Facebook sta estendendo la disponibilità della tecnologia che consente l'identificazione automatica delle persone nelle foto, rinnovando i timori che le pratiche del primo social network al mondo violino la privacy.
Da Yahoo
È un 'gioco' quello che voglio portare avanti oggi. Quello che ‘facciamo’ è un costrutto che mi è venuto in mente subito dopo avere letto la notizia, di cui un breve sunto ho appena sopra riportato ed un altro è appena sotto leggibile:
‘Tag Suggestions’ utilizza la tecnologia di riconoscimento facciale per accelerare il processo di identificazione degli amici che compaiono nelle foto postate su Facebook.Da Yahoo
Il termine ‘facciamo’, relativo alla frase che è emersa in me, s’interfaccia con la tecnologia del riconoscimento ‘facciale’ espressa nella notizia. È fuori da ogni dubbio che esiste una sincronia fine o ‘sottile’, che ci aggancia in qualche modo. Come una sorta di campo morfogenetico a monte del ‘pensiero’, una sorta di ispirazione superiore inerente proprio al nostro cammino: al Conosci Te Stesso.
Ho letto qualcosa relativo alla ‘faccia’ anche questa mattina presto, così… per caso:
La maggioranza della gente che ha superato il limite dei 42 anni, conserva i comportamenti acquisiti durante la sua vita passata, persino l’espressione facciale… La testa dell’uomo è fatta di 22 ossa: 8 craniche e 14 facciali.
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Mi sembra di poter comprendere che tutto quello che ho letto questa mattina, prima di scrivere anche solo una parola di questo articolo, fosse motivato al fine di insufflare qualcosa in me attraverso ‘ispirazione’:
Per quanto riguarda le composizioni artistiche, l'ispirazione si riferisce ad una irrazionale ed incomprensibile esplosione di creatività.
Secondo il pensiero greco, un poeta era ispirato quando cadeva in estasi e veniva trasportato al di fuori della sua mente, a contatto con i pensieri di Dio...
Secondo Carl Gustav Jung l'artista è l'unico che dentro di sé porta ancora le tracce di una memoria razziale non acquisita con l'esperienza ma derivante dal patrimonio genetico, ed è colui che sente con maggiore forza, e quindi è in grado di esprimerlo, il conflitto tra l''anima' primitiva e l'ego civilizzato. Per questo l'ispirazione si configura di nuovo come una sorta di 'genio' che riesce a portare alla luce quanto è nascosto…
Da Wikipedia
Quando mi accingo a scrivere, succede molto spesso, oserei dire sempre, che inizio a ‘scivolare’ dentro di me in una maniera diversa dal consueto, da tutto ciò che accade alla luce del Sole quando i sensi legano l’energia attraverso la filiera degli ‘altri’, del ritenuto vero, della realtà percepita come assoluta, densa, scolpita, fissa, immutevole. Questo scivolare è un atto molto simile all’inspirare, al portare dentro aria o energia o ‘ispirazione’: inspirare ispirazione.
Sta per accadere qualcosa: ecco il messaggio. Attraverso la ‘faccia’…
L’informazione ha molte ‘facce’, come un dado, come un segnale demodulabile in funzione del livello raggiunto da chi lo ha intercettato, come per esempio possiamo osservare in ‘Contact’.
Alla luce di questa modalità interpretativa o esplorativa, è possibile comprendere la modalità criptica in cui sono state accumulate le informazioni nei libri sacri o semplicemente ‘antichi’, che sono divenuti un patrimonio per l’intera umanità. Libri che vengono letti ed interpretati da ‘sempre’, libri che Steiner riconduce all’opera di 'entità negative' allorquando descrive la re-invenzione del libro stampato ad opera di Gutenberg.
Nella notte più buia abbiamo due vie per procedere, la terza conduce al burrone o alla dispersione; le due vie sono quelle della visione personale e quella della visione ispirata che, alla fine, possono anche collimare, nel momento in cui abbiamo la certezza di essere sulla via risonante.
È importante fare bene quello che ‘facciamo’: ne va del nostro equilibrio…
Quando in un film come ‘L’ultimo Samurai’, ad esempio, possiamo osservare come la gente dei piccoli villaggi esegua ogni gesto, anche comune, perseguendo la grazia e la perfezione, ebbene, si rimane come di sasso dal punto di vista occidentale moderno.
Secondo me ‘intendono chiudere ogni cerchio che aprono’, senza lasciare indietro parti disperse del proprio Sé. Siamo perfetti per cui dobbiamo agire secondo perfezione, incarnando la perfezione, diventando perfezione pur essendo già perfezione allo stato di potenziale. Trasformando un potenziale in concretezza, in ‘evidente sublimazione’, oltre alla facilità di schiacciare un fiore inerme o un filo d’erba incarnante quello che diventeremo agendo con perfezione.
La coerenza è un’armonia, un riflesso dell’alto, un punto di luce.
Il canto della coerenza è musica celeste, la danza ‘blinkante’ espressa dalle stelle… poesia.
Nell’arte ritroviamo tutto quanto, perché essa è direttamente ispirata e 'respirabile'. È un codice che s’inserisce nei sensi, raggiunti attraverso il respiro o gli ‘occhi’. Arguelles e i Wingmakers agiscono molto toccando queste ‘stringhe’ della modalità vibrazionale, ma non sono certamente i soli:
Secondo la teoria della scienza delle forme dell’arte indiana (Sadanga) tradizionale, la forma prodotta non esiste mai così come appare all’occhio fisico, ma come oggetto ‘conosciuto’, corrispondente ad un prototipo mentale.
