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martedì 10 aprile 2012

Prospettiva e suo 'rumore'.




La ‘fine’ di Steve Jobs coincide quasi matematicamente con l’infezione parassita del Mondo Apple. Come se Jobs fosse un antivirus ‘naturale’, un firewall talmente efficace da lasciare indenni le proprie 'creature' persino dalle mire commerciali più ambiziose delle case che producono i cosiddetti ‘Antivirus’.

Apple, un virus colpisce 700mila computer.
Flashback. Ricordatevi questo nome, perché si tratta, probabilmente, del primo virus che sancisce la fine di una visione romantica dei Mac come macchine indomite e senza punti vulnerabili. Il numero si sistemi colpiti supererebbe le 700mila unità. Ed è un numero, vedrete, destinato ad aumentare.  
 
Ma da cosa trae origine questa magagna per le macchine di Apple? Semplice: 

una combinazione di negligenze che, nel campo della sicurezza informatica, non si devono fare. Prima di tutto da parte dei produttori, che nella fattispecie sono Oracle, che gestisce la libreria Java, e Apple, che presiede alla creazione degli aggiornamenti dei propri computer. Nel Settembre del 2011, viene scoperta una nuova versione di questo malware, Flashback, che si maschera dietro le sembianze di un file d'installazione di Flash. Si visita un sito, viene richiesto di installare Flash come spesso capita, si accetta, parte l'installazione, si inseriscono i dati da amministratore e via, infezione compiuta. Un mese dopo, il malware viene raffinato: 

ora è in grado di disabilitare i sistemi di riconoscimento a suo carico da parte degli antivirus. Passa un altro mese, ed ecco un ulteriore miglioramento: 

ora Flashback sfrutta la libreria Java, utilizzata da molti siti web, per installarsi senza nemmeno bisogno dei dati amministratore. Basta visitare un sito e, se nel computer è installata una vecchia versione di Java, il proprio Mac viene infettato.
 
Il problema è che in tutto questo lasso di tempo né Oracle né Apple tengono in considerazione il problema, così il malware si è diffuso senza che gli utenti nemmeno ne fossero a conoscenza. Si vocifera di nuove minacce per i Mac e del rilascio di un aggiornamento solo a Marzo, ma pare che in realtà quello davvero efficace sia stato rilasciato solo negli ultimi giorni.
 
Aggiungiamo che gli utenti Mac, certi dell'invulnerabilità dei computer della mela, hanno fatto spallucce e, adesso, rischiano di trovarsi il sistema infettato. Si tratta di un trojan, ruba i dati, mette il computer nelle mani di criminali informatici, è dannatamente pericoloso: aggiornate subito il vostro Mac.  

E imparate la lezione, finalmente.
Link

In tempi di ‘crisi’ si è aperto un nuovo Mercato per le aziende ‘allopatiche’ che curano la presenza e gli effetti dei Virus al silicio. Che caso, vero? Settecentomila nuovi potenziali clienti in tempi contrassegnati dalla riduzione dei margini e degli attivi, non è poca cosa. E soprattutto la tendenza instaurata non è per nulla poca cosa. L’infezione è avvenuta. È molto difficile, poi, liberarsene del tutto…

A livello di Analogia Frattale è opportuno notare il parallelo, appunto, tra ‘Medicina Allopatica’ e ‘Aziende produttrici di Antivirus’:

‘curano’ nella stessa maniera, scambiando 'mirabilmente' le cause per gli effetti.

Molto probabilmente il loop descritto è della stessa Natura, ossia, relativa alla rilevazione/rivelazione della presenza parassitaria di stampo non manifesto. Il ‘Controllo’ è riflesso dalla volontà dell’utente di liberarsi dal Virus presente nel proprio Pc e dalla presenza di ‘Aziende’ che si ergono al livello della ‘protezione totale del Pc’; in realtà questi sono pallidi riflessi che mettono in grande evidenza una 'presenza sottile', per chi crede nella frattalità del tutto che non permette di non-lasciare tracce energetiche relative al proprio ‘passaggio/esistenza’ anche nelle 3d.

La presenza parassita riporta per ‘assonanza’ l’immagine/idea del ‘rumore’ o interferenza:

il rumore cambia l’ecosistema.
C'è una forma di inquinamento di cui si parla troppo poco perchè considerata, a torto, non pericolosa e dagli effetti meno devastanti rispetto agli spettacolari disastri industriali a cui ci hanno abituato i media negli ultimi anni: 

è l'inquinamento acustico.
 
Ma una ricerca pubblicata sull'ultimo numero di Proceedings of the Royal Society B

Biological Sciences, getta nuova luce sugli effetti del rumore sul nostro ecosistema.
 
Clinton D. Francis e i suoi colleghi del National Evolutionary Synthesis Center di Durham (North Carolina), hanno studiato per anni alcune zone del New Mexico esposte ad attività umane particolarmente rumorose, rilevando un innaturale aumento nel numero dei colibrì che le abitavano e una contestuale riduzione nel numero di ghiandaie, altra specie tipica di quelle aree.
 
Anni dopo gli scienziati hanno scoperto che in quella stessa zona era aumentato il numero di fiori ma era sensibilmente diminuito il numero di alberi. 
 
‘È un effetto domino’ spiega Francis. ‘I pini dipendono dalle ghiandaie per diffondere i loro semi, mentre i colibrì, agenti importanti nell'impollinazione dei fiori, preferiscono le zone senza le ghiandaie che sono loro naturali nemici, mangiano le loro uova e rubano loro i nidi’. 
 
I ricercatori hanno monitorato vari siti anche all'interno dell'oasi naturale del Rattlesnake Canyon (New Mexico), osservando effetti simili anche sulle popolazioni di pini e di topi: 

questi roditori sono infatti ghiotti consumatori di semi del pino del Colorado (Pinus edulis) e amano i luoghi particolarmente rumorosi. Ma dato che il loro sistema digestivo rende i semi inutilizzabili per la riproduzione delle piante, nelle zone con elevato inquinamento acustico si sta assistendo a un notevole aumento della popolazione di topi e a un diradamento della foresta. 
 
