oltre ad un locale, soprattutt3 se stess3.
L’etimologia del termine sinestesia deriva dal greco Syn, “insieme”, e Aisthànestai, “percepire”, e nel complesso significa “percepire insieme, sentire insieme”.
Infatti la parola sinestesia serve proprio ad indicare un’esperienza di percezione simultanea.
La sinestesia è un processo percettivo, non cognitivo, piuttosto inconsueto, che consiste nell’interazione e sovrapposizione spontanea e incontrollata di più sensi.
Infatti nelle persone con sinestesia accade che, una stimolazione sensoriale generi in maniera automatica la percezione di due eventi sensoriali distinti e concorrenti, uno dei quali costituisce un’esperienza addizionale che non risulta essere collegata ad alcuna caratteristica fisica dello stimolo.
Tale condizione interessa 1 persona su 23 e può presentarsi in differenti forme. Alcuni soggetti, per esempio, vedono lettere associate a specifici colori, altri assaporano alcune parole, altri ancora, come già riportato, percepiscono determinati suoni in associazione a particolari colori.
Per quanto la sinestesia sia un fenomeno affascinante, si tratta tuttavia di una condizione ancora poco compresa…
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La sinestesia è “un fenomeno affascinante”?
Sì. Ma… che cosa significa = triangolazione astratt3 tra i “sensi”, che si auto sovrappongono coincidendo per valenza.Ossia, c’è un’indicazione di tipo Oltre Orizzonte.
Valore aggiunto. Sostanza che riverbera “in ogni modo”.Dunque, informazione infrastrutturale ambiente (memoria) in grado di (e/a)strarre dal contesto, l’essere contesto “d’assieme”.
Qualcosa che “sa”, appunto, di amaro in bocca, oppure, di farfalle nella pancia (ma andando al di là del luogo comune, che è al limite “affascinante”; agganciando significato come costante, non più incognit3).
Che cosa te ne “Fai…”?Bè… l’unic3 limite è l3 fantasia, nel senso che puoi utilizzare ciò al fine di porti dall’atteggiamento passepartout (chiave universale “formulare”), in grado di trovare (“sentire”) sempre l3 “combinazione (verità sferica)” in ogni combinazione (strategia AntiSistema).
Il modus per rimanere sempre (sempre) in sé, senza auto decadere “lungo l3 via” nell’auto ciclicità a loop “auto referenziale (che si auto alimenta grazie a ciò)”, laddove tu sei “tu” poiché “è già success3” e continua a succedere, potenzialmente “per sempre” o, meglio, sino a quando tale successione non riguarderà l’essere 3l punto di sospensione.
In sintesi, la differenza tra precessione e nutazione riguarda il fatto che il primo è un moto di rotazione dell'asse terrestre, mentre il secondo è un moto di oscillazione dell'asse terrestre…
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Il che, a maggior ragione, va ad indicare proprio l3 stato generale nel quale sei “qua (così)”, ovvero, “sotto (dentro)” all’effetto del momento di “è già success3” che, d’assieme non esiste ma c’è (poiché auto riverbera ovunque, comunque quantunque).Di più, tale caratteristica “alchemica (interiore)” esprime nel/al contempo, sia il potenziale contemporaneo che l3 differenza di potenziale a/in cui sei s-oggett3 nell’AntiSistema.
Ovvero, l3 denuncia e dimostrazione dell’esistenza parallel3 e/o sovrappost3 dell’AntiSistema stess3 e di cosa “è” ch3 se ne approfitta continuamente, essendone all’origine ed al vertice (“a monte”);
l3 ragione fondamentale che l’ambiente comunque deve riflettere automaticamente, poiché funzione e funzionalità.
Usualmente, in quale misura ti rendi conto di ciò che succede, soprattutt3 se sei sempre impegnat3 (guarda non caso) a “tirare sera, fine settimana, fine mese, fine anno, etc.”?Quando “tiri a campare”, non hai più occhi né orecchie e quindi l’informazione infrastrutturale di/in risposta, sinestesia, ti sembra poco più che/di un3 curiosità affascinante ma (ma) bah, “ora ho qualcosa di più importante da fare”.
Per cui, tant’è che nel “tempo” ti svuoti per riempirti di considerazioni posticce; come il falso Made in Italy (laddove se scrivi Italy, invece che Italia, è già significativ3 ciò che continua a succedere, ovvero, ch3 “è già success3”).
“Santo cielo, no. Il fascismo fu una grande tragedia. Qui siamo alla farsa, queste persone non sono in grado di produrre grandi tragedie…
Per fare disastri devi avere un grande potere e un minimo di radici culturali e storiche, anche se artificiali e distorte. Per grandi disastri ci vogliono grandi miti.
Questi sono dei poveri disgraziati e ci porteranno a una catastrofe a loro misura con la loro evidente incapacità di guidare il Paese e puntare solo sulla difesa del ‘padroni a casa nostra’…”.
Massimo Cacciari
HuffPost Italia 24 marzo 2019 Link
Davvero, non impari mai niente dal libro di storia (seppure deviat3 = artificial3 e distort3…)?Sostanzialmente, insomma.
Standoci “dentro” è più compless3 accorgerti, dal momento in cui già non ricordi, poiché, sei diventat3 posticci3 (un’imitazione di te, ovvero, “te”).Qualcosa che non avviene mai casualmente, poiché indica, evidenzia, illustra, etc. e non… è affascinante ma non ho “tempo da perdere”.
Ok?Quando ti piovono bombe in testa, infatti, il “tempo” l3 ritrovi sempre per… “scappare via” e per organizzare qualcosa che abbia l3 pretesa di essere portante.
Sì, perché… c’è un nemic3 chiaramente schierat3 in campo.Ma quando ciò non avviene più, poiché l3 strategia è mutat3, allora, di che cosa si stava parlando?