Il messaggio proveniente dalle scritture di tutte le maggiori religioni è che Dio è Uno, creò l’Universo dal nulla, e fendette l’inesistente generando forze ed elementi, lettere e numeri, spirali e geometrie. La Proporzione Aurea è in analogia con la relazione che Dio ha rispetto alla creazione.
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La ‘Basmala’ corrisponde nel mio immaginario alla ‘musica dei frattali’, ma vediamo come essa sia descritta:
La Basmala è nella lingua araba, la formula Islamica della frase ricorrente ‘Bismi-llahi ar-rahmani ar-rahimi’ (Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso). Questa frase costituisce il versetto iniziale della prima ‘Sura’ (o Capitolo) del Corano, ed è usata in innumerevoli occasioni dai Musulmani. È recitata parecchie volte durante le preghiere quotidiane dei Musulmani, e costituisce la prima frase nel preambolo delle costituzioni dei paesi Islamici…Link
Adesso cerchiamo di comprendere questa prospettiva:
Il numero delle lettere componenti la Basmala è 19, valore pari al codice chiave del Corano. Il valore totale delle lettere di ‘Bismillah al-Rahman al-Rahim’ secondo il sistema numerologico Arabo è pari a 786… Alcune persone, soprattutto in India e in Pakistan, sostituiscono il numero 786 al Bismillah (‘Nel nome di Allah’ o ‘Nel nome di Dio’).
Gli studiosi l’hanno definito il ‘Fenomeno Armonico dell’Universo’…
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Sono come investito da un flusso vorticoso di informazioni ed è arduo metterle tutte in ‘ordine’; si riversano in me ‘pezzi di frasi’, parole, umori, suoni, sapori, odori… difficilmente colori o immagini...
Inserendo la combinazione della nostra carta bancomat, scateniamo una serie di eventi che conducono la macchina ad emettere del denaro fisico dalla fessura apposita: il nostro denaro e non quello di altri.
Intelligenza scatenata da un’azione, dalla digitazione di un codice da parte di un'altra 'intelligenza'...
Cosa è una forma pensiero? È energia condensata e caratterizzata da un certo ‘peso specifico’ o programmazione. Quale 'codice' la rappresenta?
Come dice l’amico Carlo ‘A quel punto entri nella stanza è i nodi Hartmann si spostano da soli, senza nemmeno pensarci’. Ecco il punto: emanare codice secondo la propria ‘essenza’, intenzione modulata ed armonica con il proprio Sé… automatica ed istantanea, un nostro prolungamento naturale che plasma il contesto che contiene la nostra proiezione fisica senza mai possederla veramente.
Manca ancora qualcosa per raggiungere questo punto, vero? Troviamo qualche frattale che lo dimostri, anche se basterebbe il solo osservare il riflesso dell’umanità impresso nello scenario 3d Antisistemico: la proiezione 3d di questo Mondo.
I cabalisti affermano che, attualmente, una lettera è mancante nella Torah. Questa lettera dell’alfabeto non apparirebbe nel nostro eone e non è presente nella Torah. L’alfabeto divino primitivo e tutta la Torah poggerebbero su una serie di 23 lettere, e non di 22, di cui una ci è diventata invisibile e riapparirà in un prossimo periodo terrestre.
Ogni aspetto negativo è in rapporto con questa lettera mancante dell’alfabeto primitivo…
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Esiste dunque una sorta di 'disarmonia'... Quando si cita la negatività la società ci dipinge come degli appestati e, nel fare questo, si vive come di ‘luoghi comuni’. Non si tiene in considerazione la Natura 3d dello scenario che ci ospita, della scuola auto educativa per eccellenza in cui ci siamo volontariamente inseriti come frequentanti.
Noi siamo dipinti come Antisistema. Ma da chi? Chiediamoci, ‘chi si è impadronito del termine positivo’?
Il Movimento 15M ha dimostrato caratteristiche finalmente nuove nell’intenzione dell’autodeterminazione, quali? Vediamole:
- una grande ‘modernità’, sunto di tutta la semina effettuata in migliaia di anni di ‘esperienza ed insegnamento’
- rispetto, educazione, conoscenza, organizzazione
- manifestazione pacifica del proprio ‘Io’
- partecipazione massiva senza distinzione di provenienza
- senso di uguaglianza e idee chiare sui punti da perseguire
- eco sostenibilità del movimento e comunicazione real time tramite internet con gli 'altri'
- condivisione
- positività
- consapevolezza che si è raggiunto un punto di massima sopportazione
- grande partecipazione giovanile trasmutante vecchi concetti sminuenti, che hanno fatto il loro tempo
Ringrazio Mikelee per il grande servizio realizzato: a buon rendere!
Tutto ruota in noi e fuori di noi: anche le ‘palle’ della gente che non ne può più. Ma che cosa fa la gente? Segue il principio della rana bollita e, sino a quando la massa non si risveglierà, sarà molto dura fare qualcosa a livello globale. Per ribaltare il concetto di Antisistema serve un grande appoggio, una grande leva.
Un dato di fatto 'imbarazzante' è rappresentato dal comportamento degli Agenti delle squadre anti sommossa:
- programmazione totale
- violenza gratuita
- completo anonimato e, dunque, licenza di 'tutto' e impunità
- grande potenza fisica e di equipaggiamento
- estraneazione dal contesto, dal solo chiedersi ‘Hey, ma cosa succede. Potrebbe esserci anche mio fratello tra i manifestanti’.
- perdita completa del proprio ‘senso’
I frattali sono sempre all’opera in quanto emanazione di verità e di ‘garanzia’. Tutto è rispecchiato nel ‘Tutto’. Ottocentomila anni ricordano quel numero di anni, o programma, a cui la scienza fa risalire il calcolo del ribaltamento degli assi della Terra.
Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com