Ormai ho un serio problema agli “occhi”:
ogni volta che vedo “montagne”, vedo in realtà… resti di grandi alberi.
Pazzesco. Il potere della mente o dell’immaginazione.
Vero? Certo, magari della pazzia. Perché no? Forse esiste già anche il relativo “vaccino”. Non c’è che dire: devo decidermi. A far che?
Forse, ad andare dall’oculista? Bah.
Ho già deciso e, per Me, le montagne sono “montagne” = ciò che rimane di giganteschi organismi al silicio. Bene: questo è il risultato di un forte imprinting ricevuto nel 2021. Ancora fake? Chi se ne frega:
è molto più “romantico” credere a questo, piuttosto che a qualsiasi teoria orografica.
Sono Oltre, ormai.
Così come l’auto convincimento della legge di gravità comporta l’annichilimento dei veri fenomeni magnetici, da cui è possibile estrapolare la free energy. Un po’ come sostenendo che la Terra è p-arte di quel modello by “Nasa”, che taglia le ali a qualsiasi modalità immaginifica altra = l’alternativa sostanziale va a farsi “benedire”, rimanendo sempre auto esposti allo status quo, qua.
Ora, “è già successo” tutto. Davvero? Sì.
“Solo” che… è a livello di gatto di Schrodinger: ci sei?
Che cosa decidi? E perché dovresti essere proprio Tu a deciderti, decidendolo?
Uhm: si è in miliardi. Perché proprio Tu?
Rivediti la “cosa”, in questo modo:
sei allo specchio e… chiunque si può specchiare, contemporaneamente.
Chiunque è riflesso, viene riflesso, si riflette.
Quando scrivo… Tu… Tu è chiunque legge, elegge, non solo legge. Ok?
Non viene definito un nome e cognome.
No: solarmente, Tu. Generico ma categorico: sei Tu, laddove Tu è chiunque e, di più, contemporaneamente. Allora, non ti senti più l’eletto? Ti senti meno, per questo? Preferivi quando l’indice indicava proprio e solo Te? Bah.
Vedi che rimane sempre vero.
È così: altrimenti, non godresti di tale “proprietà”. Cioè, se puoi essere riflesso, allora sei indicato come tale = capace.
Unico, in un certo senso. No?
Anche se... in un oceano di “simili”, che sono tutti “diversi”.
Se non vedi alberi, al posto di “montagne” è perché non si tratta di alberi veri e propri, bensì di resti di grandi alberi ormai molto simili alla roccia che, molto probabilmente, non esiste nemmeno per come la raccontano e dipingono.
La materia è simile, come lo sono gli esseri definiti umani. Simili ma diversi, contemporaneamente. Roccia, legno. Legno, roccia. Che differenza sostanziale c’è?
Una trasformazione, nel “tempo”. Per non farti accorgere.
Un po’ come bruco e farfalla. Un po’ come il “trasformismo” di cui sono dotate le persone, quando fanno il salto della quaglia perché reputano che convenga loro.
La scala dei valori è il tutto.
Dunque, ne sei sempre sommerso, abituandoti per questo in questo. Così che l’essere sempre al cospetto della verità passa, addirittura, in secondo piano. Come se non esistesse, seppure c’è:
un grande cavallo di battaglia, nonché una ricorrenza strepitosa quando le “nubi” rivelano tutto, permettendo comunque che la luce filtri ugualmente, anche se attenuata ma non per questo venendo meno al proprio “compito” o essere auto informante tutto ciò che “colpisce”.
Personalmente sono stufo di riportare “notizie”, provenienti da siti comunque intaccati dal “virus”. Ne ho la nausea. Preferisco, almeno in questa fase, “Fare…” da Me.
Intanto, rimane a Me. No?
Il diario condiviso online è mio e riguarda Me: tu, al limite, ti ci auto rifletti e, per questo, ne sei riflesso.
Del resto, se non sapessi nemmeno che c’è SPS, come potresti rammentarlo?
E così, bada bene, fan tutt3, qua: ignorano.
Ma, se dai loro degli ignoranti, allora si offendono. E fanno bene perché “chi sono IO per ricondurli a tale considerazione”?
Già: non sono nessuno.
E sono, contemporaneamente, tutto… almeno per Me. Ego? Fai come ti pare. Tanto, non lo fai sempre? La cosa meravigliosa è, però, ignorare completamente la narrazione attuale:
il “vento” che spazza l’esterno.
Che bellezza: e che quiete. La realtà è specifica? No. Lo diventa se ti metti nel raggio d’azione della Tv, ad esempio. Passerà “a nottata”? Certo che sì: passerà. E tutta sta “unione” a cosa esporrà? A ciò che “pochi” avranno deciso, in gerarchia.
Sì, perché “tu” lo avrai permesso.
Ancora più di Me, che ho staccato proprio la presa. La gerarchia; ne vogliamo parlare? Lo stai vedendo (forse) a cosa espone. Improvvisamente, la narrazione cambia e non importa se hai dieci anni, oppure cento:
l’abitudine shifta e diventa un’altra.
