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giovedì 26 giugno 2014

Lo spazio dell’eredità.

 
Sydney: aereo Malaysia precipitato volava con pilota automatico.
Il volo MH370 della Malaysia Airlines aveva inserito "molto probabilmente" il pilota automatico nel momento in cui si è schiantato l'8 marzo scorso:
è quanto ha detto oggi un ministro australiano.
Link
Oppure, era soggetto a “controllo remoto wireless da lunga distanza”
"Vi sarà libertà e dignità solo fuori dal dominio dei gruppi di potere globale"…
Carlo Corbucci
La particella “molto probabilmente”, inneggiante ad un moto di pensiero perlomeno dubbio/teorico, "dove va a finire" allorquando il corpo della notizia viene riassunto a livello di titolo accattivante?
Sparisce, lasciando la propria "orma" in coloro (spazio) che "la ereditano" leggendo (seguono)...
L’individuo, che si nutre soprattutto dell’evidenza (ri)portata dal/nel titolo, che cosa ne desume e dunque “che cosa capisce”? Che cosa racconterà all’amico? Cosa riferirà ai colleghi o in famiglia? Che idea si farà?
Un simile modo di essere/fare (operare) sostiene ancora la teoria, anche presente in SPS, che la mente è in realtà un computer, un insieme di programmi?


mercoledì 28 marzo 2012

Continuando a provare, alla fine funzionerà.




Ho attratto molte notizie quest’oggi, per cui cercherò di ‘globalizzarle’ alla luce della prospettiva emersa in SPS. Di quale prospettiva si tratta? Semplicemente di una visione multidimensionale e consapevole dell’ambito energetico in cui ci ‘muoviamo’

Come già molte volte espresso, occorre secondo me mantenere ben saldo il nostro ‘timone’, veleggiando l’esperienza esistenziale 3d in maniera tale che sia sempre chiara la Natura ‘auto educativa’ del luogo in cui ‘si è’. Inoltre il punto prospettico individuale deve sempre tenere conto della triplicità energetica auto esistente:
  1. livello 3d
  2. livello sovradimensionale
  3. Piano Divino.
Tracciamo un’onda tra le onde emersa dal mare magnum della possibilità, con vivo senso e viva partecipazione all’opera sinfonica dell’atto Celeste Creativo.

Tutto ha senso, nulla è per caso, tutto è opportuno e ci riflette ‘miseria e nobiltà’.

Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel Mondo.
Gandhi

Attorno ai grandi vettori si costruiscono infrastrutture. La ferrovia ha ‘unito’ le città. Essa è stata tracciata secondo un disegno ben preciso, prima ancora dell’esistenza di un gran numero di ‘scali’. A livello vibrazionale superiore è la stessa cosa.

Il Pianeta Terra sta attraversando nuovi spazi cosmici, sta attraversando la Cintura Fotonica e si sta allineando con il centro della Via Lattea e via di seguito. Fine 2012 corrisponde ad un grande allineamento Planetario e Galattico, ossia nulla che faccia temere ma, piuttosto, tutto che fa sperare.

sarà una scelta ed una opportunità.

Questo ‘luogo’, tuttavia, cicla, per cui occorre maturare ed evolvere mediante assunzione del proprio Sé:

il percorso è dunque quello della conoscenza che diventa consapevolezza e quindi saggezza; la quale saggezza porta alla Coscienza e di conseguenza al potere. Quel potere che non è dominio ma più semplicemente Amore.
Metamorfosi – Carlo Dorofatti

Manteniamo, dunque, questa visione ‘espansa’ dell’esperienza vitale, come se fossimo contemporaneamente ‘al di qua’ e ‘al di là’ del velo. Allo stesso tempo. Non ‘basculanti’ ma esattamente allo stesso tempo, come ubiqui. Ecco, è questa la visione consapevole. La Mente non ce la fa, almeno questa Mente. Allora aiutiamo/la-ci…

Noi siamo anche altro rispetto a questa Mente:

ci ricordiamo?

Tutti, fin dalla nascita, siamo condizionati e attratti dalle circostanze che ci circondano - l’etnia, il continente e il Paese in cui viviamo, i gruppi sociali e religiosi a cui apparteniamo… Apparteniamo, perché per logica, la maggior parte di noi, quando eravamo piccoli, ha seguito e vissuto le stesse cose dei nostri padri. Il che non è né bene né male, semplicemente È. 

Ma, ad un certo punto, la cosa importante è intraprendere un sentiero proprio, deciso personalmente, con indipendenza rispetto a come ci educarono i nostri genitori. Loro sicuramente lo hanno fatto meglio che potevano in quel momento, ma ora tocca a noi vivere ciò che vogliamo, che può coincidere o meno con quello che ci ‘imposero’ in buona fede…

Possiamo chiederci: come posso riuscirci?
E a questa domanda rispondiamo con altre domande:
  • sei soddisfatto/a del tuo modo di vivere attuale?
  • senti che fai quanto è necessario per la tua evoluzione?
  • sei capace di lasciarti alle spalle abitudini, vizi, dipendenze, tristezze, depressioni, per il bene del tuo progresso spirituale?
  • sai riconoscere quando qualcosa ti è stato imposto, o lo hai deciso di tua volontà? 
  • sei in grado di rompere i legami di dipendenza emotiva?
  • sai riconoscere un amico che ti aiuta senza chiedere nulla in cambio?
  • hai provato qualche volta ad affrontare le tue paure e i tuoi problemi semplicemente amandoti e concedendoti un’altra opportunità?
  • quando è stata l’ultima volta che hai riconsiderato la tua vita, le tue azioni e decisioni senza auto-giustificarti di fronte a te stesso, per non realizzare quei cambiamenti tanto necessari?
  • ti rendi conto che siamo nel momento più importante delle ultime migliaia di anni? 
  • credi che questa vita sia un apprendistato per un’altra più elevata che verrà dopo l’Illuminazione?
  • sai che questo è ‘maya’ o illusione, e che dura finché siamo incarnati?
  • e cosa viene poi?
 
