"Il monopolio statuale della forza è certamente un principio cardine irrinunciabile dello Stato di diritto…".
Alfonso Bonafede
Dal momento che “è così”, chiediti di conseguenza quale “Stato di diritto” sia (è) quell3 in cui sei “qua (così)”.
Di certo, trarrai le “tue” conclusioni basandoti su due cardini apparenti; 1) l’umanità è evolut3, rispetto a ciò che la storia (deviata) ti racconta, 2) condizioni di vita “migliori” significano che ciò che sta succedendo “ora” va nella direzione di tale… “evoluzione”.
È una logica che non approfondisce nulla, se non nel tracciato di ciò che “è già success3” ma (ma) in termini di “appartenenza (credo)”.
Qualcosa che fa a meno di “te”, nel momento di ogni decisione che andrà a “colpire” però anche te.
Chiama tutt3 ciò, se vuoi, democrazia, progresso, civiltà.
Tuttavia, se credi che sia anche e soprattutt3 evoluzione naturale, bé… allora sei completamente fuori strada, poiché nella gerarchia sociale non c’è assolutamente posto per un simile candore.
Di fatto, esiste un netto solco – indimostrabile (alla luce del paradigma AntiSistemico) – tra sostanza e “forma” reale manifest3 “qua (così)”.
Ossia, tutt3 la differenza che esiste tra l’apparire e l’essere.
Ora, esiste questa particolare (sostanziale) analogia tra 1) concezione dell’atomo e riempimento dello spazio (che è pressoché “vuoto”, a quel livello) e 2) socializzazione umana (casa + eventuale spazi verdi) e concezione dello spazio risultante (lottizzazione).
Cioè, se lo spazio è caratterizzat3 da atomi ampiamente distanziat3 tra loro (quindi, apparentemente vuoto) e comunicanti attraverso una sorta di Rete, è ver3 che anche la forma ambientale caratterizzata attraverso la “proprietà privata” umana, va a descrivere qualcosa di simile.
Non a caso, dall’alto l’ambiente risulta come una landa lottizzata e costellata da una schiera di abitazioni, spazi verdi, aree boschive, campi per l’agricoltura, etc.
Il mondo atomico, dunque, così descritt3 sembra l’ambiente umanizzato attraverso il concetto di occupazione (organizzazione, appartenenza) dello spazio.
Anche se esiste un altro ambito che ricorda ancora tale situazione, seppure molto più ordinatamente, ovvero:
la dimensione componentistica di/in un chip informatico:
il mondo artificiale “provocat3” dall’attività speculativa (interesse + lavoro, sopravvivenza, inquinamento, gerarchia) della forma conseguente alla “evoluzione” umana nell’AntiSistema.
Insomma, lo spazio è “vuoto” ma funziona e rispecchia.
La materia ha caratteristiche diverse, in funzione della configurazione atomica sottostante. Ovvero, qualcosa che anche la disposizione sociale umana, conferisce alla situazione paese, città, Stato, etc.
O, ancora, qualcosa di molto simile all’auto convincimento personale, individuale, massiv3.
Ad esempio, quando un assieme di persone manifesta per strada in maniera coesa, va a formare un cordone vivente molto tenace e resistente all’impatto.
Non solo. La medesima “cosa” si avvera anche quando una moltitudine di individui “la pensa alla stessa maniera (credo)”, andando a creare una barriera molto consistente in termini di “forza”.
Se ci rifletti, la caratteristica della materia è varia quanto lo è la caratteristica atomica che la “anticipa, autorizza e motiva”, proprio come se l’ambiente fosse qualcosa di molto simile a ciò che il mondo informatico “anticipa, autorizza e motiva”.
Quindi, essendo il mondo informatico una “costruzione” della parte umana “espert3”, che lavora per la parte umana che predispone le risorse di ogni tipo, di conseguenza… cosa sei autorizzat3 ad immaginare anche per il livello “naturale” atomico e, perché no, subatomico?
Ad immagine e somiglianza. No?
Dunque, a cosa/chi assomiglia (significa) una città verticale come, ad esempio, New York?
Il “problema”, per te/“te”, è però che non riesci a dare un senso di provenienza (cronologia) all’insieme formantesi attraverso tutti questi “mondi”.
Ti sfugge il senso, lo scopo, l’origine, etc.
Per cui, tendi come ad aderire (e rinforzare) la corrente religiosa, spirituale, scientifica, etc. di turno ma (ma) sempre “qua (così)”.
