Prima esci dalla cerchia di auto contenimento economico/finanziario globale (basata sul loop educazione/insegnamento/abitudine) e prima ti accorgerai che la “tua” realtà manifesta è controllata attraverso il “tuo” auto intrattenimento e, quindi, per mezzo della “tua” auto suggestione.
Il “destino” previsto dal Dominio:
- la “tua” orbita
- nella quale sei classificato/a
- in funzione della tua (grande) concentrazione di massa (peso specifico, sostanza, tuo terzo stato lato proprio… o, se meglio credi, forza, potenza, equilibrio, presenza).
I circuiti orbitali, come quello del Sistema Solare, si formano perché esiste una gerarchia coordinata e visibile attraverso le grandi concentrazioni di massa dei singoli Pianeti. Ma, allora, com’è possibile che Pianeti “giganti” come Giove e Saturno siano “intrappolati” nel campo gravitazionale del Sole?
Perché Giove e Saturno sono piccoli in confronto al Sole…
La gente, d’insieme, è definita “Massa”.
Il singolo, d’insieme, è definito “Individuo”.
Come già sviluppato in SPS, la massa (il peso, il volume, lo spazio… per come preferisci identificarla) non è la “(grande) concentrazione di massa”, che rende il "concetto mono rotaia" di massa… come una sorta di “binario morto”.
- non sono (stati) necessariamente anche “grandi in volume/altezza”
- il che deve farti riflettere sul concetto di “(grande) concentrazione di massa”, come quella proprietà intrinseca e non manifesta, che caratterizza l’interno piuttosto che l’esterno.
La mente organizza lo spazio disponibile, conquistato durante lo “sviluppo organico”. Come questo viene ridisposto, rispecchia le facoltà interiori (potenziale) dell’individuo, ma… in maniera tale che l’individuo consegue, come se la volumetria della “casa” permettesse lo sviluppo di un certo tipo di Vita al proprio interno (condizionamento, programmazione, compresenza dominante).
- il contadino
- il campo
- la semina ed il raccolto.
Molto spesso o quasi sempre “qua, così”, il contadino (ma l’esempio vale per ogni ambito)… è solo il risultato di ciò che “l’ambiente gli preserva e gli permette/ricava per esso”.
Infatti, se la proprietà non è del contadino, esso lavora - per una grande percentuale del proprio tempo – per il proprietario del fondo, che gli viene “concesso” in cambio di un corrispettivo pattuito in sede di contratto.
Come a dire che:
È un loop che svia e che devia la tua attenzione. Tu che paghi le tasse alle Autorità (che nel frattempo diventano “democratiche”, lungo quel cammino di sviluppo di qualcosa, che non è mai quello che sei portato a pensare e, dunque, a “vedere”).
- nemmeno la compresenza del Re, corrisponde al vero e sostanziale centro di potere, che regola un territorio di competenza superficiale del Re.
Dal "tuo terzo stato, lato proprio"… tu sei sempre e solo “grande”, ossia, “talmente denso/a… da risultare avviluppante persino della luce”. Da te, da un simile “centro”, si diramano tutte quelle forze che rendono capace ed “arredano… a tua immagine e somiglianza” l’intero creato, che riesci a far decantare sotto alla tua giurisdizione (capacità) e che, di conseguenza, ti riflette.
Hai visto ieri, in SPS, che l’osservatore esterno polarizza ciò che “massaggia/maneggia... attraverso il proprio presenziare interessato”:
il che scioglie e risolve, una volta per tutte, quella confusione che deriva dal “sapere di… energia, elettroni, atomi, cellule, molecole, sostanze, organi, muscoli, materia, funzione, corpo/mente, etc.”… senza per questo riuscire a mettere ordine fra “chi è nato prima: l’uovo o la gallina”?
- prevedendo
- preordinando
- predeterminando.
Osserva, a tal esempio, la figura della “piramide visiva o cono di visione (sehpyramide)”:
la piramide visiva, detta anche cono di visione, è il termine geometrico-ottico, in pittura, che trasporta una immagine bidimensionale tridimensionale in uno spazio mediante prospettiva.