Tante domande a cui rispondere con senzienza, con ‘fede’ in se stessi, in quello che si sente in se stessi, andando oltre alla barriera fisica delle 3d e dell’interferenza parassitaria.

Ecco il Mondo 3d che abbiamo co creato e che, oggi, si alimenta di noi. Ognuno di noi è tentato sempre a farvi parte, perché ormai ognuno di noi è un perno del modello di paradigma  in corso d’opera.

Perché io valgo. Voi valete…
Pubblicità de L’Orèal 
 
Ecco cosa ‘futurizza’ Goldman Sachs dall’alto della propria sfera d’influenza globale. Ciò che afferma è 'divinizzazione', visto che questa enorme eggregora è praticamente infiltrata in ogni amministrazione mondiale che conta ai vari livelli della geografia territoriale in maniera frattale. 

Se questo scenario si dovesse avverare, significherà che questo Mondo scalerà ancora un altro pezzo di cielo, avvicinandosi al punto in cui la Torre di Babele si spezzò crollando a terra. La via predicata da costoro non è sostenibile nel lungo computo. Comporterà certamente il tracollo. È una questione di tempo. 

Tempo che io, molto sinceramente, voglio evitare di vedere…

Leggiamo le dinamiche imperanti nell’attuale Scenario 3d. È ovvio che questa ‘rete’ è sensata solo nel momento in cui molte individualità decidono di aderire. Pensiamoci bene: 

le nostre azioni determinano le azioni collettive in corso d’opera sul/nel Mondo. La responsabilità parte da noi stessi. È inutile prendersela con le Multinazionali o coi Governi: 

dovremmo analizzare noi stessi. Tutto parte da ‘lì’.

Abbiamo quattro soldi da investire? Come decidiamo di farlo? Cedendo al luccichio allettante del profumo di denaro ad ogni costo? Leggiamo e, per favore, cerchiamo di rimanere agganciati al fatto che ognuno di noi è responsabile per quello che ‘vede’ apparire, accadere, nel Mondo. Nessuno escluso.

La scorsa settimana gli analisti di Goldman Sachs hanno pubblicato un nuovo report fortemente rialzista sui mercati azionari internazionali per il prossimo decennio. Usando proprio la definizione di Goldman Sachs, oggi le azioni sono ‘ridiculously cheap’ ovvero estremamente convenienti, specialmente se confrontate con i bassi rendimenti offerti dalle obbligazioni.

In aggiunta, mentre il consenso generale vede un andamento economico globale piuttosto fiacco, gli analisti della banca Usa ritengono esattamente il contrario, stimando che il periodo 2010-2019 evidenzierà crescite potenziali superiori a qualsiasi decennio dal 1980 al 2050. Le considerazioni di Goldman Sachs si basano su valutazioni fondamentali ed analisi macroeconomiche… 
 
Vediamo ora nel dettaglio il nuovo titolo della settimana per il portafoglio.
 
Una grande crescita nei paesi emergenti: 40 anni di aumenti del dividendo e +5.700% in borsa dal 1977. Partiamo da una importante considerazione: ogni giorno nel mondo vengono consumati circa 9 miliardi di snacks, con un mercato potenziale enorme di 3 triliardi annui di consumi! 

L’azienda di cui parliamo oggi è il leader assoluto in questo importante settore con una quota di mercato che supera ampiamente tutti i diretti concorrenti. Secondo i grandi analisti e Guru internazionali questa è una società ad elevati potenziali di crescita che non dovrebbe mancare in ogni portafoglio internazionale che punti a performance superiori nei prossimi anni.
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Consumi. Trend dei consumi crescenti. Snacks. Quando vediamo i nostri figli che s’ingozzano di porcherie cosa pensiamo? Che stiamo guadagnando denaro dal nostro investimento favoloso e sicuro nel tempo? 

Oppure che stiamo lentamente avvelenando una parte di noi stessi, che è lì davanti a noi, che ride, si muove, si diverte senza sapere quello che gli sta accadendo ‘dentro’? È così difficile radicare questa visione della realtà? C’è sempre qualcosa che ci ‘protegge’ dai sensi di colpa. Qualcosa che nutre l’Ego e l’avidità illudendo di tenerci lontani da quello che procuriamo agli altri in termini di ‘danni collaterali’.

Come investire sul grande boom delle infrastrutture.
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Le infrastrutture. Che cosa sono? Sono tutte quelle opere che necessitano alle città per essere sempre più ‘moderne, civili, utili, comode, etc.’. Stazioni, porti, strade, grattacieli, etc.

Gli umani ‘civilizzati’ misurano il valore della propria appartenenza sociale al fatto che esista nel loro Paese la grande capitale alla Blade Runner. Si sentono rappresentati da questo tipo di potere apparente. Eppure le Torri Gemelle non esistono più, come le grandi opere conosciute dell’antichità, Piramidi egizie a parte.