Rimani confuso, però la accetti prima o poi. E questa “cosa” corrisponde al desiderio altrui per “te”: che fai p-arte del “disegno”, anche se non sei d’accordo o lo ignori o combatti per…
Quando “Fai…” veramente la non differenza di potenziale?
Quando sei Te (rimani Te) da te in Te per Te. Stop. Serve altro? No. Assolutamente no. E sei ti poni in modalità, “sì, va bene ma… da dove arrivo, perché, come, quando, e chi mi ha creato?...”, bè… l’origine diventa il problema, allora.
Cioè, non appena ti auto riporti nella modalità Te, scatta immediatamente un altro “problema”?
E no: suvvia. Non si fa così. E che cappero.
È come se ritornassi “Goku” (hai presente?) ma immediatamente ti auto “spegnessi” perché a quel punto (di sospensione) venisse fuori che “voglio sapere chi è il mio creatore”.
Alla sola “domanda o curiosità”, viene tutto meno. Perché?
Perché non è il momento. Devi stare al “gioco”, non rimanendo nel giogo. Facendolo durare poco, perché è come uno scherzo. Dai: dove sono le telecamere di “Scherzi ad Arte”? Uno scherzo da prete, insomma.
Una promessa mai mantenuta?
Al contrario:
perfettamente non disattesa
poiché sempre attuale e dunque coerente.
Così è se Tu rimani “tu”, qua. Nella notte eterna o tenebra: ecco perché sono state “inventate” le lampadine artificiali ovvero la luce elettrica. Perché, se non perché sei sprofondato “dentro” a qualcosa di assolutamente “buio”. Proprio così.
L’era dei “lumi” è artificiale.
Come le Rivoluzioni Industriali And Co. Il “marchio” com’è? Registrato. No? E la proprietà privata, che vogliono togliere? Qualcosa di demoniaco, perché… la gerarchia rimane, ma nel pieno convincimento altrui che la proprietà privata verrà meno.
Allora, vogliamo parlare dell’etica della proprietà privata, qua?
Tu sei il Tuo Templio: è proprietà privata? Lo ricorda, ma ci passa dentro tutta la differenza del mondo. Allora, ecco manifestarsi la proprietà privata nel mondo. O del mondo? Gerarchia docet: in-segna che qualcosa non va, oppure/eppure va perfettamente da “Dio”, perché sempre alla moda, perché sempre auto accettata o meglio imposta come se fosse accettata.
Ancora meglio:
a furia di dare accettate alla Tua sfera di totalità che, alfine, si rende permeabile a tale effrazione, c®edendo addirittura che sia cosa buona e giusta, ovvero, un “tuo” diritto.
Così, se sposti l’attenzione ad esempio alla cosiddetta “Cina”, laddove vige il “comunismo” e sono allora tutti uguali… non differentemente vige ugualmente la gerarchia, come nell’occidente.
Dov’è che ti hanno fregato, qua?
Quando? Come? Perché? De che? Ma figurati. Eh… La “Cina” è un’area del mondo dove “sono andati avanti”, sperimentando tutto questo. E hanno visto che “funziona”. Motivo per cui, ora te lo stanno proponendo non importa dove ti trovi al mondo.
Ergo, la gerarchia è planetaria. Ecco il... rilievo, allora.
L'orografia ha anche le radici?
Diversamente, (la gerarchia) non potrebbe insistere in tal modo. Ci sei o ci fai? Almeno “Facessi…”. Sarebbe già un’altra cosa. Chi, allora, è il protagonista di tutto questo? La gerarchia, che può essere benissimo un “principio” piuttosto che una persona in carne ed ossa. Oppure, una persona non fisica: giuridica, ad esempio. Una sorta di “fantasma” che, infatti, non esiste anche se c’è. Oppure, ancora meglio: che c’è ma non esiste e allora “Fai…” tutto da Te in “te”, a cui auto deleghi l’intera questione, rimanendo in pigiama, chiuso dentro, sorseggiando gassosa con la cannuccia e leggendo storditamente fumetti, etc. etc. etc.
Da questo punto di vista, lavori davvero? No.
Ma ne fai p-arte, comunque. Ma non farci “caso”: vedo sezioni di grandi alberi al posto delle “montagne”. Sono molto probabilmente pazzo:
“pazzo”.
Sì… di questo grande, infinito, potenziale di cui si dispone sempre ma (ma) si continua insistentemente ad elevare “preghiere” per grazie e ringraziamenti. A chi? A cosa non sai nemmeno. Figurati. Chiedi che venga fatta giustizia? Ma non lo vedi che, in gerarchia, qualsiasi “Corte” è assediata, compenetrata, invasa e posseduta?
A questo, tra l’altro, “serve”, qua.
Allora “è già successo” che hai vinto? Bene: ma va ugualmente reso manifesto tale scenario. Altrimenti, rimarrà come un indistinto “ricordo”:
sai che un qualsiasi ricordo può anche essere relativo a qualcosa di mai nato?
