Rispondente.
Sinonimi: consono, fedele, adatto, adeguato. Vedi anche: allineato, coerente, concorde, conforme, corrispondente, esatto, identico, preciso, puntuale. Contrari: discordante, discrepante, dissonante, inadatto, inadeguato. Vedi anche divergente, differente, diverso, contrastante, discorde.
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Cioè? Se ‘relativo’ può essere sostituito con un termine similare come ‘rispondente’, e quest’ultimo termine esprime concetti di ‘fedeltà a…’, allora rientriamo nella legge dell’analogia frattale, tanto sostenuta da SPS.
Etimologicamente il termine assoluto deriva dal composto latino ab+solutus, che significa ‘sciolto da’… Relativo è invece ciò che secondo Platone non ha l'essere, bensì soltanto l'esistenza, ovvero è unicamente a partire da qualcos'altro; esistenza vuol dire infatti propriamente, in senso etimologico, ‘essere da’, cioè ricevere l'essere da un altro (dal latino ex + sistentia)…
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Ecco come ci si riesce a 'smarrire' attraverso il solo utilizzo delle ‘parole’ e, dunque, delle idee e dei pensieri di Natura logica più o meno razionale. Leggere la definizione di ‘relativo’ nella traduzione moderna del pensiero di Platone comporta il ritenersi ‘sminuiti’ rispetto a quello che ognuno può sentire, di più autentico e motivante, in Cuor proprio. Eppure è solo un giochetto di parole per esprimere un punto prospettico ‘relativo’ rispetto alla visione più ampia che si potrebbe avere se… la relatività/consapevolezza non offuscasse la ‘vista’.
Ergo… l’adeguatezza del vivere la Vita risuona sempre molto forte anche se ‘qualcuno o qualcosa’ cerca sempre di frenare i facili entusiasmi di provare a sentirsi una particella del Creatore: ‘essere da’.
Inoltre, tutto ciò autorizza a ritenere 'autentica' la descrizione, ad opera di Sitchin, del modellamento della forma umana attuale, ad immagine e somiglianza di entità aliene denominate Anunnaki.
È tutto corretto a mio modo di sentire. È tutto relativo ma altamente carico di significato, ossia non ci perdiamo nulla del tutto, se è questa la nostra paura, in quanto il Piano Divino è ‘esatto’.
Nulla è per caso, tutto è opportuno e analogamente descritto nella sommatoria delle verità cosparse per l’intero Creato. La verità è uno degli ingredienti della Creazione, a qualsiasi livello la si stia esplorando.
La materia energetica è costituita dalla Verità/Amore, la quale emerge per inerzia assumendo fattezze e sembianze diverse e sempre opportune al livello della consapevolezza espressa dalla specie che osserva, addirittura all’altezza dell’individuo che esperimenta.
Viviamo in un reame altamente sensibile e 'intelligente', nel quale ciò che non viene ‘capito’ si ritiene non esistente o nascosto. È la mente che lo ‘decide’, interpretando il significato ‘relativo’ al proprio momento storico.
La relatività è frattale e collega ogni ambito.
Essa non è un velo o una limitazione, bensì la descrizione del ‘momento’ e della capacità di cogliere il senso e la verità inerente al proprio processo esistenziale.
La frase ‘ho ascoltato Carlo che suonava un brano di Mozart’ è costituita da due proposizioni distinte: ho ascoltato Carlo e Carlo suonava un brano di Mozart, collegate in un unico enunciato con la sostituzione mediante pronome relativo della parola Carlo… Il pronome relativo serve in genere a evitare la ripetizione di un componente della frase, detto antecedente. Nell'esempio riportato Carlo è l'antecedente di cui si vuole evitare la ripetizione…
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In questo caso il ‘relativo’ è inerente ad una ‘eleganza’, ossia all’evitare una ripetizione ‘sgradevole’ all’interno della frase. Ecco… l’eleganza in questione che cos’è, se non intelligenza molto simile all’arte ed, in definitiva, alla sensibilità naturale della Creazione tesa a mantenere il proprio stato di perfezione nomade, costantemente in evoluzione: perfezione che ‘cammina’.