È quello a cui ambiamo? I servizi al ‘servizio del cittadino’, il quale non deve fare più niente se non di lavorare per tutta la Vita. Un fatto trascurabile, vero? Anche il contadino lavora e anche duramente per tutta la Vita, certo, però il contadino ‘sa fare’ e mantiene il contatto con la Natura, ad esempio. Il cittadino sviluppa altre ‘doti’, così come il contadino rinuncia a qualcosa. In fondo non si può fare una classifica.

L’opportunità delle vicissitudini esistenziali è in termini di lungo tempo. Ossia può accadere che una realtà possa consumarsi talmente lentamente da risultare apparentemente eterna. È accettabile dal punto prospettico consapevole introdotto in apertura di articolo? Se fossimo consapevoli di ciò, assolutamente no. È gioco forza quando manca, appunto, la radicazione del piano multidimensionale nelle 3d:

allora non si vede oltre un palmo dal proprio naso e tutto può rientrare nell’ottica di coloro che ambiscono a sopravvivere ‘dignitosamente’, come se la Vita vissuta fosse uno sparo unico nella notte più buia.

Bang… finita!

Ecco a cosa ci 'attacchiamo' quando scegliamo. Ecco cosa siamo e cosa contribuiamo a co creare e a mantenere nelle 3d.

Cinque società leader per dividendo.
Compro azioni partendo dal presupposto che la borsa potrebbe chiudere domani e riaprire appena tra cinque anni’. Quando selezioniamo un nuovo titolo da inserire nel nostro portafoglio, pensiamo spesso a questa celebre frase di Warren Buffet, che mostra chiaramente come sia sempre stata prioritaria la scelta di investire nel business giusto per poi mantenerlo per molti anni. 

Puntare su un ristretto numero di aziende leader, con lunghi track record di crescite di utili e dividendi, ha permesso a Buffet di accumulare negli ultimi 40 anni un patrimonio di oltre 40 miliardi di dollari, con un rendimento record pari a +19,8% annuo composto. Ottenere performance di questo tipo, significa raddoppiare i capitali investiti ogni quattro anni, grazie al potente effetto leva generato nel tempo dall’interesse composto

Seguendo queste strategie di selezione dei titoli, nel report di oggi abbiamo identificato una lista di cinque multinazionali, che secondo le nostre stime dovrebbero annunciare nei prossimi giorni ulteriori aumenti dei dividendi, confermando un trend in atto già da molti anni. Considerato che un aumento del dividendo comporta di solito un incremento dell’interesse in borsa da parte di analisti ed investitori, cerchiamo di anticipare questi annunci acquistando oggi i titoli per i nostri portafogli…
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Allettante, vero? Bene. Allora prepariamoci a finanziare l’Antisistema. Ma non lamentiamoci se poi la Vita risulta talmente povera da lambire le nostre profondità in maniera sorprendente. Perché tutto torna indietro come un boomerang verso la mano che l’ha lanciato.

È semplice analogia frattale o constatazione dei fatti. Per questo l'apparenza dura tanto a lungo. Deve cambiare il paradigma, devono scorrere le generazioni...

Pur dovendo fronteggiare tempeste giudiziarie e mediatiche, il gruppo Finmeccanica è in crescita:

se nel 2007 era al nono posto tra i costruttori di armi, nel 2010 è salito all’ottavo, con un incremento vendite del 46% e introiti, in questo segmento, da 14,41 miliardi di dollari. 

Il gruppo industriale italiano, il più grande del paese, copre sei aree decisive: aereonautica, elicotteri, sistemi di difesa ed elettronici, spazio, trasporti ed energia. Tra le gemme di famiglia, il produttore di elicotteri Agusta, quello di missili, Mbda, e il leader mondiale nella produzione di siluri sottomarini, EuroTorp.
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C’è da essere 'orgogliosi' di essere italiani se possiamo annoverare tra le ‘nostre’ aziende, addirittura l’ottavo costruttore mondiale di armi. Tra le ‘gemme’ prodotte esistono i missili vattelapesca. Wow:

chissà che bel dividendo conferiranno agli azionisti sopravissuti agli attacchi dei loro missili. Ma in fondo i missili non li lanciano sull’Italia, no? E allora? Investiamo sicuri di non essere colpiti da queste perle della tecnologia umana al servizio della ‘ri-crescita’.

Tutto è da ribaltare in chiave propositiva diversa:

Angelina Jolie si consola con la parte della strega Malefica nella nuova riduzione cinematografica della Bella Addormentata di Walt Disney, Maleficent, dove la storia è raccontata dal punto di vista della cattiva. ‘È un copione magnifico. Mi sto davvero divertendo’, ha dichiarato a Entertainment Weekly.
 
La Jolie vuole che i suoi cinque pargoli vedano la strega come un individuo sfaccettato, non come la ‘solita’ cattiva.
 
‘Non è anti-principessa, ma è la prima volta che guardano a questa donna epica in modo diverso. Spero che alla fine si vedrà una donna che è capace di essere molte cose. Solo perché si protegge ed è aggressiva, non significa che non abbia altre qualità. Sembra pazzesco dire che si sarà qualcosa di buono per le ragazzine in tutto ciò, perché sembra che stia dicendo che devono essere cattive. Malefica in realtà è una grande persona. Ma non è perfetta, non lo è affatto’.
 
