Da Wish You Were Here (la cui copertina è l’incontro tra due uomini, per strada, mentre uno di loro sta bruciando) a The Wall, il passo è corto:
al pari di Matrix 4 e la “Giornata della memoria”.
Ricordi?
Andare a vedere Matrix, “ricordare” e sentire The Wall... con lasciapassare, museruola e complicità?
Della serie, “Della Che Guevara avete anche i borselli?...”.
Checco Zalone docet.
Ovvero, lo s-vuoto, la dissociazione mentale, l’estrusione:
un processo di produzione industriale di deformazione plastica che consente di produrre pezzi a sezione costante (ad esempio tubi, barre, profilati, lastre). Viene utilizzata per i materiali metallici (come l'acciaio, l'alluminio, il piombo, o il rame), materie plastiche (come la gomma o materiali termoplastici) e in generale per quei materiali che abbiano elevata plasticità…
In generale per quei materiali che abbiano elevata plasticità… (il “materiale umano” è il migliore, in tal senso).
Ovvio:
deve, prima, esserci la relativa preparazione, affinché la “materia” sia sufficientemente ammorbidita.
Ti dice niente? Ipnosi collettiva. Stop.
La Arendt avrebbe ancora molto da dire, se mai fosse ancora ev-viva. La “banalità” di quello che continua a succedere, nonostante “tutto”, è una sorta di “niente” che va in onda continuamente, come se nulla fosse in grado di imperdirl3. E il male diventa “male”, ovvero “bene”:
ecco la preparazione ad hoc.
Ripeto:
se non si smuove foglia, è perché “tu” non hai mangiato la “foglia”.
Non te ne sei accorto. Per forza: sei “tu”, qua nell’AntiSistema. Ergo: l’AntiSistema c’è. E dal 2020 si è persino manifestato fisicamente (hanno messo la “divisa”).
Un segno che i “tempi” sono maturi.
Sì, ma per far ché? Per ritornare al Faraone, al “Dio”, all’Imperatore unico? È la globalizzazione, del resto. E, soprattutto, quello che significa, sostanzia e allora comporta. Ma “niente”: esisti ma non ci sei, proprio come la compresenza eco-dominante ed a conseguire.
C’è una possibilità, tuttavia:
per mezzo del potenziale contemporaneo, è im-probabile (il “gatto” è vivo e morto, nella sovrapposizione di stati, per cui rimane in attesa della decisione dell’osservatore) che il potere planetario non sia unico.
Cioè, a livello di sottodomino, perché a livello di eco-dominante è un tutt’uno, però… si è già estin3, motivo per cui – indovina? – sì:
esiste ma non c’è, più.
Quindi, è divenuto come una pesante “eredità”. Qualcosa che caratterizza l’aria, ammorbandola. È quel motivo che spinge a… così, tanto per uniformarsi, perché fan tutti, qua. Ma non è la moda:
semmai, la moda ne riflette la sostanza.
Così come se spacchi la radio, dentro non ci trovi che componenti elettronici. Ma della musica, manco l’ombra. Questo significa usare, possedere, controllare, governare… secondo le modalità molto ben messe in vista, ad esempio, dalla caratteristica tecnologica wireless, che rende ubiquo e non locale, in leva, da remoto, chi o cosa se ne avvale, auto detenendone il marchio registrato.
Ecco perché il “Governo” può intimare qualsiasi adempimento, anche senza trasformarlo in legge ufficiale, almeno da subito. Ecco perché ti può essere data la facoltà di controllare il lasciapassare e, non, essere obbligato in solido a…
Infatti, un domani, allorquando lo stesso organo (nel durante cambiatosi d’abiti, come in ogni legislatura o ansa del percorso politico) sarà attaccato per quello che ha compiuto nel passato, sarà persino elementare imputare a “te” tutto quanto lo svolgimento sociale dell’operato e delle operazioni.
Verrà fuori che “non eri obbligato”.
Potevi sempre astenerti dal… Infatti, decreti leggi e Dpcm non avevano altra funzione che favorire l’auto determinazione nell’individuo sociale, non avendo la priorità su leggi e leggi di rango superiore. Così come il siero è un “obbligo” = lo hai scelto “tu”, pur di non perdere i “tuoi” diritti.
Allora, fu un ricatto?