Serve come una costruzione ausiliaria per l'illusione di profondità spaziale sullo schermo…Link
Colui che “guarda” non si limita al solo “guardare”, ma è altresì… “interessato a guardare”, ossia… (si) nutre di interesse per…
Intende “fare/essere”…
E questa sua “immaginazione… rende fertile, di conseguenza, ciò che è organizzato - alla sua base - per essere fecondato, perché fecondabile strutturalmente" (a livello di circuiteria principale, sede della legge, strumento, memoria della frattalità espansa).
Qualcosa che è già successo, nell’ansa dimenticata del tempo trascorso, per opera del Punto di Dominio (circuito secondario o “avvolgimento del/sul primario”. Qualcosa che ricorda molto da vicino l’ambito “biblico” del serpente avvolto attorno all’albero della Vita, che seduce Eva e l’Adamo ad assaggiare la mela proibita).
La teoria prospettica nell’enunciato albertiano è una semplice applicazione alla visione delle leggi della geometria euclidea.
Se lo spazio è una forma unitaria od omogenea è anche una forma in cui tutte le parti si distribuiscono simmetricamente rispetto ad una linea mediana o centrica.
Ma non si arriva a stabilire questa linea se non in rapporto alla situazione di chi guarda e la cui mente è come un piano su cui si proiettano, tramite gli occhi, le immagini della realtà.
Il riguardante vede le linee di profondità convergere in un punto:
di tutte queste linee, la mediana (il razzo centrico dell’Alberti) è la perpendicolare al piano ideale su cui si proietta, nella mente, la visione.
Possiamo considerare il fascio delle linee convergenti in un punto (punto di fuga) come una piramide, di cui quell’ideale piano di proiezione sia la base e possiamo immaginare di tagliare la piramide in tanti piani paralleli alla base.
Avremo così tante sezioni della “piramide visiva”.
I lati della piramide sono triangoli; tagliando i lati parallelamente alla base avremo, come insegna Euclide, tanti triangoli simili i cui lati sono proporzionali. Poiché la piramide è vista in profondità (come guardandovi dentro dalla base, in modo che il suo asse unisca il vertice-punto di fuga-il nostro occhio), il teorema delle proporzioni ci dà la legge matematica del degradare delle grandezze secondo la distanza.
Con la prospettiva non vediamo più le cose in sé, vediamo tutto per rapporti proporzionali; la realtà non si presenta più come un inventario di cose ma come un sistema di relazioni metriche.
Dice chiaramente Alberti che ogni conoscenza si fà “per comparazione”…Link
Il riguardante vede le linee di profondità convergere in un punto:
di tutte queste linee, la mediana (il razzo centrico dell’Alberti) è la perpendicolare al piano ideale su cui si proietta, nella mente, la visione.
Possiamo considerare il fascio delle linee convergenti in un punto (punto di fuga) come una piramide, di cui quell’ideale piano di proiezione sia la base…
L’osservatore esterno è il vertice oscurato/distaccato della forma piramidale, che da esso si diparte…
Oscurato dalla luce del Sole, “che egli è”:
- tutto, di conseguenza, si polarizza piramidalmente
- e da “lì”, tutto diventa gerarchico.
- qualcosa che diventa il “tuo” destino
- come la corrente spinge ogni fiume verso il bacino di raccolta, favorito dall’accondiscendenza dei rilievi.
Iniziando ad immaginarlo, allora.
- fartelo ricordare
- per poi poterlo anche iniziare ad immaginare
- e ripensare.
una massa relativamente piccola ma talmente concentrata da risultare dominante rispetto a tutto.
Un “buco nello spazio/volume del reale manifesto”, dal quale occhieggia qualcosa d’altro rispetto al riconosciuto?
L’errore di parallasse, che ti caratterizza, deriva dallo spostamento del tuo asse prospettico e, dunque, dalla deviazione di te stesso/a dal tuo centro o dal “tuo terzo stato, lato proprio”.
Un equilibrio lo ritrovi sempre, ma quello che ricavi “distante da te”… non è mai il “tuo” equilibrio. Ossia, il reale manifesto è il risultato dell’azione statico/dinamica di una compresenza che oscura il tuo destino (cammino e direzione, alias, memoria).