Le riprese del film cominceranno a giugno. Con la Jolie reciterà anche Elle Fanning nei panni della principessa Aurora.
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È davvero molto profonda questa re-visione della figura della Strega cattiva:
  • una donna che è capace di essere molte cose
  • solo perché si protegge ed è aggressiva, non significa che non abbia altre qualità
  • Malefica in realtà è una grande persona, ma non è perfetta, non lo è affatto.
Ecco il grande frattale del lato oscuro che è solo da riabbracciare, perché bisognoso, manchevole di quella parte di luce che è invece presente in noi, in maniera opportunamente celata. Il lato oscuro è anch’esso molto di più di quello che si possa pensare, è una nostra parte. 

La nostra parte meno conosciuta, di cui ci siamo sempre 'vergognati' di far emergere, pur accedendovi per assecondare desideri inconfessabili alla luce del Sole.

Siamo sempre noi in panni diversi.

Vogliamo bene alla Tenebra. Scrivendo questo posso essere tacciato di essere un Satanista. Bah… chi lo pensasse è libero di girare ogni tipo di cinema nella propria Mente. Tanto io non ho il potere per convincere un Re in casa propria.

Ecco, invece, la prova del ‘come’ si reciti la parte del progresso al contagocce, da parte delle Aziende e dei Governi.

Internet superveloce, a Pisa si arriva a un Terabit al secondo.
Pensate che la vostra linea Adsl a 20 Mega dichiarati sia un portento? Vi incaponite al telefono con il call center del vostro operatore perché la linea non è veloce come dovrebbe? Pensate a una connessione in grado di raggiungere il miraggio dei mille Gigabit al secondo, lo spaventoso Terabit al secondo. Inutile chiedersi a quale compagnia telefonica rivolgersi, al momento si tratta di una connessione disponibile solo in sede sperimentale, realizzata da ricercatori dell'Istituto Tecip della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e del Laboratorio Nazionale di Reti Fotoniche del Cnit, con la collaborazione di Ericsson.
 
L'esperimento realizzato a Pisa ha spostato ulteriormente in là gli orizzonti della velocità del Web, superando un precedente record ottenuto dal medesimo team: 

le linee di ultima generazione, realizzate presso l'istituto toscano per raggiungere i 448 Gigabyte al secondo per canale, possono infatti essere implementate e funzionare correttamente con il traffico dati normale. L'esperimento è riuscito in Spagna lungo i 300 chilometri che separano Granada e Jaen con l'utilizzo di apparati commerciali di Ericsson e l'infrastruttura di Telefonica, al fianco della quale è stata installata l'apparecchiatura di Pisa, che ha mantenuto la supervelocità. In laboratorio, poi, i ricercatori sono riusciti addirittura a raggiungere il Terabit al secondo di trasmissione.
 
I risultati della Rete superveloce sono stati presentati a Los Angeles all'ultimo Optical Fiber Communication Conference and Exposition and the National Fiber Optic Engineers Conference. Se un Terabit al secondo vi sembra una misura talmente alta da sembrare ineffabile, ecco alcuni dati empirici ma più efficaci nel rendere l'idea di questa enormità: 

avendo questa rete superveloce, in un secondo, si potrebbero guardare oltre 300 film in Hd (o 3mila in qualità standard), gestire fino a 500mila collegamenti Adls a 20 Mega o 2 miliardi di telefonate voce.
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Pazzesco ma assolutamente concreto. A livello commerciale la tireranno talmente lunga da sfinirci a furia di promozioni ed esaltazioni del progresso tecnologico di turno. Una ‘gara’ infinita per continuare a consumare, cambiare apparecchi telefonici e… far lavorare la gente. Il lavoro ci vuole, per cui ben venga la fiera dell’illusione. Però smettiamola di fare finta di niente oppure di lamentarci senza senso.

A questa 'fiera' ognuno di noi espone il proprio banchetto.

Infine arriviamo a questa meraviglia della possibilità, offerta ancora una volta dalla tecnologia. La Magia è sempre più replicata e ‘gestita’ dal raziocinio. Ossia, in questa ‘salsa’ la Mente giunge a recepire la Magia, mentre se prendo una bacchetta di legno e la agito per aria recitando formule sono solo un pazzo, come minimo. 

Ben venga questo tipo di tecnologia, sempre che non si usi la plastica inquinante per materializzare i nostri desideri.  

Bre Pettis, MakerBot: ‘Se vuoi qualcosa, stampatelo’.
La startup di Brooklyn vuole spostare un po’ più in là il confine del possibile nel mondo del fai-da-te. E il suo fondatore promette: 

‘Porterò una stampante 3d in ogni casa.
 
Consideriamo un piccolo dramma che a volte si consuma fra le pareti domestiche: 

il portarotolo per lo Scottex che si rompe. Non sarebbe fantastico se, invece di spingerci fino al centro commerciale o aspettare la consegna da un negozio online, ne fabbricassimo noi una copia, a casa nostra, in tempo reale?

L’idea ha aleggiato per anni ai confini del plausibile, ma oggi è una realtà. 

Come trasferiamo parole e immagini dallo schermo del computer a un pezzo di carta, così le stampanti 3d ci promettono di trasformare un progetto digitale in un oggetto fisico. Il numero di persone dedite a quest’attività nel mondo reale è attualmente trascurabile. Si tratta perlopiù di artisti con il pallino della tecnologia e di hacker dalla fervida immaginazione. Usando congegni fatti in casa, stampano di tutto: 

dalle tazzine da caffè antropomorfiche alle copie di plastica degli orinatoi di Duchamp. Alla MakerBot, però, fanno sul serio.