Secondo Francis la situazione non va affatto sottovalutata perchè il pino del Colorado è un elemento importante dell'ecosistema di quella zona, dal quale dipende la sopravvivenza di almeno altre 1000 specie tra invertebrati, rettili, funghi, piccoli mammiferi e uccelli.
 
E come se tutto questo non bastasse una ricerca inglese da poco pubblicata evidenzia come negli ultimi 30 anni il volume del canto degli uccelli sia aumentato per competere con il rumore del traffico e delle attività umane.
Link

Davvero pazzesco, vero? Le dinamiche sfuggevoli sono quelle determinanti. Un ‘rumore’ cosa mai può fare? Viene quasi logico domandarsi con sufficienza. Il rumore è un qualcosa di ‘fisico’ pur non avendo corporeità

Esso è una delle chiavi interpretative della presenza sottile non manifesta, che ha il potere di modifica della densità 3d.

Nel livello etereo, attualmente ‘non rilevato’, della combinazione vibrazionale che conduce ai ‘sintomi’ che caratterizzano la tridimensionalità scambiata per unica realtà, è insita la Natura più alta dell’emersione della versione della ‘realtà’.

Lo comprendiamo meglio quando schiacciamo un interruttore e si accende la lampadina o quando azioniamo il telecomando e si apre una porta. Oppure quando una piccola ‘lastra’ magica si connette ad Internet captando delle onde che circolano tutt’intorno alla propria presenza.
  • vibrazioni
  • onde
  • rumori
  • interferenze.
Il termine ‘interferenza’, dato che il ‘caso non esiste’, identifica molto di più di quello che siamo abituati a concepire

L’interferenza, innanzitutto, è un ‘punto di vista’. 

Per un gruppo di persone intente ad ascoltare in silenzio un oratore o della buona musica, le grida dell’ambulante che passa sotto alle finestre aperte, costituiscono delle noiose e pesanti interferenze, ma se 'lo si va a dire' all’ambulante, costui giustamente sosterrà che si tratta del proprio lavoro, della propria esistenza, della sopravvivenza di sé e della propria famiglia. Per cui?
  
La Vita è una questione di prospettive in cui il ‘rumore’ contraddistingue, identifica, evidenzia, abbraccia, veicola e sottintende scelte e imposizioni miscelate e camuffate nella fruizione del Tempo.

In realtà trattasi di vere e proprie ‘lezioni’ inerenti ad un ‘Piano di Studi’ molto efficace:

lo Studio di Sé, ossia una materia del ‘Conosci Te Stesso’.

In generale, il rumore è un segnale non desiderato, di origine naturale o artificiale, che si sovrappone all'informazione trasmessa o elaborata in un sistema. A seconda dei campi di applicazione il termine assume significati più specifici:
 
  • il rumore nell'acustica
  • il rumore nella psicologia
  • il rumore nell'elettronica.

Rumore (acustica).
Il rumore è un segnale di disturbo rispetto all'informazione trasmessa in un sistema. Come i suoni, il rumore è costituito da onde di pressione sonora.
 
Il rumore è un fenomeno oscillatorio che consente la trasmissione di energia attraverso un mezzo… 

Il rumore acustico è collegato da sempre coi concetti di fastidio e di danno. L'interesse al rumore, e quindi la nascita di studi e ricerche per comprenderne la genesi e gli effetti e tentarne una limitazione, ha un primo impulso con lo sviluppo delle città, in particolare Roma, e successivamente con lo sviluppo delle realtà industriali.
 
Il problema del rumore urbano fu oggetto di legiferazione anche da parte di Giulio Cesare, che a questo scopo promulgò la Lex Julia Municipalis, che impediva il passaggio dei carri fino al pomeriggio inoltrato, spostando e concentrando di fatto il problema la sera e la notte
 
Utilizzi del rumore.
I ricercatori, poiché il rumore contiene energia, e può contenere informazione, sono alla ricerca di applicazioni utili del rumore.
 
Si sfruttano elementi bistabili non lineari (per esempio un pendolo con una molla che crea due posizioni stabili). Se il rumore ha sufficiente energia può riuscire a commutare la posizione del pendolo dall'una all'altra posizione stabile. Del materiale piezoelettrico ricava energia da queste oscillazioni…
Link 
 
Rumore (psicologia).
Il rumore (o rumore informativo) in psicologia e semiotica, è un disturbo causato dall'eccesso di informazioni, tale che anche l'elemento potenzialmente utile non viene riconosciuto, nemmeno individuato, o individuato con difficoltà.
 
Costituisce rumore anche l'eccessiva ripetizione di un segnale, poiché le risorse cognitive utilizzate per la sua interpretazione diminuiscono via via che tale segnale si ripresenta con cadenza ciclica, limitando il livello dell'attenzione verso di esso.
Link 
 
Rumore (elettronica).
In elettronica il rumore (o noise) è l'insieme di segnali in tensione o corrente elettrica indesiderati che si sovrappongono al segnale utile trasmesso o da elaborare, tipicamente presente sul canale di comunicazione tra utenti o apparati elettronici e sui dispositivi di ricezione/elaborazione.
 
Si distingue tra rumore e disturbo: 

per rumore solitamente si intendono segnali di origine aleatoria provenienti dall'interno e vengono descritti in termini probabilistici, mentre i disturbi sono segnali che provengono dall'esterno e possono pertanto essere descritti in termini deterministici ovvero interferenze.
 
Il rumore consiste di ‘fluttuazioni’ dovute a proprietà fondamentali della materia e in quanto tali di origine interna e non eliminabili

Queste fluttuazioni che si osservano a livello macroscopico derivano da fluttuazioni a livello microscopico. Si manifestano nella forma di segnali casuali il cui andamento nel tempo non è descrivibile analiticamente, ma solo in termini statistici.
 
