Ci muoviamo in un contesto ‘simil-paradossale’, ossia apparentemente paradossale:
un paradosso, dal greco παρά (contro) e δόξα (opinione), è un ragionamento che appare contraddittorio, ma che deve essere accettato, oppure un ragionamento che appare corretto, ma che porta a una contraddizione; si tratta, secondo la definizione che ne dà Mark Sainsbury, di:
'una conclusione apparentemente inaccettabile, che deriva da premesse apparentemente accettabili per mezzo di un ragionamento apparentemente accettabile'.
Il paradosso (in matematica) consiste in una proposizione eventualmente dimostrata e logicamente coerente, ma lontana dall'intuizione… Il paradosso è un potente stimolo per la riflessione. Ci rivela sia la debolezza della nostra capacità di discernimento sia i limiti di alcuni strumenti intellettuali per il ragionamento. È stato così che paradossi basati su concetti semplici hanno spesso portato a grandi progressi intellettuali. Talvolta si è trattato di scoprire nuove regole matematiche o nuove leggi fisiche per rendere accettabili le conclusioni che all'inizio erano ‘apparentemente inaccettabili’. Altre volte si sono individuati i sottili motivi per cui erano fallaci le premesse o i ragionamenti ‘apparentemente accettabili’…
Nelle neuroscienze sono noti molti paradossi dovuti all'imperfezione dei sensi, o all'elaborazione dei dati da parte della mente. Ad esempio, è possibile creare un suono che sembra crescere sempre, mentre in realtà è ciclico…
In pratica, l'interpretazione dei dati è falsata da parametri non considerati.
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La particella di linguaggio, ‘apparentemente’, ricorre molte volte nella citazione appena riportata. E ciò mette in evidenza un 'movimento non movimento' molto significativo, frutto della capacità illusoria del substrato energetico delle 3d.
Ricordiamo ieri cosa abbiamo 'scoperto', intessendo l’articolo quotidiano:
- associazioni casuali. Questo esercizio consiste nel dimostrare che A è simile a B. Scegli qualsiasi cosa come A e B, quindi dimostra che A e B sono simili
- creatività significa semplicemente definire delle nuove connessioni mentali
- la prossima volta che ti viene un’idea inseguila.
Sottolineiamo ancora questa ricorrenza:
scegli qualsiasi cosa come A e B, quindi dimostra che A e B sono simili.
Il costrutto ‘qualsiasi cosa… è riflessa e simile a se stessa’ è la logica deduzione che possiamo ricavare dall’esercitazione indotta. O, almeno, questa è la mia logica personale. Ma se il concetto di ‘mio’ è simile al concetto di ‘altrui’, allora rientriamo sempre nel medesimo ‘giro di walzer’ proposto.
Cosa significa ‘simile’?
Simile indica due oggetti simili ma non uguali.
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La similitudine è particolarmente diffusa nei testi antichi come, per esempio, nella Bibbia:
La nostra vita passa come l'ombra di una nube
e si dissolve come nebbia
inseguita dai raggi del sole
(Sapienza,2,4)
I nostri ‘simili’ sono tutti gli umani. E, infatti, tutti gli umani non sono uguali. Ciò mette in mostra un concetto di biodiversità all’interno di ogni struttura esistente e un concetto di ‘Analogia Frattale’, allorquando andiamo a dimostrare che ‘qualsiasi cosa… è riflessa e simile a se stessa’, ossia che A e B sono sempre simili tra loro. Si comprende l’origine comune, il tratto unitario, della Creazione sempre all’opera.
Inoltre, l’esistenza del paradosso in ambito sociale serve proprio per far passare una verità (la propria), a dispetto di qualsiasi logica, deduzione, intuizione, abitudine, caratterizzi la posizione (già di per sé) indotta della Massa.
È un sottile gioco di prestigio che riesce molto bene al ‘Controllo’, ossia a quell’accumulo di potere, che amministra il funzionamento della società sempre più globalizzata, sempre più ‘unita pur nella sua suddivisione’ (altro paradosso).