Che senso ha perdersi nella terminologia utilizzata? 'Terminologia a termine', a tempo, in quanto collegata al medesimo vettore di spostamento evolutivo appena descritto. È sufficiente osservare il corso espresso dal genere umano e descritto, seppure in maniera ‘deviata’, nei libri di storia. La 'striscia' dipinta è un serpentone che matura entro se stesso, evolve fagocitando e trasformando quello che ‘ieri’ era valido, assodato, ed ‘oggi’ si ritiene perlomeno ‘ristretto’ per poter agganciare il nuovo che entropicamente chiede attenzione.
In fisica, con il termine relatività si fa riferimento genericamente alle trasformazioni matematiche che devono essere applicate alle descrizioni dei fenomeni nel passaggio tra due sistemi di riferimento in moto relativo.
L'espressione teoria della relatività è usata per riferirsi alla teoria della relatività speciale e generale che Einstein ha elaborato tra il 1905 e il 1913, le quali hanno come elemento fondante il principio di relatività…
Il concetto che il tempo sia legato al sistema di riferimento è il fondamento della relatività ristretta… La soluzione di Newton fu brillante e diventò un paradigma destinato a durare per secoli. Il tempo e lo spazio sono legati insieme a formare quello che viene chiamato spaziotempo…
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Se io prendo, da un più ampio articolo/discorso, soltanto dei pezzi di frasi/pensieri, che mi hanno in qualche modo colpito, che cosa sto in realtà facendo? Sto modellando, adattando, quell’articolo o quel discorso al mio modello di percezione e di ancoraggio alla mia realtà inserita in quella più vasta degli ‘altri’, della società, etc.
Sto semplicemente facendo quello che una ‘sonda, o Human Bit, deve fare, ossia prelevare dei campioni di ‘terreno’ da portare a bordo per scopi d’analisi ed eventuale integrazione delle proprie verità con ciò che si evince dall’analisi del ‘materiale’ reperito esternamente. Ossia sto descrivendo quel principio di auto conoscenza espresso dalle cellule attraverso la sensibilità della loro membrana filtrante il Mondo, al di fuori del proprio senso di appartenenza o fisicità, oltre ai limiti riferiti al proprio ‘essere’, esattamente come si potrebbe sentire un individuo su una nave, in mezzo al mare, che si sente saldato alla fisicità della nave ritenendola l’unica cosa ‘solida’, calpestabile, e dunque salvaguardante la propria esistenza nel Mondo delle 3d.
L’acqua, che circonda da ogni lato la nave, è scambiata per un potenziale pericolo, per cui ci si chiude a riccio attorno al Mondo che illusoriamente permette di continuare a respirare. Allo stesso modo è ritenuto lo Spazio attorno alla Terra. Ci siamo agganciati alla ‘roccia’ terrestre perché, una volta svanita la 'memoria', l’abbiamo scambiata per l’unica possibilità di Vita e i nostri sistemi di sostentamento si sono adattati per far sì che questo potesse accadere, proprio seguendo la nostra volontà.
Per cui noi ci siamo adattati alla Vita sulla Terra, pur potendo assumere qualsiasi ‘forma’ relativamente allo ‘scenario’ ospitante.
La nostra ‘forma’ è relativa a questo Mondo; è la ‘forma’ più adatta per poter esperimentare e per potersi meglio conoscere - di momento in momento.
