I mercati finanziari globali tornano a perdere copiosamente. Ora occorre capire se si faranno nuovi minimi, perché sono ‘le nuove profondità’ che indicano la direzione intrapresa.
Il minimo toccato l’11 agosto 2011 a 14199 di FtseMib costituisce l’attuale limite. Da quel livello è probabilmente (probabilmente, scrivo, perchè come descritto più avanti c'è ancora spazio per qualche giorno di lunghezza massima ciclica e dunque per fare possibili nuovi minimi) partito il nuovo ciclo a due anni, per cui nuovi minimi annuncerebbero un ciclo già girato al ribasso con conseguente direzionalità ribassista anche del ciclo a quattro anni, che punterebbe dritto ai minimi di marzo 2009, superati i quali si aprirebbe un vero e proprio baratro.
Sulla ‘carta’ il grafico disegna la ‘storia’ frattale di questa realtà, perché quel ‘baratro’ equivarrebbe ad esperienziare dei veri e propri drammi internazionali, come il default di intere economie.
Siamo vicini alla 'resa dei conti'; al livello di concretizzazione di tutte le paure e le angosce che attanagliano il genere umano: all’incubo di tornare 'indietro nel tempo'. Questa dinamica è molto simile a quello che i Barbari più temevano, ossia che ‘il cielo cadesse loro sulla testa’.
Perché scrivo spesso, in SPS, di economia e di Borse?
Perché questo ambito costituisce una valida cartina tornasole, o frattale, della situazione spirituale in cui versa il Mondo: sacro e profano visti come il simbolo del Tao, senza in realtà nessuna distanza o distinzione, ma sempre compenetranti e inerenti l'uno con/all'altro.
In questo ambito evolutivo la spiritualità è ‘visibile’ in un grafico azionario in funzione del suo ribasso, perché, per ora, i due trend viaggiano in direzioni opposte. È possibile una economia basata sul debito e sulla speculazione direttamente proporzionale al grado di spiritualità degli individui? Non penso proprio. Per cui è gioco forza sostenere che i due trend siano contrapposti , al momento.
Il ribasso dei corsi azionari indica un livello di spiritualità crescente, riflesso nell’inerziale movimento dell’innesco della paura. In questo caso la paura funge da detonatore per la spiritualità, o meglio, si può registrare un aumento della probabilità di ‘aprire gli occhi’ nel momento in cui ‘si perde tutto’ o si corre seriamente il rischio di perdere tutto.
È come dire ‘a mali estremi, estremi rimedi’ e misurare così la ‘febbre’ del corpo del malato. La febbre è il livello della sintomatologia che struttura la realtà in divenire. Una realtà che finalmente si ‘muove’ e tende al cambiamento contro ogni ‘logica’ di controllo parassitario.
Il paradigma vacilla così come è sempre vacillato e ‘caduto’, previa trasformazione, nel corso della storia deviata. Ogni Impero ha da sempre avuto al suo interno il germe della sua caduta, così come testimonia l'opera di Sigismondo Panvini - 'Il tempo della fine' o la ‘Spada del Drago’ posseduta dal 'Detective Dee' nell’omonimo e spettacolare film; tale spada aveva la capacità di trovare il punto debole di ogni altra arma/vicissitudine con cui si trovava a ‘duellare’.
Orbene, quale sarà, nel caso di quest’ultimo ed attuale Impero, il suo punto debole? Il suo germe virale insito come una sorta di autodistruzione prevista per via naturale?
Il debito che si basa sulla debolezza umana.
La sua più grande forza è allo stesso tempo il suo più grande punto debole... Sintantoché il genere umano non conoscerà se stesso, sarà debole, e sarà esposto alle mire di sfruttamento energetico delle entità parassite, evidenziate, ad esempio, da Castaneda.
Il debito è un frattale che identifica più di una situazione e che si sviscera attraverso la focale umana, in quanto protagonista di questo piano dimensionale in cui ‘è qua’ per imparare dai propri errori e, per così dire, fare esperienza di sé.