Eppure, così come tu hai una testa attaccata al collo, due braccia, un bacino, due gambe e due piedi (a discendere)… allo stesso modo, anche ogni situazione ha la medesima configurazione, dal momento in cui il caso non esiste.
Quando la dimensione dell’osservazione sfocia a livello di considerazione uman3 (il punto di vista d3ll’occhio), gli altri mondi scompaiono e sembrano non esistere nemmeno.
Eppure, lo sai che il funzionamento d’assieme è sempre garantito. Immagina, allora, in questa maniera il processo funzionale/gerarchico:
prendi in considerazione una forma ambientale naturale su cui è ricavat3 la struttura umana (in grado di andare a modificare anche l’ambiente)
in tale Rete, la forma sociale è “qua (così)” gerarchica
ossia
se l’assumi come un assieme di punti più o meno vicini (dimensione della proprietà privata)
e collegati in vari modi attraverso la Rete stess3
allora
quando uno di questi “punti” assume una valenza portante
è come se la Rete divenisse da monodimensionale a tridimensionale
andando a realizzare (creare) una mappa in rilievo, in funzione della portanza (giurisdizione e gerarchia) della tal singolarità
il che significa = puoi immaginare che dal piano si elevi – a partire da un certo “punto” – una forma elitaria molto simile alla struttura di una piramide.
In un certo senso, l’orografia del territorio significa proprio la predisposizione “naturale” dell’ambiente a riflettere la forma gerarchica eco/dominante (anche se riflessa a livello di sottoDomin3).
O, meglio, significa che “è già success3” e che per tanto continua a succedere.
Lo sconvolgimento epocale che, a quanto pare, in un punto/momento della storia ha ribaltato tutt3, andando a modificare l’ambiente attraverso la riconfigurazione della disposizione delle acque planetarie, significa proprio che “è già success3” qualcosa al medesimo livello, ovvero, globalmente.
Se (se) ti sembra “normale” che nella vita di un Pianeta ci siano stati - per forza di cose - dei momenti simili, poiché prediligi una creazione passante attraverso una forma di tale forgiatura, allora (allora) non prendi assolutamente in considerazione che la “creazione” può anche essere un fenomeno ordinat3, pacific3, fredd3… come, non a caso, puoi osservare quando contempli il tuo Pc di/a casa, che è – appunto – assolutamente ferm3, immobile, senza vita, etc. mentre – contemporaneamente – i programmi che elaborano l’informazione, alla luce dell’algoritmo “ideale (interesse)”, stanno dando luogo alla “creazione” di mondi che possono anche simulare la forgiatura attraverso il fuoco, ma che nella sostanza sono e rimangono “apparenza, effetti speciali, simulazione”.
Qualcosa che incarna ciò che “è” l’intento “a monte” della ragione fondamentale che, se rimane immanifest3… di/in conseguenza, chi ci si ritrova dentro non riesce ad auto decodificare ad hoc, in funzione del proprio essere.
Quando, nel mondo, scompaiono “nel nulla” milioni di persone ogni anno, che cosa significa?
A prescindere, stai cert3 che da qualche parte vanno a finire e che “servono” a qualcun3 per qualche motivo.
Ad esempio?
La motivazione principale è sempre stata quella dell’asservimento (schiavitù) e del “servizio (servire)”.
Ergo, si tratta di rapimento ed introduzione in altra “dimensione (luogo)”.
Ovvero, qualcosa che ricorda per analogia frattale espansa… l’introduzione della “vita” in un ambiente predisposto per accoglierl3.
O, ancora, il dare il “là” ad una certa storia che, da “lì” in poi, tenderà come a “muoversi attraverso le proprie gambe” ma (ma) sempre nel solco d’aratro che ha concepit3 l’intera trama, in quanto proiezione dell’intento (trasmissione, segnale di clock) anche senza alcuna necessità della compresenza della parte che “amministra” e/o che ha “creato” il mondo, auto contenente la tal simulazione (esperimento, industria, coltivazione, etc.).
Ora, fai grande attenzione; non è portante ciò che leggi, ma lo è ciò a cui ti “apri”.
Ossia, abituarti a prendere atto di… costituisce una forma di “ginnastica mentale”, che ti permette di andare Oltre Orizzonte.
Per cui, non reagire secondo ciò che ti suggerisce (ordina) il programma ordinario “qua (così)”. Di più, trova il modo di superare la reazione scoprendo che esistono altre “forme” di possibile, rispetto a ciò che ha già pre-occupato l’intero orizzonte degli eventi.
