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lunedì 5 dicembre 2016

Il “pallino” e Mister No.



E, alla “fine”, ha vinto il “No”. Così, com'era prevedibile.
Gli italiani hanno detto, quindi, “No”. A chi/che cosa?
Ognuno potrà rispondere da sé, credendo in/a quello che "vuole".
In questa “sede” (in SPS) non si fa politica, dato che la politica è solo un riflesso frattale espanso del/nel “qua, così”, con la dominante vantaggiosamente “lato tuo/umanità, dominato” sullo sfondo.
Come il fantasma nella macchina, questa compresenza immanifesta tesse la propria trama, con dentro anche te.
È ciò che “pesca nel laghetto di casa”…
"Il pallino è un concetto molto interessante, tratto dal biliardo.
Abbiamo una maggioranza parlamentare e non è imperniata sui Cinque Stelle. Il Pd deve cambiare strada, ma la maggioranza in Parlamento non è cambiata...".
Così massimo D'Alema... risponde alla domanda sulla posizione dei Cinque Stelle e sulla possibilità che "il pallino" fosse nelle loro mani
"Penso che il Paese ha bisogno di un governo. Andare alle elezioni senza leggi elettorali… è puro avventurismo.
Oltretutto l'Italicum è una legge su cui pende un ricorso alla Corte Costituzionale. Per il Senato residua una forma di proporzionale.
È chiaro che occorrerà rifare le leggi elettorali.
Non lo si farà al chiuso di qualche stanza, ma in Parlamento, in un dialogo tra le forze politiche, attento e rispettoso verso tutti. Si andrà alle elezioni quando il Paese sarà pronto e avrà le regole".
Link 
Hai detto “No” ed ora la “modifica alla Costituzione” verrà dimenticata, perchè – prima – occorre dotarsi di una legge elettorale (le "regole") ad hoc.
Del resto, quale “equipaggio” si dà la zappa sui piedi, da sé?
Osserva la “colla (situazione)” nella quale “sei ‘qua così’”:
chi detiene il “pallino”?
andare alle elezioni senza leggi elettorali… è puro avventurismo. Oltretutto l'Italicum è una legge su cui pende un ricorso alla Corte Costituzionale
è chiaro che occorrerà rifare le leggi elettorali
si andrà alle elezioni quando il Paese sarà pronto e avrà le regole
la maggioranza in Parlamento non è cambiata
Trai da te, possibilmente senza “giudizi di parte (utopia, vero?)” la possibile conclusione. Hai detto di “No” ed ora è “No”:
prima dovrà avvenire, sempre, altro.