Coloro che spingono sulla leva del debito sono i ‘cattivi’? Oh no; davvero, no. Non ci sono buoni o cattivi, ma incarnazioni di un principio superiore che fa esperienza di se stesso, ad immagine e somiglianza del Creatore. Particelle intelligenti in evoluzione e sulla strada del ‘ritorno a casa’.
Ognuno fa il suo.
Non dobbiamo dimenticare che da trent’anni la vigilanza prudenziale è basata sull’ipotesi che il debito dei grandi paesi sovrani sia esente da rischio. E quindi non richieda nemmeno un centesimo di capitale. Semplicemente, l’attuale sistema bancario internazionale è geneticamente inadeguato a sopportare un mondo in cui vi sono rischi di insolvenza collegati a grandi emittenti sovrani…
Un default controllato e concordato eliminerebbe le incertezze sul valore dei crediti ai paesi periferici e dunque gli elementi di contagio nei confronti di Spagna e Italia. Questi ultimi dovrebbero avviare programmi credibili di risanamento dei conti pubblici e di rilancio dell’economia (una bella impresa, almeno per noi, visto l’andazzo delle ultime settimane), ma non sarebbero più le vittime indirette dei problemi dei tre paesi periferici.
Ovviamente, questo presuppone una capacità politica dell’Europa che è finora mancata, ma dopo quello che è successo nelle settimane scorse non c’è più dubbio che il tempo delle soluzioni di compromesso è finito e che è in gioco ormai la sopravvivenza dell’euro e dell’intera costruzione europea.
Da Yahoo
Quello che accadrà sarà certamente opportuno ed all’altezza della situazione spirituale raggiunta dalla media degli individui. Perché temere? Perché avere ancora più paura di quella che ogni giorno 'ignoriamo', immergendoci in una realtà illusoria che mina alle radici in nostro complesso bio energetico spirituale?
In questa lettura che segue c’è una forte indicazione 'sottile':
da tali elementi possiamo desumere la natura puramente correttiva del rialzo, mentre si concretizza lo scenario descritto dal frattale, che vede la formazione di nuovi minimi, ed un più consistente rialzo di medio non prima dei mesi autunnali.
Da Yahoo
Quel rialzo augurale, descritto, sarebbe solo un rimbalzo in un disegno tecnico già compromesso ciclicamente, perché l’estensione di un ciclo non può oltrepassare il 25% del suo livello temporale (per 24 mesi si va ad un massimo dell’allungamento a 30 mesi), ossia 9 marzo 2009 – 9 settembre 2009. Ci siamo?
Da questo punto di vista c’è ancora spazio per nuovi minimi, da fare subito ed in fretta, perché poi la lettura ciclica andrebbe ‘fuori giri’.
Dei nuovi minimi a ottobre corrisponderebbero ad un nuovo ciclo a due anni già al ribasso ed ogni rialzo sarebbe buono solo per fare trascorrere il tempo, lasciando la situazione 3d senza compromessi. Da cosa si evince che, per adesso, non si cambierà situazione di lungo periodo?
Beh, dalla visione della scena politica/imprenditoriale che emerge dall’ordito italico. Cioè? Come non osservare le decisioni governative degli ultimi giorni, se non inquadrandole nel solito loop infinito di ‘consuetudine vessatoria’ a carico della massa?
Infatti, le drastiche 'soluzioni' prese qualche settimana or sono, di colpire anche le classi ‘dominanti’ e di semplificare il nodo della burocrazia, non sono passate e sono state retrocesse al livello di soluzioni non apportabili; per quali motivi? I soliti... signore e signori: la non intenzione di cambiare.
Allora la ‘nave dovrà affondare’ per far si che ‘qualcosa di nuovo/vecchio emerga’. L’alternativa dovrà sorgere dalle ceneri dell’Impero.
