Sino a quando l’Inno di Mameli non sarà sostituito con il “Va pensiero”, sarai nella “Italia”.
Cosa è cambiato? La data. Il calendario. Nel calend(i)ario. Per il resto, le solite farneticazioni. Del resto, è un presidio fisso, questa versione della realtà manifesta o AntiSistema. Sì, sempre lo stesso impero, fottutissimo. E il “Matta”? Ne ha sparate di ogni, confacendosi allo stile “botti dell’ultimo dell’anno” o, meglio, all’insegna del Modello Far West.
Sostanzialmente? “Niente”.
Il solito, al solito. Vieppiù, senzameno. Il prodotto è questo, orsù: che lo cambi a fare se funziona sempre alla grande, egregia-mente. Nel tacito consenso per cui “va sempre bene”. Sì, le lamentele ma… guarda nel mondo come sono messi! Eh? Vuoi mettere. La guerra. La povertà estrema. Il terremoto. La barbarie. La mancanza dei diritti basilari. Soffrono la fame e la sete. Fa un caldo bestia. Si sta male, anche quando stavano meglio. Tutto è girato al contrario, insomma. Ad eccezione che qua, dove ti trovi “tu”. Dove… hai diritto a tutto, perché i “padri (si può ancora dire?) fondatori” hanno pensato a… tutto. Proprio a tutto. Senza tralasciare niente, nessuno.
E i poveri italici? In che senso?