“Non si teme il proprio tempo. È un problema di spazio. Geniali dilettanti in selvaggia parata. Ragioni personali, una questione privata. La facoltà di non sentire. La possibilità di non guardare. Il buon senso, la logica, i fatti, le opinioni, le raccomandazioni.
Occorre essere attenti per essere padroni di se stessi. Occorre essere attenti…”.
Linea gotica – Csi
Occorre essere attenti (perché c’è genialità all’opera, nonché “ragioni personali, una questione privata…”).
SPS ritraduce, ciò, in (1) accorgerti, (2) Dominio e (3) interesse/paura/memoria.
È curioso come:
- qualsiasi base elevata a zero, dia sempre “1”, come risultato
- qualsiasi base elevata a uno, dia sempre la “base” stessa, come risultato.
Perché:
- per convenzione, si stabilisce che la potenza con esponente zero di qualsiasi numero, diverso da zero, è sempre pari a uno… Link
- per convenzione, si stabilisce che la potenza con esponente uno di qualsiasi numero è sempre uguale al numero stesso… Link
Se il Dominio, “qua, così”, è zero (non esiste, per te… ma c’è) ed “elevi per zero, un essere umano” (lo… esponi alla compresenza non manifesta, del Dominio), il risultato è sempre “uno”. Ossia? L’essere umano stesso (apparenza). Ma dove si ritrova sempre il Dominio, in una simile “espressione”? Proprio nella sintesi sottile dell’operazione di “elevazione per”. È, insomma, “dentro a…”. L’uno è il risultato apparente, con all’interno una “lavorazione intima e sostanziale, che governa non osservata”.