Sì, ma tra le righe e, dunque, in-dimostrabile, soprattutto se si continua a recitare, tenendo buona la gerarchia. Ci sei? Stai recitando. Sì. Secondo la tal legge, articolo x, comma y, paragrafo n, sotto paragrafo bis, capo riga enne, etc. etc. etc.
Hai presente?
Visto che… Visto che… Visto che… Visto che… Visto che… Visto che… Visto che… Visto che… Visto che… Visto che…
Il cervello si fonde, si s-fonda, affonda.
Hai visto mai, che… ti stanno a menar per il naso. “Ma no: è la legge”. Sì: la consolidata strategia che detta le regole del giogo. Prova e seguire sostanzialmente qualsiasi “fiction” della serie “avvocati”:
tutti recitano, mentre il “Dio” giudice, giudica.
E a tutti va “bene” così, qua. Se cost3i fosse un cerebroleso, oppure in malafede (corruzione), bè… che problema c’è? È solo la “tua” vita. No?
Messa nelle mani di uno psicopatico.
Che ne sai, “tu”? Con chi o cosa hai a che fare? Non lo sai. Ma lo puoi “sentire” e dunque esserne persino sicuro. Ma… cosa? Non ci puoi fare niente, perché quello è il giudice:
chi ti giudica.
E perché mai dovrebbe farlo? Chi lo dice che è migliore di “te”? Perché si trova lì: sullo scranno? Perché ha studiato. Davvero? Ce ne sono una infinità che hanno studiato (una volta ho preso “nove”, a scuola).
Eppure, “niente”.
Si trovano a fare i metalmeccanici (con tutto il rispetto). È onorevole. No? Però gli onorevoli sono sempre altri. Come mai? Gerarchia. Appartenenza. Familiarità. E “tu” in tutto ciò, c®edi veramente di essere rappresentato fedelmente? Allora, ti sei abituato e “basta”.
Hai digerito tutto questo, auto ritenendo di non essere in grado di… Non ti senti all’altezza, perché te lo hanno fatto maturare dentro, in profondità:
laddove sei ri/de programmabile o terra formabile.
Eccoti, allora, nella “tua” accezione di… “materia plastica” duttile e malleabile. Finemente lavorabile, proprio come… oro.
Non esiste anche se c’è, allora, Re Mida:
chi trasforma tutto in “oro”.
Sì: il proprio tessoro. Chi ha creato la prima miniera o vena d’oro, a cielo aperto. Qualcosa che non necessita di scavare o azzardare costose ipotesi industriali ad alto indice di fallimento. Piuttosto di esporsi a tale rischio, lor signori hanno retro ingegnerizzato Te (non la “scimmia”), facendoti scivolare indietro rispetto all’asse portante della evoluzione.
Ecco Darwin che ti intima di fare silenzio
portando le dita alla bocca.
Ci sei? Ti hanno “impoverito dentro”. Altro che il contrario. Ti hanno dato la loro mente? No: ti hanno reso come un dispositivo nella gerarchia del controllo “nor-male”. Qualcosa che non riesci proprio a mettere in dubbio, anche se sei giovane e “ribelle”. Da Te a “te” il passo è breve:
basta indottrinare qualche generazione e… oplà, il giogo è “Fatto…”.
Ecco i “reset”.
Ecco la Tartaria che affonda: altro che Atlantide. E… altro che chissà quante migliaia di anni fa.
Macché; ti basti rielaborare sostanzialmente questo:
“Mille non più mille” = da J789 a 1789. Ok?
Il “detto” te la dice tutta, ma…
Sono mille anni in più, rispetto al corso degli e-venti. Qualcosa che allontana drammaticamente la mente dal luogo del delitto. La pistola è ancora fumante, allora. I regni che la storia (deviata) ti racconta, sono molto più prossimi rispetto alla distanza siderale in “anni luce” che ti auto mantiene costantemente in ombra, relativamente al “è già successo”.
“Ecco le condizioni di Sua Maestà: ritirate l’esercito dal campo senza porre indugi. E ad ognuno di voi saranno elargite terre nello Yorkshire. Il cui titolo sarà ereditario. E sulle quali pagherete al Re un tributo annuale…
Ecco le condizioni della Scozia: ripiegate le insegne e fate ritorno in Inghilterra, fermandovi lungo il cammino ad ogni casa per chiedere perdono di centinaia di anni di furti, stupri e omicidi…”.