La nostra ‘forma’ è la quintessenza dell’intelligenza sempre all’opera. In quanto ‘relativa’ alla perfezione è essa stessa perfetta, seppure tendente a trasformarsi da stati di perfezione ad altri stati di perfezione a maggiore valore aggiunto; un esempio? La forma umana vestita di pellicce d’orso e quella vestita da una tuta spaziale. Senza fare classifiche, direi che la seconda vestizione è perlomeno più 'performante', anche se sempre riferita al proprio sistema di riferimento e, dunque, relativa ad un determinato ‘modello’ definito dallo scorrere del tempo e modellato dal livello di consapevolezza.
Tutto ciò che ‘ricordiamo’ è sempre stato opportuno e relativo. È una legge. È come la diluizione del principio omeopatico all’infinita potenza, quando non si riscontra più nessuna presenza ‘fisica’ del rimedio, eppure la sostanza costituita da acqua e diluito mantiene ancora la valenza del rimedio: ad immagine e somiglianza.
È una memoria derivante da una legge, oppure che evidenzia la presenza di una legge, allo stesso modo del come ci si possa accorgere della presenza di un buco nero, ossia… constatando i suoi effetti sui corpi stellari circostanti.
L’invisibilità esprime un’ottica prospettica relativa al livello dell’osservatore. Non esiste in se stessa ma esiste sul piano di chi osserva giudicando per quello che vede o non vede, che percepisce o non percepisce.
È tutto relativo al proprio livello d’appartenenza.
Questo concetto è valido e ‘discende’ direttamente dall’alto della Creazione ed è, in ultima analisi, la riprova dell’esistenza della legge del libero arbitrio e della biodiversità. A sua volta queste due leggi debbono essere ricomprese nei vari livelli della Creazione, per cui persino esse sono soggette al piano relativo degli eventi…
Papa: Basta relativismo, educare i giovani è guardare al futuro.
‘Educare i giovani alla giustizia e alla pace è un compito di ogni generazione’. Lo ha detto papa Benedetto XVI, nel corso della sua omelia della prima messa dell'anno a San Pietro.
‘Educare e non solo istruire - ha spiegato - non è scontato ma è una scelta. La cultura relativista pone una questione radicale: ha ancora senso educare? E poi educare a che cosa? Vorrei sottolineare che di fronte alle ombre che oggi minacciano il mondo assumersi la responsabilità di educare i giovani significa guardare al futuro con speranza’.
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Punti di vista...
Queste parole esprimono un senso ‘colloso’ della comprensione. Verità di vario livello si mischiano dando luogo ad una miscela di significati, molto simile ad una nube, che le genti respirano in sé, generando fuori e dentro i più diversi risultati in termini di partecipazione alla crescita sociale e individuale. Frasi recepite come vere, miste a frasi sottili inerenti al ruolo di portavoce del Papa relativo all’eggregora religiosa. Le ‘ombre che minacciano il Mondo’… a cosa si riferisce il Papa?
Le sue parole sono un effetto gravitazionale del 'buco nero' che 'ci ha'.
La politica del terrore giunge ad ogni livello dell’Antisistema. È ‘così’, in quanto relativa all’influsso parassitario che ha preso il sopravvento in questa fase temporale della nostra esistenza. Steiner parlava di entità Asuriche, altri di Demoni, altri ancora di ‘radioattività’, etc.
In qualsiasi modo vogliamo esprimere questa verità, ci limiteremo sempre ad generare un punto prospettico relativo rispetto al ‘tutto’, all’assoluto… eppure quel senso relativo sarà sempre all’altezza dell’assoluto, perché frutto della fruizione di leggi Cosmiche e Planetarie inerenti ed al servizio del nostro ‘piano di studi’.
Ciò che sfugge esiste tanto quanto ciò che viene interpretato alla luce di un ‘sentire’ attuale, limitato, scolpito, relativo al… nostro cammino.
Che altro? Perché è ‘pericolosa’, per l’attuale paradigma, questa presa di coscienza?