Il ‘Divide et Impera’ assume questa prospettiva sin dagli albori del Tempo (almeno quello che ci raccontano):
separare per dominare e, nel Tempo, unire senza farlo capire (almeno sino a quando non sarà giunto il Tempo individuale/globale di capire). Non è una libera deduzione tratta da SPS, bensì una lucida visione di quello che sta accadendo, accadrà ed è accaduto nel Mondo:
l'interpretazione dei dati è falsata da parametri non considerati.
Aggiungo: non considerati, perché non forniti o 'forniti tra righe' (l'onore spiegato, ad esempio, molto bene da Italo Cillo nella serie di Podcast 'Tempo di cambiare').
È intenzionale questo fatto, e la visione che ne segue è che esiste un punto prospettico che funge da ‘Regia’, certamente oscurato alla nostra vista:
la proposta della Commissione è di trasferire alla Bce la sorveglianza creditizia su tutte le banche della zona euro (e possibilmente di altri Paesi europei) e non solo su quelle più grandi, le cosiddette sistemiche.
In giugno, l'esecutivo comunitario ha ricevuto dai governi il mandato di applicare l'articolo 127 dei Trattati che prevede proprio la centralizzazione della sorveglianza bancaria alla Bce. Il tentativo è di rafforzare l'integrazione finanziaria, in particolare nella zona euro, mettendo mano alla contraddizione esistita finora tra un mercato unico, una sola moneta e una vigilanza affidata a 17 autorità nazionali diverse.
La questione è politicamente impegnativa. Dietro al trasferimento della sorveglianza bancaria dalla periferia al centro non si nasconde solo una cessione di sovranità con pochi precedenti, ma anche la possibilità (decisa dai Governi in giugno) di permettere al fondo finanziario Esm di ricapitalizzare direttamente le banche. Questa misura consentirebbe di spezzare il circolo vizioso tra bilanci bancari e bilanci pubblici…
Il collegio dei commissari ‘vuole che le proposte siano le più ambiziose possibili’…
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Leggiamo bene:
- centralizzazione della sorveglianza bancaria alla Bce
- il tentativo è di rafforzare l'integrazione finanziaria
- contraddizione esistita finora tra un mercato unico, una sola moneta e una vigilanza affidata a 17 autorità nazionali diverse
- dietro al trasferimento della sorveglianza bancaria dalla periferia al centro (non) si nasconde (solo) una cessione di sovranità con pochi precedenti
- questa misura consentirebbe di spezzare il circolo vizioso tra bilanci bancari e bilanci pubblici
- il collegio dei commissari ‘vuole che le proposte siano le più ambiziose possibili’.
Ci si muove in un reame di sottili apparenze (i fili che sorreggono l’impalcatura dello scenario) ma dalle concrete conseguenze (i fatti che sostituiscono le colonne di certezza abitudinarie della Massa).
Una ‘contraddizione’ che nasconde una ‘cessione di sovranità’ che consente di ‘spezzare un circolo vizioso’ che mette in luce ‘una grande ambizione’. Cioè?
Dobbiamo sentirci come se passassimo ‘dalla padella nella brace’?
Da quale livello della struttura energetica concentrica iniziamo ad osservare? Perché ‘A e B sono sempre simili ma non sono uguali’, differiscono per origine e per priorità d’imprinting su ‘tutto il resto’:
imprinting è un termine inglese (prendere forma, e per estensione educazione, formazione originaria) che può avere diversi utilizzi...
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Ora paragoniamo il Cosmo ad un libro di proporzioni immense in cui è contenuta tutta la storia del Cosmo stesso e di tutti gli individui in esso esistenti. La successione secondo la quale ciascuno percepisce la propria esistenza non discende da una priorità derivante dal tempo astronomico, ma dalla gradualità del 'sentire' che ciascuno rappresenta, di quel sentire di cui sappiamo è costituita la coscienza e che inizia da un grado di sentire minimo che potremo chiamare 'sentire A' e che termina con un massimo sentire che chiameremo 'z'.
Nel Cosmo le parti eguali vibrano all'unisono, perciò saranno prima percepiti tutti i sentire A di ciascun individuo (inizio della evoluzione) poi il sentire B, poi C, fino a completare le gamme dei sentire individuali. Il libro è lì, esistente da sempre e gli individui cominciano a leggere la propria storia tutti simultaneamente, indipendentemente dal numero della pagina in cui il personaggio fa il suo esordio nella storia generale, ossia in qualunque tempo o spazio la storia sia narrata, in qualunque tempo e spazio sia raffigurato il corpo fisico a cui è legata la parte più vera di loro stessi, che non deve essere identificata con il corpo fisico.