L'effetto indesiderato consiste dunque in un'alterazione o distorsione del segnale utile contenente informazione tale da poter inficiare il corretto processo di rilevazione/elaborazione a valle della trasmissione.
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Ecco delle note utili al fine della rilevazione/rivelazione della ‘sorgente di rumore’ eterea:
  • il rumore è un segnale non desiderato, di origine naturale o artificiale, che si sovrappone all'informazione trasmessa o elaborata in un sistema
  • il rumore è un fenomeno oscillatorio che consente la trasmissione di energia attraverso un mezzo
  • i ricercatori, poiché il rumore contiene energia, e può contenere informazione, sono alla ricerca di applicazioni utili del rumore
  • il rumore (o rumore informativo) in psicologia e semiotica, è un disturbo causato dall'eccesso di informazioni, tale che anche l'elemento potenzialmente utile non viene riconosciuto, nemmeno individuato, o individuato con difficoltà
  • costituisce rumore anche l'eccessiva ripetizione di un segnale, poiché le risorse cognitive utilizzate per la sua interpretazione diminuiscono via via che tale segnale si ripresenta con cadenza ciclica, limitando il livello dell'attenzione verso di esso
  • in elettronica il rumore (o noise) è l'insieme di segnali in tensione o corrente elettrica indesiderati che si sovrappongono al segnale utile trasmesso o da elaborare, tipicamente presente sul canale di comunicazione tra utenti o apparati elettronici e sui dispositivi di ricezione/elaborazione
  • il rumore consiste di ‘fluttuazioni’ dovute a proprietà fondamentali della materia e in quanto tali di origine interna e non eliminabili
  • l'effetto indesiderato consiste in un'alterazione o distorsione del segnale utile contenente informazione tale da poter inficiare il corretto processo di rilevazione/elaborazione a valle della trasmissione.
Dunque? Che cosa possiamo desumere dalle informazioni normalmente a disposizione consultando la ‘Rete’, a proposito del ‘rumore’?
  • che è in grado di modificare la realtà percepita
  • che è un segnale contenente informazione
  • che l’informazione contenuta è ‘molteplice’ e c’è del 'valore aggiunto alla rimanenza'
  • che contiene energia propagata attraverso un mezzo, o attraverso delle proprietà fondamentali della materia
  • che diventa interferenza quando non si è in grado di polarizzare l’informazione ricevuta.
In definitiva:

che dipende da noi concludere se un ‘rumore’ è caotico o ordinato. Noi facciamo la differenza. Il nostro apparato ricevente, se è in grado di decodificare, ‘giudicherà’ quella trasmissione opportuna, o viceversa, continuerà a ‘dipingere’ nella solita modalità la ripartizione duale tra ‘fastidio’ e ‘piacere’.

Il giudizio è prospettico anch’esso. Vivendo su una simile onda di separazione cadremo nella polarità perpetua della Natura vibrazionale delle 3d. Da ciò si desume che è possibile vivere ed ‘essere’, anche nella fisicità, nella più completa e totale armonia, dal momento in cui è possibile capire la modalità imperante di un ‘luogo’ e della sua diretta causalità.

La ‘causa’ della disarmonia è la nostra mancanza di polarizzazione dell’osservazione e, di fatto, è contenuta in noi, dipende da noi, ci riassume in ogni dato istante. 

È possibile armonizzare gli opposti se attraverso la nostra funzione ‘ponte’ riusciamo a non essere travolti dal ‘rumore delle cascate della realtà’.

L’osservazione, e non l’osservato, può armonizzare l’ambiente, ma solo previa armonizzazione del proprio ‘contesto’. Sembra il classico paradosso temporale 3d, eppure l’equazione è finalmente sciolta. L’osservatore è al di fuori del costrutto 3d. Mediante triangolazione di Sé è possibile ‘risolvere’ la realtà percepita come segnale proprio e riflesso.

Il ‘fuori’ discute col ‘dentro’ in maniera solamente proattiva, virtuosa, lo può anche ‘modificare’ ma solo se il ‘dentro’ non è armonizzato e, in un certo senso, è disposto a cedere alle pressioni esterne.

La direzione della ‘crescita’ è biunivoca, ma solo se la ‘pressione’ derivante dalla presenza di Sé è cedevole, altrimenti la biunivocità è tale, ma ‘cresce’ e si manifesterà a tutto tondo senza arrendevolezza apparente né sostanziale.

Lo so, è un discorso che sto rendendo un po’ troppo complesso, anche se non è facile rendere a parole quello che si ‘sente’ per altri versi…

Il ‘fuori’ può far smarrire il ‘dentro’ solo se il ‘dentro’ è lontano da Sé. Altrimenti lo scambio di informazioni è polarizzato ed armonizzato in continuazione e non incarnerà mai ‘Lezioni’ d’altro tipo. Sulla Terra 3d non occorre soffrire per forza. 

L’interferenza è sempre propositiva e tale, solo se lo si necessita.

Dipende da noi…

Vibrazione.
Il termine vibrazione si riferisce in particolare ad una oscillazione meccanica attorno ad un punto d'equilibrio... 
 
Le vibrazioni possono disperdere energia e creare suoni e rumori indesiderati. Quando si prova a ridurre un rumore, il problema è ridurre la vibrazione che lo provoca…
Link

Una oscillazione attorno ad un punto d’equilibrio.

La vibrazione scaturisce da un 'equilibrio'. È un ‘andare avanti’ rispetto al dove si è. I concetti di dispersione e di riduzione del rumore sono solo frutti della propria non consapevolezza e dell’attuale punto prospettico dal quale si irraggia questa realtà.

Cambiare vibrazione è… cambiare prospettiva in maniera ‘totale’. Farlo, diventa estremamente 'opportuno', in quanto l'armonia delle sfere è da ritrovare, essendo 'perduta'. Tra i Pianeti, frattalmente, se ne registra la mancanza perlomeno di uno, del quale non rimangono che frammenti a monito e memoria di quello che fu. Ricordare e poi cancellare il ricordo, ancorando la consapevolezza nella prospettiva, riporterebbe armonia nel 'tutto.

Non ci servono 'monumenti alla pazzia', di nessun tipo essi siano, o almeno, servono per non dimenticare del tutto, come dei Flashback, ma poi occorre non diventarne dipendenti tramite divinizzazione o creazione di 'dirette' eggregore occludenti.