Perché tende a far aumentare l’entropia del cambiamento; un effetto indesiderato da coloro che traggono beneficio dall’attualità della condensazione energetica. L’esplosione entropica tende a promuovere per inerzia il vettore del cambiamento, sino alla sua fissazione in un’ulteriore sacca di perfezione da esperimentare alla luce di quello che lo ha ispirato e promosso, ossia uno stretto mix di vari piani interfacciati dalla consapevolezza della ‘specie ponte’ autorizzata ad esperirli: la forma umana.
Ovviamente scrivo questo in quanto rappresentante della forma ponte in questione e, dunque, esprimendo il mio punto prospettico relativo al mio, limitato, sentire. È come tifare per una squadra sportiva o sentirsi italiani piuttosto che francesi, ed infine è come sentirsi terrestri, umani, etc.
La relatività rispetto al sistema di riferimento è totale.
Ho evitato di riportare il processo culturale inerente al trascorrere del tempo, ed espresso dal corso evolutivo del pensiero umano, in merito al concetto di ‘relativo’, perché leggendolo mi sono come sentito respinto da tutta quella dimostrazione di intelligenza e cultura temporale, ossia che cambiava nel tempo sedimentando comunque quello che era ‘venuto prima’. Ecco, ho colto il fenomeno dell’opportunità veicolata dal cambio del testimone tra individui, ad opera del tempo, tuttavia mi sono sentito come fuori luogo nell’approfondire e cercare di capire quell’intensa dimostrazione di potenziale umano condensato in massime e vortici del pensiero ispirati dalle diverse forme d'aggregazione energetica alternatesi nel reame temporale.
Non che per quello che scrivo io valga un discorso diverso, però è certamente più attuale rispetto al vivere perennemente nell’atmosfera da museo ‘proiettata e filtrata’ dai modelli Antisistemici in corso d’opera.
Un’atmosfera ‘controllata all’origine’ che mi sta sempre più ‘stretta’. Ho una visione che di tanto in tanto mi colpisce con grande forza: osservo gli Antichi mentre ritengono di avere capito e visto il ‘tutto’. E, mentre li guardo rallegrarsi di questo e mentre si accingono a descriverlo in parole, mi accorgo di un ‘corpo’ che si è mezzo tra la ‘luce’ e loro, influenzando in gran parte quello che hanno ritenuto di avere capito/visto. A cascata tutta quella sapienza si è riversata nel Mondo che è venuto 'dopo', influenzando la capacità prospettica di tutti gli altri.
La ‘luce’ è stata filtrata opportunamente per gradi: è un bene o un male? Esprimere un giudizio è relativo, per cui mi limito a vivere il 'generato', assumendolo dal mio punto prospettico, pronto a cambiare tutto quello che non risuona con me. Questo ‘sono io’ e vale ovviamente per me… anche se, a ben percepire, ‘questo’ è quello che facciamo tutti quanti.
Ecco un esempio ‘profano’:
Atlantia in rialzo dopo aumento tariffe. Brokers positivi.
Lo spunto rialzista registrato quest’oggi da Piazza Affari viene sfruttato a dovere da Atlantia che dopo aver chiuso la sessione di venerdì scorso con un frazionale rialzo, si spinge in avanti con ben più decisione quest’oggi… Atlantia guadagna terreno dopo che da ieri sono entrati in vigore gli adeguamenti tariffari per quest’anno delle concessionarie italiane del gruppo.
L’incremento medio delle tariffe è del 3,4%, con un aumento del 3,5% per Autostrade per l’Italia, la principale concessionaria del gruppo che genera oltre il 90% dei ricavi di Atlantia. Ad ottenere gli incrementi maggiori sono stati il Raccordo Autostradale Valle d’Aosta, e la Società Traforo del Monte Bianco, con un rialzo rispettivamente del 14,17% e del 5,97%. Gli analisti di Equita SIM definiscono positivo l’incremento delle tariffe leggermente superiore alle attese, ma l’impatto sulle stime è limitato, pari a circa 10 milioni di euro di maggiori ricavi o allo 0,4% dell’Ebitda stimato.