MakerBot è una startup di Brooklyn – finanziata recentemente con dieci milioni di dollari – che si propone già come marchio leader nel nascente mercato della stampa 3d di largo consumo. L’azienda ha già venduto oltre seimila delle sue stampanti. Non sono numeri da capogiro, ma bisogna considerare che si tratta per lo più di kit – il modello di punta è la Thing-O-Matic, da 1300 dollari – che richiedono anche 12 ore di montaggio: un bell’impegno. In meno di tre anni, l’azienda è passata da tre giovani smanettoni a 50 dipendenti, e il numero è destinato a crescere. ‘Se là fuori ci fossero 20 candidati ideali, li assumerei subito’, conferma Bre Pettis, ceo e cofondatore della MakerBot.

In un mondo senza un’esperienza diffusa della stampa in 3d – e dunque priva degli strumenti per valutare il suo appeal sulla massa – è difficile immaginare fino a che punto potrà spingersi la MakerBot. Da pochi mesi, però, l’azienda di Pettis ha iniziato a vendere stampanti già montate attraverso la rete distributiva tradizionale...

Gli investitori scommettono che le stampanti 3d diventeranno popolari come oggi le stampanti laser. E se lo scenario si realizzerà, qualcuno farà i soldi a palate.

La strategia della MakerBot è unica, perché si basa su un inedito connubio tra entusiasmo imprenditoriale ed etica anticapitalistica open source. L’azienda di Pettis, infatti, non solo rende pubbliche le specifiche tecniche e i dettagli delle sue creature, ma raccoglie progetti per oggetti creabili dalle stampanti MakerBot su Thingiverse.com. Il sito, una risorsa gratuita e open source, è il posto giusto dove andare per rifarti il portarotolo per lo Scottex. Migliaia di utenti hanno contribuito con i loro progetti: artistoidi squattrinati, ma anche colossi come General Electric, che ha un proprio account sul sito.

Tutto ciò equivale a una rivoluzione che avrebbe lasciato perplesso Marx

i mezzi di produzione in ogni casa! 

Chiedo a Pettis: se ognuno di noi può costruire senza limiti gli oggetti che gli servono, la natura del capitalismo non risulta stravolta? 'Certamente. Siamo un’azienda rivoluzionaria, anticonsumistica', risponde subito. Ma quell’azienda si sta rivelando anche parecchio redditizia, aggiungo io…

Bre ribadisce che l’approccio partecipativo della sua azienda va nella direzione in cui si sta muovendo la nostra cultura:

lontano dalla produzione di massa, verso la creazione individuale

'Una persona che possiede una MakerBot ha anche un atteggiamento mentale diverso rispetto a chi è cresciuto con la mentalità del consumatore', spiega. 'Invece di pensare 'Devo andare a comprare quella cosa' prima pensano 'Ma devo proprio andare a comprare quella cosa? E se me la creassi con una MakerBot?'. 

Nella visione di Pettis, la Thing-O-Matic è un esempio di uno strumento capace di creare altri strumenti. 'È come avere un superpotere', commenta. La Thing-O-Matic, sostiene Bre, 'è come una macchina da innovazione semplice. Il costo dell’errore è basso. Il materiale plastico è economico. Il tempo è il tempo del robot. Perciò puoi avere un’idea, fallire l’obiettivo tutte le volte necessarie. Fino a quando non sarai soddisfatto'.

 
'Il mio prossimo grande progetto è introdurre MakerBot in ogni scuola degli Stati Uniti', prosegue. Se i bambini imparassero la lezione dell’innovazione tramite una Thing-O-Matic, sostiene, 'avremmo un mondo diverso'.

In queste parole si sente l’eco dei trascorsi da insegnante di Pettis. Troppe persone, commenta, e forse i bambini in particolare, 'hanno paura di sbagliare, paura di innovare, paura di provare, perché temono che non funzionerà. Non sanno che, continuando a provare, alla fine funzionerà'. 

La MakerBot – almeno nella visione del suo creatore – è il simbolo della capacità di assorbire il fallimento e sapere andare oltre. 'Supera le avversità e crea tutto ciò che vuoi esista', sentenzia Pettis.
Link

È la promessa di una grande rivoluzione, che dipenderà dall’eccitazione della Massa. Andare oltre al concetto sterile attuale di consumo è un compito arduo che attende tutti noi.

Il Controllo lo permetterà? Stiamo certi che se la Massa avrà la giusta intenzione, nulla potrà il Controllo, per cui a quel punto agirà di conseguenza, aggirando l’ostacolo e utilizzandolo come leva per il continuum dei propri propositi.

Se non puoi vincerlo, cerca di essergli amico…

Questo è il principio senza fine che caratterizza la storia dell’interferenza sull’umanità. È il finale di gran parte dei film. L’indizio che annuncia un seguito eterno o, più semplicemente, ciclico affinché si mantiene il focus in questo Scenario 3d.

La storia la scrivono i vincitori.
I tre Moschettieri

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 18 maggio 2011

Circa il Pifferaio ed il Caso.