Se sostituiamo l'immagine del libro con l'immagine delle situazioni cosmiche tutte esistenti senza un movimento autonomo, vediamo che le varie epoche non sono che spazi cosmici, tutte esistenti al di fuori del tempo. Il tempo nasce dall'esaminare un fotogramma dopo l'altro seguendo una determinata direzione che è la stessa che crea l'ordine del tempo:
da una forma di vita meno organizzata ad una più organizzata.
La vita dell'individuo è una vita interiore, soggettiva:
ciascun individuo ha il suo tempo ed il suo spazio, pur non avendo una visione indipendente ed onirica del Cosmo. Questa visione si fonda su una base comune, che pur originando sensazioni soggettive è percepita in modo analogo da più osservatori; il piano fisico, ad esempio, è l'elemento comune a tutti fotogrammi del Cosmo fisico e questo comune denominatore dà il senso di un universo astronomico che esista oggettivamente.
Ciò che la scienza vede della vita cosmica, dell'universo che sta a lui d'attorno, è la proiezione di ciò che sta realmente alla base dell'esistenza cosmica:
ma la legge vera non è già quella che l'osservatore nota in questo succedersi di istanti, ma quella immobile, immutabile di ogni istante preso a se e per sè…
CerchioFirenze77
Il movimento è illusorio e, allo stesso Tempo, l’unica cosa certa è il cambiamento. Paradosso? No, è logica Quantica. L’umanità sta attraversando un’altra partizione di Universo, di spazio possibile. E questa nuova ‘lente’ permette di tornare ad essere un po’ più multidimensionali di quello che si crede essere ‘adesso’.
Sempre un po’ di più…
Si affaccia qui il problema del libero arbitrio che, con questa premessa, perde molta della sua importanza perché non si tratta di porre l'individuo libero fra il bene e il male per renderlo responsabile della sua scelta:
si tratta di dargli quel tanto di libertà necessaria al suo sviluppo, ma non in misura tale che possa danneggiarsi.
‘La libertà dell'uomo è relativa e cresce proporzionatamente alla sua evoluzione’…
CerchioFirenze77
Applicando queste assunzioni di verità, provenienti, da una vibrazione energetica superiore per ‘qualità/posizione’, è possibile discernere meglio tra le spire apparentemente 'bislacche', che ci avvolgono e che ci parlano di/in questo Mondo 3d, scambiato per unico, reale e assolutamente ‘caotico/ingiusto’ dai più.
L’italiano medio, soprattutto, penso capisca molto bene cosa intendo con queste ultime considerazioni.
Comunque, tanto per essere chiari, porto un esempio molto attuale e concreto.
Arriva il decreto ammazza-crescita.
Pronto un balzello sulle bibite gasate che rischia di far scappare la Coca-Cola e un prelievo sui superalcolici che colpirà eccellenze del made in Italy come Campari.
E la stretta sulle slot rischia di mandare ko il settore giochi.
Un decreto messo a punto dal ministro della salute, Renato Balduzzi, e la cui bozza sarà discussa nel preconsiglio convocato per questa mattina.Nel testo… sono spuntate un paio di norme che hanno fatto scattare il campanello d'allarme tra le imprese. Almeno tra quelle che producono bevande o che operano nel settore dei giochi.
All'articolo 11, il provvedimento, stabilisce che per il triennio 2013-2015 è istituito un contributo straordinario a carico dei produttori di bevande analcoliche con zuccheri aggiunti e con edulcoranti di 7,16 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato.
È la famigerata tassa sulla Coca-Cola, il cui scopo dovrebbe essere quello di ridurne i consumi per combattere l'obesità. La multinazionale americana, ovviamente, quel balzello non lo vede di buon occhio. Da un po' di tempo sta inondando i giornali di spot che ricordano quanto pesi il suo contributo al pil italiano.