Non cambia intanto la strategia suggerita dalla SIM milanese su Atlantia che resta un titolo da acquistare con un prezzo obiettivo a 14 euro. Buone notizie anche da Banca Akros che ha ribadito il rating ‘accumulate’, con un target price a 13,5 euro. Gli analisti ritengono che non ci siano rilevanti modifiche da apportare alla valutazione dopo la diffusione delle nuove tariffe stabilite dal Governo per Atlantia.
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Ricordate? Cane che si mangia la coda.
Il prezzo dell’azione sale perchè l’aumento delle tariffe farà guadagnare di più alla relativa azienda. Un cittadino che compra queste azioni sull’onda di questa notizia, in realtà cosa fa? Partecipa al gioco dell’aumento progressivo del costo della Vita. No? Poi però si lamenta del medesimo processo riscontrato in ogni altro ambito, ad esclusione di quello da cui trae un beneficio potenziale.
Che cosa diffonde nel Mondo questa tipologia di comportamento egoico? Il sostentamento dell’attuale paradigma, il quale viene mantenuto in auge dal modo di fare espresso dalla maggioranza delle persone, un modo di fare conscio e inconscio al quale, il più delle volte, non pensiamo nemmeno; non ci accorgiamo nemmeno di essere i trasportatori di acqua al mulino dell’Antisistema.
È una strategia parassitaria ma anche un modello esperienziale, alfine, da comprendere e trasmutare.
Leggiamo questa interessante view scolpita dall’osservatorio umano, piazzato ad un livello maggiore della capacità panoramica individuale media.
Inculturazione.
L'inculturazione è un termine in uso nell'antropologia culturale, per indicare il processo di trasmissione della cultura da una generazione all'altra, in cui l'aspetto complementare è la socializzazione dell'individuo tramite l'apprendimento della lingua, l'educazione in ambito familiare, l'imitazione degli adulti e l'assimilazione delle regole di comportamento, l'educazione sessuale, la partecipazione a giochi, gare, danze e cerimonie, la memorizzazione dei racconti degli anziani, l'associazione a gruppi di età, società segrete e di culto, iniziazione.
Durante la fanciullezza e l'adolescenza si forma, mediante il processo di antropoiesi, la personalità di base dell'individuo: questi con la maturità e la vecchiaia diviene in grado di dare un contributo innovativo ed originale alla sua cultura. Alcune categorie di persone ricevono un'educazione particolare, finalizzata alla specificità dei loro ruoli, come ad esempio gli operatori magico-religiosi (guaritori, sciamani, stregoni), gli artigiani, i griot e gli artisti, spesso soggetti a tabù particolari.
L'inculturazione per la Chiesa cattolica.
L'inculturazione è per la Chiesa cattolica ‘l'incarnazione del Vangelo nelle culture autoctone ed insieme l'introduzione di esse nella vita della Chiesa’ (Papa Giovanni Paolo II, enciclica Slavorum Apostoli, 1985, nº 21).
Essa implica l'adozione e la trasformazione in senso cristiano di riti e credenze di culture non cristiane. Un esempio famoso di inculturazione è descritto in una lettera scritta da papa Gregorio Magno nel 601:
‘Si dice che gli uomini di questa nazione sono abituati a sacrificare buoi. È necessario trasformare questa tradizione in un rito cristiano. Nel giorno della consacrazione dei templi (pagani), cambiati in chiese e nelle feste dei santi, le cui reliquie saranno conservate là, gli permetterete come in passato di costruire strutture di foglie attorno alle chiese. Essi porteranno alle chiese i loro animali, li ammazzeranno, non offrendoli più al diavolo, ma per un banchetto cristiano nel nome e in onore di Dio, al quale renderanno grazie, dopo essersi saziati.
Solo così, conservando per gli uomini alcune delle gioie del mondo, li condurrete più facilmente ad apprezzare le gioie dello spirito’.