Le ‘cose’ avanzano nel tempo sequenziale tridimensionale deviato, apparentemente come detriti condotti caoticamente dalla corrente, dalla piena o dalla secca del ‘fiume’, in virtù della stagione e della intermittenza delle pioggie. La loro percezione, ossia la personale visione della Vita, narra di una modalità separatoria da se stessi. Perché? Perché ‘tutto’ ciò che è inerente sia alla sfera personale, che a quella progressivamente più allargata del Globo, è interpretato come se la singola individualità fosse un ingranaggio meccanico di una ‘macchina’ enorme che vincola e distribuisce sorte, destino o prospettive filoguidate

Persino il ‘Dio’ nel quale si crede o non si crede è divenuto una ‘variabile’ e non più una ‘certezza’; la certezza caratterizzante un certo tempo antico e trascorso, è stata rimpiazzata dal solco, o dal muro, che l’Antisistema ha provveduto a personalizzare attorno ad ognuno di noi. Ciò che viene ‘cantato’ in Another Brick in The Wall dei Pink Floyd, ossia:

Non abbiamo bisogno di educazione
non abbiamo bisogno di essere sorvegliati
né di oscuro sarcasmo in aula
professore, lascia in pace i ragazzi
hey, professore, lascia in pace i ragazzi!
Tutto sommato, è solo un altro mattone nel muro.
Tutto sommato, siete solo un altro mattone nel muro.

Corrisponde proprio alla ‘collocazione’ di ogni individualità in una struttura ‘prevista’ da un centro di controllo collocato al di fuori della nostra sfera personale, appunto ‘un altro mattone nel muro’. 

Ora, abbiamo già ampiamente veduto nel mese di aprile 2011, a cosa corrisponde questo centro di potere e come occorre inquadrarlo al fine di trascenderlo e comprenderne la grande opportunità racchiusa e nascosta oltre ad un certo tipo di apparente compressione o senso di soffocamento. Il meccanismo delle scatole cinesi descrive le proprietà frattali dell’energia condensata sempre all’opera in ogni 'ambito' esistenziale; inoltre allargando la 'prospettiva' si può ri-comprendere meglio, attraverso una 'vista' unificante della visione d’insieme

Ciò che la ‘specializzazione’ provvede a separare, la ‘globablizzazione’ tende ad unificare. 

Il bianco è la condizione di luce che ha in sé tutti gli altri colori che, insieme, si ‘annullano’. Il nero è una condizione contraria, ma esprime solo un potere illusorio di mancanza della luce, in quantochè il nero è infine ricompreso nel bianco e altri non è che una sua emanazione, una sua esternazione manchevole di completezza, una sua… specializzazione

In quanto 'fenomeno secondario' conserva in sé un ‘sotto/senso’ ed una precisa collocazione nel fiume evolutivo. Nell’assenza di luce abbiamo la possibilità di sperimentare ciò che si cela nelle nostre profondità e che mai potrebbe emergere in maniera tanto diretta, senza l’incoraggiamento intelligente del ritrarsi della luminescenza. Non è una coperta troppo corta, ma una sensibile presa di coscienza diramata dall’energia omnicomprensiva: il conoscere se stessi.

Il buio non esprime una ristrettezza o una mancanza ma solo una opportunità. 

È uno scenario appositamente concepito, in una struttura densa e ciclica come quella in cui maggiormente ci identifichiamo, al fine di rendere evidente e padroneggiare quella parte di noi che sfugge per definizione: la nostra parte oscura riflessa dall’evidente frattale espresso dalla Luna e dalla sua faccia nascosta
  
C’è un linguaggio, codificato nella struttura della condensazione energetica 'attorno' a noi, che non siamo più in grado di comprendere, perché la nostra attenzione è catalizzata verso un senso di ansia comunemente confuso con quel senso di sopravvivenza che, da grande tempo, ha condotto il genere umano a confrontarsi attraverso il ‘metro e la misura’ della guerra e della violenza.
 
Affermavo, in apertura di articolo odierno, che c’è una strana percezione legata al senso di scorrimento degli eventi personali e globali, come se tutto fosse legato al caso. Per quanto ognuno di noi si possa dare da fare al massimo delle proprie capacità, non c’è la matematica certezza che si otterranno i risultati agognati in termini di rendiconto e di qualità della Vita. Perché? 

Perché esistono cerchi concentrici di energia ad ogni livello e dimensione. 

Se siamo ricompresi in un ambito in cui si vive in un certo modo e noi tentiamo di andare contro quel modo, ebbene, sarà molto difficile trovare ‘la propria via su quella via’. È come se fossimo degli stranieri in casa. Potremo realizzare tutte quelle cose che non ledono il cerchio più grande che ci contiene, ma difficilmente potremo realizzare tutto ciò che ci caratterizza senza prendere in considerazione uno ‘spostamento’ dall’ambito di quel cerchio di energia materializzata dalle forme pensiero unitarie del potere e di gran parte della massa. Spostarsi da quella posizione significa trovare un’alternativa: alternativa che oggigiorno è sempre più difficile da trovare in quanto la tentacolarità dell’Antisistema è pressochè ormai distribuita in tutto il Mondo.

Senza alternativa dove si può andare? 

Ebbene, quando non si osserva più nessuna alternativa, allora è venuto il momento di tornare a crearla; ciò significa che un ciclo è giunto al termine, in quanto la biodiversità è una ricchezza intima contenuta nel seme della Vita. Una potenzialità imprescindibile. Se non la si scorge più, interverranno delle forze naturali al fine di invertire il ciclo e normalizzare il fluire dell’energia, proprio come Zeland descrive a proposito delle forze livellanti i potenziali superflui: energie celesti che intervengono allorquando si alloca un carico di aspettative/energia eccedenti la 'regola'. 