Agganciare e lasciare andare: come quando si respira.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 1 giugno 2011

I confini e l'Amore.





Mi si è buttata addosso la fronte bianca del tempo
i ricordi più vecchi e la tua assenza nel letto
la nostra separazione e quello che siamo
Anche questa mattina – Nazim Hikmet

Vivere nel corpo denso implica la definizione di alcuni limiti, la loro condensazione nell’evidenza della fine del corpo fisico stesso. Ma, in realtà, nella realtà che possiamo solo ‘ascoltare’, noi finiamo proprio in concomitanza di questi limiti ‘imposti’? 

Cosa c’è al di là di un braccio o di un piede? 

Se stendiamo una mano di fronte a noi, possiamo osservare il nostro eterico, ossia quella strana bruma che s’emana o che reagisce ai nostri confini presunti. Siamo ancora noi quella evidente reazione? 

Ossia, il confine fisico e quello sottile coincidono?

Introducendo un altro tipo di confine e ritenendo quell’effetto ancora riferito alla nostra presenza, allora dove giungiamo veramente? Sin dove ci estendiamo a partire dal nostro cuore, sia esso solo l’organo fisico, sia esso anche il campo magnetico? Il campo toroidale del cuore ci avvolge perché è più grande della nostra fisicità, per cui i nostri confini sottili sono ancora da ‘ritoccare’. Che dire dell’effetto Aura? Ancora un ‘effetto’ esterno a noi: un’altra illusione. E che dire della Mer-Ka-Ba? Ancora maggiori dimensioni attorno a noi. 

Ancora effetti di noi all’esterno del ritenuto ‘noi’. 

Da questa posizione paradossale, delle vocine ‘interne’ ci sussurrano strane modalità del ‘fare’. Vocine che hanno senza ombra di dubbio un senso, una direzione, una sorgente… ‘esterna’ a noi. Ancora una volta il concetto di confine fisico va rivisitato, perché troppo sterile e riduttivo rispetto all’arco multisensoriale che ci contraddistingue. La 'prospettiva' è tutto, in questo ambito del riconoscimento di sé. 

La prospettiva è la consapevolezza, l’attenzione di essere sempre presenti a se stessi. Da quale livello decidiamo di osservare? E osservare cosa?
  
Osservare la separazione è vivere la separazione: è sapere che esiste ma che non è tutto. Sapere che esiste perché l’abbiamo vista dall’alto, sapere che non è tutto per mantenere la ‘rotta’ quando ne siamo avvolti…

La prospettiva: un faro nella notte.


Ecco anche perché esistiamo allo stesso tempo in più dimensioni. Allo stesso ‘tempo’ scorre tutto, oppure allo stesso tempo esiste il tutto. Frattalmente è presente in noi questa frequenza multipla, come ad esempio possiamo rilevare quando giungiamo all’evidenza che la mente non è ‘singolare’, ossia che non è riferita alla unicità fisica dell’organo che la rappresenta, bensì che essa è una e multipla allo stesso tempo

Un solo contenitore per diverse dimensioni dell’elaborazione. 

Ci accorgiamo di avere perlomeno due differenti menti quando ci accingiamo a fare delle operazioni di digitazione attraverso l’uso della memoria
 
Digitate una password, ad esempio per il conto online, senza il ‘conteggio’ della mente che giunge in ritardo. Provate… Abbiamo due modalità:
  1. digitare direttamente da tastiera
  2. digitare attraverso una simulazione della tastiera a video (per questioni di sicurezza).
La seconda modalità, più lenta, mette in risalto la differenza tra due tipi di ‘mente’. Posso anche errare nell’usare il termine ‘mente’, infatti questa è la definizione attraverso il linguaggio che mi sento di scegliere. Ognuno pensi con la propria ‘lingua’: il risultato non cambia.

Pensate di essere nella seconda modalità e di dover fare a meno di ‘ripetere mentalmente’ la singola ‘cifra’ che occorre digitare, al fine di giungere alla composizione della password completa. Forzate questa eventualità perché, ad esempio, qualcuno potrebbe leggere il vostro pensiero mentre digitate e dunque potrebbe carpirvi la password intera. 

Evitate di ripetere coi pensieri quello che digitate per non farvi copiare il codice segreto.

Vi accorgerete che esistono due ‘sfere’ che agiscono sfasate di qualche attimo l’una rispetto all’altra. Potete schiacciare sul singolo tasto ed un attimo dopo dover ‘recitare’ quello che avete già digitato. Stiamo parlando di attimi. 

La ‘recita’ che arriva subito dopo è inutile. Perché la facciamo?

Siamo prevedibili in questo. 

Impariamo a controllare il processo e a capire che le informazioni giungono in un’altra maniera rispetto alla semplice ‘recita’ della mente di superficie, la quale si inserisce in un processo come un ‘impiccione’ sgradito in una conversazione intima.  

Questa interferenza crea una ridondanza dell’informazione dentro di noi, fa confusione, agita le acque

Questo rumore di fondo 'ci stacca' e contribuisce a separarci internamente, inoltre questa separazione viene, con il tempo, esportata, replicata anche al di fuori di noi. Perché? Perché è tutto strettamente dipendente dai nostri processi ‘magici’ interiori: nulla escluso.

Cosa abbiamo provveduto ad esportare al di fuori di noi?

L’interferenza ‘parassita’ è davvero da intendersi come estranea al nostro processo di crescita? Per comprenderlo alziamoci di livello, perché se ci stiamo dentro non possiamo osservare l’intero ‘paesaggio’.

Ecco… 

Da questa nuova posizione possiamo vedere che il segnale parassita è agganciato a/in noi e che, tuttavia, quel segnale o dispositivo è divenuto una parte di noi, come le parti di un razzo: si staccherò quando avrà esaurito la sua spinta, il suo scopo.

Lo dobbiamo ringraziare per quello che sta facendo. 

Quello che sta facendo non ha un senso immediatamente comprensibile per noi. Lo capiremo più avanti quando saremo capaci massivamente di alzare la prospettiva da cui ci affacciamo sul Mondo.
 