Spazio, dai buchi neri si può uscire: la nuova teoria di Hawking.
Se finite in un buco nero non disperate, ne potreste uscire.
La teoria è tale da rivoluzionare tutto ciò che finora si è sempre creduto sui buchi neri:
stelle collassate così dense di materia che la loro gravità attira, annientandolo, tutto ciò che si avvicina, luce compresa.
Eppure, qualcosa potrebbe sfuggire e passare attraverso, finendo in un altro Universo, proprio come accade nel film Interstellar di Christopher Nolan. A dirlo non è un fantasioso sceneggiatore di Hollywood ma l'astrofisico britannico Stephen Hawking, il più grande esperto mondiale di buchi neri.
Hawking ha esposto la sua teoria durante una conferenza al Kth Royal Institute of Technology di Stoccolma, in Svezia, sostenendo che ciò che viene risucchiato da un buco nero potrebbe rimanere intrappolato lungo l’orizzonte degli eventi, che circonda il buco nero e lo delimita dal resto dell’Universo, rimanendo lì come una specie di "ologramma" con la possibilità - e qui le cose si fanno ingarbugliate - di attraversarlo fino a raggiungere addirittura un altro Universo, ma sotto forma di radiazione quantistica.
"L'informazione delle particelle che entrano viene restituita - ha spiegato lo scienziato - però in una forma diversa e così l'informazione iniziale, per qualsiasi scopo pratico, andrebbe perduta".
Insomma, se un'astronave tentasse di attraversare il buco nero, non sarebbe del tutto annientata dalla forza di gravità e trattenuta al suo interno, però ciò che uscirebbe dalla parte opposta sarebbe qualcosa di diverso, fondamentalmente una radiazione quantistica o comunque nulla di materiale. Un'ipotesi affascinante che forse regala una suggestione in più all'idea di possibili viaggi verso mondi lontani.Link
"l'informazione delle particelle che entrano viene restituita... però in una forma diversa e così l'informazione iniziale, per qualsiasi scopo pratico, andrebbe perduta".
"Nulla si crea, nulla si distrugge... tutto si trasforma".
l'informazione... viene restituita... senza che nulla vada perso, rispetto all'informazione iniziale (perchè la "natura" del reale manifesto/potenziale... è frattale espansa o "radio attiva").
Se tu "agisci" da Oltre Orizzonte, lo "scopo pratico" cambia...
Se accade, ciò accade non per caso ma perché:
- in un’altra realtà
- vigono condizioni d’intenzione (interfaccia) diverse dal “qua, così”.
- un sacerdote si veste di sacerdote
- un calciatore si veste di calciatore
- un casinò resta e rimane un casinò…
Ora, “qua, così”… è inutile sfuggire al fulcro della situazione (campo gravitazionale del Sole/Dominio)… concependo soluzioni astratte e, dunque, non e-seguibili dalla Massa, nella sostanza.
La frattalità espansa ti aiuta sempre in questo.
Semmai, dall’astrazione estrai valore aggiunto per il “qua, ora”, al fine di triangolare la tua posizione autentica e dimenticata, con la “tua” posizione apparente e distaccata da te stesso/a.
Il grande osservatore esterno è un “singolo punto”:
- da “lì” rinasce tutto piramidalmente
- “inversione di campo” ricompresa.
La pazzia, nella coerenza, non è pazzia ma un messaggio per il sé e per i simili, ancora legati al palo per resistere al “suono delle sirene di Ulisse”, all’incanto che scioglie apparentemente ogni nodo e che rende l’impianto al quale ti eri collegato… come un lontano ricordo frutto di leggende arcaiche; un sapore che senti ancora allorquando la frattalità espansa ti raggiunge per quella piccola percentuale rimasta di te, nel reale manifesto.
La legge principale che veicola e regola la proiezione del/nel reale manifesto, rispetto alle grandi concentrazioni di massa, in proiezione sul/nel reale manifesto:
- la frattalità espansa
- che il circuito primario
- permette per opera e funzione
- prevista da una origine del tutto “qua, così” non indagabile.
L’Oltre Orizzonte è la tua stella:
- accorgiti
- fissala
- e-seguila
- essendo, rimanendo e seguendo... te stesso/a.
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