Le famose ‘farfalle nella pancia’, ad esempio, costituiscono un accumulo di aspettativa e di energia, che richiamano l’azione livellatrice del ‘tutto’, focalizzato in forze motrici di inversione. Ciò significa solo che occorre rimanere nel proprio centro, possibilmente ‘sempre’. Da quel ‘punto’ il nostro giroscopio può alternarsi nelle varie modalità di ‘transurfing’, permettendo alla nostra essenza di non essere travolta anch’essa dalle dinamiche evolutive ‘scritte tra le righe’ o tra le onde.

Ogni tanto si sente questa espressione: ma se ti dicono di buttarti nel pozzo tu ti butti? 

Questa secca domanda racchiude in sé proprio la capacità di mantenersi centrati attorno al proprio ‘nucleo’ portante. Non esiste alternativa? La creo. Esiste? La voglio sperimentare. Sempre che si senta la necessità di una alternativa, ovvio. 
  
Obsolescenza programmata: tecnologia a scadenza.
Se tutto ciò che acquistiamo avesse una durata lunga quanto dicono le pubblicità, probabilmente molte aziende chiuderebbero. Televisori, cellulari, iPad, ma anche abiti e giochi non avrebbero mai bisogno di essere sostituiti. Invece c’è una scadenza, proprio come per latte e formaggi.

Non una data 'entro il', ma qualcosa di simile: si chiama obsolescenza programmata e secondo i consumatori è quasi una truffa, soprattutto se l’apparecchio in questione smette di funzionare proprio – guarda caso – alla scadenza della garanzia. Un problema che riguarda soprattutto i beni tecnologici, come lettori mp3, telefonini, computer e quant’altro, ma che non dipende soltanto dal loro buon funzionamento, ma anche dalla percezione che se ne ha.

Ci sono casi in cui effettivamente dopo pochi anni l’oggetto smette di funzionare, in altri invece è solo passato di moda. In pochi utilizzano ancora i vecchi lettori cd, abbandonati in un cassetto per essere sostituiti da lettori mp3 e iPod: il mercato, con nuovi prodotti e tanta pubblicità, ha fatto scadere gli strumenti più vecchi nell’angolo dei beni obsoleti.

Una vecchia teoria.
A parlare per primo di 'obsolescenza programmata' è stato l’economista Bernard London. Era il 1932, pochi anni dopo la crisi del ’29, quando scrive un articolo intitolato 'Ending the depression trough planned obsolescence', dove spiegava che la definizione di un tempo di vita determinato per le cose avrebbe portato alla loro distruzione e all’immissione di nuovi prodotti sui mercati per prendere il posto di quelli obsoleti

In pratica, si garantisce così una domanda continua, nonostante la crisi. 

E anche negli ultimi due anni, secondo i dati di Ceced, l’associazione nazionale dei produttori di apparecchi domestici e professionali, sono usciti centinaia di nuovi elettrodomestici. Un frigorifero dura in media 12 anni, una lavatrice 8, ma in realtà ogni due o tre anni la gamma di prodotto cambia e il nostro elettrodomestico diventa, quindi, obsoleto.

Gli acquisti consapevoli.
Il consumatore rischia di essere indifeso davanti ad apparecchi destinati a morire dopo pochi anni, ma in Gran Bretagna i cittadini possono denunciare i casi sospetti di obsolescenza programmata all’Office of Fair Trading, che può procedere con indagini di verifica.

Dall’altra parte, però, per non gettare tra le cose vecchie un abito considerato obsoleto solo perché vogliamo seguire le mode, basterebbe essere consumatori attenti e consapevoli. Per spiegare come siamo sottoposti all’influenza delle strategie di marketing la televisione spagnola La2 ha recentemente mandato in onda un documentario girato in Spagna, Francia, Germania, Stati Uniti e Ghana. Il film “Comprar, tirar, comprar” è diretto da Cosima Dannoritzer ed è il risultato di tre anni di ricerca che spiega le pratiche industriali, come la riduzione deliberata della durata di un prodotto, e le sue conseguenze. 

Spesso però basta solo un attimo di riflessione e una domanda: 'Mi serve davvero?'.
Da Yahoo

Che dire? Che è vero. Però occorre 'accorgersi', perché ricordiamo sempre che siamo la rana bollita. Il fuoco è lento e ci deve fare abituare progressivamente altrimenti ci accorgeremmo saltando fuori subito dal ‘pentolone’. Allora osserviamo cosa succede attorno a noi

I miei genitori hanno tenuto frigorifero, forno a gas, arredamento, macchina, etc. almeno 20 anni. Oggi dobbiamo cambiare tutto alla velocità della luce. Perché? Per una miriade di motivi interni ed esterni. Il punto è, secondo me, non tanto addentarsi nella denuncia di questa dinamica, ma riuscire a snidare il 'programma', o meglio, l'algoritmo che frattalmente l’ha evocata dalle nostre profondità

Cosa significa cambiare le 'cose' sempre più in fretta? 

A parte i discorsi legati al Pil e compagnia bella, ossia a tutto il rumore di fondo, è meglio interrogarsi su cosa ha spinto i nostri inconsci a generare questo modello paradossale di iperconsumismo. Andiamo persino oltre alle entità parassite ed  all’Antisistema. Cosa rimane?