Al pari di un globulo rosso o del sangue o di una ciglia, le entità parassite hanno un proprio senso all’interno del senso evolutivo degli  Human Bit. Nulla è per caso, tutto è opportuno. Ne avremmo potuto fare a meno? Certamente. Ma è andata così ed è inutile piangersi addosso. Così è stato e così sia.

Le conseguenze? Questo Mondo alla rovescia

Un Mondo che va sempre di fretta, che necessita sempre di nuovo carburante per non collassare, che non ha ancora accettato il flusso dell’abbondanza, che ospita diverse specie in evoluzione condensate in un unico corpo evidente oltre all’infinita scia di altre creature similmente sulla ‘via’: sassi compresi.

La spinta che l’Antisistema necessita per continuare a ‘rimanere in piedi’ è costituita anche dai nuovi bacini dell’economia gonfiati per l’occasione. Bacini che iniziano a marcare il passo, per cui a breve toccherà all'Africa

Cina: L'attività manifatturiera rallenta ulteriormente a maggio.
Da Yahoo 
 
Australia: -1,2% Pil nel primo trimestre, maggior calo da 20 anni.
Ricordiamo che alla base di questa pesante battuta di arresto gli economisti hanno citato le recenti innondazioni che hanno colpito duramente varie regioni del Paese, oltre alle conseguenze legate all'incidente della centrale atomica di Fukushima ed al terremoto che ha devastato il Giappone.
Da Yahoo 
 
Il clima ha colpa? Il clima probabilmente non sfugge a certe logiche frattali in corso. Il clima rispecchia l’eterico che gli umani hanno tutto intorno a sé, solo che è inerente a quello della sfera terrestre: un grande essere amorevole che ci ha accolti in e su di sé

Un essere di 'marca' femminile che si completa con la marca maschile del principio solare, ma solo sino a quando ci relazioniamo alle 3d: al di là tutto cambia.

I sensi di colpa non hanno senso, se non nel momento in cui li autorizziamo ad insegnarci qualcosa. 

Essi riflettono senza giudizio solo il nostro operato e rappresentano uno stop oppure uno start: dipende da noi. La ‘colpa’, allo stesso modo, è un riverbero, un segnale ancora nostro, direzionato nell’ambiente e rilfesso dall’ambiente; un giudizio fine a se stesso, che trova il confine, di rimbalzo, della nostra presenza, come un boomerang o un effetto mirabolante di sponda nel gioco del biliardo. 

Tutto ci ‘appartiene’, nel senso avvolgente, intimo ed educativo, del termine.

Un'altra crisi? Derivati in circolazione pari a 10 volte il Pil mondiale.
Tokyo - Un'altra crisi finanziaria sarebbe inevitabile, perché le cause della precedente non sono ancora state risolte. A dircelo è Mark Mobius, gestore di Franklin Templeton, oggi considerato uno dei massimi esperti mondiali di paesi emergenti.
 
C'è sicuramente un'altra crisi finanziaria proprio dietro l'angolo, perché non abbiamo ancora risolto nessuna delle cause della precedente’, ha detto Mobius durante una conferenza al club dei corrispondenti esteri a Tokyo, in risposta a una domanda sulla recente volatilità del mercato, riporta Bloomberg.
 
I derivati sono regolamentati? No. C'e' ancora una crescita dei derivati? Si’. Il valore totale dei derivati nel mondo eccede di 10 volte il Pil globale, ha sottolineato Mobius, che gestisce oltre $50 miliardi. ‘Con questi volumi e con i capitali che si muovono nelle direzioni più svagate, la volatilità e la crisi nei mercati è inevitabile’, ha aggiunto… Le grandi banche americane stanno diventando sempre più importanti dopo la crisi finanziaria e il numero delle ‘too-big-to-fail’ dovrebbe crescere del 40% nei prossimi 15 anni, secondo i dati di Bloomberg. Il Fondo Monetario Internazionale avverte anche che devono essere aumentati i requisiti di capitale in queste istituzioni.
 
Le banche ora sono piu' grandi di prima? Si lo sono’, ha detto Mobius. "Too big to fail".
Da Yahoo 
 
Uno dei commenti che seguono questa notizia, riporta queste considerazioni:

Nel migliore dei casi, se tutto va bene, siamo rovinati. Le Borse sono la più subdola truffa inventata dagli speculatori! Le banche sono degli Enti equiparabili ai Casinò... vincono sempre... a spese degli Altri.
 
Ok. Tutto vero (anche se, vedremo più in là nel corso degli aventi di SPS, che tutto dipende da noi; persino questo aspetto diabolico conferito alle Borse). E questa è l’aria che si respira mediamente nella massa, un sottile modo di dire che la massa ‘conosce’ l’artifizio utilizzato per tenerla sotto incantesimo: altra illusione. Il 'trucco' è molto più profondo e sensato di quello che si potrebbe credere.

Morto un Papa o un Re se ne elegge un altro. 

Se il cambiamento è solo inerente all’aria che spostiamo esternamente, otterremo solo di spostare la polvere che muoviamo al nostro passaggio fisico: nulla di più. Poi, la polvere torna lentamente a depositarsi e a coprire le ‘superfici’

Non occorrono rivoluzioni ma approfondimenti sulla via del ‘Conosci Te Stesso’.

Il resto diventa una conseguenza, come un buon profumo emanato da noi stessi piuttosto che un sottile puzzo coperto da un ottimo profumo.

Notiamo l’apertura del Mondo. La lenta apertura di un modello giunto alle sue estremità più dense.
 
Cellulari, Oms: ‘potenzialmente cancerogeni’.
Utilizzare un telefono cellulare potrebbe aumentare il rischio negli esseri umani di ammalarsi di certi tipi di cancro al cervello, e gli utenti devono prendere in considerazione alcuni modi per ridurre la loro esposizione.
 
Lo hanno detto oggi, esperti in materia dell'Organizzazione mondiale della sanità.
 