E i numeri qualche effetto lo fanno: 3,13 miliardi di euro nel 2010, lo 0,21%, di cui il 40%, pari circa a 1,25 miliardi di euro, versato sotto forma di tasse allo Stato. Un paio di mesi fa, quando l'idea della tassa sulle bollicine era già circolata, la Coca-Cola aveva presentato uno studio di Ethan B. Kapstein, professore di Economia politica presso l'Insead, l'Institut Européen d'administration des affaires. Nel caso in cui la Coca-Cola dovesse decidere di delocalizzare i suoi otto stabilimenti, spiegava lo studio, ‘l'Italia andrebbe incontro a una perdita di 221 milioni di euro di valore aggiunto e di quasi 3.500 posti di lavoro’.
Un messaggio nemmeno troppo velato.
Quello di cui, invece, non si era mai parlato fino a ieri, era l'introduzione di una tassa anche sui superalcolici. Un prelievo a carico dei produttori 'in ragione di 50 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato'. Stavolta a ringraziare, si fa per dire, sono aziende quotate come la Campari, che produce superalcolici con i marchi Glen Grant, Cynar, Zedda Piras, e altro ancora. Ma a risentirne potrebbero essere anche altre eccellenze del made in Italy, come le grappe Nonino, l'amaro Montenegro, quello Averna, la sambuca Molinari e tanti altri produttori. Si tratta di un mercato da 48 milioni di litri l'anno per un valore di oltre 474 milioni di euro.
Ma se Coca-Cola e Campari in queste ore sono impegnate a fare i conti con l'impatto che il decreto Balduzzi potrebbe avere sui loro bilanci, c'è un comparto che è decisamente più allarmato: quello dei giochi.
Nel decreto sulla salute è stata inserita, a sorpresa, una norma che vieta di installare videolottery 'in un raggio di 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socioassistenziale, luoghi di culto'.
In pratica, le macchinette andrebbero sistemate fuori città.
Intanto Lottomatica, Sisal, Gamenet, Bplus e tutti gli altri concessionari dovrebbero smantellare le loro reti. Sempre che la bozza di decreto passi il vaglio del ministero dell'Economia, che dalle macchinette incassa ogni anno più della metà dei 10 miliardi di entrate fiscali del settore giochi.
Ci sarebbe. poi, anche un problema di credibilità del Paese per gli investitori stranieri.
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Tutto ciò è assurdo/paradossale. La proposta è molto buona e i ‘ricatti’ a cui si soggiace emergono chiaramente alla luce del Sole, tuttavia, la vicenda come viene colorata dai Media al soldo della ‘Grande Industria Antisistemica’?
Nuove tasse, sventata l'imboscata.
Il premier, Passera e Grilli hanno appreso dai giornali il balzello sulla Coca-Cola. L'esecutivo fa slittare l'esame del decreto.
Corrado Passera, ministro dello Sviluppo Economico, non ne sapeva niente. Vittorio Grilli, titolare dell'Economia, neppure. Mario Monti l'ha appreso leggendo i giornali. L'introduzione della tassa sulle bibite nel decreto sulla salute di Renato Balduzzi, insomma, è stato un vero e proprio blitz.
Così come la norma che stabilisce la distanza minima di 500 metri da scuole, chiese, ospedali e qualsiasi centro di aggregazione giovanile dei luoghi destinati ad accogliere le videolotteries. Tutte misure in grado di avere un rilevante impatto sui conti pubblici (di competenza di Grilli) e sulla politica industriale (che spetta a Passera). Balduzzi, insomma, avrebbe invaso il campo dei colleghi senza avvisarli e senza condividere preventivamente con loro i contenuti del provvedimento. E ovviamente i ministri competenti non l'avrebbero presa bene.
Dopo un giro di telefonate, lo stesso ministero della Salute avrebbe deciso di non presentare il decreto al prossimo Consiglio dei ministri. Troppo alto il rischio di non vederlo approvato. Meglio prendere tempo, ufficiosamente con la scusa di problemi di copertura di alcune norme. Problemi che, pure, sono evidenti. A evidenziarli immediatamente sono state Assobibe e Mineracqua, le associazioni confindustriali che rappresentano le imprese del settore delle bevande analcoliche. Il gettito di 250 milioni stimato dal ministero della Salute, secondo le due associazioni, sarebbe fuorviante.
