“Yvette Parès ha dedicato la propria vita e investito il proprio denaro, da circa quarant’anni, per questa ricerca che è diventata realtà. Capiamoci bene: non si trova più allo stadio di ipotesi.
I trattamenti funzionano immediatamente. Mi viene in mente un’ultima e terribile domanda:
perché, e a causa di cosa, non sono conosciuti?...”.Denti & Salute - Michel Montaud
La “dima”.
L’origine della dualità conseguente, “causa/effetto”.
Il senso di qualsiasi codifica simbolica (archetipica), anche se non riportato – apparentemente – alla “centralità umana”. Anche se non decodificato “lato uman3, centrale”, per mezzo della prospettiva (ottica) frattale espansa (lente).
con a cuore l’umanit3, in toto, e non i propri interessi e/o quelli di una parte, piccola o grande che sia);
A quella più che sensazione, che riporta al:
- motivo per il quale “non sono conosciuti”
ossia
- proprio per un “interesse (dominante)”
- capace di disporre poiché predispone (vantaggio)
- chiunque, comunque e quantunque…
- è “terribile”, dunque, che – dalla prospettiva di un simile potere – ogni essere umano sia solo (anche) un proprio possedimento “di fatto”, alla luce (ombra) di un tessuto umano, che non ricorda più, dal momento di “è già successo”. Un dimenticare frutto della causalità. Dello shock subito ed assorbito dentro, in profondità... da subito e nel tempo.
Tanto che, ora, l’ipotesi della dominante è, di più, il frutto di una fantasia (molto probabilmente “malata/patologica”) o tutt’al più… un buon soggetto per un libro o un film di fantascienza (ossia, quell’arte di mascherare realtà a fantasia, in maniera che… la Massa confonda tutto nel tutto, spostando solo polvere per aria che, in seguito, ritornerà a posarsi per terra, cambiando di posto ma occupando sempre e di nuovo il piano delle superfici, che manterranno quell’aspetto auto convenzionale, programmato poiché previsto “qua, così”).
"La retta su cui giace..." è l'AntiSistema (direzione) "qua, così". Come puoi, ancora, osservare il dito che indica la Luna, in luogo della... Luna? |
L’angolo della memoria è una “linea angolare”, nel quale... spazio… la polvere non si deposita, per come accade nel resto delle situazioni.
Ora, ritrovare questo “angolo”, corrisponde al percepire una “linea”, una direzione, un senso che, ad esempio, la particella lessicale “terribile” (pronunciata da Montaud) riesce in qualche modo a rievocare, tanto è potente il messaggio subliminale, al quale è “attaccata” la particella stessa.Osserva a livello frattale espanso:
- lato tuo/umano, centrale
- lineare angolare.
- il lato con la centralità?
e
- l’angolo con la linea?
“Tutto fa brodo…”.
Ciò che manca, però, usualmente… è il fissare l’osservatore, in maniera che ess3 non sia solo la dominante (calcola che tutto quello che sai e che, dunque, credi di essere “qua, così”, dipende dalla prospettiva dominante, che “non esiste, ma c’è” o viceversa).
Immagina:Ok?
- ciò che non esiste, ma c’è
- ciò che non c’è, ma esiste.
Questo è, a livello frattale espanso, il grado di libertà, democrazia, evoluzione, libero arbitrio, giustizia, etc. del quale “godi”, non ricordando totalmente il motivo della esatta “forma” reale manifesta “qua, così”.Questa è la “tua” scelta. Ciò che giudichi (credi) di disporre.
Ciò, sulla base del quale, puoi contare per “scegliere”, tra direzioni che portano, alfine, tutte ed esclusivamente sempre e solo lungo il solco dell’aratro AntiSistemico “qua, così”.
Tra le due “espressioni precedenti (stato)”, la sostanza non cambia mai (la dominante “è”).
Una forma di “rara perfezione”, da qualsiasi “parte” la si guardi.
Qualcosa che sembra, tuttavia, imperfetta se… ad osservare è un essere umano completamente “sotto scatto matto”, senza nemmeno registrarlo in sé.