Un team di 21 ricercatori da 14 Paesi riunitisi all'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell'Oms ha detto che un esame di tutte le prove scientifiche disponibili suggerisce che l'uso di cellulari potrebbe essere classificato come ‘potenzialmente cancerogeno’.
 
Questa classificazione potrebbe spingere l'Oms a rivedere le sue linee guida sui cellulari, secondo quanto detto dai ricercatori dell'Agenzia, anche se prima di dare una risposta definitiva è necessario svolgere altre ricerche.
 
L'Oms in precedenza aveva detto che non era stato stabilito alcun legame tra l'uso di cellulari e il cancro.
Da Yahoo 
 
Non succederà nulla dopo questa ‘apertura’? Cosa ne pensiamo noi? Ognuno di noi contribuisce a fare da somma. Lo scetticismo dimostrato per ‘queste cose’ è scetticismo nei nostri confronti. Su che cosa siamo scettici? 

Facciamo analisi interiore di noi stessi e non erigiamoci a giudici del Mondo o altrui. 

Quello che ‘conta’ siamo noi: ognuno di noi. Capite la sottile differenza?

Insieme siamo Uno.

Percorriamo tutte le ‘direzioni’ ed oltrepassiamo i luoghi comuni.

Impariamo ad ascoltare il nostro corpo, perché il corpo si ama, si vuole bene, si autoguarisce, non mente (grazie all’amico Diego)…

Ecco delle foto del cielo, sopra di me, relative a venerdì scorso, quando una violenta tempesta con grandine ha flagellato la zona del Vigevanese. Osserviamo come le polveri del vulcano Grimsvotn, in Islanda, siano giunte in Italia senza che nessuno ci abbia avvisato. Questo frattale ci indica quanto siano vere le notizie relative alla radioattività che giunge dal Giappone ad ogni latitudine.

Cielo in versione 'normale' il giorno prima...


Cielo in versione 'cenere' il giorno dopo...


Cielo in versione multicolor lo stesso giorno... 
 


La Madre Terra sta pensando molto intensamente, a quanto pare.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

lunedì 30 maggio 2011

Condensare la teoria, misurare se stessi attraverso il Mondo.





Ma certo. Anche questo è un Mondo. Una possibilità racchiusa in me. Il mio Io attuale non è il mio Io assoluto. Possono esistere molti me stessi. Ma certo, può esistere anche un me stesso che non è un pilota di Eva.
Pensado così, anche il Mondo della realtà non è affatto male.
Può darsi che il Mondo della realtà non sia male, però io odio me stesso.
A recepire la realtà come brutta e spiacevole è il tuo Animo.
Il tuo Animo che cambia la realtà in verità.
L’angolazione da cui guardi la realtà, la posizione da cui la cambi. Bastano piccole differenze di ciò per causare grandi cambiamenti nell’Animo.
Esistono tante verità quante sono le persone.
Però la tua verità è soltanto una. Una nozione alterata da una visione del Mondo ristretta, per proteggere te stesso. Una verità distorta.
La visione del Mondo che una singola persona può avere è minuscola. 
 
Eppure le persone non possono che misurare le cose attraverso questo loro piccolo indice.
 
Non possono che osservare le cose attraverso le verità date dagli altri.
Allegria nei giorni di Sole.
Malinconia nei giorni di pioggia.
Così ci viene insegnato e così ci convinciamo.
Ma anche nei giorni di pioggia potrebbero esserci delle cose piacevoli.
La verità che è dentro le persone è cosa tanto fragile da cambiare totalmente nel solo modo di riceverla.
Tale è il livello di verità degli esseri umani, anche se proprio per questo si desidera la conoscenza di una verità più profonda.
Semplicemente è solo che tu non sei abituato a piacere al tuo prossimo.
Quindi per questo non è necessario preoccuparsi tanto per gli sguardi degli altri.
Però… non mi odiano tutti?
Ma sei stupido? Non è che soltanto ti sei autonomamente convinto di questo?
Io mi odio.
Le persone che odiano se stesse non sono in grado di amare né di credere nel loro prossimo
Io sono un vigliacco, un codardo, un vile, un debole…
 
Conoscendo se stessi si può essere gentili, è così.
 
Io… mi odio. Però forse potrei riuscire a piacermi! Forse potrei riuscire ad esistere. Ma certo! Io non sono altro che Io. Io sono Io. Voglio essere Io. Io voglio stare qui! Per me è possibile esistere.
Congratulazioni! (lo dicono tutti quelli che conosci)
Grazie…
Episodio 26 - La bestia che gridò Amore nel cuore del mondo – Neon Genesis Evangelion 

La serie narra le vicende dei membri dell’organizzazione paramilitare NERV, creata per combattere dei misteriosi mostri chiamati ‘Angeli’. A respingerne gli attacchi vi sono delle particolari macchine da guerra, le Unità Evangelion (o EVA). Appaiono come dei giganteschi mecha, gli unici capaci di fronteggiare gli Angeli, ma la cui vera natura è, al pari degli invasori, avvolta nel mistero. A pilotarli sono dei ragazzi chiamati ‘Children’, i soli che possono azionare queste macchine e annientare gli invasori. Come indicato dal significato del titolo, l’anime è permeato di riferimenti religiosi, specie cabalistici, ebraici, e biblici

Gli ultimi episodi della serie sono inoltre caratterizzati dalla profonda introspezione psicologica dei protagonisti, e da una maggiore drammaticità nei combattimenti fra i mecha.
Da Wikipedia 
 
È questo un cartone animato? È questo un prodotto paragonabile alla Pantera Rosa? Senza nulla togliere alla genialità della premiata ditta DePatie-Frelang e del suo disegnatore Hawley Pratt ispirato al famoso tema di Henry Mancini, la simpatica Pantera si muove in altri anni e su altri temi, lasciando tutto nella vaga sinuosità della propria linea asessuata, flessuosa ed opportuna. 