Braveheart
Il 1848 è l’anno in cui, ti dicono, “scoppiano i moti di liberazione popolare”.
Bah. In quel “momento” l’avvenimento più eclatante è l’ennesimo “reset”. Quale? Quello che non ti dicono. No? Ritrova ovunque ma altrove, allora, rispetto a tale f-orma di deviazione standard o rivelazione.
Altrove, cosa significa?
Ancora... ovunque.
Laddove, “altrove”… indica l’atteggiamento sostanziale piuttosto che un luogo fisico. Ok?
Ti hanno dato f-orma, trafilato, lavorato, reso or dunque “te”, partendo dal “dato grezzo” o Te. Ecco che diamanti ed “oro” fisico non fanno altro che rispecchiarti a livello frattale espanso:
significato, “è già successo”, continua a succedere, etc.
Dalle “tue” ceneri ottengono i diamanti. Da Te ottengono “oro”. Per questo “Tu vali”. Altro che la pila vista in Matrix. Oppure, l’elisir di lunga vita visto in Jupiter.
Semmai, anche quello ma non solo. Del resto: del “maiale” non si butta mai via niente. Né della “balena”. Ma non vedi che ogni anfratto della natura è ampiamente sfruttato e industrializzato? Il significato come può continuamente sfuggirti? Semplice:
perché sei in “te”, non visto che è proprio “già successo” ed or dunque ampiamente rivelato.
Sei in tale “ombra”, di conseguenza.
Ch’è come avere un “karma” o un “destino”. Suvvia: cresci.
Ritorna a Te.
Ne hai tutto il diritto ed il pieno appagamento. Tu, ti auto appartieni. Ma… se c®edi diversamente, uhm… mi sa che sei alquanto messo male, qua, in tale salsa laddove langui a bagnomaria.
Senza alcun sospetto.
Senza alcun “sentire”. Semplicemente… “te”. Sigh. Come Castaneda fa piangere il proprio personaggio, alla vista di tanta grandezza depredata continuamente dal Voladores.
L’Italia è “sotto corte marziale”.
Diversamente “non si spiega”. Ergo: “è già successo” qualcosa che molto probabilmente non ti diranno, forse, mai. Così, però, sarà come continuare a dipendere da… Motivo per cui ti conviene, persino, iniziare ad immaginare due distinti punti di sospensione:
uno è l’essere “già successo” che ha comportato l’avvento dell’AntiSistema
uno è l’essere “già successo” che ti ha liberato.
“Ora, allora, non ti resta che… auto deciderti.
Sei al bivio: ricordi il 21 12 2012. La “fine del mondo”. E, da come hai potuto “vedere”, finalmente, come sono in grado di mentirti spudoratamente ed insistere nonostante la verità sia sempre lì, ovvero anche qua… Dal 2020, puoi allora tranquillamente arrivare a decidere che la verità sia proprio tutto il rin-negato storico AntiSistemico. Un po’ come ritornare ad imparare a mettere a fuoco tra i s-oggetti e non i s-oggetti.
È tutto correlato.
Anche il fatto che ti “consigliano” di restare nei ranghi, sul cammino comune che “n’do vai, altrimenti?”. Se ci si mette anche il “poeta”, poi:
“se lasci la strada vecchia per quella nuova, sai quello che perdi, non sai quello che trovi…”.
No? Il “buon pastore” ci tiene affinché “tu” stia al sicuro, al riparo da intemperie e guai. Sì perché la natura è “ria” e non guarda in faccia a nessuno. Allora, rimani in gerarchia:
nell’ombra del potere che ti “riconoscerà i tuoi diritti”, se prometterai di essere un cittadino modello.
L’ipnosi continuerà sino a quando non ti avranno mappato dentro e fuori. Cosa che per altro, “è già successa”. Altro luogo comune auto depistante è il concetto di “tempo” e “storia” = tecnologia (controllo).
Essere certi di essere su un cammino evolutivo, infatti permette di inquadrare tutto il pregresso come se fosse “primitivo”, rispetto ad “ora”. Quale imbarazzo maggiore, allora, nel constatare ciò che proviene dal passato in termini di architettura, opere d’arte e persino conoscenza (vedi alchimia e non solo).
