“Riuscite a immaginare una sorgente miracolosa di potere così profondo, così forte, da essere in grado di trasformare non solo te stesso ma anche il mondo?
Benvenuti nello Zohar, il testo sacro e spina dorsale della Kabbalah.
Lo Zohar non è semplicemente inchiostro e carta. E’ la verità, viva e dotata di energia divina ed è lo strumento definitivo per generare miracoli. Un incredibile numero di persone ha tratto giovamento con la sola presenza dello Zohar nelle proprie case. Grazie al solo possesso dei libri, potere, protezione e soddisfazione si presenteranno nelle vostre vite. Tutto questo ti può sembrare difficile da credere, ma solo prima di possedere il set dello Zohar”.
Fonte: www.kabbalahcentre.it
Fantasie? Fanatismo assoluto che crea dipendenza o scatena facoltà autoconclusive a mo’ di placebo? Debolezza? Non so. Credo che anche per i Testimoni di Geova, la Bibbia abbia caratteristiche simili, ma probabilmente non tanto nel solo possesso ma nell’emanazione del “contenuto” riposto anticamente, custodito e tramandato. È come l’azione del pregare in un luogo preposto a tale scopo; con il tempo quel luogo si “carica” di intenzioni e, dunque, di energia. Siamo sempre lì. È l’energia in ogni sua forma che può muovere le montagne, perché le montagne sono fatte esse stesse della stessa energia, solo sotto altro aspetto e consistenza.
Il filtro o programma che costruisce il mondo percepito è un software biologico autorizzato e veicolato dalla nostra mente logica; coloro che non sono soggetti a questo “appiattimento” della linea d’orizzonte delle possibilità (pochissimi), riescono ad esempio a passare attraverso i muri, perché per la loro mente quel muro semplicemente non esiste o è penetrabile come una esile barriera d’acqua. Allo stesso modo fece Gesù allorquando dovette camminare sulle acque; meditò, si concentrò, intese che la superficie fosse sufficientemente forte da sostenerlo, allo stesso tempo alleggerì la propria presenza fisica divenendo come una piuma. Dialogò con sorella acqua.
La superficie dell’acqua è come un pavimento lucido sul quale si gettano secchiate di altra acqua; c’è acqua che scorre su altra acqua con densità diverse e con velocità diverse per un certo tempo e “costanza”. Osservate bene questo moto in un fiume, una rongia, un canale artificiale, un torrente, in ogni caso l’acqua sia in movimento anche leggero, ossia il suo percorso abbia una minima differenza di altezza tale da imprimere una direzione veicolando la massa.
Gettando una copia dello Zohar in un fiume cosa succederebbe? Cosa succederebbe all’energia dell’acqua? E bevendo poi quell’acqua, più a valle, cosa succederebbe agli uomini? Nulla o tutto, a seconda di come noi stessi ci poniamo nei confronti dell’accaduto.
Siamo noi a fare la differenza in ogni caso. Ciò che funziona per me non è detto che funzioni per gli altri. È questa una delle chiavi utilizzate dall’Antisistema per confondere e mantenere schiavi, nell’illusione di “non potere”.
Tornando al discorso del possesso di un libro al fine di evocare protezione ed energia positiva, posso dire la mia esperienza personale; attraverso la lettura ed il possesso del primo volume della “Storia Cosmica”, ho ricevuto uno stato di grazia. Questo stato agisce non mantenendo il volume classificato nella libreria, ma tenendoselo vicino e accettando il “dialogo” che, esso stesso, richiede; un po' come prendersi amorevolmente cura di un Bonsai.
Siamo in un ambito quantistico o nella “tana del bianconiglio”, dove tutto è possibile se solo lo si ritiene possibile. È il nostro lato creativo divino.
Per questo non leghiamoci “pigramente” al solo fatto di possedere, ma agiamo in simbiosi, in comunione, in intima connessione superiore spirituale con il "tutto"; e soprattuto sentiamoci liberi di vivere la Vita che meglio ci descrive e "colora".