Esempi di inculturazione, tanto remota da esserne stato perso il ricordo, sono il bastone ricurvo dei vescovi e degli abati, che era una insegna degli aruspici etruschi, e il colorito nero di molte antiche immagini della vergine Maria, comune anche in immagini di divinità greche ed egiziane...
L'inculturazione pone sempre difficili problemi teologici per assicurarsi che essa non produca in realtà l'abbandono di alcuni dogmi cristiani o l'introduzione di credenze pagane producendo una nuova religione sincretistica. Questo problema risultò particolarmente grave in occasione della prima introduzione del cristianesimo in Cina da parte dei gesuiti portando nel 1715 alla condanna dei riti cinesi da parte di papa Clemente XI. Analoghe difficoltà sorsero in Giappone e in India. L'inculturazione costituisce anche oggi un punto delicato per la chiesa dell'Africa.
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Questa è un’ampia verità. Il vettore che spinge è certamente inerente al Piano Divino ma assoggettato ed inquadrato, nelle pieghe del tempo, al grado e livello di consapevolezza raggiunto in un dato momento nello scorrimento esistenziale. L’azione dell’inculturazione è un imprinting che un sistema di potere diffonde per osmosi nell’atmosfera in cui cresce il nuovo venuto al Mondo, ma non solo.
Come ben espresso dalla figura dell’agente Smith, in Matrix, potenzialmente ognuno di noi è l’agente al soldo del volere Antisistemico e non potrebbe essere altrimenti, in quanto siamo noi i ‘i lapis magici attraverso i quali scrivere il futuro’.
Il relativismo porta a vedere la Vita in maniera più ‘distaccata’ e libera dalle ossessioni inerenti al paradigma attuale, tuttavia reca con sé la faccia opposta della medaglia relativa alla qualità della propria centratura: saremo in grado di gestire la sconnessione dal modello di pensiero portante?
Nel non cadere nella trappola del giudizio, si cerchi di capire, ognuno dentro di sé, se si è pronti per una simile ‘libertà’. I moniti delle autorità giungono per autoconservazione ma anche per comportamento responsabile riferito ai pericoli che scorrono oltre alla bellezza del 'paesaggio intuito', il quale deve essere ‘meritato’ attraverso la propria condotta comportamentale ‘inter-sterna’, ossia interiore ed esteriore collegato in un tutt’uno, come un modello di Nastro di Moebius.
La verità di cui ci possiamo ammantare è sempre relativa, eppure autorevole ed opportuna.
Dunque, vedi, il 2012 rappresenta in realtà esperienze diverse per differenti stati di coscienza. Non sarà un evento in sé, come un’eclisse solare che è visibile nella maggior parte del mondo ma, piuttosto francamente, nessuno sa esattamente e per certo a cosa sarà simile, poiché non è paragonabile di preciso a nulla e il suo capitolo finale non è ancora stato scritto.
Per cui in questo, cioè nel capitolo finale, noi stiamo interpretando ruoli improvvisati, non c’è nulla di scritto e neppure un regista, nel senso specifico della parola. Piuttosto, la Sorgente Primaria ci sta permettendo di scegliere il nostro destino: vivere una vita centrata sull’amore e seguire la sovranità della Terra oppure vivere una vita basata sulla paura e restare nella frequenza della griglia della terza dimensione con tutte le sue limitazioni.
In ultima analisi, il 2012 è una scelta.
Soltanto coloro che vogliono sottostare a una profonda revisione, a una nuova prospettiva, diciamo, della natura della realtà, e che si apriranno e si avvarranno del potere dell’intelligenza collettiva e di come questa intelligenza ristruttura il volto dell’umanità, soltanto questi vedranno in realtà il 2012 per quello che è.
Tutti gli altri vedranno le illusioni e, in un certo senso, saranno forzati a vivere tra le ombre dell’esperienza reale.
Wingmakers