Ergo:
in quest3 Spazio (Potenziale) Solid3
esegui esercizio rivolto al… rinnovamento dell’immaginazione.
È come ampliare la propria cassa toracica, finalmente utilizzandola a pieno.
In open space si lavora peggio. Lo dice l’Università di Harvard…
Nati per promuovere la comunicazione, la riducono del 73 per cento. E il 67 per cento dei colleghi preferisce scriversi una mail o un messaggio, invece che comunicare a voce…
Una ricerca che evidenzia anche come gli open space favoriscano distrazioni, a discapito della concentrazione…
Alla base dell’open space c’è l’idea di massimizzare l’uso degli spazi e minimizzare i costi. L’accusa, spesso rivolta dai lavoratori, è che servano soprattutto ai dirigenti per meglio controllare i dipendenti e assicurarsi che non perdano tempo…
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Dunque; ogni “dibattito” versa sempre nella stessa situazione (di fatto, ogni dibattito è sempre lo stesso dibattito, nella stessa situazione di fondo):
“serve”.
Tra le varie idee, un3 viene scelta per essere messa alla prova:
causalmente.
Il che significa = quando una “idea” ha svolto il proprio compito, nella ciclicità artificiale viene spazzat3 via attraverso il “dibattito”, che permetterà di autorizzare la scelta apparentemente “democratica” di… migliorare il processo e, dunque, “evolvere”.
E, in tutt3 ciò, la Massa deve maturare l’idea che comporta l’assuefazione a tale modalità auto svuotante dentro.
Infatti, a decidere è sempre qualcun’altr3. E anche a livello di decisione, la singolarità eletta non è mai (mai) l’artefice totale di quel ramo del processo, provenendo da “a monte” in una maniera che d’assieme sfugge, guarda non caso.
Il “progetto (ultra decennale) open space”, è servito a vari scopi ed a vari livelli, contemporaneamente.
Anche se sostanzialmente tale preparazione ha lavorato dentro nella psiche, le persone.
Coloro che hanno generato discendenza già comprensiva di tale riconfigurazione, utile ad accogliere ciò che è venuto poi in termini di, ad esempio, passaggio dall’inquadramento militare (molto apparente) a/in quello sociale, civile, lavorativo (molto meno apparente). Ovvero:
il trasferimento della “qualità” gerarchica
e del controllo in leva (ordinamento)
ad un livello incorporato per default nella società “civile”…
Non che “in precedenza” tale caratteristica non fosse presente, bensì, che l’evoluzione riguarda un ambito che la Massa non prende in considerazione, conseguendo.
Restano gravi le condizioni di Marchionne. Grande Stevens:
"non riusciva a sottrarsi al fumo delle sigarette…"…
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Tabacco, Philip Morris e Coldiretti: riduzione danno e tecnologia.
Il fumo causa ogni anno nel mondo oltre 7 mln di vittime, tra le 70 e le 83 mila in Italia, ma il numero totale di fumatori resta stabile…
In tale contesto, come ha spiegato il direttore relazioni esterne di Philip Morris Italia, Gianluca Bellavista, è essenziale il ruolo sociale dell'impresa.
"Philip Morris, come primo produttore di sigarette al mondo, sicuramente fa parte del problema del fumo e quindi come azienda responsabile è anche nostro dovere cercare di far parte della soluzione e come soluzione crediamo alla riduzione del danno. Ovvero offrire ai fumatori che non riescono, o non vogliono smettere di fumare, delle alternative basate sulle evidenze scientifiche che riducano la tossicità e quindi potenzialmente il rischio di contrarre malattie fumo-correlate…”.
Albano Agabiti, presidente Coldiretti Umbria:
"Sicuramente il tabacco per l'Umbria è una coltura straordinariamente importante. È tra le prime produzioni per valore e per numero di occupati che ci sono nella nostra regione ma ha ragione di esistere solo se si guarda al futuro con una prospettiva diversa, vale a dire se si riesce ad avere un collegamento con il consumatore, quindi attraverso la trasformazione di Philip Morris che consenta di utilizzare il tabacco in maniera sempre meno nociva per la salute e soprattutto se si riesce a produrre sul territorio sempre con minor input chimici e con il rispetto per l'ambiente…"….
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Non ti sembra che ti sfugga continuamente qualcosa?