Entrambe le serie si rivolgono ad un pubblico indistinto di più o meno ‘giovani’, passando una filosofia di base diversamente impegnata. Ho preso non a caso l’esempio della Pantera Rosa, in quanto il livello di ‘drammaticità’, che si sprigiona in Neon Genesis Evangelion si stempera solo negli ultimi fotogrammi dell’intera serie, mentre nella Pantera Rosa non esiste affatto; anzi nelle serie animate della Pantera Rosa passa sottinteso un leit motiv alla ‘don't worry be happy’ che molto si presterà ad essere interpretato nei decenni successivi, a livello massivo, di pari passo all’inasprirsi della morsa sempre più attanagliante dello stress e della crisi individuale legata ai ritmi della ‘modernità’ tecnologica. 

Una vera e propria tenaglia che schiaccia l’Animo tra dovere e piacere, nella confusione del senso di responsabilità percepito come reale o solo illusorio. 

Ora, chi è nato a cavallo degli anni della Pantera Rosa e si è ‘formato’ anche attraverso la di lei immagine, e poi è cresciuto in un Mondo che diveniva ed emanava l’opposta filosofia esistenziale, cosa ha potuto mai maturare in maniera significativa dentro si sé? Perlomeno un certo ‘imbarazzo’ inconscio nel piegarsi dovutamente nelle fitte maglie della trama filo esistenziale dettata dai ritmi del tempo deviato Antisistemico: il Mondo del lavoro delle città.

Quanto tempo resisterebbe la Pantera Rosa impiegata a lavorare su turni in una fabbrica?


L’effetto ‘piede di porco’ della ‘Rosa’ è silente eppure deflagrante: godetevi la Vita. Adattatela al vostro ritmo e non il contrario. Come fare? 

Semplice: accettando se stessi. 

Imparando ad essere sinuosi e flessibili alla Osho, o meglio come il giunco descritto da Osho

Accettando se stessi. Non accettando il Mondo prefabbricato dai sensi che fuoriesce da una delle nostre versioni più riduttive. Il finale di Evangelion è significativo proprio per questo: mette in evidenza la posizione assolutamente centrale dell’individuo impegnato nella propria missione auto conoscitiva, da cui dipende tutto - compreso esso stesso

Il riflesso dell’antica conoscenza, tracciata nella/dalla trama ad ‘U’ del 'veicolo umano' in viaggio, è scolpito nella presunta idiozia, supposta dagli uomini moderni, mentre osservano e giudicano gli uomini del passato, i quali credevano alla centralità della Terra in termini di posizione astrale, quando asserivano che la Terra era il centro dell’Universo e che tutto, compreso il Sole, girasse attorno all’astro più importante: la sfera celeste.

Questa ‘importanza’ accordata alla posizione della Terra rifletteva l’importanza che gli uomini sentivano di avere, insita a grande profondità oltre alla vena illusoria sensoriale

L’umanità doveva precipitare per perdere questa verità, questo marchio di fabbrica. E così fu… Oggi le malattie psicosomatiche testimoniano che l’opera è stata condotta in porto con grande sistematicità e metodicità; ma da chi? Da ‘El Volador’? 

Una nozione alterata da una visione del Mondo ristretta, per proteggere te stesso. Una verità distorta. La visione del Mondo che una singola persona può avere è minuscola. Eppure le persone non possono che misurare le cose attraverso questo loro piccolo indice.
 
Non possono che osservare le cose attraverso le verità date dagli altri.
 
Allegria nei giorni di Sole.
Malinconia nei giorni di pioggia.
 
Così ci viene insegnato e così ci convinciamo.
 
È tutto preposto al nostro intimo volere camuffato da potere esterno che ‘ci ha’. Chiedetevi: preferisco una giornata di Sole o di Pioggia? Datevi una risposta. Chiedetevi poi: è una mia risposta o è solo un luogo comune? La risposta che giungerà per prima è quella ilusoria, è quella suggerita dal Volador o dallo Sfidante.

A nulla servirà negarlo e sapete il perché? Perché se io vi chiedessi che ‘so già’ che tipo di giornata preferite tra una con Sole e una con Pioggia, ebbene al fine di non essere prevedibili, rispondereste esattamente in maniera contraria rispetto al punto prospettico lasciato libero, rispetto alla mia presunzione di conoscenza di voi stessi. Ciò dimostra che la preferenza espressa anche nella prima modalità esprime solo l’evidenza di una verità illusoria rispetto alla  preferenza del Sole o della Pioggia

In realtà, chiusi negli uffici o nelle fabbriche, che differenza c’è tra una modalità e l’altra? Forse è meglio che piova sempre, no? Sapere che ‘fuori’ c’è il Sole non è evidenziare uno spreco di possibilità, visto che non possiamo approfittarne?

Che gran confusione, vero? 

Da questo polverone cerchiamo di esprimere verità che ci contraddistinguono, senza sapere che in realtà osserviamo da un buco della serratura, avendo la supponenza di potere osservare il  tutto.
     
L’ombra del cono Antisistemico si estende per uno svariato perimetro in maniera stratificata, e non ci accorgiamo di quanto sia impregnante e densa. Ecco un esempio che porterò all’infinito:
 
Nelle carte Fbi nuova luce sugli Ufo.
Corpi umanoidi in New Mexico nel 1950 e un avvistamento nello Utah nel 1949.

Chi crede all'esistenza degli Ufo ha ora qualche ragione in più: negli anni Quaranta ci credeva anche l'Fbi, come risulta senza ombra di dubbio dalle carte riservate , in pieno stile X-Files, appena pubblicate sul sito del Bureau, (The Vault). I documenti, scovati dal giornale Salt Lake Tribune ma accessibili a tutti, danno conto di almeno due avvistamenti, uno nello Utah e uno nel New Mexico (il famoso incidente di Roswell). 

Cominciamo dal secondo, di cui si parla da tempo ma adesso reso un po' più credibile appunto dai nuovi documenti. Il rapporto dell'Fbi, firmato dall' agente Guy Hottel e datato 22 marzo 1950, cita una fonte dell'aviazione militare americana e afferma che tre dischi volanti, ciascuno del diametro di circa 16 metri e con una parte sopraelevata al centro, sono stati ritrovati in New Mexico. ‘Ogni disco - si legge ancora nel rapporto - era occupato da tre corpi di forma umanoide alti meno di un metro, vestiti con un tessuto metallico a trama molto fitta. Ogni corpo era avvolto in una specie di bendaggio simile alle tute anti gravità usate dai piloti collaudatori’. Il rapporto conclude sostenendo che i dischi potrebbero essere precipitati a causa delle interferenze elettroniche provocate dai radar militari di grande potenza presenti nella zona del ritrovamento’.

