“Qua, così” (in questo reale manifesto, “ad immagine e somiglianza… certamente di una causa originale”), emerge sempre – per via della “intelligenza/intenzione/memoria frattale espansa” – un modo “altro” di osservare e vedere le “cose”.
Ossia, le parti e la parzialità, la parte e la totalità, mosse da interessi apparentemente diversi ma... identici nella sostanza (“libertà da…”), evocano ed attirano a sé (manifestano) ambiti da concretizzare che, non possono “tutti assieme” divenire realtà manifesta, in quantoché... recanti intenzioni in conflitto tra di loro, dal momento in cui – le parti e la parte – “pensano, vedono e progettano, diversamente, il 'loro' futuro che, per realizzarsi comunemente, necessita del “lavoro inconscio delle parti” (rese ingranaggio, usate, consumate mentre consumano, indottrinate e sagomate ad hoc, molto spesso – quasi sempre – senza più averne il minimo sentore).
Ora, come “vedere” questa Causa?
Dal momento in cui, il clou della relativa strategia è “la non manifestazione (al fine di rendere il “vantaggio”, massimo)”, non ti resta che… “evocarla”. Come e in che modo?