Sei al cospetto di realtà talmente grandi, potenti e dunque auto influenzanti la società… da non accorgerti delle autentiche motivazioni che (ti) spingono a… far finta di niente, attraverso il “tuo” comportamento.
Il fumo causa ogni anno nel mondo oltre 7 mln di vittime, tra le 70 e le 83 mila in Italia, ma il numero totale di fumatori resta stabile…:
come è possibile?
Oltre alla dipendenza, chi c’è?
Che cosa significa = atteggiamento da parte di chi “investiga” la situazione e non si limita ad assorbirl3/s3pportarl3, alfine, abituandosi passivamente (come il fumare attraverso il fumo altrui).
Philip Morris, come primo produttore di sigarette al mondo, sicuramente fa parte del problema del fumo e quindi come azienda responsabile è anche nostro dovere…
(che cosa?).
Philip Morris deve continuare a guadagnare, poiché è una multinazionale a cui l’azionista chiede continuativamente proventi, pena il tagliare la testa al toro.
È (in) un ricatto continuo, tra le righe, la questione.
E poco importa che l’azionista è a sua volta parte genitoriale e/o parte che consuma e che è soggett3 al medesimo tipo di dipendenza…
Dunque, Philip Morris studia nuove strategie per tele trasportare i propri prodotti da una dimensione ideale all’altr3, fermo restando ciò che incarna sempre.
Col periodo di transizione, che sembra richiedere nuove forme di dipendenza meno invasive, può durare anche “per sempre”.
Infatti, è proprio la leva su cui conta maggiormente tale tipo di azienda (interesse).
La responsabilità autentica di Philip Morris è, tuttavia, a livello di genocidio. E... in una realtà “formulare”, tale azienda avrebbe già smesso di esistere, dal momento in cui la Massa non dipende più dalla tri-unità denaro (debito) lavoro e, dunque, può decidere liberamente.
Sì alla proprietà privata, la svolta di Cuba.
Via la parola “comunismo”, apertura ai matrimoni omosessuali e sì alla proprietà privata.
Sono alcune delle caratteristiche della bozza della nuova Costituzione cubana approvata dall'Assemblea Nazionale del Potere Popolare.
La bozza, che sarà oggetto di un referendum tra il 13 agosto e il 15 novembre, comprende paragrafi che fanno riferimento per la prima volta al concetto di proprietà privata e che definiscono gli investimenti stranieri importanti per la crescita economica.
Secondo il documento, i prossimi presidenti non potranno rimanere in carica per più di 10 anni. Inoltre, è prevista la separazione dei ruoli del presidente della Repubblica e del capo del consiglio di Stato…
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Avevi, forse, dubbi?
La storia si ripete poichè ciclic3 (loop, paradigma).
Ergo:
ciò che deve succedere, succede sempre, poiché “è già success3”.
Il “tempo” è solo una paratia stagna tra le generazioni, mentre il controllo rimane coerente, stabile, assolut3.
Per cui, chiediti cosa sia (cosa significa) il “tuo” credo.
Roma, Sarti: “mafia senza appoggi non avrebbe avuto successo…”…
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Tale scoperta dell’acqua calda, è significativ3, però; inducendoti a ripensare significativamente ogni accadimento.
Telefonia, il rischio dei costi occulti…
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Già.
Tale “rischio” è un’abitudine, ormai.
Diciamo che te l’aspetti, pesino:
dov’è che mi stanno fregando?
E… quando toglieranno di mezzo la possibilità di fregarti, significherà che è proprio a livello di “servizio (legge)” la fregatura.
Infatti, va molto di moda venderti il tal prodotto “senza” il tal componente, che sai – poiché ti hanno detto che… - farti male. Ergo:
senza l’ingrediente sacrificato
continuerai a “farti” del medesimo prodotto (sullo sfondo).
Alias:
anche la telefonia che cosa credi che sia/incarni, se non la possibilità di “sentire e registrare ciò che dici”?
Per cui, a livello di analogia e di memoria (riflesso) frattale espansa, ecco perché ogni servizio “qua (così)” ha sempre dei costi occulti, che indicano significativamente la “forma” della situazione in cui sei asservit3 AntiSistemicaMente.
Invece di “scegliere tra (scelte altrui predigerite)”… decidi.
“Fai… in tal senso, e potrai evolvere assieme alla situazione in cui sei e a cui dai forma”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2018
Bollettino numero 2350
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"Fai..." un po' Te.