Di niente ovvero di “Nessun3 (come per Ulisse e Polifemo)”.Si vede che non era importante, se te ne sei già dimenticat3.
Mhm… non sospetti che “qua (così), gatta ci cova”?Non auto ritieni “devastante” tale svuoto di memoria?
Non è indicativ3 ciò che continua a succedere?Quando, allora, ritorna ad essere indicativ3?
Quando ti piovono bombe in testa e non puoi mettere in dubbio tale “luogo comune” che, però, smette di essere affascinante. Vero?Ecco tutt3 l3 potenza del non esistere seppure c’è.
Un grande, enorme, “vantaggio” che se utilizzat3 in leva, da/in remoto, wireless, non localmente ma ubiquamente, etc. di/in conseguenza diventi come inarrestabile (non “arrestabile”, poiché l’impianto dell3 legge dipende proprio da te, che costituisci il vertice indimostrabile da cui discende tutt3 nell’AntiSistema, trovandoti esattamente nell’AntiSistema).
Infatti, continuava a succedere e, perché non dovrebbe ancora auto ripetersi, dat3 che “è già success3” e l’essere “a Massa” non scorge alcun3 distorsione di/in ciò.Ovvero, perché si ritrova “a Massa”? Perché norma(le)? Perché natura(le)? Per favore.
Fatti un favore: sii “seri3”.
Anzi, molto meglio, sii “formulare”.Come quando dai a Cesare ciò che l3 riguarda, accorgendoti, riconoscendo, ricordando in barba ad ogni e qualsiasi luogo comune di sorta, in grado di attaccarti addosso/dentro quell3 sovrapposizione di stati, nell3 misura in cui auto implodi non sapendo cosa fartene sostanzialmente, seppure hai ogni informazione che potenzialmente ti mantiene sempre aggiornat3 sul fatto originale.
Non a caso, ti viene ricordat3 che “esiste l3 condizione di ‘Eden’ che hai già smarrit3, sperdut3, dimenticat3, lasciat3, etc.”.E, il non essere casuale, significa proprio che esiste e c’è chi ne è responsabile fattivamente, anche se ciò si ri-vela attraverso ogni cortina AntiSistemica che, s-oggettivamente, rende tutt3 come dal vago “sapore” di… dissoluzione ondivaga, ovvero, ciclicamente auto riportat3 (nel) “qua (così)”.
Se hai presente un3 canna dell’acqua, arrotolat3 e poi distesa a/per terra, ti accorgerai che non forma un3 linea perfettamente diritt3. Poiché ha già subito un imprinting, che auto riporta fedelmente (serve).Infatti, forma un3 linea rettilinea che procede attraverso archi ciclici che poggiano al suolo.
Ecco, allora, che il loop AntiSistema diventa per “te” come “destino”; ma in che modo?Per mezzo dell’auto ripetizione “stagionale”, che comporta il credere che sia “natura(le)” = non te ne “Fai…” più niente, sostanzialmente…
Mentre d’assieme continui a scivolare dentro a tale “tubo”, che va sempre in un’unic3 direzione, ossia, quell3 AntiSistemica (nel) “qua (così)”.
Dove “tu” sei come liquido che scorre dentro, non potendo che pro-cedere lung3 tale “non” direzione, che comunque scambi per “destino”.
Era il 23 marzo del 1919:
nascevano i Fasci Italiani di Combattimento.
Un uomo solo al comando:
Benito Mussolini, ex combattente e reduce, maestro elementare riottoso e giornalista di geniaccio. Rivoluzionario di vocazione nonché, leninianamente, di professione.
Seguiva le sue indicazioni un esiguo corteo di arditi, socialisti rivoluzionari, futuristi e piccoloborghesi impauriti.
Cento uomini, non uno di più. A dirla tutta, un fiasco bello e buono. Nessuno si accorge di loro…
Nicola Graziani Agi 23 marzo 2019 Link
Qui siamo alla farsa, queste persone non sono in grado di produrre grandi tragedie…
Nessuno si accorge di loro…
Di cert3, non ti va proprio giù tale situazione, ma, te ne fai un3 ragione dal/nel momento in cui credi di non poterci più “Fare…” nulla.
Non è sufficiente per trasmutare ciò che viene continuamente auto alimentat3 da miliardi di singolarità “a Massa”, assolutamente “vaccinat3” a/in tal pro (grado di servizio).
E nell’AntiSistema, tutt3 è auto referenziale = va di moda e dunque sembra norma(le), dunque “così fan tutt3”.
“Io e mia figlia Stefania Nobile punite per aver venduto sale a dei deficienti che ci hanno credute…”.
Wanna Marchi
HuffPost Italia 21 marzo 2019 Link
Un horreum (utilizzato generalmente al plurale: norrea) era un magazzino pubblico annonario utilizzato in epoca romana.
Il termine latino ha il significato di "granaio", ma gli edifici che ebbero questo nome erano utilizzati per il deposito di diversi tipi di merci…
Alla fine del periodo imperiale esistevano a Roma circa 300 norrea… Il termine fu in seguito impiegato per designare qualsiasi luogo adibito alla custodia delle merci…Vi erano conservati prevalentemente beni alimentari. Alcuni norrea pubblici furono utilizzati in modo simile alle banche, per custodire beni di valore…
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Ma, anticamente, tale “preziosità” coincideva con le derrate conservate collettivamente e non con ciò che “valevano” in termini di compravendita.
S’eppure era “già success3”.
Infatti, esisteva l’imperatore = proprietà privat3.
Tale auto sovrapposizione di st®ati, rende dimentichi, se (se) non si è “formulari”.
“Facci… ‘caso’” = auto decodifica l’ambiente, accorgiti, ricordati.