Siccome lo scopo del decreto è ridurre le vendite delle bevande gasate, bisogna allora considerare un minor gettito Iva di 100-130 milioni. La tassa inoltre, hanno spiegato, sarebbe discriminatoria, perché colpisce le bevande analcoliche che hanno solo 40 calorie per ogni 100 grammi, mentre altri prodotti come gli snack salati e le merendine ne hanno molte di più (Metodo Indiretto).
Tra i più allarmati c'è sicuramente il gruppo San Pellegrino. 'Oltre a un possibile effetto negativo su un importante settore dell'economia italiana che negli ultimi anni ha registrato, nel nostro caso, considerevoli risultati soprattutto nell'export', ha commentato Stefano Agostini, amministratore delegato del gruppo, 'questo provvedimento pone sullo stesso piano prodotti molto diversi, fornendo al consumatore un messaggio distorto sulle bevande analcoliche. Questa tassa', ha aggiunto, 'indebolirebbe in particolare l'impegno di San Pellegrino nello studio e nella produzione di bibite di alta qualità, apprezzate in tutto il mondo per la loro genuinità'.
E se i produttori di bibite sono in allarme, gli operatori del mondo dei giochi sono sul piede di guerra.
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L'interpretazione dei dati è falsata da parametri non considerati. Ricordate?
Il dato non considerato è quello relativo perlomeno alla salute delle persone. Che dire, poi, della questione etica e morale? E del motto ‘gli affari sono affari’?
Questa logica del paradosso che ‘buca’ sempre la volontà della Massa è un ritornello assordante da ormai molto Tempo. È una strategia per distorcere l’attenzione dell’opinione pubblica, che non esiste affatto. Allo stesso Tempo, per molte considerazioni emerse anche in questo articolo, sento che la ‘Regia’ persegue questa modalità di avanzamento allo scopo superiore di preservare il cammino della Massa:
altro paradosso? Sì, ma di ordine più elevato…
Vediamo il tutto come una pila di cerchi concentrici ordinati dalla ‘qualità’ dell’energia conservata, ossia del suo irraggiamento luminoso o capacità di rimanere cosciente della magnetizzazione ricevuta per imprinting dall’intenzione Sorgente:
le informazioni passano in maniera biunivoca, dall’alto verso il basso e viceversa, tuttavia l’infrastruttura è progettata allo scopo di emanare ‘ordine’ dall’alto verso il basso (magnetizzazione di base) e di salvaguardare l’esperienza di Vita delle sonde Human Bit tramite un concetto di… ‘smemorizzazione assistita’, il cui frattale terreno è l’immersione di un palombaro, la cui respirazione dipende dall’assistenza continua derivante da operatori/amici in superficie.
Egli non è mai solo né abbandonato, nemmeno quando la colonna d’acque è tale da oscurare completamente il proprio cammino.
Tutto questo sciamare di parole per sostenere questa verità:
tutto è in ordine perfetto.
Ho sempre avuto l’intuizione di ciò, assumendo da una prospettiva diversa l’attuazione delle varie ‘crisi economiche’ che si sono abbattute sul tessuto sociale:
il Mondo ogni volta ne è uscito profondamente trasformato proprio come per effetto di un raggio traente superiore. La ‘Regia’ ha diverse fattezze. Quale scegliamo di vedere?
E, soprattutto, ogni ‘fattezza’ serve per un determinato momento specifico, inerente ai partecipanti massivi dell’esperienza comune/individuale.
A e B sono sempre simili, ma non uguali. In questa similitudine dei vari ordini o gradi di ‘Regia’, si scolpisce in noi la sempre maggiore consapevolezza che non c’è da avere Paura perché siamo assistiti sempre ed in ogni caso.
La Paura, semmai, esiste in quanto catalizzatore di ‘serietà’ dell’esperienza vissuta.
Uno stretto giro alchemico di possibilità biodiverse, vagliate e filtrate, pronte per essere rimesse nell’Equazione di base. Questo è il valore aggiunto che ritorniamo alla Sorgente in costante ascolto.
‘Ogni unità di percezione… vibra analogamente con tutti i suoi simili’.
CerchioFirenze77
290812 S 29,4 + 242 S. Giovanni Battista (Una Vita all’insegna del ‘presentimento’) - +