Tremonti: medicina del debito è finita.
‘La medicina, ammesso che fosse una medicina, è finita’. Così il ministro dell'Economia Giulio Tremonti sulla crisi economica e finanziaria mondiale. ‘Nella prima fase della crisi’ - ha aggiunto – ‘si è risposto con le risorse del debito pubblico, che ora però sono finite, e due o tre anni, che potevano essere diversi, sono stati utilizzati in modo sbagliato’.
Da Yahoo
È possibile definire una risorsa quella del ‘debito’?
È una ampia verità questa: la crisi deve ancora inasprirsi...
Ora, abbiamo imparato a nostre spese che in ambito economico e dunque speculativo, le cose non vanno mai come ci si aspetta. O meglio, le cose hanno dei tempi propri che ci possono prendere alla sprovvista.
- quella del ritorno od effetto boomerang
- quella dell’effetto illusorio speculativo.
Semina vento e raccoglierai tempesta.
Di quale entità potrà mai essere il raccolto se si è provveduto a seminare ‘debito’ come motore della crescita? Il debito è una risorsa in questa versione delle ‘cose’. Ricordiamo come funziona, del resto, il Fondo Monetario Internazionale descritto in questo articolo di Attilio Folliero su Nexus.
La prova che non è cambiato nulla in questi due anni e mezzo? Eccola:
Goldman Sachs: JP Morgan alza il rating a overweight.
Da Yahoo
Per la serie ‘se la suonano e se la cantano’, ecco quale consiglio esprime per i propri clienti, una banca in merito ad un’altra banca. E di che banche stiamo parlando, signori e signore.
Overweight Significa letteralmente sovrappeso. Nel gergo finanziario, sovrappesare un'azione vuol dire avere una quota percentuale più alta rispetto al peso che questa azione ha nell'indice cui appartiene: per ipotesi, se il peso del titolo ENI fosse in un certo momento del 5% nell'indice della Borsa italiana, se un gestore è sovrappesato sull'ENI vuol dire che ha più del 5% di titoli ENI nel portafoglio del suo fondo azionario sulla Borsa italiana. Se ha meno del 5% è sottopesato, o underweight. Il termine si usa sia per descrivere a posteriori la composizione di un portafoglio, sia per indicare la propensione del gestore verso quel titolo. Se è sovrappeso o overweight su un certo titolo, o su un certo settore, o su un certo mercato in un fondo internazionale, significa che è ottimista su quel titolo, o settore, o mercato.
Da www.lastampa.it
Questa meccanica è la stessa che impazzava prima della ‘crisi internazionale’. Mi chiedo dove stia la ‘testa’ in un Teatro come quello che chiamiamo società globale, in cui i controllori sono controllati da coloro che dovrebbero controllare, come il caso delle banche centrali, oppure in cui i controllori manifestano delle chiare velleità dominanti e conservatrici dello status quo, piuttosto che preservanti il diritto della massa di vivere in un ambito equo e solidale.
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
La locuzione latina, tradotta letteralmente, significa ‘commettere errori è umano, ma perseverare [nell'errore] è diabolico’. La frase è entrata nel linguaggio comune, come aforisma con il quale si cerca d’attenuare una colpa, un errore, purché sporadico e non ripetuto… Il significato è chiaro: l'errare è parte della natura umana. Questo, però, non può essere un'attenuante per reiterare uno sbaglio, quanto piuttosto un mezzo per imparare dall'esperienza.
Da Wikipedia
L’errare è parte della Natura umana. Il termine ‘errare’ significa vagabondare senza meta. Secondo me, l’antico detto significava ‘scappare da se stessi, decentrarsi, vivere non nel proprio centro’, e perseverare significava ‘non accorgersi di questa dinamica’. Perché è ‘diabolico’ perseverare?
‘Prima o poi, ci sara' un processo alla storia e si chiameranno in causa quei pazzi criminali che hanno voluto che succedesse quello che e' successo’ - Giulio Tremonti
È sempre andata così. O è solo un’altra illusione? Per capirlo meglio dovremmo chiederci ‘che fine ha fatto l’Impero Romano?’, ad esempio.
Nel libro ‘Il tempo della fine’, Sigismondo Panvini narra di un ‘piano a lungo effetto’, messo in atto da un certo tipo di potere, che alimenta e fomenta la nascita di ogni Impero coronante la storia deviata umana e ne pianifica già la ‘morte’, o trasposizione, in virtù di una caratteristica distruttiva già inserita nativamente nel ‘seme’, in ogni ambito strutturale o forma aggregata costituitisi sulla Terra.
L'Impero romano (in latino Imperium Romanum) è lo Stato romano consolidatosi nell'area euro-mediterranea tra il I secolo a.C. e il IV secolo.
Le due date che generalmente identificano l'inizio e la fine di un'entità statuale unica sono il 27 a.C., primo anno del principato di Ottaviano, con il conferimento del titolo di Augusto, e il 395, allorquando, alla morte di Teodosio I, l'impero viene suddiviso in una pars occidentalis e in una orientalis. L'Impero romano d'Occidente si fa terminare per convenzione nel 476, anno in cui Odoacre depone l'ultimo imperatore legittimo, Romolo Augusto. La vita dell'Impero romano d'Oriente si protrarrà invece fino al momento della conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani nel 1453… Le due date indicate come inizio (27 a.C.) e fine (395 d.C.) convenzionali di un Impero romano unitario, come spesso accade nelle definizioni dei periodi storici, sono puramente arbitrarie…
Da Wikipedia
La data della fondazione di Roma è stata fissata al 21 aprile dell'anno 753 a.C. (Natale di Roma) dallo storico latino Varrone, sulla base dei calcoli effettuati dall'astrologo Lucio Taruzio.
Da Wikipedia
Se facciamo un calcolo veloce, tra l’anno della fondazione di Roma e la fine dell’Impero d’oriente, trascorrono circa 2200 anni: una vera e propria eternità dal punto di vista della durata della Vita umana.
Non vi fu mai una vera e propria fine formale della Res publica Romana, le cui istituzioni non furono mai abolite, ma semplicemente persero il potere effettivo a vantaggio dell'imperatore:
La Repubblica romana (Res publica Populi Romani) fu il sistema di governo della città di Roma nel periodo compreso tra il 509 a.C. ed il 27 a.C., quando l'urbe fu governata da una oligarchia repubblicana. Nacque a seguito di contrasti interni che portarono alla fine della supremazia della componente etrusca sulla città, ed al parallelo decadere delle istituzioni monarchiche… Quella della Repubblica rappresentò una fase lunga, complessa e decisiva della storia romana: costituì un periodo di enormi trasformazioni per Roma, che da piccola città stato quale era alla fine del VI secolo a.C. divenne, alla vigilia della fondazione dell'Impero, la capitale di un vasto e complesso Stato, formato da una miriade di popoli e civiltà differenti, avviato a segnare in modo decisivo la storia dell'Occidente e del Mediterraneo.
Da Wikipedia
Per ‘res’ s’intende ‘cosa’; per cui ‘res publica’ significa ‘cosa pubblica’, ‘cosa di tutti’. I 2200 anni dell’evoluzione ‘romana’ hanno vissuto onde cicliche estreme che hanno lasciato il segno: un tremendo vuoto in occidente e un proseguimento in oriente, cioè uno slittamento di fase tra due polarità.
Le diverse fasi del Mondo seguono davvero un programma, come suggerisce Panvini.
Un programma ad opera di tutti perché ‘cosa di tutti’.
Davide Nebuloni / SacroProfanosacro 2011
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