Nemmeno in termini di “immaginazione”…
Nell'apparente differenza, l'unica direzione di fondo ("nastro")... |
Come può, un centro, avere uno o più lati?
Li può avere se analizzi la questione al di là della regola geometrica, utilizzando anche la geometria - al fine di inquadrare la situazione, nella quale sei - come attitudine, mezzo vettore, informazione frattale espansa… evocat3 per mezzo della tua centratura/centralità “lato umanit3, centrale”.
- lato centrale (lato dominante)
- lato decentrale (lato dominato)
- centro centrale (con 1 e 2 riuniti insieme = visione frattale espansa, auto agganciante il tuo segnale portante. Quadratura del cerchio...).
Se al tuo centro, metti quest3, quello3 o altr3, la fonte ambientale assumerà una valenza auto informativa apparentemente diversa, pur adoperandosi ugualmente alla conservazione della forma sostanziale, dominante (che utilizza proprio questa “tua” situazione “attuale”, al fine di deviare la tua capacità di estrarre informazione, da/in qualsiasi modo, nonostante sei nell’AntiSistema. Così, il modo per auto convincerti delle “cose”, risulta quello di “deviare la tua persona, sottilmente”, in maniera tale che, in seguito, andrai a decodificare informazione ambientale frattale espansa, neutra, caricandola della “tua” prospettiva).In questa maniera, la dominante, può ricavare maggiore beneficio personale, rimanendo nell’ombra, dimenticata, ed agendo “in leva” per delegazione frattale espansa, sul sistema operativo frattale espanso (Genio), che si occupa di tutto, osservando la giurisdizione della grande concentrazione di massa, auto proiettantesi in loco (ma... esistente, quanto te, in carne ed ossa, “qua, così”).
Che cosa sai “qua, così”?
Quello che l’ambiente ti carica addosso.
Per “resistere” ad una simile onda d’urto, ti occorre “essere, lato tuo, centrale”, in maniera tale da assumere la sostanza della grande concentrazione di massa giurisdizionale.
- “lato umanit3, centrale”.
- qualcosa che puoi meglio ricomprendere ricordare
osservando
- l’atteggiamento dei bimbi, sino a prima di iniziare ad essere “educati” scolasticamente.
“La prima formazione di Hume dovette svolgersi nella stessa Ninewells dove egli visse fino ai dieci anni.
Probabilmente il piccolo David attinse largamente alla biblioteca di casa…
Erano questi gli anni in cui Hume, seguendo le tendenze calvinistiche proprie della sua famiglia e della Scozia del tempo…”.
David Hume. Opere 1Ok?
“Qua, così”… ti formi, per come tendi a riformarti.
Ossia: dipendi e consegui.
L’ambiente è un… "megafono".
“La vera essenza di questo potere consiste nella probabilità che lo si eserciti e nel far sì che noi anticipiamo, con un ragionamento vero o falso che sia, l’effettiva presenza del piacere.
Questa anticipazione del piacere è di per sé un piacere notevolissimo; e dal momento che la sua causa è un qualche possesso o proprietà di cui noi godiamo e che è quindi in relazione con noi, tutte le parti del sistema sopra esposto si presentano distintamente di fronte a noi delineate con estrema precisione e chiarezza.
Per la stessa ragione per cui la ricchezza causa piacere e orgoglio, e la povertà suscita dolore e umiltà, il potere deve produrre le due prime emozioni e la servitù le seconde due.
Il potere e l’autorità sugli altri ci mettono in grado di soddisfare tutti i nostri desideri, mentre la servitù, facendoci soggetti alla volontà altrui, ci espone a mille bisogni e mortificazioni…”.
David Hume. Opere 1Ora, sia lo Stato che la Chiesa (ed ogni loro declinazione, scienza deviata e finanza, comprese), sono basati su modelli di “auto adesione”, richiedenti forme sostanziali di “servitù”.
Sino a quale punto ti sei come “diluit3… ‘qua così’”?
Sino al punto di “reset”, a partire dal momento di “è già successo”.
Accorgiti.
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