Qualcosa che non è una fantasia qualunque, bensì uno scenario futuro che tale rimane = sempre un passo in là. La carota che ti viene fatta desiderare, mentre cercando di afferrarla ti agiti come un perfetto mezzo di trasporto e lavoro altrui.
Il “lavoro” è sempre su Te Stesso:
qualcosa che dipende da Te e basta (avanza).
Mentre, lavorare alle dipendenze del “padrone”, anche se “tuo” amico, comporta sempre il rinsaldamento del legame gerarchico che, alfine, ti ha come se fosse normale ed invece è, aitè, sempre “normale”.
Dai, questo è un Bollettino in cui non ho detto niente:
infatti, è de-scritto.
Mi viene così e probabilmente questo è il mio più autentico “stile”: qualcosa che rimane sullo stomaco, se non ci sei. Se fai “fatica”. Se preferisci leggere narrativa filo discorsiva (?).
A volte (spesso), le “parole” si formano con talmente tanta “pressione” che non mi posso proprio esimere dal riportarle tali a quali, anche se sembrano fuori luogo, improprie, oppure… sezioni di grandi alberi che scambi per “montagne”.
Lo so: sono fissato. E anche noioso.
Lungo ed arzigogolato. Inoltre, non si capisce un’acca. Motivo per cui “passi e vai oltre”. C’è sempre il cestino, del resto. Così come il telecomando lo gestisci Tu, oppure “tu”.
Hai un conflitto interiore, perlomeno.
Chi decide, mentre sei così auto suddiviso, qua? Se “tu”, allora è la gerarchia. Se Tu, allora… Tu. Cioè? Questo lo devi “sapere (sentire)” Tu. E chi altri. No?
Come al solito, IO non ti dico “niente”.
Ti lascio in braghe di tela, ogni volta. Non mi espongo e non mi prendo responsabilità. Anzi: non faccio proprio niente. Per questo motivo continua a succedere… il “nulla”. E bada bene che vado “avanti così” da oltre dodici anni. Un pazzo vero e proprio. Come “te”. Allora, sei Te che puoi “Fare…” qualcosa, sostanzialmente.
Ma la sai la cosa fenomenale?
Che quando de-scrivo Te, significa che anche IO, allorquando ri-leggo, ritorno in pista perfettamente in coerenza. Ci sei? Lo “specchio” è l’I_Ambiente, che riflette chiunque, ovunque e quantunque.
Anche Me, persino quando non lo penso né l’immagino.
Nessuno ne è esente, qua. L’ambiente funziona: ed è la natura di questo luogo comune. Ancora “natura”, quindi. Sì, ma, venendo “prima”… è allora più natura della “natura” di chi “crea” = quel “Dio” ch’è rimasto nei libri e nelle teste dell’essere (per questo motivo portante) sempre “a Massa”.
Che cosa volevo dirti con tutto questo?
Non lo so, ma ho “sentito” comunque di riportarlo nel diario online condiviso SPS. I sogni sono segni? Bah: lasciano il segno. Se poi sono anche di-segni, allora r-ac-cogline “solamente” la sostanza, da analizzare solo ed esclusivamente alla Tua Luce = da Te in Te per Te.
Fregatene di tutto il resto, compreso SPS.
E se pensassi che tutto questo è qualunquismo o nichilismo, bah… “vedi” che sto usando questi termini senza nemmeno sapere cosa vogliono dire, essendo nozioni o sezioni di grandi alberi che sembrano “montagne”.
Dai:
sostanza, l’antica lingua “perduta (dimenticata)” nel mondo.
Ma, anche, del mondo: essendo il codice espresso mentre l’ambiente funziona. Il funzionamento stesso dell’ambiente:
sostanza.
Altro che “energia”. IO non so niente, mi muovo per nozioni: ma “sento”, sempre. Ricordi? Ho messo a punto, da “tempo”, la consapevolezza relativa al… “funzionare” ricorrendo alla mente sostanziale, frattale espansa, in luogo di quella analitica, razionale, logica o persino romantica, espressiva, creativa.
Sì, perché… quando si espanderà il vero effetto collaterale dello “stress” - cosa che sta già succedendo - il ricordarsi di poter shiftare in questa versione free (intatta) della “mente”, permetterà di continuare a guidare il proprio “vascello”, nonostante la guida automatica o “sé” sarà in panne e senza motivo per rendersene conto definitivamente (un po’ come essere maledetti o in oblio).
La mente frattale espansa è sostanziale = funziona in coerenza propria, ovvero, con l’ambiente e Te, mentre sei Te da Te in Te per Te.
Punto di sospensione o “pilota”.
Che dice il “Genio” a chi lo risveglia e dunque libera? Comanda Padrone:
ecco l’ambiente, che ha sempre un “debole” per Te.
Sei Tu che risvegliandolo ti auto riscopri, liberandoti di “te”.
Come dice Assisi: “è tutto un fatto…”.
Allora che si “Faccia…”. Altro che visita dall'oculista.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2021
Bollettino numero 10-567
prospettivavita@gmail.com