E tieni conto che quello che puoi ancora ammirare è l’equivalente della briciola rimasta sulla tovaglia dopo il lauto pasto altrui. Ciò che non hanno distrutto, è rimasto quasi tale e quale. Gli edifici sono stati “ridisegnati funzionalmente” in linea con la narrativa AntiSistemica o perlomeno sottodomino (reset dopo reset). Una chiesa è davvero tale, allora?
Il concetto di tecnologia secondo come te l’aspetti, ti gioca brutti scherzi al livello della consapevolezza sostanziale.
Il canale Ultra Ω Horos, ad esempio, dimostra quanto ci sia di sommerso, qua. Eppure, ancora o sempre ampiamente recuperabile se solo ci fosse la volontà comune o perlomeno prioritaria di estrazione della verità (onnipresente, inalienabile, inossidabile, adamantina) anziché della sola estrusione della “verità”.
Come a dire che, “te lo hanno fatto a fettine”. Ok?
Razza rara di alberi antichi con un'incredibile durata della vita aiuta a mantenere in vita le loro foreste.
I venerabili anziani di una foresta sono estremamente importanti per la diversità, la forma fisica e la sopravvivenza del bosco nel suo insieme, secondo una nuova ricerca, e portano con sé una robustezza ed esperienza nell'affrontare il cambiamento, nonché una vita di interazioni ecologiche conservati nei loro immediati dintorni…
Gli scienziati hanno utilizzato modelli estrapolati da diversi studi precedenti per valutare quanti alberi in genere superano i normali limiti della vecchiaia degli alberi e per analizzare il tipo di effetti che questi alberi antichi avevano sul resto della flora circostante. Secondo lo studio, un numero molto piccolo di alberi - meno dell'1% di una popolazione - raggiunge uno stato antico, a volte crescendo fino a 10 o 20 volte più a lungo della media della foresta in generale…
Anno dopo anno, grazie ai loro geni, resistono a qualunque cosa la vita gli metta loro addosso, finché un giorno la loro fortuna si esaurisce. Tuttavia, più a lungo vivono queste gemme rare, maggiore è la possibilità che possano trasmettere questi geni d'oro a una nuova generazione…
“Nei nostri modelli, questi alberi rari e antichi si dimostrano vitali per la capacità di adattamento a lungo termine di una foresta, ampliando sostanzialmente l'arco temporale della diversità genetica complessiva della popolazione…”. In altre parole, questi veterani hanno visto tutto e quell'esperienza scritta nella genetica degli alberi è qualcosa che si diffonde sul resto della foresta e sugli alberi più giovani quando vengono piantati nuovi semi.
In alcuni casi si possono tramandare migliaia di anni di esperienza.
Tuttavia, gli alberi che hanno resistito alla prova del tempo non sono importanti solo per la loro diversità genetica e biologica. Forniscono anche riparo alle specie in via di estinzione e assorbono meglio il carbonio rispetto agli alberi più giovani, hanno scoperto i ricercatori. Tuttavia, questi alberi secolari e antichi sono ora gravemente minacciati… il che significa che alberi di età straordinaria stanno diventando meno comuni…
“Con il cambiamento del clima, è probabile che i tassi di mortalità negli alberi aumenteranno e diventerà sempre più difficile per gli alberi secolari emergere nelle foreste…”, afferma Cannon. “Una volta abbattuti alberi vecchi e antichi, perdiamo l'eredità genetica e fisiologica che contengono per sempre, così come l'habitat unico per la conservazione della natura…”.
Gli alberi secolari, per loro stessa natura, non possono essere sostituiti rapidamente. L'unico modo per assicurarci di averli ancora è proteggere gli alberi maturi mentre continuano a crescere, il che significa frenare gli effetti del cambiamento climatico e della deforestazione.
I ricercatori paragonano l'uccisione di alberi secolari come l'uccisione di specie animali, in quanto una volta che se ne sono andati non tornano più. Anche gli alberi che alla fine diventeranno vecchi non avranno la stessa storia evolutiva scritta in loro. Come esseri umani, abbiamo una lunga storia di rispetto e persino di venerazione degli alberi secolari - e gli autori di questo ultimo studio affermano che dobbiamo riportare parte di quella preoccupazione per i membri più anziani delle foreste, per garantire la loro sopravvivenza per il futuro.