Ognuno di noi immerso nella propria individualità

Bene, fermiamoci qua e non saliamo ancora. Altrimenti tutto ‘evapora’ ricolmando l’Uno... Cosa rappresenta frattalmente il consumismo sfrenato? Certamente un nostro disequilibrio interiore, che se si è manifestato in questo scenario 3d, perché doveva essere estratto dalle profondità in cui si celava. Questo squilibrio circoscrive un senso di insufficienza e di non attenzione, esprime una auto svalutazione di sé, una ricerca al di fuori della propria sfera personale, un disallineamento dei nostri centri di potere e di controllo… 

Quando Martin Buber ne 'Il cammino dell'uomo' riporta la domanda che Dio fa ad Adamo – ‘Adamo, dove sei?’ – evidenzia proprio questa dinamica allontanante dal proprio perno esistenziale. 

‘Dove sei?’, significa: chieditelo, riguadagna te stesso, rientra  in te… perché vedo che adesso sei fuori da te. Dove sei? Ascoltati ed osserva. Fai silenzio e cercati. Fai attenzione a quello che fai. Perché fai quello che fai? 

C’è una tale perfezione in quello che s'emana dal genere umano da rimanere sconvolti da alcune dinamiche legate ad un mirato pressapochismo

Ad esempio, la rete di controllo del traffico aereo perfettamente sincronizzata con l’enorme flusso di velivoli in funzione... Una cosa da rimanere a bocca aperta per efficienza e padronanza delle proprie azioni. Ebbene, quell’intelligenza è umana. Quella perfezione si ‘scontra’, poi, con lo scempio delle scuole pubbliche, ad esempio, a cui mancano persino i soldi per dotarsi di carta igienica. Due veri e propri Mondi diametralmente opposti

Sembra che la responsabilità per il carico umano, trasportato a bordo di un aereo, sia superiore a quella che si dovrebbe provare per l’educazione delle nuove generazioni. Se un aereo si schianta al suolo, l’eco dell’insuccesso si propaga all’istante in ogni direzione: è deflagrante l’accaduto e a cascata si riversa su enti di controllo e di costruzione, certificazione, etc. Il focus dell’attenzione è immediato e indicante chiaramente una crepa nel modello. Mentre in ambito scolastico i ‘danni’ sono striscianti e non ci si espone al rischio di un ‘crash’ sotto la luce diretta dei riflettori

È meno evidente ma molto più tagliente la dinamica in corso: la svalutazione del sé a partire dalla tenera età.
 
Esistono apparati tecnologici che si guastano esattamente dopo il termine della garanzia, anche a distanza di molti anni. Ciò significa che c’è una enorme padronanza dei processi e della conoscenza dei punti di usura e di rottura dei materiali. Nulla sfugge se si rimane nell’ambito delle leggi monitorate dalla Fisica. È tutto calcolabile. È tutto ‘legge’. Come al solito, è la massa che permette l’instaurarsi di una determinata tendenza imposta dall’alto. 

Mediante autosuggestione, la massa stessa, accetta di patteggiare la propria Vita, ritenuta come unica e degna di essere vissuta in ben altri modi rispetto all’attività preponderante legata al Mondo del lavoro; per cui si dota di tutte quelle dinamiche gaudenti che l’Antisistema propina loro.
 
Una su tutte, la corsa pre programmata dello sviluppo tecnologico al contagocce. Come direbbe Grillo: è una cosa pazzesca!
 
Questa società ha tutte le carte in regola per autoperfezionarsi all’insegna di principi etici e morali. È tutto pronto. Le strutture alternative e parallele agli scenari ufficiali sono pronte. Ma allora perché non succede il cambiamento e tutto sembra sempre più contorto e stagnante? 
 
Esportiamo il modello che regola ogni ambito del processo di progettazione e di costruzione di un aereomobile, ogni ambito che lega il personale alla responsabilità verso quello ‘che fa’, all’attenzione costante che occorre per effettuare i piani di manutenzione, etc. – esportiamo questo modello – ad ogni ambito del sociale. Sarebbe un buon viatico al fine di collegare tutte le parti agli attori in gioco. In ambito 'aereo', una imprecisione è subito amplificata dalla più evidente delle sorti: la morte di molte persone

È forse questa evidente risultante che costringe le persone a comportarsi in maniera tanto virtuosa? È il vivere perennemente sulla corda tesa a venti metri di altezza che permette di mantenersi sempre focalizzati su se stessi? Gli esperimenti condotti nel corso della storia deviata lo dimostrano a pieno: nella troppa libertà ci si perde perché ancora non si è in grado di ‘auto gestirsi’.

Per questo il cambiamento non giunge in maniera deflagrante, palese. La più grande scuola esistente, quella dell’intero Globo, non ha ancora laureato la maggior parte degli ‘studenti’. Tutto è ancora approssimativo e abbozzato secondo una perfezione itinerante che descrive a pieno il momento presente.

Semplicemente: abbiamo quello che ci siamo meritati.

Non è un dramma e non è una sfortuna.

È solo quello che abbiamo contribuito ad autorizzare.

È quello che eravamo e non è detto che corrisponde a quello che siamo…  
 
Parti, ma non lasciarmi – Breathe – Pink Floyd 


* L'opera raffigurata in apertura di articolo è relativa a questo link.


Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com