Se l’Impero non trova la forza/saggezza in sé, per comprendere che il crollo è inevitabile, navigando a queste latitudini dello smarrimento, allora l’Impero collasserà dando luogo alla trasformazione dell’energia in un qualcosa d’altro già ‘previsto’ dai campi morfologici della biodiversità in evoluzione.
Ricordo che, questo scenario 3d, può anche essere destinato al ‘fallimento’. Dove per fallimento si deve intendere la ricollocazione energetica del costrutto/distrutto, perché ‘Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma’ - Antoine-Laurent de Lavoisier.
Si percepisce già aria di autunno, dalle mie parti, e ciò costituisce un altro frattale di quello che accade in Borsa e viceversa ovviamente. Sto alludendo al fatto che prima del cambio definitivo di un trend, i ‘detentori del vapore’ mettono in gioco molte finte e allunghi illusori, proprio come succede alle temperature registrate in questo periodo di fine estate.
Dieci giorni fa abbiamo registrato 41 gradi, oggi ce ne sono meno di 30. Ebbene, cosa è successo? Che quel picco torrido è stato l’equivalente di un picco massimo di valori azionari, a cui segue una forte correzione, a cui segue una ripresa dei ‘valori’ ma mai a superare i recenti massimi, dopodiché si torna a scendere. Questo giochetto confonde non poco le idee della massa.
Sino al giorno in cui si registrano nuovi minimi, ossia fa sempre più ‘freddo’.
Ci saranno giornate in cui farà ancora caldo, ma il trend sarà cambiato.
È come sentire il profumo dell’autunno ancora prima che giunga concretamente. Il primo nuovo minimo, solitamente darà luogo ad un rimbalzo che potrebbe anche fare un doppio massimo, ma mai un nuovo massimo. Ciò serve per fare desistere tutti coloro che pensano, giustamente, che il mercato a questo punto debba scendere.
Il problema è legato al ‘timing’, alla tempistica corretta di entrata a mercato nella nuova direzione: un problema molto grande che nasce e coinvolge a doppia mandata le nostre debolezze di base, risonanti con il timbro energetico della paura.
Tutto attorno a noi riflette queste verità, perché legge.
Il ‘nostro avversario’ descritto nella Cabala semplificata di Yehuda Berg, è molto intelligente ed utilizza il tempo a suo favore. Lo può dilatare o restringere e, questo meccanismo, lo vediamo benissimo all’opera nella possibilità di estensione temporale dei cicli e dei frattali azionari e, ovviamente, non solo azionari.
Mi sto preparando per affrontare le Borse con un nuovo spirito prospettico e 'comunitario'.
Unendo la possibilità tecnologica veicolata anche al 'consumo familiare', con un giusto approccio ‘filosofico’, è possibile ‘cavalcare la tigre’. Presto potrò dire la mia anche in questo ambito, perché finalmente comprendo il motivo di tutto il mio tempo trascorso, dal 1998, in questo complesso e variegato Mondo di sfruttamento altrui.
Iniziamo a dire che è falso che in Borsa si perde.
Il paradigma va trasformato, perché altrimenti avrà sempre la meglio su di noi. La realtà è meno ‘solida’ di quello che si crede. La realtà dipende anche da noi…
Tutto dipende da noi.
Sin da quando l’uomo è sulla Terra ha cercato di delimitare i propri spazi con i cosiddetti 'confini' : linee immaginarie o reali (muri, fossati, solchi) che gli permettevano in un certo senso di sentirsi al sicuro. Ma stare all’interno di un confine vuol dire anche farne parte?
Cioè chi abita dentro un determinato territorio lo sente come proprio?
Sicuramente ci saranno coloro che risponderanno di si e coloro che risponderanno di no. Ma qual’è la risposta giusta? La risposta sta nel mezzo ed ecco il perché. Tutto dipende dal punto di vista in cui osserviamo la situazione: se dal punto di vista della geografia o se dal punto di vista umano.
Un uomo infatti può geograficamente stare in un determinato confine ma umanamente o mentalmente può sentirsi in un altro...
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