“Questo studio ricorda l'urgente necessità di una strategia globale per preservare la biodiversità, non solo preservando le foreste intatte, ma in particolare i piccoli resti di alcuni alberi secolari sopravvissuti nei paesaggi forestali gestiti…”, afferma l'ecologo Gianluca Piovesan dell'Università della Tuscia in Italia.
La ricerca è stata pubblicata su Nature Plants .
3 febbraio 2022 Link
In Rete trovi anche questo:
nell'anno 890 d.C., attraverso il concilio Namnetense, la Chiesa cattolica prende una posizione ufficiale e condanna a morte tutti gli alberi secolari presenti sul suo territorio, nonché tutti i boschi ritenuti sacri dalle popolazioni che ancora non si erano genuflesse alla croce…
“Bello”. Vero? Un vero e proprio cancro.
Altro che cambiamento climatico e deforestazione. È qualcosa di mirato. Sullo sfondo del genocidio sottaciuto dei Grandi Alberi della Vita. Il taglio delle radici storiche, originali, ataviche, etc. corrisponde al taglio della memoria che, infatti, diviene “corta”, come quella dei pesci rossi condotti nella boccia de vetro o de coccio.
Riflesso. Frattalità espansa. Sostanza. Significato.
Ambiente che funziona. “Akasha” = Ambiente che memorizza tutto.
Che ricorda anche per “te”. Che ricorda sempre Te.
Studio della Johns Hopkins University: “i blocchi hanno avuto pochi o nessun effetto sulla salute pubblica… costi economici e sociali enormi… Di conseguenza, le politiche di blocco sono infondate e dovrebbero essere respinte come strumento politico pandemico…”…
L'effetto della chiusura delle frontiere, delle scuole e della limitazione degli assembramenti sulla mortalità da Covid-19 produce stime ponderate con precisione rispettivamente di -0,1%, -4,4% e 1,6%", hanno aggiunto.
2 febbraio 2022 Link
Ti hanno ri-tagliato “fuori” = dentro a casa “tua”.
L’intercisione è continua, qua nell’AntiSistema: nell’acclimatazione della climatizzazione che non esiste ma c’è. Qualcosa a cui sei sempre pre-disposto ad abituarti, “intanto…”.
I “tre moschettieri” sarebbero già morti d’inedia, senza una “missione” da compiere. Per il Re o la Regina? È quello che ti viene da pensare, anche se è piuttosto ritornare a sentirsi vivi e portanti, almeno per qualcuno, non visto che per riabbracciare il Sé erano ancora capaci di “sentire” che anche il “sé” era sufficiente, perlomeno avendo ancora il controllo di fisico e mente, da cui ripartire di slancio. Ovvero, la depressione comporta la “perdita (il taglio)” del proprio controllo psicofisico, il che comporta la slegatura clamorosa verso Te, che sei sempre “lì” come in attesa di un contatto, dato che “c’è vita nell’universo”.
Ci sei Te.
Sì: come quello strano sentore di essere sorvegliato o visto dall’alto che molto probabilmente ti accompagna da quando eri “piccolo”. Un tipo di osservazione che non coincide con lo spionaggio sociale. Qualcosa d’altro:
di più, insomma. La sede di ben altr3.
“Un diamante è per sempre”, ricorda(telo).
È essenza. Ed è essenziale. Non quel gingillo che viene lavorato per essere di-mostrato al collo di chi se lo può permettere. Sei Tu la miniera d’oro: non l’oro che estraggono e lavorano per ogni tipo di fine AntiSistemico.
Che cosa diventi, fisicamente, dopo che sei deceduto, oppure mentre sei in “vita”, bè… è ancora “oro colato” per la luce degli occhi cavernosi di lor signori:
altrimenti?
Saresti già estinto, qua. Questo “lasciapassare” ti mantiene ancora capace di respirare: allora, “Fanne…” il ponte per il ritorno e la congiunzione verso di Te.
“Fai…”.
La memoria non va mai perduta. Al limite, “manca”. Ma quest3 è un luogo comune:
non è la verità.
Vai Oltre Orizzonte, rimanendo perfettamente qua, ma non così.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2022
Bollettino numero 10-596
prospettivavita@gmail.com