Seguiamo il flusso delle notizie. Tutto scorre nel fiume esistenziale. Niente è per caso. Quello che non capiamo e solo perché ancora non ‘capiamo’. Lasciamoci trasportare, leggeri come libellule posate su un pezzetto di legno. Fiduciosi. Positivi. Quello che osserviamo è la risultante del nostro operato, delle nostre rinunce, delle nostre paure, del nostro status riflesso dal passato.
Leggiamo:
Negli ultimi giorni si sono sovrapposte, nelle notizie di agenzia, le dichiarazioni allarmate di chi sottolinea la gravità della situazione attuale ed avvisa di fare in fretta, a quelle di chi prospetta soluzioni definitive per domenica prossima, al fine di creare una pressione psicologica sui capi di governo che parteciperanno alla riunione.
In effetti la paura che qualche grande banca da un giorno all’altro alzi bandiera bianca, come abbiamo visto fare qualche giorno fa alla franco-belga Dexia, ha letteralmente bloccato il mercato interbancario e spinto la BCE ad essere ormai quasi l’unico fornitore di liquidità al mercato.
È una situazione che assomiglia a quella che abbiamo già vissuto prima del fallimento di Lehman, con la variante che allora nell’occhio del ciclone c’erano soprattutto le banche americane, mentre questa volta sono prese di mira le banche europee, che necessitano di una ricapitalizzazione decisa, nell’ordine di almeno 300 miliardi di euro (qualcuno ipotizza addirittura cifre intorno ai 1.000) per assorbire le perdite implicite sui crediti in loro possesso...
Dato che il mercato non è assolutamente in grado di fornire tutta questa liquidità, non resta che affidarsi agli stati, che ovviamente, salvo forse la Germania, non hanno alcuna possibilità di fronteggiare in ordine sparso la situazione. Allora si è pensato di ricorrere al Fondo ESFS, che era nato per aiutare gli stati in difficoltà ed ha ancora 300 miliardi a sua disposizione, che non bastano certo per salvare stati e banche. Anzi. Non bastano nemmeno per salvare gli stati se oltre a Grecia e Portogallo, dovessero chiedere aiuto anche Spagna o Italia.
La soluzione sarebbe un potenziamento della dotazione del Fondo ad un livello che basti a garantire tutti. Gli esperti parlano di portare la capacità di garanzia del fondo ad una cifra tra i 2.000 ed i 3.000 miliardi di euro.
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- Fare in fretta.
- Salvare banche e Stati o 'capra e cavoli'.
- La soluzione è un’altra banca ad effetto leva?
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- L’effetto leva è il volano della crisi.
- Fragilità.
- Debito.
‘Si sta avvicinando una crisi che può diventare di dimensione catastrofica’. L'unica strada da seguire ‘è quella degli Eurobond’ e questa è la soluzione che ‘si va affermando in Europa’. Lo ha affermato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel suo intervento all'inaugurazione dell'anno di studi della scuola di Polizia tributaria della Guardia di finanza.
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- Si sta avvicinando…
- Imminenza di un’inasprimento della crisi.
- unificare l’Europa.
- continuare sull’onda del paradigma in auge.
Le negoziazioni sul mercato IDEM sono sospese su tutti i prodotti. Lo rende noto un comunicato urgente di Borsa Italiana, nel quale si legge che ‘gli operatori non possono immettere, modificare o cancellare ordini’ e che ‘seguiranno comunicazioni’.
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- Un ‘blocco’ può accadere in ogni istante.
- Quale comunicazione giungerà ‘dopo’?
‘Il segreto bancario è finito’, ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Dopo la manovra di Ferragosto, infatti, l'amministrazione ha meno vincoli nel chiedere agli intermediari finanziari i dati dei contribuenti, potendo arrivare anche a mettere il naso nella lista dei movimenti effettuati sui conti correnti bancari…
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- Controllo.
- Fine di un’epoca.
- Chi amministra tutto questo potere?
‘Andare in sciopero, protestare non risolve i problemi’. Così l'ad Fiat Sergio Marchionne ha risposto, a margine a Torino della presentazione delle nuove Lancia Voyager e Lancia Thema, ai cronisti che gli hanno chiesto un commento sulla protesta degli indignati.
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- Responsabilità ed illusione di responsabilità.
- Protestare non risolve i problemi.
- Interferenza.
- Intento superiore più forte della volontà della massa sotto incantesimo.
- Tutto già deciso?
Il virus del Nilo Occidentale portato in Italia dagli uccelli migratori ora potrebbe passare all'uomo.
Il virus del Nilo Occidentale, che aveva compiuto una strage di cavalli in Sardegna, ora ha contagiato gli esseri umani e si sta diffondendo di regione in regione. In totale il bilancio è di sette persone contagiate a Treviso e una per ciascuna delle seguenti province: Oristano, Pisa, Venezia e Belluno.
La prima vittima è stata registrata proprio a Treviso, la provincia più colpita dall’epidemia. Il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ha nel frattempo firmato un’ordinanza che impone le bonifiche delle aree interessate dal virus. All’origine del diffondersi della malattia ci sarebbe l’arrivo di un’ondata migratoria di uccelli infetti. A rivelarlo, nel corso di un’intervista alla Tribuna di Treviso, è stato il professor Giovanni Gallo del Dipartimento di Prevenzione dell’Usl 9.
Per l’esperto, il virus del Nilo Occidentale 'circola tramite uccelli selvatici che migrano dall'Africa e cambiano rotta a causa delle modifiche sul clima. Poi entra di scena la zanzara, la Culex, vettore secondario del virus, che punge gli uccelli migratori e così asporta sangue contaminato. Da qui l'infezione all’uomo o al cavallo. Il primo caso di infezione sull'uomo in Veneto è stato isolato nel 2009 a Rovigo e da lì è partita la sorveglianza in tutta la regione, sia sull'uomo che sugli allevamenti di cavalli'.
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Stiamo leggeri, ma ‘solidi’, sul fiume della Vita.
siamo naviganti non sommozzatori, siamo nel Mondo, non del Mondo.
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com