Il cablogramma - Quanto al secondo avvistamento, i documenti sostengono che il 4 aprile del 1949, agenti dell'Fbi nello Utah inviarono un cablogramma con la dicitura 'urgente' al mitico direttore del Bureau, J. Edgar Hoover, nel quale si diceva che una guardia armata di un negozio, un poliziotto della cittadina di Logan e un agente della polizia stradale dello Utah avevano avvistato un Ufo che poi era esploso. Con il titolo ‘Dischi volanti’, nel cablogramma si legge che i tre videro ‘un oggetto di colore argenteo che si stava avvicinando alle montagne del Sardine Canyon’ che ‘è sembrato esplodere in un'eruzione di fuoco. Diversi cittadini di Trenton dissero di aver visto quello che sembrò essere una doppia esplosione aerea seguita da oggetti cadenti’. Il cablogramma, insieme ad altri documenti, rivelano che l'Fbi stava cercando di capire se gli Ufo fossero reali.
Da www.corriere.it 
 
Il Corriere della Sera, da buon giornale Antisistemico, trova il modo di scrivere instillando dubbi anche quando le scadenze temporali obbligano gli ingranaggi del Segreto Nazionale a rendersi pubblici. Sapete come leggo io la notizia?

Gli Ufo esistono, l’Fbi lo afferma.

Che altro vogliamo ricamarci attorno? A che gioco giochiamo? La strategia del nascondere le cose alla luce del Sole, a quanto pare, paga sempre. A furia di gridare anticipatamente ‘al lupo, al lupo’, quando il lupo verrà, nessuno sarà pronto ad affrontarlo… nessuno ci crederà!

In questa maniera l’Antisistema potrà affermare persino: ma io ve l’avevo detto! 

Tutto ciò dimostra solo una cosa: che noi siamo gli autori di tutto quello che ci circonda. Noi siamo il pastello e la tonalità del pastello, siamo la mano che muove il pastello, l’intenzione che muove la mano, etc.

La nostra confusione è la confusione che regna nel Mondo. È come dialogare con un’altra persona e dirgli:
è difficile parlare con te; che gran caos che fanno tutti questi uccelli.
E ricevere questa risposta: non ti sento. Questi uccelli fanno un gran caos.

Parliamo la stessa lingua ma non ci capiamo più a causa del ‘rumore di fondo’. Questo Mondo è molto rumoroso. Pensiamo a quante auto circolano allo stesso tempo, a quante persone parlano, a quante onde s’emettono dalle città, a quante televisioni e a quante radio trasmettono, a quanti campi magnetici s’irradiano per ogni dove… Ecco il frattale che esprime cosa abbiamo nella mente usual-mente. Possiamo ascoltarci in questa maniera? Possiamo conoscere noi stessi con tutto questo rumore?

La componente elettrica dell’energia provoca effetti collaterali ‘evidenti’: il ‘rumore’.

La ‘scelta’ effettuata per noi alla fine del 1800, inizi del 1900, ha deviato il corso della storia. La scelta delegata ad ‘altri’ da noi stessi, esprime il rifiuto a conoscersi a fondo: un rifiuto che ha generato un modello basato sul ‘rifiuto’

Una società consumistica che produce ‘rifiuti’.

Una società che, ad esempio, il giornalista Gianni Lannes descrive.

In questo Blog, in SPS, ho reputato basilare evitare di spargere veleni. L’odio che si sviscera da noi va ad alimentare l’energia stessa che ‘ci ha’. Dobbiamo evitare di incorrere in questa dinamica. Per fare ciò occorre osservare da un punto prospettico più alto e comprendere che le fucine del ‘male’ sono dentro di noi. Noi le alimentiamo. 

Noi abbiamo il potere per farlo: siamo solo noi.

Esprimere disappunto per un governo o per un modello è sacrosanto, ma non l’esprimerlo attraverso l’odio. Se applicando la ricetta del ‘Conosci Te Stesso’ ognuno di noi imparasse a vedere i ‘problemi’ che ‘si sentono dentro’, visualizzati all’esterno sulle/nelle immagini che usualmente riteniamo riferite agli ‘altri’, ebbene… il Mondo muterebbe all’istante.

Lo specchio riflette solo ed esclusivamente noi stessi.

Esistiamo solo noi. Esiste solo un unico principio dal quale si dipana l’intera trama. Un principio ‘esploso’ in infinite particelle di Human Bit alla ricerca di se stessi, così come allo stesso modo è in evoluzione il Creatore

Ha senso chiedersi ‘che sesso ha la Pantera Rosa?’.

Se intendiamo fare questa esperienza, probabilmente sì. In quel modo creiamo un vortice di separazione e ci buttiamo dentro per osservarlo meglio


Al fine di non esserne 'compromessi' dovremmo rimanere nel suo occhio: occhio che vede senza essere travolto dagli eventi. Da questo punto prospettico, possiamo esplorare ogni anfratto dimensionale senza perdere la nostra identità.

Occorre addivenire ad una modalità densa dell’insegnamento. L’estrazione di un modello pratico da ‘indossare’ a partire dalle idee ‘astratte’. A cosa siamo indotti leggendo ed ascoltando?


A definire una solidità attorno ai concetti, esattamente come succede all’energia mentre si addensa ed attira materiale attorno a sé, nell’atto di costituire un corpo denso da ‘abitare’.

Immergiamoci nell’esplorazione della densità senza provare la separazione da noi stessi.

Teniamoci al nostro centro mentre tutto ruota vorticosamente permettendoci lo spostamento e l’esperienza delle 3d. Nel nostro ‘giroscopio’ manteniamoci agganciati al centro. 

E attiviamoci per l’esperienza di noi stessi riflessi dal tutto…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com